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Montepulciano: presentati i risultati de progetto “Soste-Nobil-età”

di Roberto Sorrentino

Vigneti di Nobile di Montepulciano
Vigneti del Nobile di Montepulciano

Nel 2015, a Montepulciano, durante gli incontri preparatori del progetto di filiera “La Nobil-età in un bicchiere”, emerse l’esigenza di impostare il tema della sostenibilità legata alla qualità della produzione vitivinicola a livello territoriale. Con il progetto “Soste-Nobil-età”, cofinanziato dalla Misura 16.2 del PSR Toscana 2014-2020 e fortemente voluto dalla Vecchia Cantina di Montepulciano,  l’obiettivo era quello di creare le condizioni per operare questo salto di qualità, cioè passare dalla sostenibilità come scelta aziendale ad un modello innovativo che consentisse all’intera zona di produzione del Vino Nobile di Montepulciano di adottare standard ambientali comuni e certificati, puntando ad un percorso di ulteriore valorizzazione del prodotto e del territorio di Montepulciano. Dopo due anni di attività e di collaborazione tra le cantine, le aziende coinvolte, la Società QS&R, la CIA Toscana e l’Università Guglielmo Marconi di Roma, possiamo dire che la sfida è stata vinta. Il Consorzio di Tutela del Vino Nobile di Montepulciano è stato il soggetto promotore del progetto integrato di filiera in oggetto, il quale ha dato l’opportunità di creare un sistema operativo ed una piattaforma che facilitano il raggiungimento, attraverso le buone pratiche di produzione, a determinare il territorio di produzione della Docg Vino Nobile di Montepulciano, come uno dei primi distretti vitivinicoli in Italia in grado di poter certificare la sostenibilità territoriale in base alla norma Equalitas.  Per la prima volta è un intero distretto ad effettuare un’operazione del genere ed attua una forma di sostenibilità sociale, perché lo strumento è messo a disposizione di tutte le aziende produttrici del Vino Nobile. Tutte le operazioni che vanno dall’impianto di un vigneto fino alla vendita delle bottiglie di vino, compresa la fase di trasporto delle stesse al consumatore finale, vengono tracciate. L’obiettivo del progetto è quello di realizzare una piattaforma collaborativa accessibile dal sito internet www.nobilesostenibile.it. La piattaforma collaborativa è un sistema organizzato, nel quale è possibile usufruire di servizi informativi e di applicativi gestionali sulla sostenibilità. In particolare, è stata realizzata un’area di servizi informativi che permette l’interazione degli organismi di ricerca, delle imprese agricole, delle tecnologie innovative a basso impatto ambientale e dei centri dell’innovazione nel settore vitivinicolo. Il sito è dotato dell’applicazione web “Portale della Sostenibilità”, che rappresenta uno strumento efficace ed interattivo per l’autovalutazione della sostenibilità, non solo aziendale ma anche territoriale. Questa applicazione è stata implementata grazie alla collaborazione del Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi “Guglielmo Marconi” di Roma, coordinato dal Prof. Umberto Di Matteo. La sostenibilità delle imprese e dei territori riveste oggi un’importanza strategica ed è diventata una sfida ed uno strumento efficace di valorizzazione del prodotto e sia i Consorzi di tutela che le imprese possono utilizzare per rafforzare la propria immagine e reputazione, sia a livello nazionale che internazionale. Accedendo al portale si potrà entrare in contatto con l’affascinante mondo della sostenibilità, che si basa su tre pilastri fondamentali: sostenibilità economica, intesa come capacità di generare reddito e lavoro; sostenibilità sociale, intesa come capacità di garantire condizioni di benessere umano equamente distribuito; sostenibilità ambientale, intesa come capacità di mantenere qualità e riproducibilità delle risorse naturali. La piattaforma di sostenibilità implementa un protocollo di sostenibilità basato liberamente sullo Standard SOPD di Equalitas e prevede dei requisiti oggettivi e verificabili per ognuno dei tre pilastri della sostenibilità. Chi accede alla piattaforma può gestire un questionario che prevede una serie di domande tese a verificare l’applicazione delle buone pratiche di sostenibilità nel vigneto, in cantina, nell’imbottigliamento, ma anche sociali, economiche, di comunicazione e di assicurazione della qualità. Inoltre, consente di gestire e valutare tre indicatori di sostenibilità, ovvero la biodiversità (acquatica, lichenica dell’aria, del suolo), la carbon footprint e la water footprint. Il progetto mira a valutare il grado di sostenibilità sia delle aziende vitivinicole che dell’intero territorio della Docg in oggetto, attraversi la valutazione della sostenibilità dell’intero Consorzio di tutela. Attraverso la piattaforma di sostenibilità le aziende possono sottoporsi ad un audit di autovalutazione del grado di sostenibilità della propria azienda. Rispondendo a semplici domande del questionario, la piattaforma permette di verificare il rispetto del protocollo di sostenibilità, che si basa su tre tipologie di requisiti: i requisiti maggiori (M) che devono essere soddisfatti tutti; i requisiti minori (m), che devono essere soddisfatti in una percentuale minima del 30 per cento; le raccomandazioni (R), che sono degli spunti di miglioramento e devono essere soddisfatti in una percentuale minima del 10 per cento. Al progetto hanno partecipato attivamente tre aziende vitivinicole di Montepulciano, che hanno collaborato nell’implementazione del protocollo di sostenibilità nelle proprie strutture e vigneti: la Vecchia Cantina di Montepulciano (capofila del progetto), Tenute del Cerro SpA – Fattoria del Cerro e la Soc. Agricola Salcheto Srl. Durante lo svolgimento del progetto si sono aggregate anche altre 13 aziende agricole a testimonianza dell’interesse suscitato dal progetto. I risultati ad oggi conseguiti sono più che soddisfacenti, in quanto le 16 aziende agricole che hanno aderito all’iniziativa soddisfano più del 60 per cento dei requisiti maggiori richiesti per la sostenibilità territoriale. I risultati elaborati dal portale della sostenibilità mostrano che le aziende aderenti soddisfano il 73 per cento dei requisiti maggiori richiesti per le buone pratiche di coltivazione del vigneto. Anche per quanto riguarda le buone pratiche sociali (66 per cento dei requisiti maggiori) e le buone pratiche economiche e di comunicazione, i valori ottenuti soddisfano ampiamente i requisiti maggiori che risultano superiori al 50 per cento, un risultato più che positivo in quanto la maggior parte delle aziende non ha mai aderito a protocolli di sostenibilità ambientale.  Una delle aziende vitivinicole che ha partecipato attivamente al progetto è Società Agricola Salcheto Srl di Montepulciano, il cui titolare Michele Manelli, si ritiene molto soddisfatto di aver intrapreso questa interessante esperienza e ritiene molto interessante la piattaforma gestionale che è stata realizzata; uno strumento avanzato ed utilissimo per gestire agevolmente la sostenibilità in azienda e consentirà di ottenere migliori performances con meno risorse impiegate dal punto di vista organizzativo.  In conclusione, si può affermare  che la diffusione dell’utilizzo della piattaforma collaborativa porterà da un lato le aziende vitivinicole ad adottare degli strumenti migliorativi per la gestione della sostenibilità e dall’altro stimolerà il Consorzio di tutela a favorire, tra le aziende consorziate, l’adozione di pratiche rivolte al pieno raggiungimento della sostenibilità territoriale.

12/09/2018
Autore: Roberto Sorrentino