Il comparto produttivo che ha registrato il maggior incremento e successo in campo internazionale, quello agroalimentare  biologico (e il biodinamico, che ne è l’eccellenza), è sostanzialmente lasciato a se stesso e non adeguatamente sostenuto. Continua >>>

Carlo Triarico, Dottore di ricerca in Storia della Scienza all’Università di Firenze, è responsabile in Toscana dell’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica.

L’oidio della fragola, anche noto come “mal bianco”, è una malattia fungina che, a partire da poche sorgenti d’inoculo, si propaga rapidamente nella coltura grazie alla moltitudine di spore prodotte dal patogeno. Continua >>>

di Andrea Tizianel, Riccarda Moser, Ilaria Pertot – Centro SafeCrop dell’Istituto Tecnico Agrario di San Michele all’Adige (Trento). Il Centro eccelle nella ricerca innovativa orientata verso lo sviluppo di tecnologie atte a ridurre gli input chimici in agricoltura e ad usare metodi per la protezione delle piante a basso impatto.

Il cioccolato, oltre che per il suo lato edonistico, è stato rivalutato ultimamente anche per il suo aspetto nutrizionale. Ingredienti e processo produttivo…

Marco Martini, laureato in Scienze e Tecnologie Alimentari presso la Facoltà di Agraria di Firenze, è laureando al corso di laurea magistrale in Gestione della qualità dei prodotti alimentari.

In questo numero: peculiarità e parametri produttivi della pecora della Valle del Belice. Continua >>>

Cataldo Seminara, originario di Villadoro (Enna), è laureato in Economia e Gestione delle imprese agroalimentari presso la Facoltà di Agraria di Catania.

Amanita proxima Dumée ed Amanita ovoidea (Buillard: Fries) Link, entità separate o complesso di specie? Continua >>>

Donatella De Giorgi è laureata in Scienze Agrarie e micologa. Si occupa di della formazione di base in campo micologico; collabora al progetto Acta Fungorum.
Arturo Baglivo, è un medico, si interessa di funghi ipogei ed ascomiceti e della biodiversità dei Funghi del Salento, membro del Comitato Scientifico Nazionale dell’AMB (Associazione Micologica Bresadola).

L’agricoltura biodinamica. Una via per il futuro dell’uomo e della Terra. Nota sull’Agricoltura Biodinamica. Continua >>>

Carlo Triarico, Dottore di ricerca in Storia della Scienza all’Università di Firenze, è responsabile in Toscana dell’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica.

Inquadramento zoologico, caratteri generali, moderne tecniche di allevamento, fisiologia della digestione, tecniche di alimentazione, prospettive di allevamento, qualità della carne… Continua >>>

Giuseppe Accomando, laureato in Scienze agrarie presso l’Università Federico II di Napoli, è docente di zootecnica presso l’Istituto Tecnico Agrario “F. De Sanctis” di Avellino.

La genesi di questa pecora è legata alla millenaria presenza degli ovini in Sicilia. Si ritiene, infatti, che in tempi lontani… Continua >>>

Cataldo Seminara, originario di Villadoro (Enna), è laureato in Economia e Gestione delle imprese agroalimentari presso la Facoltà di Agraria di Catania.

Piante indebolite da avverse condizioni ambientali o sottoposte nel piano dominato da vigorosi vicini, hanno una più alta probabilità di essere attaccate da Heterobasidion annosum. Continua >>>

Nicola La Porta, laureato in Scienze forestali presso la Facoltà di Agraria di Firenze, è ricercatore presso il Dipartimento Risorse Naturali dell’Istituto Agrario di S.Michele all’Adige (TN).

Sempre più spesso, nell’ambito del dibattito sulla tutela e la protezione dell’ambiente, si sente parlare di biodiversità ed il termine è frequentemente usato anche dai media… Continua >>>

Il CEFA – il seme della solidarietà – dal 1972 opera nell’ottica di  una particolare attenzione alle tematiche che sottostanno alla biodiversità.

I marciumi radicali della vite sono una patologia causata da diversi microrganismi fungini che attaccano l’apparato radicale delle piante, provocando un progressivo deperimento dell’ospite… Continua >>>

di Daniele Prodorutti, Federica De Luca, Alberto Pellegrini, Ilaria Pertot – Centro SafeCrop dell’Istituto Tecnico Agrario di San Michele all’Adige (Trento). Il Centro eccelle nella ricerca innovativa orientata verso lo sviluppo di tecnologie atte a ridurre gli input chimici in agricoltura e ad usare metodi per la protezione delle piante a basso impatto.