
Le esposizioni, intese come verifiche zootecniche e ovviamente anche come vere e proprie competizioni, sono in grado di regalare a coloro che vi partecipano, emozioni, delusioni, vittorie e sconfitte. Non discuto che vincere in esposizione sia un traguardo importante e questo a prescindere se l’espositore sia l’allevatore stesso dell’animale, o che ne sia soltanto il proprietario. Per l’allevatore un successo espositivo è logicamente una vittoria ancor più grande e soddisfacente, in quanto quel soggetto andato a premio è il prodotto di un progetto, di una combinazione pianificata, di un obiettivo prefissato, insomma, per dirla in parole povere: lo scopo ultimo di una selezione. Concetti difficili da comprendere per chi non è allevatore, ma chi, come il sottoscritto alleva da sempre, ha potuto più volte assaporare quella sensazione di compiacimento e gratificazione del proprio lavoro, quando il giudice decreta la tua vittoria…
Federico Vinattieri, laureato in Scienze Zootecniche, allevatore, giudice, scrittore, titolare Allevamento di Fossombrone – www.difossombrone.it – http://lupi.difossombrone.it – http://ornitologia.difossombrone.it)

In un precedente articolo abbiamo affrontato la tematica del Sistema Qualità Nazionale Benessere Animale (SQNBA) descrivendone in generale gli scopi e le caratteristiche principali. Questo secondo articolo si pone invece come obiettivo quello di introdurre a tecnici, consulenti, veterinari ed allevatori alcune informazioni sui disciplinari, e dunque sulle checklist che saranno compilate in sede di certificazione, relativi a bovini e suini nonché informazioni su etichettatura e certificazione degli allevamenti che aderiranno al Sistema Nazionale Qualità Benessere Animale. Il tema è di certo attuale, considerata sia la sensibilità dei consumatori circa il tema del benessere animale sia l’interesse delle istituzioni comunitarie a promuovere stili produttivi a maggiore contenuto etico ed ambientale. Di seguito vengono dettagliati i requisiti inerenti le diverse casistiche in formato schematico…
Donato Ferrucci (Torino 1964), Docente sistemi qualità e certificazione dei prodotti alimentari ITS Agroalimentare Roma/Viterbo. Agronomo, pubblicista, e Master in Diritto Alimentare. Responsabile Bioagricert srl per l’area Lazio/Abruzzo/Umbria/Marche. Per info: Google “Donato Ferrucci Agronomo”.
Ruggero Amato, Medico veterinario. è specialista in nutrizione ed esperto in benessere e biosicurezza nelle aziende zootecniche di tipo estensivo. Allevatore professionale, collabora con l’Università degli Studi di Napoli Federico II su tematiche inerenti l’utilizzo di alternative naturali ai farmaci di sintesi (alimenti funzionali e derivati della canapa).

L’Istituto Professionale di Stato per i Servizi Commerciali e Turistici “Riccardo LOTTI” di Andria è nato nell’anno scolastico 1962-63 come sede coordinata dell’Istituto Professionale per il Commercio di Barletta con una sola classe. Dal 2014, invece, all’Istituto è stato assegnato l’Istituto Agrario (precedentemente gestito dalla Provincia¸ sede coordinata sita in Piazza San Pio X – Andria).) e poi statalizzato ed accorpato dall’I.I.S.S. “R. Lotti” di Andria, dalla cui fusione è nato l’I.I.S.S. “R. Lotti – Umberto I”. L’Istituto Tecnico Agrario “Umberto I” ha sede nell’antico e maestoso monastero, che affianca la Basilica di S. Maria dei Miracoli, un tempo appartenente ai padri Benedettini della Congregazione Cassinese. Nel 1873 il Cav. Giuseppe Beltrani, trovandosi all’epoca a far parte della Deputazione Provinciale di Bari, propose la fondazione in Andria di una Colonia Agricola. La città di Andria, a cui il Monastero era stato assegnato a seguito della legge di soppressione del 1 luglio 1866, plaudendo alla generosa iniziativa del Consiglio Provinciale e volendo concorrere a tale opera di indiscutibile valore sociale, offrì alla Provincia di Bari l’immenso Monastero Benedettino. La lunga storia dell’Istituto inizia nel 1877, quando fu inaugurato l’Ospizio Agricolo “Umberto I” destinato a 44 giovani orfani della Provincia di Bari. Nel 1933 fu istituita la Scuola di Avviamento Professionale a tipo agrario e la trasformazione in Scuola Tecnica Agraria della vecchia Scuola Pratica di Agricoltura…

