L’inventario forestale regionale (1991-93) dà conto dell’assetto territoriale a fine secolo, quando cominciavano a osservarsi nuovi fenomeni come la diffusione dell’arboricoltura da legno, sovvenzionata con fondi comunitari nel contesto del set-aside, e la rimessa a coltura amatoriale o imprenditoriale di terreni abbandonati da decenni. I cambiamenti nell’uso e copertura del suolo nell’ultimo decennio del secolo sono registrati da Copernicus a livello 3 (scala approssimativa 1:100000), i principali dei quali consistono nell’urbanizzazione e infrastrutturazione del corridoio regionale più densamente abitato (costa apuo-versiliese, valdarno e piana FI-PO-PT), nell’espansione del bosco nell’area centrale e della viticoltura in Val di Chiana. Anche nel XXI secolo si osservano trasformazioni del paesaggio, molto più articolate nella distribuzione spaziale e nella motivazione, talvolta in rapida sequenza e contraddittorie…

Paolo Degli Antoni: Laurea in Scienze Forestali, conseguita presso la facoltà di Agraria dell’Università di Firenze. Abilitazione all’esercizio della professione di Agronomo-Forestale. Già funzionario C.F.S. e collaboratore della Regione Toscana, è socio corrispondente dell’Accademia Italiana di Scienze Forestali, scrive contributi scientifici di ecologia del paesaggio, biodiversità, storia, arte e antropologia del bosco. Suo oggetto privilegiato di ricerca è la rinaturalizzazione.

Istituto Agrario di Eboli

L’Istituto Tecnico Agrario “Giustino Fortunato” vanta radici storiche che affondano nel settembre del 1882: Il 14 settembre il re Umberto I firma il decreto istitutivo e nasce la scuola pratica di agricoltura che dipende dal Ministero dell’Agricoltura, Industria e Commercio. Successivamente, sulla Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia viene pubblicata la trasformazione delle Regie scuole pratiche di agricoltura in Enti consorziati autonomi. Nell’ottobre 1933 nasce la Scuola Tecnica Agraria Regia o Governativa biennale di I grado, con licenza di Tecnico Agrario o Agente rurale. È la Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana a segnare l’ultima definitiva trasformazione dell’Istituto in Istituto Tecnico Agrario Statale quinquennale, con decorrenza 1° ottobre 1951, sotto il Ministero della Pubblica Istruzione. L’ultima trasformazione, sancita dal D.P.R. 88/2010, definisce i nuovi indirizzi di un Istituto Tecnico Agrario in una nuova denominazione, quella di Istituto Tecnico, settore tecnologico, indirizzo Agraria, Agroalimentare, Agroindustria…

Questa nuova razza, che da quest’anno potrà essere esposta a tutte le mostre avicole nazionali, è originaria del centro Italia, più precisamente fascia storica piceno/truentina. Questo pollo ha origini incerte, dagli studi e dagli esemplari rinvenuti a cavallo tra Marche e Abruzzo, (fascia di terra appunto chiamata anticamente TRUENTUM) ci piace pensare e si presume che essa derivi dall’incrocio di polli locali, come ad esempio il pollo “Teramano”, selezionato dall’ ispettorato agrario di Teramo, con polli libici, magari riportati dai nostri numerosissimi pescatori che ormeggiavano in tutta la costa nord africana (polli che tra l’altro sembra abbiano generato anche la razza Siciliana) e polli provenienti dal sud America, presumibilmente immessi grazie ai nostri compaesani emigrati. Non essendoci purtroppo documentazioni che attestano l’esistenza di questa razza nella storia antica, è stato ritenuto opportuno fare una ricerca sulla storia recente e certa dei soggetti allevati…

Federico Vinattieri, laureato in Scienze Zootecniche, allevatore, giudice, scrittore, titolare Allevamento di Fossombrone

Con il termine di pianta infestante (oppure malerba o, popolarmente, erbaccia) si intende una pianta che non rivestendo alcuna funzione ritenuta utile per la produzione orticola, andrà a danneggiare le piante esistenti entrando in competizione con esse o diventando parassita. Per le colture orticole la funzione di alcune malerbe, sarà quella di indicarci la presenza di diversi organismi dannosi, in particolare gli insetti, aiutandoci ad intensificare il monitoraggio nelle coltivazioni presenti nel nostro orto circolare. Una caratteristica delle erbe infestanti sarà la capacità di ospitare diversi insetti utili (ausiliari) che, a seconda della loro necessità, potranno trovare su di esse fonti importanti di nutrimento sia a livello animale come prede da divorare o organismi da parassitare, e sia a livello vegetale come il nettare, il polline, la melata e vari succhi vegetali. Per esempio, la melanzana e lo zucchino che hanno come insetto comune dannoso l’afide Aphis gossypii in grado di attaccare le colture nel loro periodo vegetativo…

Mauro Bertuzzi, laureato in Scienze e Tecnologie Agrarie presso la Facoltà di Agraria di Milano, è Presidente del Collegio dei revisori dei conti per l’Ordine interprovinciale di Milano e Lodi degli Agrotecnici e Agrotecnici Laureati.

