
Professionalmente parlando, le analisi chimiche sono necessarie in ogni step del processo produttivo: dal monitoraggio delle uve durante la loro maturazione, alla fase di mosto, dopo la fermentazione alcolica, dopo eventuali correzioni, prima dell’imbottigliamento ed una volta che il vino è stato imbottigliato. Un produttore hobbistico, producendo generalmente poche centinaia di litri, deve necessariamente trovare un compromesso tra il controllo della qualità del vino ed il costo da sostenere…
Marco Sollazzo, laureato in Tecnologie Alimentari ed Enologiche, Curriculum Viticoltura ed enologia presso la Facoltà di Agraria di Viterbo, ha conseguito la laurea magistrale in Scienze viticole ed enologiche interateneo presso la Facoltà di Agraria di Torino, discutendo la tesi “Valutazione delle condizioni analitiche del test di minicontatto e impiego di biopolimeri per la stabilizzazione tartarica dei vini”.

La certificazione dei prodotti biologici è un sistema “di filiera”, pertanto la fase di trasformazione, oltre a rispettare le indicazioni fissate dalla norma in termini di buone pratiche di lavorazione, deve acquisire materie certificate biologiche e mantenere tale requisito durante tutte le fasi operative. Vediamo insieme la normativa a riguardo…
Donato Ferrucci, Dottore agronomo libero professionista, riveste attualmente l’incarico di Responsabile di Bioagricert Lazio e di Cultore della materia presso la cattedra di Gestione e Comunicazione d’Impresa” – Facoltà di Scienze della Comunicazione, Università degli Studi della Tuscia.

Il vino possiamo paragonarlo ad una poesia, che tutti possono leggere ma di cui solo alcuni riescono a coglierne i significati più profondi. Come il destinatario delle poesie è un pubblico vasto, così il vino è destinato ad essere degustato da svariate categorie di persone, che possono degustarlo e berlo nei modi e nei tempi che preferiscono. Per adeguarsi a questo, i produttori di vino devono suddividere le categorie di consumo a seconda di svariati criteri: l’età, il censo, il sesso e la provenienza…
Vittoria Capei Chiaromanni, dottoressa triennale in “Comunicazione, media e giornalismo” e dottoressa magistrale in “Strategie della comunicazione pubblica e politica” presso l’Università degli studi di Firenze. Specializzata in “Marketing, comunicazione e pubblicità” presso l’ Istituto Europeo di Design – Roma, ha svolto sul settore del vino la propria tesi di laurea dal titolo: “Il vino toscano tra tradizione ed innovazione. Il ruolo dell’azienda Marchesi Antinori”.

L’etichetta ha la funzione di informare il cliente circa il prodotto e comunicare un’immagine; è parte integrante del packaging e rappresenta una leva competitiva strategica per l’impresa. Molti produttori, soprattutto i più piccoli, ancora, sfortunatamente, non hanno capito e inteso l’importanza che oggi ha l’immagine e il packaging in generale e continuano a puntare esclusivamente sulla qualità dei loro prodotti: giusto ma non basta più…
Vittoria Capei Chiaromanni, dottoressa triennale in “Comunicazione, media e giornalismo” e dottoressa magistrale in “Strategie della comunicazione pubblica e politica” presso l’Università degli studi di Firenze. Specializzata in “Marketing, comunicazione e pubblicità” presso l’ Istituto Europeo di Design – Roma, ha svolto sul settore del vino la propria tesi di laurea dal titolo: “Il vino toscano tra tradizione ed innovazione. Il ruolo dell’azienda Marchesi Antinori”.

In Lombardia il nome Mezzago è da sempre associato all’asparago. Una coltivazione che prese origine nei primi del secolo scorso e che vede oggi nel “maggio mezzaghese” l’evento centrale della valorizzazione e degustazione di questo prodotto. Diversamente da quanto accade in tutto il resto d’Italia, dove si producono turioni completamente verdi o bianchi, quelli raccolti a Mezzago hanno l’apice rosato…
Niccolò Mapelli – Dottore Agronomo junior è iscritto all’Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali della Provincia di Milano. Libero professionista, attivo nella gestione e pianificazione territoriale, nella progettazione dei sistemi a verde e nella riqualificazione ambientale ha maturato negli anni una consolidata esperienza nel settore agronomico/forestale e una conoscenza dell’ambito rurale, principalmente collinare e di pianura.

Il sistema di produzione con metodo biologico prevede un periodo definito di “conversione”, fase in cui l’azienda pur avendo assunto tutti gli impegni previsti dalla norma non può commercializzare il prodotto con riferimenti al metodo stesso. Rispetto al requisito della conversione, si evidenzia spesso una certa confusione da parte degli operatori. Scopo del presente contributo è il tentativo di chiarire gli aspetti chiave inerenti la tematica…
Donato Ferrucci, Dottore agronomo libero professionista, riveste attualmente l’incarico di Responsabile di Bioagricert Lazio e di Cultore della materia presso la cattedra di Gestione e Comunicazione d’Impresa” – Facoltà di Scienze della Comunicazione, Università degli Studi della Tuscia.

