L'Istituto Damiani

L’Istituto d’Istruzione Superiore “Abele Damiani” comprende i seguenti istituti: il Tecnico Agrario, il Professionale per l’Agricoltura, il Professionale Alberghiero e il nuovo Professionale Tutela del mare, pescaturismo e produzioni ittiche in acquacoltura. La sede dell’Istituto è a Marsala in via Trapani, dove di trova anche il Convitto. Dall’anno accademico 1997-98 ha cominciato a funzionare nei locali dell’Istituto un corso di studi universitari di tecnologie alimentari, orientamento viticoltura ed enologia, come sezione staccata della Facoltà di Agraria dell’Università di Palermo. Il convento di San Carlo, che ospita oggi la sede del “Damiani”, fu costruito nei primi anni del XVII secolo per iniziativa di don Francesco la Barbera. Nel corso dei secoli si susseguirono varie utilizzazioni, fino al 1862, quando all’interno dell’istituto si cominciarono ad impartire l’istruzione elementare e gli insegnamenti di disegno lineare, ornato e carattere, di musica, calzoleria, sartoria e ginnastica. Nel 1869 il direttore Gambini perorò la trasformazione dell’istituto in una scuola agraria che diffondesse tra i figli dei contadini l’istruzione necessaria al progresso della viticoltura. Nel contempo propose alla Provincia di acquisire il podere Badia, per adattarlo a colonia agricola al servizio della scuola…

Esatto, quel che è scritto nel titolo non è un errore… Non si tratta di un “arrivo”, ma di un “ritorno”. Questo perché il Castoro era già un abitante del nostro territorio nazionale. Questa creatura che sovente la nostra mente abbina alla lontana America, è invece un essere molto familiare per i nostri boschi. Un animale che ha fatto parte per millenni dei nostri eco-sistemi, e che la natura ha dovuto saggiamente rimpiazzare dopo che noi lo avevamo fatto estinguere. Ora è tornato. Erano ben 500 anni che il Castoro non si faceva vedere dalle nostre parti… L’ultimo lo aveva visto Leonardo Da Vinci, tanto per intendersi con i tempi… Adesso è saltata fuori una nuova piccola colonia in Toscana, nell’aretino. Ma la domanda che sorge spontanea è: – “Da dove salta fuori?” – “Come ha fatto a ricomparire?” … e soprattutto: – “Chi ce l’ha riportato?”. Tutt’oggi nessuno è riuscito a fornire delle risposte certe a queste domande… solo ipotesi.

Federico Vinattieri, laureato in Scienze Zootecniche, allevatore, giudice, scrittore, titolare Allevamento di Fossombrone

Yogurt

Lo yogurt conserva tutte le proprietà nutritive e il valore energetico del latte, ma è più digeribile grazie alle minori dimensioni delle particelle proteiche, alla maggiore presenza di proteine solubili e alla presenza di lattasi in grado di idrolizzare parte del lattosio. Inoltre, l’acido lattico e gli altri metaboliti prodotti dai fermenti lattici sembrano avere un effetto inibente sulla microflora intestinale patogena. Spesso si indica con il nome di yogurt tutti i prodotti che hanno l’apparenza di latte leggermente coagulato e dal sapore acidulo, ma secondo la legislazione italiana il nome “yogurt” è attribuibile esclusivamente al latte fermentato con i due microrganismi Lactobacillus bulgaricus e Streptococcus thermophilus. Gli altri prodotti sono generalmente chiamati “latti fermentati”. Il latte viene prima sottoposto a trattamenti di omogeneizzazione e pastorizzazione, per poi essere addizionato con i microrganismi e lasciato a fermentare. Nel corso della fermentazione avvengono profonde trasformazioni di natura fisica, chimica, batteriologica, organolettica e nutrizionale, che modificano completamente le caratteristiche del latte…

Marco Salvaterra, laureato in Scienze agrarie presso la Facoltà di Agraria di Bologna, già docente di Estimo ed Economia agraria all’Istituto Tecnico Agrario di Firenze.

Istituto Agrario Ascoli Piceno

L’Istituto d’Istruzione Superiore “C. Ulpiani” costituisce oggi il polo agroalimentare del Piceno, volto a curare in maniera integrata e completa l’intero processo di produzione, di trasformazione e di offerta al pubblico dei prodotti enogastronomici, con particolare attenzione alla valorizzazione del territorio e alle produzioni tipiche locali. E’ composto dai seguenti istituti: Tecnico Agrario, Professionale ad indirizzo Agricoltura e Professionale Alberghiero. Dal 1° settembre del 2019 l’incarico di Dirigente scolastico è stato assunto dalla prof.ssa Rosanna Moretti. L’Istituto Tecnico Agrario Statale “C. Ulpiani” di Ascoli Piceno ebbe origine come Regia Scuola Pratica di Agricoltura nel 1882. Fin dall’inizio, la Scuola, che trovò la prima sede, con annesso convitto, nel convento dell’Annunziata, fu dotata di un’azienda, indispensabile per le esercitazioni, di attrezzati laboratori e di un’efficiente cantina, perché l’enologia occupò subito uno spazio importante, a causa della grande diffusione e della continua crescita della coltura della vite, in tutto il territorio provinciale. Nel periodo tra le due guerre mondiali, la sede della Scuola Pratica di Agricoltura fu trasferita sulla Salaria in un nuovo edificio al centro di un vasto podere…

