Aspetti della carne sintetica

Del battage della “carne coltivata in vitro” accaduto circa una decina di anni addietro con la presentazione sugli schermi del primo “hamburger coltivato in laboratorio”, l’attrattività dei media per questo processo agroalimentare non è scemato, con circa 12.000 pubblicazioni su questo tema, mentre sono solo il 4% degli articoli scientifici hanno trattato il problema, con scollegamento che rende uno scrennshot di parte della contesa. La montatura dei mass-media da ogni parte relativa alla “carne coltivata” ha anche guidato irragionevolmente, con la riduzione al silenzio, la contesa scientifica sul positivo risultato di questa esperienza. Un saggio scientifico, di recente divulgazione, dà un approfondito quadro a 360° delle attuali conoscenze accademiche sulla carne coltivata in vitro, una opportunità per esaminare le condizioni presenti della diatriba a livello universitario sulla materia, come gli importanti vincoli nella tecnologia di elaborazione della stessa…

Gennaro Pisciotta, laureato in Scienze e Tecnologie agrarie all’Università G. Marconi – Facoltà di Scienze e Tecnologie Applicate di Roma, è Agronomo J., Agrotecnico Laureato ed Enotecnico libero professionista Maestro Assaggiatore ONAF (Organizzazione Nazionale Assaggiatori Formaggio). Ha insegnato presso l’ISIS “Falcone” di Pozzuoli (Napoli) fino al 26/09/2018.

L’orto è una passione che può essere alla portata di tutti, per ottenere dei buoni risultati richiede solo alcune accortezze, buona volontà e soprattutto costanza, perché coltivare verdure può rivelarsi più semplice di quel che si crede. Il senso di fare un orto sta nel volere, per le motivazioni più varie, prendersi cura della terra in modo che la terra si prenda cura di noi. Per il tempo che le dedichiamo ed è tempo sì di sforzo fisico ma è tempo di pianificazione, di pensiero, di organizzazione, di coordinamento e condivisione di compiti. Produrre ortaggi propri è poi un ottimo modo per risparmiare anche denaro mentre ci si immerge in un’esperienza unica nella natura. Inoltre, coltivare le proprie verdure, può consentire anche un risparmio economico qualora si riuscisse ad avere una certa autosufficienza di produzione…

Mauro Bertuzzi, laureato in Scienze e Tecnologie Agrarie presso la Facoltà di Agraria di Milano, è Presidente del Collegio dei revisori dei conti per l’Ordine interprovinciale di Milano e Lodi degli Agrotecnici e Agrotecnici Laureati.

L’I.I.S. “Giancardi Galilei Aicardi“ come Istituto unificato esiste solo dall’anno scolastico 2000/2001, ma le tre sezioni sono state tre scuole indipendenti o quasi per molti anni, ciascuna con una loro storia. L’I. P. S. S. A. “D. Aicardi” è stato istituito, unico istituto ad indirizzo professionale agrario della Provincia di Savona, nel 1986 ad Albenga come sede coordinata dell’I. P. S. A. “D. Aicardi” di Sanremo, sistemandosi inizialmente e provvisoriamente nei locali del plesso scolastico di S. Domenico. Dall’anno della sua istituzione, la scuola ha utilizzato per le esercitazioni pratiche un appezzamento di terreno posto in località “Fortini” di Albenga, di proprietà della Camera di Commercio. Nel 1988 vennero definitivamente allestite aule e laboratori nella moderna ristrutturazione dell’ex-Convento di S. Bernardino in Albenga. Come già detto, le tre scuole “Giancardi Galilei Aicardi“ sono state accorpate nel 2000 e, forse proprio per la sezione degli studi agro-ambientali, ciò ha costituito l’opportunità di una definitiva autonomia e di uno stabile rapporto con il territorio agricolo albenganese. Per le esercitazioni pratiche viene utilizzato un appezzamento di terreno posto in località “Coste di Leca”, di proprietà della Camera di Commercio…

strumento di difesa immunitaria delle piante

Perturbazioni locali di membrane costituite da pori consenzienti loro attraverso passaggio passivo di molecole tra comparto chiuso e ambiente esterno (apoplasto o citosol) sono spesso fattori scatenanti morte della cellula. Di norma la formazione di un poro in una membrana richiede l’intervento di una proteina appartenente alla famiglia delle “proteine formanti pori” (Pore Forming Proteins; PFPs) (10,35). Sono proteine (o polipeptidi) monomeriche, solubili in acqua, aventi come bersaglio membrane dove si aggregano tra loro formando oligomeri (oligomerizzano). Le PFPs possono essere endogene o esogene; quelle endogene, prodotte dalla stessa cellula, costituiscono segnali interni di risposta immunitaria per indurre la propria morte, quelle esogene provengono dall’esterno, di origine biotica o abiotica; ad esempio, certe tossine di patogeni, fattori di virulenza, sono riferite a PFPs…

Umberto Mazzucchi è stato professore ordinario di Patologia Vegetale alla Università degli Studi di Bologna dal 1989 al 2010. Docente del corso di Patologia Vegetale e di alcuni corsi specialistici di materie fitopatologiche, ha svolto ricerche sulle interazioni ospite-patogeno nel processo infettivo e sulla risposta immunitaria delle piante. Pensionato dal 2010, come professore dell’Alma Mater ha svolto seminari occasionali e cicli di lezioni in corsi ufficiali della Università di Bologna.

