I vini “con le bollicine” rappresentano una parte importante del vastissimo ventaglio di proposte che il mondo enologico offre ai consumatori, andando dai vini frizzanti gassificati agli spumanti metodo classico, passando dagli spumanti metodo Charmat. La legislazione, in questo caso il Regolamento (CE) N. 491/2009 DEL CONSIGLIO del 25 maggio 2009, prevede queste categorie… Continua >>>

Ezio Casali, iscritto all’Albo Provinciale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati di Cremona, insegna presso l’Istituto Tecnico Agrario Statale “Stanga” di Cremona. Si occupa di autocontrollo, soprattutto negli agriturismi, e di agricoltura multifunzionale.

La produzione di miele monoflora di tiglio in Italia è concentrata nel nord Italia, ma la purezza maggiore nel prodotto si ha nella regione Piemonte. Le quantità di miele monoflora prodotte non sono molto abbondanti ed infatti non è di facile reperimento nella grande distribuzione; anche la Cina produce e propone per l’esportazione mieli uniflorali di tiglio, probabilmente prodotti su specie a distribuzione asiatica dello stesso genere… Continua >>>

Università di Pisa – Scuola di Specializzazione in Sanità Animale, Allevamento e Produzioni Zootecniche
Titolo: Valutazione dell’attività antimicrobica di un miele di Tiglio
Candidato: Dr. Michelangelo Cecconi – Relatore: Dr. Filippo Fratini
Anno Accademico 2013-2014

La storia dell’aglio di Caraglio, chiamato localmente Aj ‘d Caraj,  è l’esperienza della mia famiglia. La coltivazione dell’aglio a Caraglio era confinata negli orti famigliari, nelle vigne della zona della collina del Castello e altre zone limitrofi. La produzione in eccesso veniva venduta nei mercati contadini di un tempo. Purtroppo le vigne, che nel passato avvolgevano tutta la collina vennero abbandonate, divelte e lasciate alla mercé della natura… Continua >>>

Sintesi della tesi di laurea di Chiara Alciati – “Analisi della filiera dell’aglio di Caraglio”
Relatore: Prof. Giovanni Peira
Facoltà di Economia – Corso di Laurea Triennale in Economia e Gestione delle Imprese

Caratteristico del miele è l’alto potere nutritivo (circa 330 kcal/100 gr.) e la velocità di assorbimento dei suoi carboidrati, inoltre presenta comprovate proprietà antibatteriche ed antiinfiammatorie nel trattamento delle ferite cutanee e in diverse patologie dell’apparato gastroenterico. Ciò è dovuto all’alta pressione osmotica, all’acidità e al perossido di idrogeno in esso contenuto. Il perossido di idrogeno (H2O2) è coinvolto in modo preponderante nell’attività antibatterica del miele… Continua >>>

Università di Pisa – Scuola di Specializzazione in Sanità Animale, Allevamento e Produzioni Zootecniche
Titolo: Valutazione dell’attività antimicrobica di un miele di Tiglio
Candidato: Dr. Michelangelo Cecconi – Relatore: Dr. Filippo Fratini

Il miele, prodotto che tutti noi conosciamo, viene definito dal decreto legislativo 21 maggio 2004 n. 179 come “la sostanza dolce naturale che le api (Apis mellifera) producono dal nettare di piante o dalle secrezioni provenienti da parti vive di piante o dalle sostanze secrete da insetti succhiatori che si trovano su parti vive di piante che esse bottinano, trasformano, combinandole con sostanze specifiche proprie, depositano, disidratano, immagazzinano e lasciano maturare nei favi dell’alveare”… Continua >>>

Università di Pisa – Scuola di Specializzazione in Sanità Animale, Allevamento e Produzioni Zootecniche
Titolo: Valutazione dell’attività antimicrobica di un miele di Tiglio
Candidato: Dr. Michelangelo Cecconi – Relatore: Dr. Filippo Fratini
Anno Accademico 2013-2014

L’analisi visiva, oltre al colore (che è in grado di darci numerose informazioni su quanto stiamo degustando) ci permette di iniziare a valutare altre caratteristiche, tra le quali il contenuto alcolico è sicuramente una delle più importanti. La gradazione alcolica di un vino viene percepita visivamente grazie alla formazione sulle pareti del bicchiere dei cosiddetti “archetti” (o “lacrime”), che si sviluppano per il cosiddetto “effetto Marangoni”, così chiamato in onore di Carlo Marangoni… Continua >>>

Ezio Casali, iscritto all’Albo Provinciale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati di Cremona, insegna presso l’Istituto Tecnico Agrario Statale “Stanga” di Cremona. Si occupa di autocontrollo, soprattutto negli agriturismi, e di agricoltura multifunzionale.