L’acquacoltura è definita all’articolo 4, paragrafo 1, punto 25), del Reg. (UE) n. 1380/2013 come “l’allevamento o la coltura di organismi acquatici che comporta l’impiego di tecniche finalizzate ad aumentare, al di là delle capacità naturali dell’ambiente, la resa degli organismi in questione; questi ultimi rimangono di proprietà di una persona fisica o giuridica durante tutta la fase di allevamento o di coltura, compresa la raccolta”. La certificazione dei prodotti biologici introduce nel campo di applicazione l’acquacoltura a seguito del Reg. (CE) 834/2007, mantenendo la finalità ambientale e di tutela del benessere degli animali. Il recente Reg. (UE) 2018/848, conferma tendenza e settore senza particolari innovazioni, se non legate ad alcuni elementi di natura strettamente tecnica; anche se in alcuni passaggi ha rischiato di compromettere la permanenza di alcune realtà…

Donato Ferrucci (Torino 1964), Docente sistemi qualità e certificazione dei prodotti alimentari ITS Agroalimentare Roma/Viterbo. Agronomo, pubblicista, e Master in Diritto Alimentare. Responsabile Bioagricert srl per l’area Lazio/Abruzzo/Umbria/Marche. Per info: Google “Donato Ferrucci Agronomo”.

L’infezione da listeria, anche detta listeriosi, è una tossinfezione alimentare che prende il nome dal batterio che ne è la causa, il Listeria monocytogenes.
Negli ultimi due anni un suo ceppo particolare ha provocato 68 casi clinici e 4, probabilmente 5, morti. Dopo i wϋrstel, il cui consumo crudo ha causato casi di listeriosi, è arrivata un’allerta riguardo ad alcune confezioni di tramezzini al salmone e maionese e di porchetta, i cui lotti sono stati segnalati dal Ministero della Salute e prontamente ritirati dal mercato. Le verifiche, effettuate dal gruppo di lavoro istituito dal Ministero della Salute per fronteggiare la diffusione del batterio, hanno rilevato una correlazione tra alcuni dei casi clinici e la presenza del ceppo di Listeria ST 155 in wϋrstel a base di carni avicole. E’ notizia di qualche giorno fa il decesso di un 75enne della provincia di Campobasso, affetto anche da altre patologie, che aveva contratto la listeriosi dopo aver ingerito un alimento, probabilmente della ricotta…

Marco Salvaterra, laureato in Scienze agrarie presso la Facoltà di Agraria di Bologna, già docente di Estimo ed Economia agraria all’Istituto Tecnico Agrario di Firenze.

Scuola di Agraria di Imola

Il Polo scolastico superiore “Scarabelli-Ghini” nasce nell’anno scolastico 1996-97 come risultato dell’unione tra l’Istituto Tecnico Agrario “G. Scarabelli” (sede dell’amministrazione e della Presidenza) e l’Istituto Professionale Chimico e Biologico “L. Ghini” ora Istituto Tecnico Chimica, Materiali e Biotecnologie. Anche se dislocati in sedi diverse i due Istituti costituiscono un unico polo formativo. L’Istituto Tecnico Agrario “Giuseppe Scarabelli”, situato in collina nella prima periferia della città di Imola, in via Ascari 15, ha annessa l’Azienda agraria di circa 23 ettari. Dal 201, Dirigente scolastico dell’Istituto Tecnico Agrario e Chimico “Scarabelli – Ghini” è il prof. Gian-Maria Ghetti. La lunga storia dello Scarabelli inizia il 2 agosto 1883, data dell’atto formale che sancisce la nascita della Regia Scuola Pratica d’Agricoltura di Imola. Tre mesi dopo, il 2 novembre 1883, viene avviato il primo anno scolastico dell’istituto composto di soli 16 alunni e con sede in via Cavour, in un ex convento di Domenicani.

