di Stefano Gasbarra
L’agroalimentare rappresenta uno dei settori chiave dell’Unione Europea (UE), con un ruolo cruciale nell’economia, nella società e nell’ambiente. Le strategie e le sfide che lo riguardano sono complesse e in continua evoluzione, richiedendo un approccio integrato e sostenibile.
Questo documento analizza sinteticamente le principali iniziative e sfide che interessano il settore agroalimentare dell’Unione Europea, concentrandosi sulla strategia “Farm to Fork” (Dal Produttore al Consumatore), sul Codice di Condotta UE sulle pratiche responsabili nel business alimentare, sui Percorsi di transizione per l’ecosistema agroindustriale e sul tema dell’inflazione che incide pesantemente nel settore.
La Strategia “Farm to Fork”
Lanciata dalla Commissione Europea nel maggio 2020, la strategia “Farm to Fork” (F2F)1, è un piano strategico decennale dell’Unione Europea e centrale nel Green Deal europeo. Mira a trasformare i sistemi alimentari in modo che siano equi, sani e rispettosi dell’ambiente. La strategia riconosce la necessità di ridisegnare i sistemi alimentari che attualmente contribuiscono in modo significativo alle emissioni di gas serra (circa un terzo a livello globale), consumano quantità di risorse naturali, causano perdita di biodiversità e hanno impatti negativi sulla salute.
Gli obiettivi principali (Punti chiave) della strategia mirano a:
– avere un impatto ambientale neutro o positivo;
– mitigare i cambiamenti climatici e adattarsi ai loro impatti;
– invertire la perdita di biodiversità;
– garantire la sicurezza alimentare, la nutrizione e la salute pubblica, assicurando a tutti l’accesso a cibo sufficiente, sicuro, nutriente e sostenibile;
– preservare l’accessibilità economica del cibo, garantendo al contempo ritorni economici più equi, promuovendo la competitività del settore UE e il commercio equo.
I predetti Punti chiave possono essere anche diversamente declinati come segue:
Promuovere pratiche agricole sostenibili: riduzione dell’uso di pesticidi chimici e fertilizzanti, promozione dell’agricoltura biologica e di precisione;
Ridurre l’impatto ambientale della produzione alimentare: riduzione delle emissioni di gas serra, dell’inquinamento dell’acqua e del suolo, tutela della biodiversità;
Incentivare il consumo di alimenti sani e sostenibili: promozione di diete equilibrate, riduzione del consumo di carne e di alimenti trasformati, lotta allo spreco alimentare;
Sostenere un’economia circolare nel settore alimentare: riduzione degli sprechi alimentari, riciclaggio dei rifiuti organici, utilizzo di fonti di energia rinnovabile;
Promuovere la ricerca e l’innovazione nel settore alimentare: sviluppo di nuove tecnologie e pratiche agricole sostenibili, miglioramento della qualità e della sicurezza degli alimenti.
Il Codice di Condotta UE sul Business Alimentare Responsabile 2
Questo codice, lanciato nel luglio 2021, è un risultato diretto della strategia “Farm to Fork” e invita gli attori della filiera agroalimentare (trasformatori, operatori del settore alimentare e rivenditori) ad adottare pratiche sostenibili su base volontaria.
Il codice stabilisce sette obiettivi aspirazionali con target specifici e azioni misurabili per facilitare scelte alimentari più sane e sostenibili.
Incoraggia la collaborazione tra le aziende del settore, con l’obiettivo di creare partnership e condividere le migliori pratiche. Il Codice è articolato in due parti:
La parte prima è destinata alle associazioni europee ed include sette obiettivi con traguardi e azioni specifiche. Questi obiettivi mirano a:
– Promuovere consumi sani e bilanciati;
– Lottare contro lo spreco alimentare;
– Ridurre l’impronta ecologica dei prodotti e dei processi;
– Migliorare il benessere animale;
– Adottare pratiche di produzione e trasformazione sostenibili;
– Rispettare la biodiversità.
La parte seconda si rivolge alle aziende all’avanguardia e richiede impegni più ambiziosi e risultati misurabili, da presentare in una relazione annuale 3 sulla sostenibilità. Questa parte si concentra su:
– Benessere animale;
– Riduzione di nutrienti specifici;
– Taglio delle emissioni di gas serra.
