L’azienda intende realizzare un succo di frutta utilizzando un laboratorio di proprietà. La frutta è autoprodotta mentre i rimanenti ingredienti sono acquisitati sul mercato. I due casi riguardano rispettivamente un prodotto biologico ed uno convenzionale. Le caratteristiche dei succhi di frutta sono oggetto di norme specifiche ed i prodotti che intendono avvalersi della denominazione succo, nettare, od altro ancora, devono rispettare quanto previsto dal decreto citato nella scheda prodotto… Continua >>>


Donato Ferrucci, Dottore agronomo libero professionista, riveste attualmente l’incarico di Responsabile di Bioagricert Lazio e di Cultore della materia presso la cattedra di Gestione e Comunicazione d’Impresa” – Facoltà di Scienze della Comunicazione, Università degli Studi della Tuscia.

Lo zucchino viene prodotto in Italia particolarmente in Sicilia, Lazio, Puglia, Calabria, Campania; ed è la quinta coltura orticola italiana per importanza economica dopo il pomodoro, il carciofo, la lattuga e la fragola. In Italia, nel 2011, sono stati coltivati circa 14.000 ettari a zucchine, con una produzione annua di 410.000 tonnellate, pari ad un valore di 250 milioni di euro. Oltre un quarto di questo valore deriva dalla coltivazione di circa 2.700 ha in serra…. Continua >>>


Sonia Attanasio si è laureata in Scienze Biologiche con indirizzo Biotecnologico presso l’Università la “Sapienza” di Roma. Attualmente è cultore delle materie: merceologia delle risorse naturali e tecnologie ambientali presso l’Università degli Studi di Cassino – Dipartimento di Economia e Giurisprudenza.

L’esempio trattato riguarda i prodotti ortofrutticoli freschi. Questa tipologia può trovare valorizzazione aziendale anche mediante confezionamento in azienda e commercializzazione diretta al consumatore. Come per molti dei casi trattati nei precedenti contributi anche questo rientra in uno schema normativo specifico (“verticale”) a cui si sommano le menzioni di carattere generale… Continua >>>


Donato Ferrucci, Dottore agronomo libero professionista, riveste attualmente l’incarico di Responsabile di Bioagricert Lazio e di Cultore della materia presso la cattedra di Gestione e Comunicazione d’Impresa” – Facoltà di Scienze della Comunicazione, Università degli Studi della Tuscia.

Dal momento della cattura fino al suo utilizzo ai fini alimentari, il pesce fresco deve essere necessariamente refrigerato e mantenuto ad una temperatura costante: la conservazione del pescato, mantenuta nel ghiaccio a 0°C (temperatura costante), non altera la sua composizione per alcuni giorni (4-7). Trascorsi 4-7 giorni, o prima se la temperatura è superiore a 0°C oppure subisce importanti oscillazioni termiche quando esposto all’aria e all’aperto, cominciano le prime importanti alterazioni… Continua >>>


Mauro Bertuzzi, laureato in Scienze e Tecnologie Agrarie presso la Facoltà di Agraria di Milano, è Presidente del collegio provinciale di Milano e Lodi degli Agrotecnici e Agrotecnici Laureati.

La trattazione riguarda un prodotto classificabile tra le creme dolci di tipo spalmabile. La tipologia non rientra tra i casi governati da schema normativo specifico (“verticale”), pertanto le norme di riferimento sono solo di tipo generale. Si realizza un prodotto trasformato a base di nocciole. L’azienda, per la trasformazione, si avvale di un laboratorio esterno. Quindi, una parte del ciclo produttivo, è svolta al di fuori dell’azienda stessa… Continua >>>


Donato Ferrucci, Dottore agronomo libero professionista, riveste attualmente l’incarico di Responsabile di Bioagricert Lazio e di Cultore della materia presso la cattedra di Gestione e Comunicazione d’Impresa” – Facoltà di Scienze della Comunicazione, Università degli Studi della Tuscia.

Il caso in esempio interessa una azienda che è dedita alla coltivazione del pomodoro da industria, decide quindi di trasformare una parte della produzione presso un laboratorio esterno. La coltivazione del pomodoro da industria è una attività di elevata specializzazione e condotta generalmente su superfici di una certa entità. La trasformazione del prodotto, è quindi vista come una ipotesi di diversificazione… Continua >>>


Donato Ferrucci, Dottore agronomo libero professionista, riveste attualmente l’incarico di Responsabile di Bioagricert Lazio e di Cultore della materia presso la cattedra di Gestione e Comunicazione d’Impresa” – Facoltà di Scienze della Comunicazione, Università degli Studi della Tuscia.