L’arsenico (As) è un elemento tossico onnipresente: può inquinare il suolo, l’acqua ed essere assimilato dalle piante. L’uomo, attraverso il consumo di acqua o cibo contaminati, può essere esposto a gravi rischi per la salute. Per queste ragioni, risulta utile analizzare il contenuto di arsenico in una delle colture di maggior interesse alimentare: il frumento. In particolare, è interessante valutare come le lavorazioni del terreno e le tecniche di fertilizzazione influenzano l’“uptake” di As nei vari caratteri morfologici della pianta. Le lavorazioni del terreno messe a confronto sono state l’aratura, la vangatura e la rippatura; le tecniche di fertilizzazione sono state rispettivamente concimazione organica e minerale. Dai risultati ottenuti si rileva che le lavorazioni del suolo influiscono sul contenuto di arsenico nella radice, nella foglia e nella cariosside della coltura di frumento…

Lorenzo Boccale – Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali – Università degli Studi della Tuscia Via S. Camillo de Lellis – 01100 Viterbo, Italy
Emanuele Radicetti – Dipartimento di Scienze chimiche, farmaceutiche ed agrarie e Forestali – Università degli Studi di Ferrara Via Luigi Borsari, n. 46 – 44121 Ferrara, Italy
Roberto Mancinelli – Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali – Università degli Studi della Tuscia Via S. Camillo de Lellis – 01100 Viterbo, Italy
Papetti Patrizia – Dipartimento di Economia e Giurisprudenza, Laboratorio di Analisi merceologiche e Territoriali (LAMeT), Università di Cassino e del Lazio meridionale, Via Sant’Angelo, Località Folcara, Cassino 03043, Italy.

Nuova scoperta volatili

Molto strano pensare che, arrivati al 2022, vi siano nel mondo nuove specie ancora da classificare. Ma non dovrebbe essere così incredibile, poiché questo accade ogni anno, da sempre. Basti pensare che solo nell’anno 2021 sono state scoperte ben 70 specie, tra animali e piante. Il campo si restringe se si passa a Classi di animali di taglia maggiore e più evidenti rispetto alla maggior parte degli artropodi ad esempio… Se si pensa a gli uccelli, la scienza è riuscita ad identificare, dal 1999, solo cinque nuove specie. Quest’anno, con grande stupore della comunità scientifica, un’altra specie si è aggiunta all’elenco delle novità. Una eccezionale scoperta. Un “taxon alato inedito”… questo l’eccezionale annuncio. Aphrastura subantarctica, questo il nome scientifico che è stato assegnato alla nuova specie di uccello, scoperta nel Parque Marino Islas Diego Ramírez-Paso Drake, a poco più di 100 chilometri a sud di Capo Horn e in mezzo al mare che separa il Sud America dal continente antartico. Il nome comune è “Rayadito subantartico”…

Federico Vinattieri, laureato in Scienze Zootecniche, allevatore, giudice, scrittore, titolare Allevamento di Fossombrone

Da una recente analisi della Coldiretti su dati Infoscan Census relativi ai primi nove mesi del 2021 è risultato il vino con la maggiore crescita sul mercato italiano: un aumento delle vendite del 49%, davanti al Brunello di Montalcino (+47%) e al Barolo (+43%). Stiamo parlando del Lugana, una Doc a cavallo tra Veneto e Lombardia, nella parte meridionale del lago di Garda. La zona di produzione riguarda poco più di duemila ettari vitati, quasi tutti nei comuni lombardi (ben 1.948 a Sirmione, Desenzano, Lonato, Pozzolengo), mentre solo Peschiera del Garda è veronese, anche se quest’ultimo comune detiene il primato del volume commerciale, visto che il 60% dell’imbottigliato è gestito da produttori veronesi. La particolarità è che tutti i comuni del Lugana ricadono sotto la diocesi di Verona…

Marco Salvaterra, laureato in Scienze agrarie presso la Facoltà di Agraria di Bologna, già docente di Estimo ed Economia agraria all’Istituto Tecnico Agrario di Firenze.

In questa seconda parte dell’argomento PIWI si cercherà di tirare le fila di quanto già detto, per fissare al meglio le idee e gli opposti giudizi su questa tematica al fine di mettere giustapposto tutte le tessere del mosaico. Quando per i PIWI si parla di immunità bisogna specificare che questo concetto in ambito scientifico: è definito come “capacità di resistenza, innata o acquisita, di un organismo nei confronti di malattie”. Per essere più divulgativi, l’immunità al Sars – Covid 19 indotta dai vaccini non escludeva che il vaccinato dopo le dosi non potesse ammallarsi di Covid, ma diminuiva la probabililità di ricoveri in terapia intensiva o ospedaliera di 1:8). Ritornando ai PIWI si avranno livelli di resistenza che comportano un minor ricorso a trattamenti fitosanitari (-70% circa), che permette alla pianta di svolgere completamente il proprio ciclo annuale con migliori produzioni quanti-qualitative…

Gennaro Pisciotta, laureato in Scienze e Tecnologie agrarie all’Università G. Marconi – Facoltà di Scienze e Tecnologie Applicate di Roma, è Agrotecnico Laureato ed Enologo Enotecnico libero professionista Maestro Assaggiatore ONAF (Organizzazione Nazionale Assaggiatori Formaggio). Ha insegnato presso l’ISIS “Falcone” di Pozzuoli (Napoli) fino al 26/09/2018.