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Prime prove di coltivazione della batata in Piemonte

In occasione dell’importante mostra regionale  ortofrutticola di S.Sereno (San. Rocco Castagnaretta –Cuneo), giunta alla ragguardevole 88° edizione (forse la più antica del settore), tenutasi l’11-12-13 settembre scorso ,sono  stati esposti per la prima volta, grazie alla disponibilità e collaborazione di Confagricoltura Cuneo,  alcuni esemplari di batate o patate dolci americane coltivate a  Caraglio, in provincia di Cuneo.

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Dopo cinque anni di prove in campo il risultato è più che soddisfacente, con una buona produzione e giusta pezzatura.
La batata appartiene alla famiglia delle convolvolacee (Ipomea Batatas) ed è originaria dell’America del Sud. Fu importata, in Europa, da Cristoforo Colombo assieme alla patata e al topinambur. Prove di coltivazione, in Piemonte, furono intraprese ad inizio 1900 presso l’orto botanico di Torino e notizie storiche testimoniano la sua coltivazione, agli inizi del 1900, nel Nizzardo. E’ uno dei alimenti più consumati al mondo. In Italia viene coltivata nel basso Veneto, in Puglia, in Sicilia e nel Lazio.
La Batata è ottima in cucina per il suo gusto che ha sentore di castagna e, da vari studi, è considerata utilissima alleata della nostra salute perché contiene sostanze antiossidanti (antiaging), vitamine , sali minerali e l’importante Cajapo: una sostanza in grado di ridurre la glicemia e il colesterolo. Inoltre apporta benefici nella cura all’ipertensione.

La Germania (e altri paesi del Nord) sta compiendo prove di coltivazione per questi motivi di cui il consumatore è molto sensibile e per far fronte, anche, alla sempre più marcata richiesta commerciale dovuta dall’incremento continuo della presenza nella popolazione di persone provenienti dai territori dove viene consumata ampiamente.
Pure la giovane generazione, abituata ormai alla globalizzazione del cibo, hanno maggior familiarità con questi alimenti diventandone abituali consumatori.
Il risultato della coltivazione caragliese, come quello cuneese, posto ai piedi delle Alpi Marittime e  Cozie, prospetta la possibilità di una valida alternativa agraria. Una produzione di qualità data dalla peculiarità  e dalla originalità pedo-ambientale di questo territorio.
Una  produzione local, ricercata; quindi  interessante dal punto di vista economico.

Lucio Alciati
17/09/2015