mele ritrovate

L’affermarsi della frutticoltura specializzata ed intensiva ha consistentemente modificato nella seconda metà del XX secolo l’assortimento varietale dei fruttiferi, sia per la sostituzione delle varietà locali con cultivar avanzate e di elevata produttività e standardizzazione, sia per l’abbandono di molte specie minori, un tempo inserite nei sistemi a conduzione tradizionale come integrazione delle produzioni principali e del consumo domestico. Il patrimonio frutticolo autoctono si è quindi andato assottigliando, nell’ambito di un processo di erosione genetica che coinvolge complessivamente la produzione agricola. All’opposto, la domanda crescente di ruralità da parte dei cittadini ha posto le premesse per un arricchimento progressivo dell’attività agricola con una valutazione multidimensionale che include variabili di valore e fattori quali-quantitativi.

Marco Di Fulvio a partire dal 1984 è partner di primaria società di consulenza, con responsabilità di project manager per lo sviluppo di nuovi prodotti e tecnologie nel settore chimico-farmaceutico e per l’internazionalizzazione delle attività aziendali. E’ titolare di brevetti di formulazioni, metodi di somministrazione e complessi chimici per la realizzazione di prodotti di auto-cura derivati da estratti botanici.

Burocrazia e zootecnia

Con questo mio testo voglio andare ad affrontare un tema attualissimo ed oserei definire anche preoccupante, che da svariati anni affligge tutta la zootecnia, nessun settore escluso. La vita di un allevatore oramai non è più solo accentrata sul contatto con i propri animali, sui programmi di selezione, o sullo sviluppo dei propri “prodotti”, ma è anche ricolma di scartoffie ed estenuanti attese in vari uffici. Parlando con amici e colleghi allevatori di vecchia data, più volte ho asserito: – “la burocrazia prima o poi sopprimerà il nostro settore zootecnico!”. Forse non ho tutti i torti, e in molti si son sentiti di condividere a pieno questo mio pensiero. Vi sono norme imposte a gli allevatori che rasentano il ridicolo e che potrebbero tranquillamente essere rimpiazzate dal buon senso. Vi sono pile di incartamenti che potrebbero sicuramente essere sostituite da pochi click su di un portale web…

Federico Vinattieri, laureato in Scienze Zootecniche, allevatore, giudice, scrittore, titolare Allevamento di Fossombrone

Ogni specie vegetale è dotata di centinaia di NLR codificate da altrettanti geni, risultato della pressione selettiva esercitata nel tempo dagli effettori dei patogeni (es. 160 in A. thaliana, 398 nella patata, 445 nel riso, 235 nel pomodoro, 930 nel melo, 355 nella vite, 355 nel pesco, etc, ( 17 ); le TNL sono assenti in molti genomi delle monocotiledoni. Le cellule animali sono meno dotate. Tradizionalmente le NLR più note sono quelle coinvolte nelle interazioni ospite-patogeno incompatibile e in particolare quelle responsabili dei riconoscimenti di effettori scatenanti la reazione di ipersensibilità [HR; Hypersensitive Reaction] ovvero le conseguenze del contatto tra i prodotti dei geni R di alta resistenza della cellula (cioè appropriate NLR) e i prodotti di geni di avirulenza di patogeni (cioè particolari effettori). In realtà le ricerche dell’ultimo ventennio hanno messo in luce progressivamente come il ruolo che le NLR svolgono nella risposta immunitaria sia assai sofisticato e si integri perfettamente con le risposte di primo livello potenziandolo…

Umberto Mazzucchi è stato professore ordinario di Patologia Vegetale alla Università degli Studi di Bologna dal 1989 al 2010. Docente del corso di Patologia Vegetale e di alcuni corsi specialistici di materie fitopatologiche, ha svolto ricerche sulle interazioni ospite-patogeno nel processo infettivo e sulla risposta immunitaria delle piante. Pensionato dal 2010, come professore dell’Alma Mater ha svolto seminari occasionali e cicli di lezioni in corsi ufficiali della Università di Bologna.

Bufala

Tra gennaio – marzo 2022, nella provincia di Caserta, detta “Terra di Lavoro” prima della soppressione della stessa da parte del governo Mussolini nel 1927, nel quadro di un generale riordinamento delle circoscrizioni provinciali, è scoppiato un dramma economico, sociale e di igiene-sicurezza veterinaria, la Brucellosi Bufalina.
Per abbrivio nell’ultimo decennio la gestione dell’emergenza brucellosi bufalina in Campania è stata catastrofica, con l’abbattimento di circa centomila capi inutilmente, arrecando un danno al giro d’affare per la mozzarella DOP, ricavata dal latte bufalino ed esportata in tutto il mondo, di diversi miliardi di €…

Gennaro Pisciotta, laureato in Scienze e Tecnologie agrarie all’Università G. Marconi – Facoltà di Scienze e Tecnologie Applicate di Roma, è Agrotecnico Laureato ed Enologo Enotecnico libero professionista Maestro Assaggiatore ONAF (Organizzazione Nazionale Assaggiatori Formaggio). Ha insegnato presso l’ISIS “Falcone” di Pozzuoli (Napoli) fino al 26/09/2018.

