di Donato Ferrucci, Nicolò Passeri
Il 17 Luglio 2024, in occasione dell’evento “Appuntamento con il ‘Bio””, organizzato da Ismea, è stato presentato il rapporto “Bio in cifre” 2024. Questo rappresenta l’analisi tecnica annuale in cui si prende atto e consapevolezza dello stato dell’andamento del settore biologico in termini di superfici, operatori, produzioni, orientamenti e, non da ultimo, consumi.
Si riportano di seguito alcune considerazioni e riflessioni circa l’andamento del fenomeno.
Le Superfici Agricole (SAU) certificate
Nel 2023, le superfici agricole utilizzate per l’agricoltura biologica in Italia hanno registrato una crescita significativa. La SAU biologica ha raggiunto i 2.456.000 ettari, con un incremento del 4,5% rispetto all’anno precedente. Questo aumento ha portato la superficie biologica a rappresentare circa il 19,8% della SAU totale italiana, avvicinandosi ulteriormente all’obiettivo del 25% prefissato per il 2030 dalla Strategia Farm to Fork dell’Unione Europea.
Gli incrementi più consistenti si sono verificati nelle categorie dei prati e pascoli (+10,1%) e delle colture foraggere (+11,4%). Di contro, alcune colture come i cereali (-1,3%) e le proteiche (-7,1%) hanno registrato una flessione. A livello territoriale, il Nord e il Centro Italia hanno mostrato un tasso di crescita superiore rispetto al Sud, con un progressivo riequilibrio della distribuzione delle superfici biologiche sul territorio nazionale.
Infografica n. 1
L’andamento a livello regionale registra valori positivi in diverse regioni con solo sporadici casi di flessione, tanto che, in termini di macro-aree (Nord/Centro/Sud) il risultato è comunque positivo.
Tabella 1. Distribuzione regionale delle superfici biologiche in Italia
Evoluzione degli Operatori Biologici
Il numero di operatori biologici in Italia ha continuato a crescere nel 2023, sebbene a un ritmo più lento rispetto all’anno precedente. Si è registrato un incremento dell’1,8% rispetto al 2022, con un totale di 94.441operatori. Di questi, 84.000 sono aziende agricole per un 89,1% (77.7% produttori esclusivi e 15.4% produttori/preparatori). In particolare la categoria dei produttori/preparatori, aziende agricole che trasformano i prodotti realizzati in proprio o di terzi, è quella caratterizzata dal maggior incremento con un segno positivo del 3,8%. Questo aspetto, in un certo senso, corona l’obiettivo comunitario dell’incremento e sostegno delle filiere corte.
La distribuzione geografica degli operatori biologici rispecchia quella delle aziende agricole totali, con una maggiore concentrazione nel Sud Italia. Tuttavia, il Centro Italia mostra un maggior orientamento verso il biologico rispetto al Nord, in particolare nelle regioni Toscana, Lazio e Marche.
Infografica n. 2
Tabella 2. Distribuzione regionale e per macroarea geografica degli operatori biologici in Italia per tipologia di operatore
Consumi dei prodotti Biologici
I consumi domestici di prodotti biologici hanno raggiunto i 3,8 miliardi di euro nel 2023, con un incremento del 5,2% rispetto all’anno precedente. La quota di mercato dei prodotti biologici è al 3,5% del totale agroalimentare. Contrazione dovuta in parte a causa del fenomeno inflattivo che ha penalizzato maggiormente il comparto.
Le categorie merceologiche che hanno registrato i maggiori incrementi di vendita sono stati i cereali e derivati, gli oli e grassi vegetali, le uova fresche e le bevande analcoliche. Al contrario, le vendite di carni e salumi biologici hanno subito una flessione.
Infografica n. 3
Per quanto attiene la spesa per i prodotti bio, relativamente ai mercati contadini, tra i diversi elementi di sicuro interesse almeno due appaiono particolarmente significativi:
- La percentuale di consumatori che acquista esclusivamente prodotti bio si consolida al 21%, mentre è al 39.7% la quota di consumatori che compra sia bio che convenzionale;
- dal punto di vista economico chi compra sia bio che convenzionale risulta avere una spesa più alta (37,05€) rispetto a chi compra solo bio (33,86€) o anche solo convenzionale (29,57€). La spesa del bio rispetto al convenzionale riflette un aggravio pari al 14.5%
Per quanto riguarda invece la ripartizione della spesa tra i diversi prodotti si rileva una forte privilegio per il bio per olio, farine, latte e pasca fresca con oltre il 50% sul totale degli acquisti. Seguono i prodotti di erboristeria, ortaggi, conserve vegetali e miele.
Infografica n. 4
Considerazioni Finali
Il 2023 ha rappresentato un anno di importanti cambiamenti e sviluppi per l’agricoltura biologica in Italia. L’espansione delle superfici biologiche, l’aumento degli operatori, la crescita dei consumi sono segnali di un settore in continua evoluzione. Tuttavia, le nuove tendenze dei consumi, la fragilità economica di molte famiglie ed i mutamenti climatici in atto, hanno introdotto elementi di incertezza e complessità. Il futuro dell’agricoltura biologica in Italia dipenderà dalla capacità di adattamento alle nuove normative e dall’efficacia delle misure di supporto messe in atto. La ridefinizione dell’identità del biologico e il rafforzamento della fiducia dei consumatori saranno fondamentali per garantire uno sviluppo sostenibile e competitivo del settore. In finale: biologico avanti tutta !!!!
Donato Ferrucci (Torino 1964), Docente sistemi qualità e certificazione dei prodotti alimentari ITS Agroalimentare Roma/Viterbo. Agronomo, pubblicista, e Master in Diritto Alimentare. Responsabile Bioagricert srl per l’area Lazio/Abruzzo/Umbria/Marche. Per info: Google “Donato Ferrucci Agronomo”.
Nicolò Passeri, Dottore Agronomo, libero professionista. Consulente per imprese agricole ed agroalimentari in ambito tecnico legale. Svolge analisi economico-estimative e di marketing dei processi produttivi. Supporta le imprese nella valorizzazione in filiera delle produzioni e nello sviluppo e dei sistemi di certificazione volontari e regolamentati. Docente presso ITS Academy Agroalimentare.