L’enoturismo è definito “turismo di grandi numeri” questo significa che non è un fenomeno di massa (prodotto standardizzato per qualsiasi tipo di turista) ma neanche un fenomeno di nicchia (prodotto specializzato e adatto esclusivamente ad un determinato tipo di cliente), è invece un fenomeno di volumi consistenti e quindi che può essere segmentato e raggiungere così diversi profili comportamentali e di appartenenza…
Vittoria Capei Chiaromanni, dottoressa triennale in “Comunicazione, media e giornalismo” e dottoressa magistrale in “Strategie della comunicazione pubblica e politica” presso l’Università degli studi di Firenze. Specializzata in “Marketing, comunicazione e pubblicità” presso l’ Istituto Europeo di Design – Roma, ha svolto sul settore del vino la propria tesi di laurea dal titolo: “Il vino toscano tra tradizione ed innovazione. Il ruolo dell’azienda Marchesi Antinori”.

Per iniziare a capire il vasto mondo della grappa è indispensabile guardare alle sue origini. Prima di nascere, la grappa è vinaccia che viene distillata, ma prima di essere vinaccia è mosto che fermenta e, in ultimo, prima di essere mosto, è uva che cresce esposta al sole…
Mattia Turchi è nato a Bagno a Ripoli (Firenze) nel 1988. Laureato in Biotecnologie agro-industriali presso la facoltà di Agraria dell’Università di Pisa nel 2012, lavora da diversi anni nell’ambito delle fermentazioni, in particolare, di quella vinaria. Il suo grande interesse per la filiera alimentare fermentativa lo ha portato a intraprendere la via dell’homebrewing e quella della degustazione di distillati, diventando socio Anag, Assaggiatori grappa e acquaviti nel 2014.

Quanto siano importanti le api per l’agricoltura e, di conseguenza, per la sicurezza alimentare, lo abbiamo visto in un articolo precedente (Api, piante, polline – TerrAmica n.2); quindi, adesso cerchiamo di capire perché proprio l’agricoltura, che dal lavoro delle’ape trae un immenso vantaggio, è diventata il suo principale nemico. Le monocolture infatti non rappresentano l’ambiente ideale per lo sviluppo di una colonia di api…
Romeo Caruceru, esperto apistico da sempre appassionato di api ed apicoltura possiede un piccolo apiario ed è moderatore della vivace sezione “Apicoltura” del Forumdiagraria.org.

Potremmo dire che deve sussistere una sorta di legame quasi inscindibile tra sensazioni olfattive, sensazioni gustative e sensazioni retrogustative: un vino che manifesta tale concatenazione sensoriale sarà sicuramente un buon, se non un grande, vino, ma soprattutto ci darà una certa garanzia sulla sua sincerità, in quanto solo vini prodotti da uve di buona qualità possono manifestare appieno la piena corrispondenza tra le tre fasi della degustazione…
Ezio Casali, iscritto all’Albo Provinciale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati di Cremona, insegna presso l’Istituto Tecnico Agrario Statale “Stanga” di Cremona. Si occupa di autocontrollo, soprattutto negli agriturismi, e di agricoltura multifunzionale.

L’HACCP è una metodologia basata su un approccio sistematico finalizzato all’identificazione e controllo dei rischi di natura biologica, chimica e fisica che possono inficiare la sicurezza igienica di un alimento. Il metodo è basato su 7 principi fondamentali…
Alessandro Pugliese: Auditor Sistemi di gestione qualità. Amministratore e socio fondatore della ICS S.r.l. Membro Consiglio direttivo AiciA – Associazione Italiana Consulenti Igiene Alimentare.
Elvezio Albanesi: Dottore in Scienze Agrarie. Responsabile tecnico ICS S.r.l. Membro del Consiglio direttivo AiciA – Associazione Italiana Consulenti Igiene Alimentare. Responsabile qualità PhyDia – Laboratorio Phytoparasites Diagnostics DAFNE – Università degli Studi della Tuscia. Esperto in Haccp e Docente corsi formazione.
Donato Ferrucci, Dottore agronomo libero professionista, riveste attualmente l’incarico di Responsabile di Bioagricert Lazio e di Cultore della materia presso la cattedra di Gestione e Comunicazione d’Impresa” – Facoltà di Scienze della Comunicazione, Università degli Studi della Tuscia.
Antonella Malizia: Dottoressa in Scienze degli Alimenti, libera professionista. Titolare della ditta A.G.M. Consulenza e Sicurezza Alimentare. Esperta in igiene degli alimenti, ambientale e sicurezza nei luoghi di lavoro.