L’angelica (Angelica archangelica L.) (sin. Angelica officinalis Moench.; Archangelica officinalis Hoffm.; Archangelica norvegica Rupr.), appartiene alla famiglia delle Apiaceae (Umbelliferae). Essa è comunemente detta “erba degli angeli” o anche “angelica norvegese”. L’angelica è una pianta erbacea biennale o perenne, alta 100-250 cm (Figura 1). La pianta produce foglie nel primo anno ed emette fiori nel secondo anno. La pianta dura per più anni quando i fiori sono rimossi. La radice è fittonante, bianca internamente e bruna all’esterno, carnosa e ramificata (Figura 2). Il fusto è eretto, robusto, cavo, cilindrico, glabro, fortemente striato e ramificato di colore rossiccio. Le foglie sono grandi, lunghe circa 50 cm, hanno un lungo picciolo e una guaina molto sviluppata che avvolge il fusto, sono alterne, 2-3 pennatosette con margine seghettato, sono di colore verde lucido sulla pagina superiore e più chiaro in quella inferiore…
Laura D’Andrea è primo ricercatore del CREA (Consiglio per la Ricerca in agricoltura e l’analisi dell’Economia Agraria), in servizio presso il Centro di Ricerca Agricoltura e Ambiente (AA), sede di Bari. È laureata in Scienze agrarie presso l’Università degli Studi di Bari. Ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Agronomia Mediterranea. La sua attività di ricerca si basa sullo studio dei sistemi colturali.

Con Decreto interministeriale n. N.0341750 del 02/08/2022, recante la disciplina del “Sistema di qualità nazionale per il benessere animale” (SQNBA) si è avviato il percorso di attivazione di uno nuovo ed innovativo sistema di qualità applicato al comparto zootecnico. Il decreto in questione è stato di recente perfezionato con Decreto Interministeriale N. N.0563467 del 24/10/2024 che ne modifica i precedenti Allegati 1 e 2. Gli atti legislativi in esame definiscono i requisiti di salute e benessere animale che, superando quelli cogenti di origine europea e nazionale, portano a qualificare la gestione degli allevamenti zootecnici e valorizzarne le relative produzioni. L’adesione al SQNBA è volontaria e aperta a tutti gli operatori degli Stati Membri dell’Unione europea. Il decreto disciplina il rilascio della certificazione del rispetto dei requisiti SQNBA, le procedure di commercializzazione degli animali e dei prodotti derivati da allevamenti certificati e le modalità di etichettatura…
Donato Ferrucci (Torino 1964), Docente sistemi qualità e certificazione dei prodotti alimentari ITS Agroalimentare Roma/Viterbo. Agronomo, pubblicista, e Master in Diritto Alimentare. Responsabile Bioagricert srl per l’area Lazio/Abruzzo/Umbria/Marche. Per info: Google “Donato Ferrucci Agronomo”.

L’Istituto Tecnico Agrario Statale si evolve dal Regio Istituto Tecnico Agrario, nato nel 1890 ed attivato in località Marzana nel 1892. L’Istituto offre servizi di mensa e convitto, ospitando anche studenti provenienti da altre province. Nel 1949 la Provincia di Verona istituisce l’Istituto Agrario Provinciale “Marcantonio Bentegodi” che, con i suoi duecento studenti, ha sede in centro città; negli anni Sessanta, in seguito a un forte aumento degli iscritti, viene trasferito nel quartiere di Borgo Roma e, infine, raggiunti gli ottocento alunni, dal 1977 trova una nuova e definitiva collocazione nell’ampia area denominata “Bovolino”, nel comune di Buttapietra, all’interno di un nuovo plesso scolastico, con azienda agricola circostante di 45 ettari. Nel 1959 nasce l’Istituto Professionale di Stato per l’Agricoltura, che raccoglie l’eredità delle precedenti esperienze di formazione professionale sorte allo scopo di modernizzare l’agricoltura e la zootecnia sotto la spinta del mondo produttivo, vale a dire le scuole di avviamento professionale istituite a partire dagli anni Venti, la scuola di Meccanica Agraria nata nel 1948, i corsi serali di zootecnia e di agricoltura generale sostenuti dall’Unione Provinciale degli Agricoltori e la scuola consorziale per l’agricoltura istituita da un gruppo di Comuni veronesi….

