Brucellosi bufalina

La seconda parte di questo articolo, per avere un filo di continuità, ha come prefazione il primo periodo dell’articolo pubblicato sul Rivista di Agraria.org -15 aprile 2022. La problematica non è nuova, già nel 2005\2006 l’allora Assessore all’Agricoltura della Regione Campania, On. Andrea Cozzolino, commissario straordinario alla “Brucellosi bufalina in Campania”, elaborò un piano di azioni e strumenti di intervento, che nella prefazione diceva “Si tratta di un piano articolato e complesso predisposto per l’eradicazione della brucellosi bufalina, che intendiamo condurre in porto in breve tempo e con tutte le garanzie di trasparenza e celerità che il caso richiede”; purtroppo alla data odierna persiste, senza soluzione di continuità, e gli allevatori si sono organizzati nell’Associazione Tutela Allevamento Bufala Mediterranea, con manifestazioni e ricorsi nelle aule di giustizia a vari livelli, l’ennesimo strappo istituzionale e politico…

Gennaro Pisciotta, laureato in Scienze e Tecnologie agrarie all’Università G. Marconi – Facoltà di Scienze e Tecnologie Applicate di Roma, è Agrotecnico Laureato ed Enologo Enotecnico libero professionista Maestro Assaggiatore ONAF (Organizzazione Nazionale Assaggiatori Formaggio). Ha insegnato presso l’ISIS “Falcone” di Pozzuoli (Napoli) fino al 26/09/2018.

Burocrazia e zootecnia

Con questo mio testo voglio andare ad affrontare un tema attualissimo ed oserei definire anche preoccupante, che da svariati anni affligge tutta la zootecnia, nessun settore escluso. La vita di un allevatore oramai non è più solo accentrata sul contatto con i propri animali, sui programmi di selezione, o sullo sviluppo dei propri “prodotti”, ma è anche ricolma di scartoffie ed estenuanti attese in vari uffici. Parlando con amici e colleghi allevatori di vecchia data, più volte ho asserito: – “la burocrazia prima o poi sopprimerà il nostro settore zootecnico!”. Forse non ho tutti i torti, e in molti si son sentiti di condividere a pieno questo mio pensiero. Vi sono norme imposte a gli allevatori che rasentano il ridicolo e che potrebbero tranquillamente essere rimpiazzate dal buon senso. Vi sono pile di incartamenti che potrebbero sicuramente essere sostituite da pochi click su di un portale web…

Federico Vinattieri, laureato in Scienze Zootecniche, allevatore, giudice, scrittore, titolare Allevamento di Fossombrone

Bufala

Tra gennaio – marzo 2022, nella provincia di Caserta, detta “Terra di Lavoro” prima della soppressione della stessa da parte del governo Mussolini nel 1927, nel quadro di un generale riordinamento delle circoscrizioni provinciali, è scoppiato un dramma economico, sociale e di igiene-sicurezza veterinaria, la Brucellosi Bufalina.
Per abbrivio nell’ultimo decennio la gestione dell’emergenza brucellosi bufalina in Campania è stata catastrofica, con l’abbattimento di circa centomila capi inutilmente, arrecando un danno al giro d’affare per la mozzarella DOP, ricavata dal latte bufalino ed esportata in tutto il mondo, di diversi miliardi di €…

Gennaro Pisciotta, laureato in Scienze e Tecnologie agrarie all’Università G. Marconi – Facoltà di Scienze e Tecnologie Applicate di Roma, è Agrotecnico Laureato ed Enologo Enotecnico libero professionista Maestro Assaggiatore ONAF (Organizzazione Nazionale Assaggiatori Formaggio). Ha insegnato presso l’ISIS “Falcone” di Pozzuoli (Napoli) fino al 26/09/2018.

Il baco da seta possiede alcune razze o varietà, che si differenziano per l’origine geografica e per le caratteristiche fenotipiche di larva e bozzolo (colore, forma, numero di mute durante il ciclo, numero di generazioni per anno). Il Bombyx mori che viene allevato per usi della filiera serica è un ibrido, formato da un incrocio a 4 vie, cioè due linee parentali giapponesi vengono incrociate e danno origine ad un ibrido semplice P1J, due linee parentali cinesi vengono incrociate e danno origine ad un altro ibrido semplice P1C successivamente i due ibridi semplici vengono nuovamente incrociati fra loro e danno origine al poliibrido => F1. L’ibrido è più robusto, più produttivo e più semplice da allevare rispetto alle razze pure, in quanto, sfruttando il fenomeno dell’eterosi o “vigore ibrido”, presenta rispetto alle razze originarie, migliori caratteristiche di produttività e resistenza alle malattie.