Il Codice si rivolge a tutta la filiera alimentare, dai produttori alla vendita al dettaglio e ai servizi di ristorazione. L’impegno di tutti gli attori è fondamentale per raggiungere una transizione sostenibile.
Pur essendo un codice volontario, la Commissione Europea si riserva la possibilità di introdurre misure legislative qualora i progressi non siano ritenuti adeguati. Questo implica che, sebbene l’adesione non sia imposta, sussiste la possibilità di future regolamentazioni più stringenti.
La seconda parte del Codice sottolinea l’importanza di risultati misurabili e la presentazione di relazioni annuali sulla sostenibilità. Ciò segnala un’enfasi sulla trasparenza e la responsabilità aziendale. La seconda parte del Codice incoraggia inoltre le aziende leader nel settore a fare da apripista e a mostrare progressi in ambiti chiave della sostenibilità. Questo potrebbe incentivare l’innovazione e l’adozione di pratiche sostenibili a livello più ampio.
Percorso di Transizione per l’Ecosistema Agroindustriale
L’ecosistema agroalimentare è uno dei quattordici ecosistemi industriali individuati nella Strategia Industriale UE aggiornata del 2021 4. Questa strategia evidenzia l’importanza di Percorsi di transizione creati in collaborazione con le parti interessate per guidare gli ecosistemi industriali verso una transizione verde e digitale. L’obiettivo è quello di costruire una visione condivisa per il 2030, definendo azioni specifiche per migliorare la sostenibilità e la resilienza di questi ecosistemi. Per l’ecosistema agroalimentare significa affrontare temi come la competitività sostenibile, gli investimenti, la ricerca e l’innovazione, le competenze, le infrastrutture, la governance pubblica, e il commercio internazionale. In sintesi, il riconoscimento dell’ecosistema agroalimentare all’interno della Strategia Industriale UE sottolinea la necessità di un approccio coordinato e collaborativo per la sua trasformazione verso la sostenibilità.
La Commissione Europea, in collaborazione con gli stakeholders, ha elaborato percorsi di transizione (Transition Pathways) volti a promuovere la transizione verde e digitale del settore. Questi percorsi sono stati co-creati dalla Commissione, dagli Stati membri e dalle parti interessate (associazioni dotariali, ONG, ecc.). Relativamente al settore agroalimentare il percorso identifica le sfide e le opportunità specifiche per questa parte della catena del valore e propone azioni per incrementare il suo contributo a un sistema agroalimentare dell’UE competitivo, sostenibile, resiliente ed equo. Il percorso evidenzia la necessità di rendimenti equi per tutti gli attori della catena del valore, investimenti intelligenti nella sostenibilità per limitare l’inflazione alimentare, il sostegno all’attrattiva internazionale delle esportazioni agroalimentari dell’UE e l’attuazione di modelli commerciali circolari. Inoltre, incoraggia le parti interessate del settore industriale ad adottare il Codice di condotta dell’UE sulle pratiche commerciali e di marketing responsabili nel settore alimentare, suggerendo azioni che consentano di raggiungere gli obiettivi di sostenibilità del Codice. Per facilitare l’attuazione del percorso, la Commissione istituirà una piattaforma di sostegno alle parti interessate al percorso di transizione.
Questo e gli altri percorsi di transizione fanno parte di un impegno più ampio della Commissione Europea per modernizzare e rendere più sostenibili i settori industriali europei, promuovendo la crescita economica e l’innovazione
Possiamo citare a titolo d’esempio come il “Percorso di transizione per il turismo” si concentra su come il settore possa diventare più resiliente, sostenibile e digitale, affrontando le difficoltà accentuate dalla pandemia di COVID-19.
Inflazione nel Settore Agroalimentare
Nel 2022, il settore agroalimentare ha affrontato un’inflazione senza precedenti, principalmente a causa dell’aumento dei prezzi dell’energia e dei carburanti.
L’inflazione ha colpito in particolare i prezzi dei beni alimentari essenziali come pane, latte, uova e formaggi. Le variazioni di prezzo nei vari stati membri sono state notevoli, con picchi fino al 49,2% in Ungheria e un minimo del 15,7% in Belgio.
Nel 2023, l’invasione russa dell’Ucraina ha peggiorato la situazione, provocando interruzioni nelle forniture di energia e aumenti dei prezzi globali delle materie prime alimentari.
