Inutile nasconderlo, lo sappiamo bene che noi uomini non siamo tutti uguali sul piano dei sentimenti. Sappiamo bene che vi sono persone che si elevano rispetto ad altre per sensibilità o per empatia. Queste persone sono certamente più benevole a confronto di personaggi insensibili o maldisposti verso sofferenze o fastidi altrui, capaci anzi talvolta di rallegrarsene. Esiste dunque quella differenza tra buoni e cattivi che tanto andiamo sbandierando da bambini, enfatizzata dai cartoni animati o dal cinema? Tale differenza esiste. Ve lo posso garantire. Ahimè vi sono persone che dimostrano benevolenza ed altre che ne sono quasi totalmente privi. Come questi si approcciano a gli animali e soprattutto ai cani, ne è sovente la prova del nove. I cani, a dir di tanti, percepiscono la differenza tra bontà d’animo e spirito astioso. Leggenda metropolitana o verità? Solo supposizioni o nozioni confermate dall’etologia?
Federico Vinattieri, laureato in Scienze Zootecniche, allevatore, giudice, scrittore, titolare Allevamento di Fossombrone
Tra le tante tipologie di cane “simil-lupo” che oggi possiamo ammirare, spiccano certamente le due razze ibride ufficialmente riconosciute, ossia il Cane Lupo Cecoslovacco, ormai ben noto a tutti i cinofili, ampiamente diffuso, ed il Cane Lupo di Saarloos, meno diffuso, ma comunque ultimamente abbastanza conosciuto. Poi vi sono varie tipologie che si sono arrogate il diritto di definirsi “razza”, pur non essendolo affatto, come il Lupo Italiano, in voga fino a qualche anno fa, ormai quasi scomparso, o il Tamaskan, che non ha alcuna attinenza genetica con il lupo pur somigliandoci… fino a giungere all’American Wolfdog, meglio conosciuto come “AWD”, sempre più di moda negli ultimi anni, pur non avendo nessuna base di omogeneità o identificazione storica, per potersi definire razza o varietà.
Sara Rosa Dioguardi, allevatrice e responsabile cinotecnica della Sezione C.L. di Saarloos dell’Allevamento di Fossombrone, da sempre appassionata e studiosa di cani di tipo lupoide.
Federico Vinattieri, laureato in Scienze Zootecniche, allevatore, giudice, scrittore, titolare Allevamento di Fossombrone
Storie di cani campioni. Ne potremmo raccontare tante. Ci sarebbe da scrivere libri su libri con gli aneddoti che ogni allevatore potrebbe narrare.
Cani campioni del passato, cani campioni famosi, cani campioni che hanno fatto la storia della propria razza… Campioni italiani che si erano guadagnati quel titolo, conquistandosi scontro dopo scontro, ring dopo ring, ogni singolo Certificato di attitudine al campionato (C.A.C.). C’era una volta in Italia il famigerato “CAC di Campionato”, una sorta di punto obbligatorio per ottenere il titolo di campione, che limitava annualmente quel titolo a pochi esemplari per ogni razza, una vera e propria élite. Era un evento imperdibile per chi voleva divenire campione italiano… pertanto, che venisse esso svolto a Taormina in Sicilia, piuttosto che a Monza in Lombardia… tutti gli allevatori d’un certo calibro erano lì presenti, con i propri esemplari più meritevoli…
Federico Vinattieri, laureato in Scienze Zootecniche, allevatore, giudice, scrittore, titolare Allevamento di Fossombrone
Era nell’aria da parecchi anni… e adesso è una realtà! In molti da tempo sostenevano che una nuova versione del Bulldog, più slanciato, meno estremizzato nei suoi tratti anatomici, sarebbe stato presto riconosciuto dalla Federazione Cinologica internazionale. Ed eccolo qui. Detto fatto… Lo hanno chiamato “Continental Bulldog”. La F.C.I. lo ha riconosciuto ufficialmente, anche se a titolo provvisorio, il 30 marzo 2022. La razza è stata inserita nel Gruppo 2 (*cani di tipo pinscher, schnauzer, molossoidi e bovari svizzeri), quindi tra i Molossi (*Molossian type), come il Bulldog tradizionale, nella sottosezione “Mastiff type”. La razza inoltre è stata inserita tra quelle non sottoposte a prove di lavoro. Lo Standard ufficiale (*originale in lingua tedesca) e approvato a livello internazionale, è stato pubblicato il giorno 4 aprile 2022. Il numero ufficiale assegnato alla razza tra gli Standard FCI è il 369…
Federico Vinattieri, laureato in Scienze Zootecniche, allevatore, giudice, scrittore, titolare Allevamento di Fossombrone
Con questo mio testo voglio andare ad affrontare un tema attualissimo ed oserei definire anche preoccupante, che da svariati anni affligge tutta la zootecnia, nessun settore escluso. La vita di un allevatore oramai non è più solo accentrata sul contatto con i propri animali, sui programmi di selezione, o sullo sviluppo dei propri “prodotti”, ma è anche ricolma di scartoffie ed estenuanti attese in vari uffici. Parlando con amici e colleghi allevatori di vecchia data, più volte ho asserito: – “la burocrazia prima o poi sopprimerà il nostro settore zootecnico!”. Forse non ho tutti i torti, e in molti si son sentiti di condividere a pieno questo mio pensiero. Vi sono norme imposte a gli allevatori che rasentano il ridicolo e che potrebbero tranquillamente essere rimpiazzate dal buon senso. Vi sono pile di incartamenti che potrebbero sicuramente essere sostituite da pochi click su di un portale web…
Federico Vinattieri, laureato in Scienze Zootecniche, allevatore, giudice, scrittore, titolare Allevamento di Fossombrone
Il giorno 9 Marzo del 2020, d’improvviso, tutto il settore zootecnico, come ogni altro, si è arrestato dall’oggi al domani. Tutto interrotto, tutto stoppato senza preavviso, senza precedenti, con totale sorpresa. All’arrivo del famigerato virus, e della conseguente pandemia mondiale, il settore si è congelato, come se il tempo si fosse trattenuto dal proseguire la sua corsa. Questo apparentemente. Veramente è andata così anche per noi allevatori? La realtà è un po’ diversa per chi, come il sottoscritto, è immerso nel mondo degli animali in svariati settori. Noi allevatori sappiamo bene che un allevamento in realtà non si ferma, non può fermarsi, mai.
