
La genesi del nome Vin Santo ha origini remote e varie ipotesi, una leggenda senese narra che un frate francescano, durante la peste del 1348, curasse i malati con un vino usato dai confratelli per la messa, guadagnandosi così l’appellativo di “santo” per le sue presunte proprietà miracolose. A Firenze, invece, si racconta che nello svolgersi del Concilio del 1439, l’Arcivescovo G. Bessarione abbia esclamato “Questo è il vino Xantos!” mentre beveva del vino schietto, e gli astanti, equivocando la parola “Xantos” con “santo”, pensando che il vino avesse requisiti sacri. Ultime supposizioni e meno sentimentali, ma più credibili per utilizzo del vino durante l’eucarestia oppure all’appassimento delle uve, che avveniva fino alla settimana santa, per poi essere pigiate e torchiate. La produzione del Vin Santo varia a seconda del terroir, noto come vino dolce tipico del Centro Italia, con la più importante estensione vitata in Toscana…
Gennaro Pisciotta, laureato in Scienze e Tecnologie agrarie all’Università G. Marconi – Facoltà di Scienze e Tecnologie Applicate di Roma, è Agronomo J., Agrotecnico Laureato, Enotecnico libero professionista Maestro Assaggiatore ONAF (Organizzazione Nazionale Assaggiatori Formaggio). Ha insegnato presso l’ISIS “Falcone” di Pozzuoli (Napoli) fino al 26/09/2018

L’analisi sensoriale è di certo uno dei più raffinati ed efficaci strumenti di avvicinamento consapevole all’alimento. E’ rivestita di una importante componente emozionale, di certo degna di essere appresa e vissuta, ma si articola anche attraverso una impostazione tecnica ad alta definizione e contenuto. Di seguito sono esposti, in estrema sintesi, le principali metodiche utilizzate nell’ambito dell’analisi sensoriale di tipo “tecnico”, ovvero, quella che ha come obiettivo la misura il più possibile oggettiva di uno specifico elemento (“descrittore sensoriale”), attraverso uno strumento strutturalmente “soggettivo”: l’individuo. Questo approccio genera una serie di criticità, che saranno prese in esame, e che possono essere gestite solo attraverso metodiche rigorose. Sarà argomento di un secondo lavoro il tema dell’approccio “emozionale” alla sensorialità e di come questo possa rivelarsi, se gestito in maniera funzionale agli obiettivi, un elemento di forza e non di debolezza del modello…
Donato Ferrucci (Torino 1964), Docente sistemi qualità e certificazione dei prodotti alimentari ITS Agroalimentare Roma/Viterbo. Agronomo, pubblicista, e Master in Diritto Alimentare. Responsabile Bioagricert srl per l’area Lazio/Abruzzo/Umbria/Marche. Per info: Google “Donato Ferrucci Agronomo”.
Nicolò Passeri. Agronomo, libero professionista, Dottore di ricerca in “Economia e Territorio”. Si occupa di consulenze tecnico-legali nei contenziosi, supporta le imprese nell’iter delle certificazioni agroalimentari e svolge analisi tecnico economiche dei processi produttivi. Sugli stessi temi svolge docenze rivolte a operatori e tecnici del comparto agroalimentare. Collabora con l’Università degli Studi della Tuscia. Per info: Google “Nicolò Passeri Agronomo”.
Patrizia Salusti. Tecnologo Alimentare, consulente per la Sicurezza e Qualità Alimentare nell’ambito delle certificazioni cogenti e volontarie. Sugli stessi argomenti è docente negli ITS Academy e collaboratrice scientifica presso l’Istituto per la BioEconomia (IBE CNR) per la valorizzazione nutrizionale e sensoriale della biodiversità vegetale. È giudice sensoriale e membro della giuria della Rassegna Nazionale Farina di castagne.

Prima del 2000 in Provincia di Cuneo funzionavano due Istituzioni scolastiche specializzate nella formazione dei giovani agricoltori: l’Istituto Tecnico Agrario “Umberto I” di Alba a cui facevano capo le sedi di Cuneo e Mondovì e l’Istituto Professionale per l’Agricoltura e l’Ambiente “Paolo Barbero” di Fossano da cui dipendevano le sedi di Grinzane Cavour, Ormea e Verzuolo. L’Istituto “Umberto I”, nella sua attuale conformazione, inizia le proprie attività il 1° settembre 2000 su spinta dell’Amministrazione Provinciale di Cuneo che volle creare un polo forte per l’Istruzione agraria accorpando ad Alba (Tecnico agrario specializzato in viticoltura ed enologia) le scuole di Fossano, Grinzane Cavour e Verzuolo (Professionali agrarie). La sezione di Santo Stefano Belbo di istruzione professionale è stata istituita nel 2019. Il decreto istitutivo della Scuola Enologica di Alba risale al 2 gennaio 1881. Detta istituzione scolastica fu fortemente voluta dall’allora ministro della pubblica istruzione albese Michele Coppino, dal Comune di Alba e dalla Provincia di Cuneo che intuirono l’importanza della ricerca scientifica e dell’istruzione nel campo viticolo enologico, fondamentale per l’economia della zona. Il Superiore Ministero diede corso al decreto istitutivo della “Scuola Enologica” di Alba con corsi inferiori di durata triennale perché gli enti locali: provincia di Cuneo e Comune di Alba avevano stanziati fra settembre e ottobre del 1880 25.000 lire per l’impianto della Scuola e 20.000 lire per le spese di mantenimento…