Agronomi: «Più alberi e meno polveri sottili»
Emergenza smog, Agronomi: «Più alberi e meno polveri sottili»
Il presidente Sisti sul dibattito “smog”: «Affrontare il problema in modo strutturato per soluzioni definitive. Serve riprogettare città più verdi per migliorare la qualità della vita dei nostri figli»
«Lo smog nelle città italiane si combatte con una maggiore presenza di alberi e di vegetazione. Le chiusure al traffico o le targhe alterne rappresentano solo soluzioni temporanee ma non possono risolvere il problema in modo strutturato. E neppure l’auspicio del ritorno della pioggia. Non dobbiamo continuare a girare intorno alla problematica: più vegetazione e meno polveri sottili, non è uno slogan ma una strategia nel lungo periodo per ridurre un problema ormai annoso. Purtroppo il rapporto alberi-cemento è sbilanciato dalla parte di quest’ultimo, serve riprogettare città più verdi ed ecosostenibili, città a misura d’uomo, per migliorare la qualità della vita dei nostri figli». E’ quanto sottolinea Andrea Sisti, presidente CONAF, intervenendo nel dibattito sull’inquinamento delle principali città italiane con le polveri sottili che hanno superato i livelli di guardia – come nei casi di Milano e Roma – portando da parte delle amministrazioni alla chiusura del traffico, totale o parziale.
Alberi e piante, infatti – sottolineano gli agronomi – che svolgendo un’azione filtrante nei confronti delle principali sostanze inquinanti gassose e il particolato atmosferico, sono in grado di rimuoverne quantità consistenti, come nel caso delle polveri sottili. Esistono ormai molti studi e progetti realizzati in Italia, che dimostrano come la messa a dimora di alberi in ambito urbano, riesca a contenere il particolato entro i limiti consentiti per legge, entro i parametri della qualità dell’aria.
Anche il recente rapporto sulla qualità dell’aria nelle città a cura dell’Ispra, evidenzia la necessità di città più verdi: se il totale di verde pubblico sulla superficie comunale incide in misura piuttosto scarsa nella maggior parte dei Comuni (meno del 5% in 64 Comuni) – ha sottolineato il rapporto 2015 Ispra -, la superficie disponibile per abitante risulta superiore ai 30 m2/ab in quasi metà delle città analizzate.
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Fonte: CONAF.
31/12/2015