L’Istituto è intitolato a Giotto Ulivi, un uomo di grande cultura e di spiccata curiosità intellettuale. Figlio di genitori benestanti, nasce a Borgo San Lorenzo il 5 aprile del 1820. Fin dalla giovinezza si appassiona al mondo delle api, divenendo uno studioso raffinato e un notevolissimo cultore in questo campo. Il percorso della sua vita lo porta, da ragazzo, ad entrare in seminario a Firenzuola. Muore a Campi Bisenzio il 9 febbraio del 1892 in seguito ad una polmonite. Lo appassiona la scienza naturalistica che sarà sua grande compagna di vita: lo studio delle api lo impegna lungo tutto il suo cammino esistenziale, portandolo a diventare un validissimo teorico di apicultura, esperto nell’osservazione della natura e nello studio di tutti i fenomeni inerenti alla sorprendente struttura organizzativa di questi insetti…

Proff. C. Bergesio, G. Bernabei, L. Turco – Istituto di Istruzione Superiore “Giotto Ulivi”

Intervento pubblico per l'olivicoltura cilentana

Nel 1956 il professore Ferdinando Palladino diede alle stampe un piccolo opuscolo dal titolo Aspetti e problemi dell’agricoltura cilentana, in cui vennero descritte le condizioni di vita della popolazione cilentana e il grado di sviluppo dei settori agricolo e zootecnico di quel territorio. Centrale nell’analisi dello studioso fu la denuncia dell’isolamento spaziale, fattore di limitazione sia per il miglioramento delle condizioni sociali delle comunità cilentane, sia per la connessione dei mercati che risultavano per tale motivo quasi del tutto autoreferenziali. Alla deprecabile condizione dei collegamenti si aggiungeva un’attività agricola e zootecnica caratterizzata da una conduzione di tipo familiare e votata all’autoconsumo….

Dario Salvatore, dottorando in Storia all’Università degli Studi di Salerno è borsista nell’ambito del Progetto “NOBILI CILENTANI: Applicazione del metodo nobile ad alcune produzioni zootecniche cilentane – PNR 2014–2020” del dipartimento di Farmacia dell’Università degli Studi di Salerno.
Michele Cerrato, Ricercatore confermato presso l’Università degli Studi di Salerno presso il dipartimento di Farmacia dove ha le cattedre di Economia e politica Agraria.

IFS Food è stato il primo standard IFS (acronimo di International Featured Standards), ossia un sistema di controllo unificato dei sistemi di qualità e sicurezza, applicato a tutti i livelli della produzione nei quali gli alimenti vengono lavorati (aziende alimentari o aziende che confezionano prodotti alimentari sfusi). L’IFS Food vale in particolare per la trasformazione e lavorazione, il trattamento di prodotti sfusi e le attività effettuate durante il primo confezionamento. Da qualche anno IFS ha iniziato con la pubblicazione dell’IFS Food e poi ha sviluppato ulteriori standard quali IFS Logistic: applicabile sia per prodotti alimentari che non alimentari…

Mauro Bertuzzi, laureato in Scienze e Tecnologie Agrarie presso la Facoltà di Agraria di Milano, è Presidente del Collegio dei revisori dei conti per l’Ordine interprovinciale di Milano e Lodi degli Agrotecnici e Agrotecnici Laureati.

Nel tempo, l’idea di “qualità alimentare” è stata sempre più definita attraverso assunti complementari come la comparabilità, la gradualità, la scalarità. Elementi che, invece di arricchire l’idea ed i suoi principi, si sono concentrati sugli strumenti di misurazione. Questa evoluzione verso la misurabilità ha distorto il significato di “qualità” che è divenuto una sorta di assunto matematico, ovvero, il possesso di un certo numero di caratteristiche, tali da rappresentare un gradino di una ipotetica scala graduata e consentire la definizione della classe qualitativa, la comparazione, e la progressiva ascesa verso la piramide dell’eccellenza. Questa definizione meccanicistica e riduzionista in cui, alla perfetta definizione dei criteri di analisi, corrisponde una prestazione, è realistica solo per i parametri misurabili, che però rappresentano solo una parte delle caratteristiche di un prodotto. Infatti, nella definizione della qualità alimentare, si è assistito alla comparsa progressiva di parametri non misurabili e ben più complessi, di natura spesso immateriale ed evocativa…

Nicolò Passeri, Dottore Agronomo, libero professionista. Dottore di ricerca in “Economia e Territorio” presso l’Università degli Studi della Tuscia. Consulente per la certificazione prodotti biologici e analisi tecnico economiche dei processi produttivi. Collabora con l’Università degli Studi della Tuscia a progetti di ricerca su studi relativi alla valutazione della sostenibilità ambientale dei processi produttivi agricoli.
Donato Ferrucci, Dottore agronomo libero professionista, riveste attualmente l’incarico di Responsabile di Bioagricert Lazio e di Cultore della materia presso la cattedra di Gestione e Comunicazione d’Impresa” – Facoltà di Scienze della Comunicazione, Università degli Studi della Tuscia.