Il pomodoro S. Marzano è lungo, nervoso, consistente. Esso l’unico che non si frantuma nella lavorazione; al contrario si mantiene intero e, per così dire, vivo nel barattolo. Soltanto con esso si può ottenere un pelato di alta qualità e supremo sapore. Gli Americani, che sono degli ottimi intenditori, non chiedono che pelati ottenuti con pomodori S. Marzano. Gli altri pomodori per gli americani sono sempre di seconda qualità… Continua >>>

Eugenio Cozzolino, laureato in Scienze Agrarie presso la Facoltà di Agraria dell’Università di Napoli “Federico II” e abilitato all’esercizio della libera professione di Agronomo, lavora presso il Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura-Unità di ricerca per le alternative al Tabacco.

L’aspetto visivo di un alimento rappresenta il biglietto da visita del cibo che ci apprestiamo ad assaporare, e se riveste una grande importanza dal punto di vista edonistico, altrettanta importanza rivestono gli aspetti tecnici legati alle caratteristiche organolettiche che l’esame visivo può rivelare. Tra tutti, il colore è sicuramente la prima caratteristica che, per ovvi motivi, balza all’occhio e che può fornirci diverse indicazioni rispetto alle caratteristiche del vino che abbiamo nel bicchiere rispetto all’età, al tenore in acidità, a certe pratiche enologiche… Continua >>>

Ezio Casali, iscritto all’Albo Provinciale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati di Cremona, insegna presso l’Istituto Tecnico Agrario Statale “Stanga” di Cremona. Si occupa di autocontrollo, soprattutto negli agriturismi, e di agricoltura multifunzionale.

Il fico è pianta tipica del Cilento (SA), introdotta, come già accennato, dai coloni greci il VI –V secolo a. C., Catone e Varone raccontavano che i fichi essiccati erano comunemente utilizzati nel Cilento e in Lucania come base alimentare della manodopera contadina. Nel Quaderno doganale delle Marine del Cilento 1486 è documentata l’esistenza di una fiorente attività di produzione e commercializzazione di fichi secchi, come alimento di pregio, sui principali mercati italiani… Continua >>>

Giuseppe Accomando, laureato in Scienze agrarie presso l’Università Federico II di Napoli, è docente di zootecnica presso l’Istituto Tecnico Agrario “F. De Sanctis” di Avellino.

La fava larga di Leonforte è una delle varietà locali di Vicia faba major, legata in maniera inscindibile al territorio di origine del prodotto (Leonforte ed alcuni paesi limitrofi, in provincia di Enna).    Il prodotto, riconosciuto ed inserito nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali… Continua >>>

Angelo Calì, dottore agronomo e appassionato agricultore, è titolare di azienda agricola nell’entroterra siciliano, con indirizzo prevalente nella produzione di cereali (frumento duro) e legumi tipici (fava larga di Leonforte, lenticchia nera di Leonforte, ceci, compreso il cece nero siciliano, e cicerchia – impiegati anche, come sfarinati, nella preparazione di un tipico misto legumi per polenta).

Nella sola Europa si stima che ogni anno, vengano scartati milioni di tonnellate di alimenti. Lo scarto/spreco di cibo, avviene a tutti i livelli, a qualsiasi stadio della catena alimentare: dal campo alla tavola, dal produttore, al venditore al dettaglio, al ristoratore per finire al consumatore. La riduzione dello spreco alimentare è in cima all’agenda delle Istituzioni dell’UE… Continua >>>

Mauro Bertuzzi,  laureato in Scienze e Tecnologie Agrarie presso la Facoltà di Agraria di  Milano, è Consigliere di amministrazione del collegio provinciale di Milano e  Lodi degli Agrotecnici e Agrotecnici Laureati.