La scuola ha due sedi: Scampia e Chiaiano, nella Municipalità 8 del Comune di Napoli. Dirigente scolastico è il prof. Domenico Mazzella di Bosco. L’Istituto porta il nome di una studentessa, Melissa Bassi di Brindisi, che perse la vita nel 2012 a causa di un attentato, proprio mentre si recava a scuola. La sede di Scampia attiva i seguenti indirizzi di studio: professionale per i servizi commerciali, tecnico turistico, tecnico economico biennio: A.F.M., tecnico economico triennio: S.I.A., tecnico con potenziamento sportivo, liceo musicale. La sede di Chiaiano attiva i seguenti indirizzi di studio: professionale per i servizi commerciali, tecnico Agrario, Agroalimentare ed Agroindustria (articolazione produzioni e trasformazioni)…

Il Cile, oltre ad essere considerato il più importante Paese vitivinicolo del Sud America in termini di qualità e quantità; l’area vitata cilena è di circa 200.000 ettari, la metà dei quali destinata alla coltivazione di uva da vino, storicamente conosciuto anche come “Bordeaux del Sud”. Infatti le prime viti furono messe a dimora alla metà del Seicento, portate dagli scopritori ispanici, ma la vera viticoltura è iniziata solo dopo l’immigrazione di viticoltori francesi che hanno portato con sé le diverse varietà di vitigni. Le condizioni per la coltivazione della vite in Cile sono ideali essendo, per motivi di collocazione fisiche e continentali, isolato rispetto ad altre regioni produttrici di vino, che ne sono state influenzate per secoli. Il Paese è geograficamente lungo da nord a sud, con una lunghezza totale di ~ 4.000 Km, ma soltanto tra 90 e 400 km da est a ovest, le aree vitate tra le latitudini 27°5’ e 39°5’…

Gennaro Pisciotta, laureato in Scienze e Tecnologie agrarie all’Università G. Marconi – Facoltà di Scienze e Tecnologie Applicate di Roma, è Agronomo J., Agrotecnico Laureato ed Enotecnico libero professionista Maestro Assaggiatore ONAF (Organizzazione Nazionale Assaggiatori Formaggio). Ha insegnato presso l’ISIS “Falcone” di Pozzuoli (Napoli) fino al 26/09/2018.

Esiste una simbiosi tra i batteri con cui la mosca dell‘olivo predigerisce la linfa? Ed è possibile il relativo controllo con i Sali di rame? La risposta è sì. Alcuni studi hanno messo in luce l’azione dei sali di rame sulla mortalità delle larve della mosca dell’olivo di I e II età, in quanto il rame, essendo anche un batteriostatico, effettua un’azione antibatterica sulla microflora. Sono, infatti, ormai noti i rapporti di simbiosi tra la mosca e alcuni tipi di batteri (Petri 1909).
In realtà la mosca delle olive ha almeno due distinti tipi di rapporti con i batteri: un’associazione temporanea e occasionale con batteri presenti sulla superficie delle foglie che trasportano di pianta in pianta e una simbiosi stretta con Candidatus Erwinia dacicola. Questi batteri, oltre che a permettere una migliore digestione della linfa, migliorano anche la fertilità riproduttiva. Infatti, è stata provata anche la trasmissione di alcuni di questi batteri simbionti dagli adulti alla prole, cioè con passaggi all’uovo e alla futura larva tramite l’ovideposizione…

Alessandra Bruni, diplomata presso l’Istituto Tecnico Agrario di Firenze e laureata in Scienze e Tecnologie Agrarie presso la Facoltà di Agraria di Firenze con tesi dal titolo “Importanza dell’ape nella produzione di miele di melata e nell’impollinazione di piante forestali”.