Nonostante il calo dell’inflazione nel 2024 5, i prezzi dei prodotti alimentari rimangono superiori ai livelli pre-pandemia, evidenziando gli effetti persistenti dell’aumento dei costi dell’energia.
I produttori alimentari e i rivenditori continuano ad affrontare costi elevati per energia, trasporto e imballaggio.
Per contrastare l’inflazione e promuovere la competitività, è cruciale sostenere le PMI agroalimentari nel cambiamento dei loro metodi di produzione, distribuzione e operatività.
Ritornano quindi in evidenza alcuni aspetti che sono stati oggetto di precedente trattazione e che, per completezza, possono essere ripresi, ovvero approcci che possono agire sul versante dei costi ma che, nel contempo, mirano a favorire l’adozione di pratiche più sostenibili e innovative.
Innovazione e Economia Circolare
L’adozione di modelli di economia circolare è cruciale per le PMI agroalimentari. Questo implica l’ottimizzazione dei processi produttivi, la riduzione degli sprechi e il riutilizzo delle risorse, contribuendo a una filiera più sostenibile e competitiva. Il settore agroalimentare sta evolvendo verso la circolarità grazie all’innovazione, tra nuove tendenze di consumo e certificazioni di sostenibilità.
Sostenibilità e Scelte Alimentari
Le scelte alimentari dei consumatori sono sempre più influenzate da fattori di sostenibilità e salute. Le PMI agroalimentari che adottano pratiche sostenibili e promuovono prodotti salutari possono rispondere efficacemente a queste tendenze, migliorando la loro competitività sul mercato. La sostenibilità, l’attenzione alla salute e all’ambiente sono i fattori trainanti delle scelte alimentari dei consumatori.
Monitoraggio e Trasparenza nella Filiera
Per affrontare l’inflazione e garantire la trasparenza dei costi lungo la filiera agroalimentare, è essenziale implementare sistemi di monitoraggio efficaci. Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha avviato un progetto di monitoraggio esteso sulla filiera agroalimentare per individuare le origini delle tensioni sui prezzi e anticipare le dinamiche inflattive.
Politiche di Sostegno e Programmi Regionali
Le politiche regionali e i programmi di sostegno sono strumenti chiave per aiutare le PMI agroalimentari nel loro processo di trasformazione e di transizione ecologica e digitale.
Conclusioni
Le fonti indicano chiaramente la complessità delle sfide che il settore agroalimentare europeo sta affrontando. La strategia “Farm to Fork” e le iniziative correlate (Codice di Condotta e Percorsi di transizione) rappresentano un tentativo ambizioso di affrontare queste sfide in modo sistemico, promuovendo la sostenibilità, la resilienza e la competitività del settore. Tuttavia, l’inflazione e le crisi internazionali sottolineano la necessità di un’azione coordinata e mirata per garantire un sistema alimentare stabile e equo per tutti. L’enfasi sulla collaborazione tra gli attori della filiera e la riduzione della dipendenza energetica emergono come elementi chiave per il futuro del settore.
Non c’è dubbio che il Green Deal europeo, l’ambiziosa strategia dell’Unione Europea per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, ha suscitato critiche da più parti per alcuni aspetti che potrebbero portare ad impatti negativi su alcuni settori in particolare.
Normative ambientali più stringenti potrebbero infatti impattare negativamente sulla competitività dell’industria europea e dell’agricoltura, con conseguente instabilità economica e perdita di posti di lavoro 6 7, così come portare ad un isolamento dell’economia UE rendendola più vulnerabile a pressioni esterne e potenzialmente indebolendo la sua posizione economica globale.
In sintesi possiamo affermare che, sebbene il Green Deal europeo rappresenti un passo significativo verso la sostenibilità ambientale, obiettivo certamente non più rimandabile8, le critiche mosse evidenziano forse la necessità di un più attento bilanciamento degli interventi 9, anche in termini temporali, al fine di garantire un impatto meno aggressivo delle misure da adottare.
Stefano Gasbarra (Viterbo, 1961), Dottore Agronomo, Direttore Operativo Azienda Speciale Centro Italia della CCIAA Rieti Viterbo. E-mail: stefanogasba@gmail.com