Federico Vinattieri, laureato in Scienze Zootecniche, allevatore, giudice, scrittore, titolare Allevamento di Fossombrone
Già dal suo nome si evince una strategia ben definita, ossia quella di incuriosire, di attrarre, di abbindolare i potenziali clienti, di affibbiare un nomignolo quasi da “cartone animato Manga”, per rendere un cane più simpatico, più allettante, più simile al fatidico “giocattolo animato” che tanto i bambini desidererebbero per regalo. La popolarità di questo meticcio, o diciamolo pure in gergo popolare senza intenzione dispregiativa, di questo “bastardino”… è dovuta alla grande pubblicità che è stata astutamente messa in opera da coloro che si cimentano nel suo allevamento. Una pubblicità tartassante e perpetua, fatta soprattutto sui social network, con il passaparola, ma anche sui più noti portali di annunci e perfino in TV, dove il Maltipoo è apparso in un tanto discusso servizio su un importante telegiornale della televisione privata, presentato erroneamente in quell’occasione come una “nuova razza” e come un’eccezionale nuova realtà nell’universo canino…
Federico Vinattieri, laureato in Scienze Zootecniche, allevatore, giudice, scrittore, titolare Allevamento di Fossombrone
Qualità. Sostantivo sempre più in voga e sempre più sbandierato da tanti allevatori, talvolta avendone diritto, talvolta facendo propria tale qualifica non attinente alla realtà. La “qualità” è divenuta fin troppo comune nei dibattiti e nelle conversazioni tra allevatori, tra neofiti, tra coloro che si avvicinano al mondo della zootecnia e della selezione. Allevamento di buona qualità, allevamento di scarsa qualità, allevamento di eccellente qualità. Qualità nella selezione, qualità dei propri prodotti, riproduttore di qualità, allevatore di qualità… Ma cos’è in realtà la qualità di un allevamento? Da quanti e quali requisiti la si può realmente stabilire? Come si abbina ad un allevamento un grado di qualità? Come sempre accade, quando ci si addentra in questi meandri specifici della zootecnia, diventa veramente difficile far comprendere anche i concetti che per noi del settore possono sembrare elementari, basilari…
Federico Vinattieri, laureato in Scienze Zootecniche, allevatore, giudice, scrittore, titolare Allevamento di Fossombrone
Il Rhodesian Ridgeback è uno dei cani più nobili, affascinanti ed eclettici del panorama cinofilo attuale.Il nome di questa razza ha una duplice origine: il termine Rhodesian deriva dal luogo geografico di provenienza – la Rhodesia, mentre il termine Ridgeback fa riferimento alla caratteristica della cresta (ridge) presente sul dorso del cane (back). Attualmente il Rhodesian Ridgeback è l’unica razza autoctona ufficialmente riconosciuta dell’Africa meridionale, dalla Federazione Cinofila Internazionale. Si presume che le progenie del Rhodesian Ridgeback siano arrivati nel continente africano attraverso le diverse migrazioni di varie tribù partite dal Medio Oriente, tra cui quella del popolo Khoi-Khoi. Si trattava di una popolazione che conduceva una vita prettamente pastorizia, prendendosi cura del proprio bestiame, difendendolo dai predatori anche grazie all’uso dei cani semi addomesticati che venivano utilizzati come cani da pastore, per la caccia, per la protezione del bestiame e per la difesa della tribù stessa…
Romina e Riccardo Origgi sono titolari dell’allevamento “Tenuta Ermitage”
Il Cane da Pastore Olandese, quel chimerico cane striato che da pochi anni ha fatto la sua comparsa nei ring italiani…
Federico Vinattieri è un appassionato allevatore cinofilo, giudice F.I.A.V., ornitofilo e avicoltore (titolare Allevamento di Fossombrone.
Nello straordinario insieme delle razze canine definite “molossoidi”, possiamo ammirare le più svariate forme. Cani potenti, rustici, di poderosa struttura e mole… cani dalla storia millenaria. L’Italia possiede ben due rappresentanti di questa categoria di cani: il Mastino Napoletano, antica razza che racchiude in sè tutto il sapore della storia del nostro Paese; ed il Cane Corso, razza di più recente acquisizione, ma dalle doti uniche sia per morfologia sia per aspetto caratteriale.ello straordinario insieme delle razze canine definite “molossoidi”, possiamo ammirare le più svariate forme. Cani potenti, rustici, di poderosa struttura e mole… cani dalla storia millenaria.
Federico Vinattieri è un appassionato allevatore cinofilo, giudice F.I.A.V., ornitofilo e avicoltore (titolare Allevamento di Fossombrone)