Gennaro Pisciotta, laureato in Scienze e Tecnologie agrarie all’Università G. Marconi – Facoltà di Scienze e Tecnologie Applicate di Roma, è Agrotecnico Laureato ed Enologo Enotecnico libero professionista Maestro Assaggiatore ONAF (Organizzazione Nazionale Assaggiatori Formaggio). Ha insegnato presso l’ISIS “Falcone” di Pozzuoli (Napoli) fino al 26/09/2018.

L’indagine effettuata sui prati-pascolo del Demanio di Montagna sulla qualità nutrizionale e funzionale dei foraggi e qualità del latte….

Maria Chiara Di Meo: Dottoranda di Ricerca XXXIV Ciclo in Scienze e Tecnologie per l’Ambiente e la Salute – Dottorato di Ricerca a Caratterizzazione Industriale – POR/FSE Campania 2014 -2020)- Dipartimento di Scienze e Tecnologie – Università degli Studi del Sannio.

Graziella Orso: Dottoranda di Ricerca XXXIII Ciclo in Scienze e Tecnologie per l’Ambiente e la Salute – Dipartimento di Scienze e Tecnologie – Università degli Studi del Sannio.

Walter Nardone: Consulente Associazione Agronomi Senza Frontiere Campania e Presidente Ordine Dottori Agronomi e Dottori Forestali della Provincia di Benevento (ODAF Benevento).

Carlo Lavorgna: Dottore Agronomo (Associazione Agronomi Senza Frontiere Campania) – Partner Capofila del Progetto Bio.Natural.

Mariapina Rocco: Professore di Fisiologia vegetale presso il Dipartimento di Scienze e Tecnologie – Università degli Studi del Sannio (BN) – Responsabile Scientifico del Progetto Bio.Natural.

Ettore Varricchio: Professore di Morfofisiologia e benessere degli animali domestici presso il Dipartimento di Scienze e Tecnologie – Università degli Studi del Sannio.

I cavalli sono pascolatori selettivi e molto attenti, se lasciati pascolare liberi difficilmente mangiano piante per loro tossiche. Da puledri imparano a selezionare le piante pascolando insieme alla madre. In contesti forzati però, come il paddock o lunghe soste in cui il cavallo viene tenuto legato, i cavalli possono cedere alla tentazione di mangiare anche piante tossiche per fame o anche solo per noia. Per questo è importante che il cavaliere sappia riconoscere le piante più pericolose per evitare incidenti. Fondamentale è non legare il cavallo vicino a piante tossiche perché, annoiandosi durante la sosta, potrebbe decidere di sgranocchiare quello che ha intorno anche se non ha un buon sapore…

Gemma Na­var­ra, lau­rea­ta in Scien­ze fo­re­sta­li ed am­bien­ta­li pres­so l’U­ni­ver­si­tà degli Studi di Fi­ren­ze, è Guida Eque­stre Am­bien­ta­le.
Erika Ver­dia­ni Lau­rean­da in Scien­ze Fo­re­sta­li e guida Eque­stre Am­bien­ta­le.

Sempre più forte il cambio di rotta sull’agricoltura intensiva, a causa delle critiche sostenute da alcune categorie di consumatori…

Michele Rollo, laureato in Tecnologie delle Produzioni Animali presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II, attualmente iscritto al corso di Laurea Magistrale in Scienze e Tecnologie delle Produzioni Animali.

Una completa presentazione delle metodologie che puntano a quantificare gli impatti ambientali degli allevamenti…

Silvio Franco, Professore associato in Economia Agraria, è docente di Marketing e di Mercati Agroalimentari presso l’Università della Tuscia”.

cinghiale

Come fare a gestire la situazione dei cinghiali in Toscana?! Ne parliamo in questo articoli…

Paolo Banti, Vito Mazzarone, Luca Mattioli, Marco Ferretti. Direzione Agricoltura e Sviluppo Rurale, Settore Attività Faunistico Venatoria, Pesca Dilettantistica, Pesca in Mare – Regione Toscana

razza scodata

La Scodata è una razza di gallina che per qualche decennio dell’800 popolò le campagne dell’entroterra casertano, ed oggi la stanno riscoprendo…

Pasquale D’Ancicco, presidente Razze Autoctone Campane e consigliere AIFAO.

microclima azienda agricola zootecnica

I fattori microclimatici contribuiscono a modificare le condizioni ambientali e possono avere un effetto rilevante nella risposta fisiologica degli animali e degli esseri umani. La temperatura (°C), Umidità (%), la velocità dell’aria (m/s), la luminosità (lux) , e la loro interazione contribuiscono a sviluppare un microambiente il quale tanto più reso ottimale tanto più l’animale ed al contempo stesso i lavoratori all’interno saranno soggetti ad uno stato di benessere…

Alessio Durastante, Tecnico della Prevenzione – Ispettore sanitario ASL 01 Avezzano – Sulmona- (L’Aquila).
Dott. Tumini Fabrizio Tecnico della Prevenzione collaboratore L.P.