Si tratta di un prodotto che rientra tra i generici “preparati a base di …..”. In questo caso non si ricade in uno schema normativo specifico (di tipo “verticale”), ma occorre prestare attenzione solo alle norme di tipo generale. La particolarità del caso è rappresentata dalle menzioni riferite all’origine dell’amido in quanto elemento di natura allergenica… Continua >>>


Donato Ferrucci, Dottore agronomo libero professionista, riveste attualmente l’incarico di Responsabile di Bioagricert Lazio e di Cultore della materia presso la cattedra di Gestione e Comunicazione d’Impresa” – Facoltà di Scienze della Comunicazione, Università degli Studi della Tuscia.

Il miele è un prodotto di grande tradizione nel panorama agroalimentare italiano, sia per la sua valenza salutistica che per le evocazioni ambientali che questo richiama. Dal punto di vista normativo è un prodotto piuttosto articolato in quanto alla legislazione “orizzontale”, valida per tutti i prodotti agroalimentari, aggiunge una serie di dettati specifici, di natura quindi “verticale”, ovvero applicabili al solo prodotto “miele”… Continua >>>


Donato Ferrucci, Dottore agronomo libero professionista, riveste attualmente l’incarico di Responsabile di Bioagricert Lazio e di Cultore della materia presso la cattedra di Gestione e Comunicazione d’Impresa” – Facoltà di Scienze della Comunicazione, Università degli Studi della Tuscia.

La multifunzionalità assegna all’agricoltore sia il ruolo di sentinella del territorio, in grado di prevenire eventuali danni alle aree rurali e che si ripercuoterebbero sulle aree urbane con un effetto a cascata di difficile gestione, sia il ruolo di soggetto economico in grado di produrre degli alimenti con un limitato ricorso a fertilizzanti e pesticidi. Tutto ciò ha due conseguenze importanti… Continua >>>


Nicola Galluzzo, dottore di ricerca in Scienze degli alimenti, si è laureato in Scienze agrarie presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, conseguendo il perfezionamento in Economia del turismo e in Gestione e organizzazione territoriale delle risorse naturali presso l’Università La Sapienza di Roma, in Studi europei presso la Facoltà di Scienze politiche dell’Università di Genova e in Controllo e autocontrollo degli alimenti presso la Facoltà di Medicina e chirurgia “A. Gemelli” di Roma. Assegnista di ricerca presso l’Istituto Nazionale di Economia Agraria (Inea).

Nel presente contributo vengono trattati due casi distinti sia per quanto attiene il percorso tecnico di elaborazione del prodotto che per la “denominazione commerciale” prescelta. Si evidenziano quindi diverse regole per l’etichetta. L’azienda intende realizzare un prodotto a base di frutta. Nel primo caso si precede un laboratorio interno, nel secondo, l’azienda si avvale di un laboratorio esterno. La frutta è autoprodotta mentre i rimanenti ingredienti sono acquisitati esternamente… Continua >>>


Donato Ferrucci, Dottore agronomo libero professionista, riveste attualmente l’incarico di Responsabile di Bioagricert Lazio e di Cultore della materia presso la cattedra di Gestione e Comunicazione d’Impresa” – Facoltà di Scienze della Comunicazione, Università degli Studi della Tuscia.

L’olio di oliva è l’esempio emblematico di una ricetta legale, dove processo, ingredienti, parametri merceologici ed etichettatura sono definiti da regole cogenti. Infatti, la norma orizzontale, espressa dal Decreto Lgs. n. 109 del 1992, si interseca con le norme specifiche relative al prodotto. La colonna vertebrale del sistema normativo a governo dell’olio di oliva è rappresentata dal Reg. (CE) 1019/2002, oggetto di recenti modifiche, e da una serie di corollari legislativi di emanazione si comunitaria che nazionale… Continua >>>

Donato Ferrucci, Dottore agronomo libero professionista, riveste attualmente l’incarico di Responsabile di Bioagricert Lazio e di Cultore della materia presso la cattedra di Gestione e Comunicazione d’Impresa” – Facoltà di Scienze della Comunicazione, Università degli Studi della Tuscia.