Vendemmiata la storica vite Versoaln
Giovedì 24 settembre presso Castel Katzenzungen, a Prissiano di Tesimo, si è svolta la tradizionale vendemmia della storica vite Versoaln. Sono stati raccolti 150 kg di uva, dai quali la Cantina Laimburg produrrà il tipico vino Versoaln.
Ieri sono state vendemmiate le uve di questo singolare vitigno ai piedi di Castel Katzenzungen. È stato stimato che l’età della vite sia di oltre 350 anni, e con le sue uve si continua a produrre vino: “Siamo molto orgogliosi della nostra vite Versoaln e lieti di poter vendemmiare ogni anno le uve di questa anziana signora, producendo un vino di qualità”, così Günther Pertoll, responsabile della Cantina Laimburg. Purtroppo, quest’anno le condizioni meteorologiche sono state caratterizzate da frequenti precipitazioni, per cui la malattia fungina peronospora ha attaccato foglie e uva. “Con un raccolto di 150 kg, la produzione registra un calo rispetto allo scorso anno, ma l’uva è in ogni caso di buona qualità”; Günther Pertoll si mostra contento.
Una volta raccolte le uve, presso la Cantina Laimburg si passa ora alla produzione del vino bianco Versoaln.
“Il vino Versoaln si presenta alla vista con riflessi verdolini, al naso fruttato, in bocca con una struttura delicata ed una acidità leggermente accentuata”, spiega l’enologo della Cantina Laimburg, Urban Piccolruaz. La produzione del vino Versoaln è ad edizione limitata e funge da rappresentanza del territorio vitivinicolo altoatesino.
La vite Versoaln
Il “Versoaln” è un vitigno antico e autoctono dell’Alto Adige. La vite cresce su un muro del versante settentrionale di Castel Katzenzungen a Prissiano vicino a Tesimo e si ramifica su una pergola per una superficie di ben 350 m².
Nel 2006, i Giardini di Castel Trauttmansdorff hanno assunto il patrocinio della vite Versoaln.
L’origine del nome della vite non è del tutto chiara: il nome “Versoaln” potrebbe avere origine dalla parola dialettale “verdolen” (“verde” come il colore degli acini) o anche da una forma di allevamento: le pergole si trovano su pendii ripidi, dove la raccolta veniva fatta assicurandosi a delle corde (dalla parola tedesca “Seil”, che significa ‘’corda, e di conseguenza la trasposizione dialettale in “versoaln”). Si pensa anche ad un’alterazione della parola “Versailles” in quanto secondo una leggenda, nel 15° secolo l’allora proprietario di Castel Katzenzungen, il Conte Schlandersberg, introdusse il vitigno proprio da lì.