Risposta immunitaria delle piante

Ogni cellula vegetale vivente contornata da parete ha un proprio sistema immunitario di sorveglianza che si attiva ogni volta entrando in contatto apoplastico o simplastico con una entità di origine biotica o abiotica estranea a sé stessa. Il sistema consta di un insieme di recettori e canalicoli ionici collegati ad una complessa rete di segnalazione intracellulare capace di decodificare i segnali di pericolo generati dalla entità estranea regolando la espressione genica in modo da tollerarla o integrarla in simbiosi o escluderla da sé stessa o dal tessuto in cui è penetrata. L’opinione corrente ammette che abbia fondamentalmente un sistema innato (a differenza dei mammiferi aventi una forma acquisita o adattiva oltre a quella innata) operante a due livelli tra loro ben integrati (17). Le cellule vegetali, tuttavia, possono essere predisposte ad una risposta immunitaria più efficace (priming) a seguito di precedente interazione con molecole immunogeniche

Umberto Mazzucchi è stato professore ordinario di Patologia Vegetale alla Università degli Studi di Bologna dal 1989 al 2010. Docente del corso di Patologia Vegetale e di alcuni corsi specialistici di materie fitopatologiche, ha svolto ricerche sulle interazioni ospite-patogeno nel processo infettivo e sulla risposta immunitaria delle piante. Pensionato dal 2010, come professore dell’Alma Mater ha svolto seminari occasionali e cicli di lezioni in corsi ufficiali della Università di Bologna

Orti urbani

Le potenzialità educative offerte da un rapporto concreto, libero, spontaneo e creativo con i diversi elementi della natura sono da tempo sperimentate da molti professionisti e istituzioni con la realizzazione di attività didattico-educative all’aria aperta (bosco, orto urbano, parco, …) con bambini e adolescenti, con l’idea che la costruzione di un legame profondo e partecipato tra infanzia e natura sia una condizione indispensabile per lo sviluppo della persona in senso armonico. Questi esperimenti mirano ad infondere valori positivi su cibo, agricoltura e ambiente nei giovani in crescita, fornendo soluzioni efficaci per aumentare le prestazioni delle colture, migliorare la tolleranza delle piante contro i fattori di stress, salvaguardare la natura, la biodiversità e la qualità del cibo.

Altimari Ambra, Dipartimento di Economia e Giurisprudenza, Università di Cassino e del Lazio Meridionale, Cassino, Italy.
Beni Claudio, Consiglio per La Ricerca in Agricoltura E L’analisi Dell’economia Agraria, Centro Di Ricerca Ingegneria E Trasformazioni Agroalimentari – CREA-IT, Monterotondo (RM), Italy.
Papetti Patrizia, Dipartimento di Economia e Giurisprudenza, Laboratorio di Analisi Merceologiche e Territoriali (Lamet), Università di Cassino e del Lazio Meridionale, Cassino, Italy

Istituto Tecnico Agrario

In Italia la bellezza degli Istituti Tecnici Agrari è data dal fatto che ognuno di essi ha una propria tipicità legata al territorio e alle proprie tradizioni. L’Istituto Tecnico Agrario “Giordano dell’Amore” è parte integrante della Fondazione Minoprio che con i suoi diversi percorsi si pone come un vero e proprio “campus del verde”. Da sempre “la scuola di Minoprio” è associata al concetto di pianta, dalle orticole alle floricole, dalle arbustive ai fruttiferi, numerose collezioni allietano il parco storico e arricchiscono il frutteto e le serre ornamentali. La Provincia di Como è seconda solo a Pistoia per vivai ed aziende florovivaistiche ed il legame con la scuola è sempre stato molto forte. Diverse sono poi le amministrazioni comunali che a Minoprio si affidano per un progetto, un censimento, un supporto agronomico, paesaggistico o di censimento botanico. Su questi progetti è naturale coinvolgere gli studenti e la didattica diviene viva ed aperta al mondo. A capo dell’Istituto Giordano dell’Amore, che accoglie allievi provenienti dalle Provincie di Como, Monza e Brianza, Milano, Varese, Lecco, Sondrio, Novara e dal Canton Ticino, è dal 2000 il professor Gabriele Gisolini, dottore agronomo in servizio presso la Fondazione Minoprio dal 1990.