La patria del Vino Nobile di Montepulciano ottiene un importante riconoscimento
E ora si punta al raggiungimento della certificazione di sostenibilità sulla base della norma Equalitas. Andrea Rossi (presidente): «La viticoltura è storia e allo stesso tempo mantenimento»
La terza tipologia di Vino Nobile di Montepulciano, Pievi, ripercorre proprio questo percorso
I vigneti del Vino Nobile di Montepulciano sono stati iscritti nel registro nazionale dei paesaggi rurali storici. A firmare il documento di iscrizione il Ministro dell’Agricoltura, Stefano Patuanelli che ha così permesso formalmente al territorio della prima Docg d’Italia di entrare a far parte dell’elenco di zone che dell’agricoltura hanno fatto non solo un aspetto economico, ma storico, culturale e paesaggistico per l’appunto. «Oltre a essere un motivo di orgoglio è per noi anche il segnale che tutto quello che stiamo facendo anche come Consorzio vada nella direzione giusta, cioè quella di evidenziare quanto il nostro territorio sia fondamentale non solo per la riuscita di ottimi vini e prodotti alimentari in genere, ma anche un valore aggiunto per il turismo – ha commentato il presidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, Andrea Rossi – non a caso abbiamo deciso di realizzare un terzo tipo di Vino Nobile di Montepulciano, “Pievi”, proprio ripercorrendo gli stessi valori storici e agronomici che ci hanno permesso di essere iscritti in questo prestigioso registro».
I motivi dell’iscrizione al registro. Le aree collinari su cui sorgono i borghi storici di Montepulciano, Pienza e Monticchiello sono caratterizzati da un’alternanza di vigneti e oliveti, permanenze dell’antica promiscuità colturale dei secoli passati. Se le vigne, specie nel caso di Montepulciano, hanno mantenuto un’importanza economica primaria grazie alla crescente popolarità del Vino Nobile di Montepulciano, anche l’olivicoltura tradizionale di grande importanza storica, culturale e paesaggistica caratterizza il paesaggio. Nel corso dei secoli le attività economiche prevalenti sono rimaste l’agricoltura e la trasformazione dei prodotti agricoli, il turismo rurale ha assunto un valore crescente grazie al mantenimento della qualità del paesaggio.
Il valore aggiunto del vino a Montepulciano. Un miliardo di euro circa. E’ questa la cifra che quantifica il Vino Nobile di Montepulciano tra valori patrimoniali, fatturato e produzione. Circa 65 milioni di euro è il valore medio annuo della produzione vitivinicola, senza contare che circa il 70% dell’economia locale è indotto diretto del vino. Una cifra importante per un territorio nel quale su 16.500 ettari di superficie comunale, circa 2.000 ettari sono vitati, ovvero il 16% circa del paesaggio comunale è caratterizzato dalla vite. Di questi 1.245 sono gli ettari iscritti a Vino Nobile di Montepulciano Docg, mentre 357 gli ettari iscritti a Rosso di Montepulciano Doc. A coltivare questi vigneti oltre 250 viticoltori (sono circa 90 gli imbottigliatori in tutto dei quali 74 associati al Consorzio dei produttori). Circa mille i dipendenti fissi impiegati dal settore vino a Montepulciano, ai quali se ne aggiungono altrettanti stagionali.