Il termine “biologico” deriva da grego ”bios” e significa vita. La differenza sostanziale tra agricoltura biologica e convenzionale, consiste nel livello di prodotti di sintesi chimica introdotti nell’agrosistema: nell’agricoltura convenzionale si impiega un notevole quantitativo di concimi e fitosanitari prodotti in laboratorio, quindi da processi industriali (industria chimica, estrattiva, meccanica, ecc.); al contrario, l’agricoltura biologica si fonda sul rispetto dell’agrosistema e dell’ambiente, pur essendo in parte basata sull’ausilio di fitosanitari, che, al contrario però, non contengono sostanze di sintesi, ma sostanze di origine organica e naturale. A livello normativo l’agricoltura biologica in Europa è stata regolamentata per la prima volta nel 1991 con il Reg. (CEE) nº 2092/91, aggiornato poi a giugno 2007 con un nuovo regolamento CE: Reg. (CE) nº 834/2007 che abroga i precedenti ed è relativo alla produzione biologica e all’etichettatura dei prodotti biologici sia di origine vegetale che animale…
Mauro Bertuzzi, laureato in Scienze e Tecnologie Agrarie presso la Facoltà di Agraria di Milano, è Presidente del Collegio dei revisori dei conti per l’Ordine interprovinciale di Milano e Lodi degli Agrotecnici e Agrotecnici Laureati

Il Regolamento Delegato (UE) 2023/2429 della Commissione del 17 agosto 2023, integra il Regolamento (UE) n. 1308/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, ed introduce nuove norme di commercializzazione per il settore degli ortofrutticoli. Lo scopo indicato dalla norma è di aggiornare e semplificare le norme di commercializzazione per frutta, verdura, alcuni prodotti trasformati a base di ortofrutticoli e banane. Il regolamento definisce una norma di commercializzazione generale, norme specifiche per alcuni prodotti (mele, agrumi, kiwi, etc.), e prevede esenzioni e deroghe (ad es. per prodotti destinati alla trasformazione o alla vendita diretta dal produttore al consumatore).Nel loro insieme. il Regolamento (UE) n. 1308/2013 e il Regolamento Delegato (UE) 2023/2429 rappresentano un quadro normativo complesso che mira a garantire la qualità dei prodotti agricoli, la lealtà commerciale e la tutela dei consumatori nell’Unione Europea…
Donato Ferrucci (Torino 1964), Docente sistemi qualità e certificazione dei prodotti alimentari ITS Agroalimentare Roma/Viterbo. Agronomo, pubblicista, e Master in Diritto Alimentare. Responsabile Bioagricert srl per l’area Lazio/Abruzzo/Umbria/Marche. Per info: Google “Donato Ferrucci Agronomo”.
Nicolò Passeri. Agronomo, libero professionista, Dottore di ricerca in “Economia e Territorio”. Si occupa di consulenze tecnico-legali nei contenziosi, supporta le imprese nell’iter delle certificazioni agroalimentari e svolge analisi tecnico economiche dei processi produttivi. Sugli stessi temi svolge docenze rivolte a operatori e tecnici del comparto agroalimentare. Collabora con l’Università degli Studi della Tuscia. Per info: Google “Nicolò Passeri Agronomo”.

L’ISISS Matese nasce nell’anno scolastico 1997/98 dalla fusione dell’Istituto Tecnico Agrario “A.S. Coppola” e dell’Istituto Tecnico Industriale “G. Caso”. Recentemente, dall’a.s. 2023/24, l’Istituto Professionale per l’Enogastronomia e l’Ospitalità Alberghiera “V. Cappello” si è aggiunto alla offerta formativa.
L’Istituto Tecnico Industriale “G. Caso” ha una lunga tradizione che risale al 1961 (a.s. 1961-1962), quando fu istituito come sezione staccata dell’I.T.I. “Francesco Giordani” di Caserta, con l’indirizzo Meccanica. Nell’anno scolastico 2023/24, l’Istituto Professionale per l’Enogastronomia e l’Ospitalità Alberghiera “V. Cappello” di Piedimonte Matese è stato integrato nell’ISISS Matese. L’Istituto è una prestigiosa scuola con una lunga tradizione nella formazione di professionisti del settore enogastronomico e turistico. Fondato negli anni ’60, l’istituto ha costantemente ampliato e aggiornato la sua offerta formativa. L’Istituto Tecnico Agrario “Angelo Scorciarini Coppola” ha una storia lunga 131 anni, giocando un ruolo cruciale nella formazione degli agricoltori del Sannio e dell’alto casertano. Fondato il 12 luglio 1888 come Regia Scuola Pratica di Agricoltura di Piedimonte d’Alife, ha mantenuto una struttura integrata con azienda agraria e convitto annessi. Dopo il terremoto del 2013, le classi sono state ospitate presso l’ITC “De Franchis”. Dal febbraio 2020, sono in corso i lavori di ristrutturazione e adeguamento antisismico della sede storica.