L’Istituto d’Istruzione Secondaria “SANNINO – DE CILLIS” è collocato nella periferia orientale della città di Napoli, all’interno della Sesta Municipalità (Ponticelli, Barra, San Giovanni a Teduccio). Nell’anno scolastico 2017-2018, dopo l’accorpamento fra l’I.I.S. “Sannino – Petriccione” e l’I.I.S. “Tognazzi – De Cillis”, l’istituto cambia denominazione in: Istituto d’Istruzione Superiore “Sannino-De Cillis”. La sede centrale è sita alla Via A. C. De Meis (Plesso Sannino), mentre la sede distaccata è sita alla Via Argine Napoli-Ponticelli (Plesso De Cillis). Dirigente scolastico è il prof.ssa. Angela Mormone. L’apertura della scuola di Ponticelli avvenne l’1 febbraio 1875 con la presenza di 12 alunni, di cui 10 furono iscritti a piazza gratuita e 2 a pagamento. Durante l’anno scolastico 1964-1965 l’istituto fu intitolato al prof. Emanuele De Cillis, che tanto aveva contribuito al suo sviluppo. L’I.I.S. “Emanuele De Cillis” dal 1946 è storicamente un istituto di formazione nel settore tecnico agrario, e oggi anche per quella nel settore socio-sanitario. L’offerta formativa si arricchisce anche del corso serale di Tecnico Agrario nell’articolazione “Produzioni e trasformazioni”…

Agricoltura sostenibile

La verifica di rispondenza di una organizzazione a specifici requisiti è oramai un’attività professionale ampiamente diffusa. Situazione a cui non sfugge il settore agroalimentare, che vede interessati operatori ad ogni livello, con un numero sempre crescente di tecnici coinvolti. L’attività di verifica è però un esercizio professionale che vede coinvolta non solo la componente tecnica ma anche, con notevole intensità, quella relazionale. In particolare, il tecnico è chiamato ad una valutazione – non giudicante – di requisiti, mediante un’attività di “scoperta” – non di indagine – dell’organizzazione messa in atto, al fine di rispondere alle aspettative della norma adottata. Questo contributo vuole attenzionare il lettore sugli aspetti di natura strettamente relazionale, in quanto a parere di chi scrive, questi rappresentano la principale chiave di lettura e comprensione delle dinamiche tecniche dell’azienda oggetto di verifica. Fermarsi alla sola componente tecnica, per questa particolare attività professionale, che definiremo audit, significa non considerare gli strumenti di base indispensabili sia per la comprensione del contesto che per il raggiungimento dell’obiettivo…

Donato Ferrucci (Torino 1964), Docente sistemi qualità e certificazione dei prodotti alimentari ITS Agroalimentare Roma/Viterbo. Agronomo, pubblicista, e Master in Diritto Alimentare. Responsabile Bioagricert srl per l’area Lazio/Abruzzo/Umbria/Marche. Per info: Google “Donato Ferrucci Agronomo”.

Cicerbita alpina

La Cicerbita alpina (nome scientifico Cicerbita alpina (L.) Wallr. 1822) è una Angiorsperma Dicotiledone appartenente alla famiglia delle Asteraceae. Il nome generico (Cicerbita) deriva dal latino cicer (“cece”) per i suoi piccoli semi; oppure, secondo altri studiosi, dalla parola latina Cicharba, una pianta simile descritta dal medico personale di Teodosio I, Marcello Empirico di Bordeaux nella sua opera De medicamentis. L’epiteto specifico (alpina) fa riferimento al suo habitat tipico. E’ presente, infatti, lungo tutto l’arco alpino e sull’Appennino settentrionale, dove però è più rara. Sulle Alpi si trova al di sopra dei 1000 metri di quota, nelle radure di boschi umidi, negli ontaneti subalpini a ontano verde, lungo torrenti e ruscelli, ai margini delle strade di montagna, in associazione con altre erbe a foglia larga su terreni poveri ma ricchi di humus, dalla fascia montana a quella subalpina…

Marco Salvaterra, laureato in Scienze agrarie presso la Facoltà di Agraria di Bologna, già docente di Estimo ed Economia agraria all’Istituto Tecnico Agrario di Firenze.

L’Istituto Agrario di Firenze si trova nel verde del Parco delle Cascine. Sono presenti due indirizzi: l’Istituto Tecnico (in via delle Cascine) e Istituto Professionale Servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale (in via Vespucci). Dirigente scolastico è il prof. Andrea Marchetti. L’Istituto Agrario nasce il 1° dicembre 1882 come “Scuola di Pomologia e Orticoltura” presso le Pavoniere delle Cascine e poi nella sede attuale (dal 1935). Nel corso degli anni la Scuola di Pomologia e Orticoltura di trasforma dapprima (1905) in “Regia scuola di Orticoltura, Pomologia e Giardinaggio di Firenze”, quindi (1924) in “Regia scuola agraria media, specializzata per la Pomologia, l’Orticoltura e il Giardinaggio” ed infine (1934) in “Istituto Tecnico Agrario”…