La genesi del nome Vin Santo ha origini remote e varie ipotesi, una leggenda senese narra che un frate francescano, durante la peste del 1348, curasse i malati con un vino usato dai confratelli per la messa, guadagnandosi così l’appellativo di “santo” per le sue presunte proprietà miracolose. A Firenze, invece, si racconta che nello svolgersi del Concilio del 1439, l’Arcivescovo G. Bessarione abbia esclamato “Questo è il vino Xantos!” mentre beveva del vino schietto, e gli astanti, equivocando la parola “Xantos” con “santo”, pensando che il vino avesse requisiti sacri. Ultime supposizioni e meno sentimentali, ma più credibili per utilizzo del vino durante l’eucarestia oppure all’appassimento delle uve, che avveniva fino alla settimana santa, per poi essere pigiate e torchiate. La produzione del Vin Santo varia a seconda del terroir, noto come vino dolce tipico del Centro Italia, con la più importante estensione vitata in Toscana…
Gennaro Pisciotta, laureato in Scienze e Tecnologie agrarie all’Università G. Marconi – Facoltà di Scienze e Tecnologie Applicate di Roma, è Agronomo J., Agrotecnico Laureato, Enotecnico libero professionista Maestro Assaggiatore ONAF (Organizzazione Nazionale Assaggiatori Formaggio). Ha insegnato presso l’ISIS “Falcone” di Pozzuoli (Napoli) fino al 26/09/2018

L’analisi sensoriale è di certo uno dei più raffinati ed efficaci strumenti di avvicinamento consapevole all’alimento. E’ rivestita di una importante componente emozionale, di certo degna di essere appresa e vissuta, ma si articola anche attraverso una impostazione tecnica ad alta definizione e contenuto. Di seguito sono esposti, in estrema sintesi, le principali metodiche utilizzate nell’ambito dell’analisi sensoriale di tipo “tecnico”, ovvero, quella che ha come obiettivo la misura il più possibile oggettiva di uno specifico elemento (“descrittore sensoriale”), attraverso uno strumento strutturalmente “soggettivo”: l’individuo. Questo approccio genera una serie di criticità, che saranno prese in esame, e che possono essere gestite solo attraverso metodiche rigorose. Sarà argomento di un secondo lavoro il tema dell’approccio “emozionale” alla sensorialità e di come questo possa rivelarsi, se gestito in maniera funzionale agli obiettivi, un elemento di forza e non di debolezza del modello…
Donato Ferrucci (Torino 1964), Docente sistemi qualità e certificazione dei prodotti alimentari ITS Agroalimentare Roma/Viterbo. Agronomo, pubblicista, e Master in Diritto Alimentare. Responsabile Bioagricert srl per l’area Lazio/Abruzzo/Umbria/Marche. Per info: Google “Donato Ferrucci Agronomo”.
Nicolò Passeri. Agronomo, libero professionista, Dottore di ricerca in “Economia e Territorio”. Si occupa di consulenze tecnico-legali nei contenziosi, supporta le imprese nell’iter delle certificazioni agroalimentari e svolge analisi tecnico economiche dei processi produttivi. Sugli stessi temi svolge docenze rivolte a operatori e tecnici del comparto agroalimentare. Collabora con l’Università degli Studi della Tuscia. Per info: Google “Nicolò Passeri Agronomo”.
Patrizia Salusti. Tecnologo Alimentare, consulente per la Sicurezza e Qualità Alimentare nell’ambito delle certificazioni cogenti e volontarie. Sugli stessi argomenti è docente negli ITS Academy e collaboratrice scientifica presso l’Istituto per la BioEconomia (IBE CNR) per la valorizzazione nutrizionale e sensoriale della biodiversità vegetale. È giudice sensoriale e membro della giuria della Rassegna Nazionale Farina di castagne.