Sistema immunitario

Le infezioni respiratorie ricorrenti sono la principale causa di consultazione medica e di ospedalizzazione in età pediatrica. I bambini si ammalano molto più frequentemente rispetto agli adulti per via di un sistema immunitario scarsamente sviluppato, che manca di una memoria immunologica adeguata, la quale rende l’organismo del bambino incapace di riconoscere le molecole self dalle molecole non self; ciò comporta di non potersi difendere prontamente dagli attacchi degli agenti patogeni, già incontrati in una precedente esposizione.
Le riacutizzazioni possono verificarsi più volte nel corso dell’anno, non solo nei periodi più freddi, ma ogniqualvolta l’organismo venga indebolito a livello immunologico e questo può avvenire più facilmente nei luoghi considerati ad elevata interazione sociale, dove è massima l’incidenza di contrarre le infezioni, come l’asilo nido e le scuole materne, considerati talvolta dei veri e propri focolai…

Relatore: Dott.ssa Annabella Vitalone – Dipartimento di Fisiologia e Farmacologia “Vittorio Erspamer”, Sapienza Università di Roma.
Studente: Dott.ssa Kamila Maria Lach, laureata in Farmacia, presso Sapienza Università di Roma.

L’Istituto d’Istruzione Superiore “B. Marsano” è collocato in un territorio particolarmente vocato per colture floricole e orticole (primizie) date le condizioni climatiche particolarmente favorevoli, invece nell’entroterra, caratterizzato da vaste aree dedicate a parchi regionali, l’agriturismo, la gestione del bosco e l’allevamento hanno un ruolo importante. Dirigente scolastico è la prof.ssa Maria Orestina Onofri. L’Istituto d’Istruzione Superiore “B. Marsano” è presente nel territorio genovese da oltre 140 anni ed è unico nel suo genere. Frutto di un lascito allo Stato del filantropo Bernardo Marsano, che voleva farne una scuola di agricoltura per “i più poveri e abbisognevoli”, ha mantenuto nei decenni la sua missione inclusiva. L’Istituto si è sviluppato su tutto il territorio della provincia genovese, da Ponente a Levante, con la sua succursale a Molassana (con Azienda Agricola a S. Siro di Struppa) e le sue sedi associate nei Comuni di Arenzano e San Colombano Certenoli, ognuna con le rispettive Aziende Agrarie, a questi si aggiunge il plesso ad indirizzo enogastronomico di Calvari, con il quale si vuole sperimentare la “filiera breve”, dalla terra alla tavola…

Nel corpo di una pianta tutte le membrane fanno parte del simplasto, delimitato dal plasmalemma (Fig. 2). In una cellula a completo sviluppo, attiva fisiologicamente, contornata da parete come quella di un parenchima, il volume è occupato per massima parte da un solo vacuolo (anche fino al 90%) e, in turgore, ha una pressione idrostatica interna rilevante (es. 0,44 MPa; 4,4 Bar), superiore anche a quella della gomma di un’auto (es.0,25MPa). Sono di quest’ordine le pressioni che il simplasto di una cellula esercita col plasmalemma sulla sua parete. Per effetto della pressione vacuolare, citoplasma e i relativi organuli che contiene sono compressi in sottile strato contro la parete. Tra gli organuli, il reticolo endoplasmatico (RE) è un labirinto di tubuli di membrana interconnessi con tratti espansi a cisterna, altri appiattiti a fogli, in continuo divenire con formazione di nuovi tubuli, crescita e fusione di quelli esistenti, sede di sintesi e liberazione di proteine, di lipidi e di omeostasi del Ca2+; proteine ponte lo legano al citoscheletro…

Umberto Mazzucchi è stato professore ordinario di Patologia Vegetale alla Università degli Studi di Bologna dal 1989 al 2010. Docente del corso di Patologia Vegetale e di alcuni corsi specialistici di materie fitopatologiche, ha svolto ricerche sulle interazioni ospite-patogeno nel processo infettivo e sulla risposta immunitaria delle piante. Pensionato dal 2010, come professore dell’Alma Mater ha svolto seminari occasionali e cicli di lezioni in corsi ufficiali della Università di Bologna.

Nel contesto dell’evoluzione tecnologica che caratterizza il nostro tempo, la zootecnia di precisione si presenta come un’innovazione destinata a rivoluzionare il settore agricolo. Le pratiche agricole tradizionali hanno a lungo sostenuto le necessità alimentari del mondo. Tuttavia, di fronte alle sfide ambientali e alle crescenti richieste di prodotti di origine animale, la zootecnia di precisione si configura come una soluzione innovativa e sostenibile. La produzione animale su scala globale è influenzata dall’evoluzione alimentare umana, che tende a consumare più prodotti animali all’aumentare del reddito. Globalmente, sono allevati circa 65 miliardi di polli, 1,5 miliardi di maiali, 1 miliardo di capre e pecore, oltre a circa 330 milioni di bovini e bufali per la produzione di carne (FAOSTAT, 2016). Il settore zootecnico rappresenta fino al 50% del prodotto interno lordo agricolo globale e svolge un ruolo cruciale nei mezzi di sussistenza e nella sicurezza alimentare di quasi 1,3 miliardi di persone nei paesi in via di sviluppo…

Federico Alberti si è diplomato presso l’Istituto Tecnico Agrario di Reggio Emilia. Ha conseguito la laurea triennale in Produzioni Animali presso l’Università di Bologna e la laurea magistrale in Produzioni Animali Innovative e Sostenibili presso l’Università di Parma con tesi dal titolo “Impatto ambientale dell’allevamento: soluzioni e strategie di mitigazione”. E’ abilitato all’esercizio della libera professione di Agrotecnico laureato e insegna Biologia e Tecnologie agrarie.

Istituto Agrario di Nuoro

L’Istituto Tecnico Agrario “Bernardo Brau” è stato, sin dalla sua istituzione, un punto di riferimento per la comunità del centro Sardegna.
Dal 2013 è stato accorpato all’Istituto d’Istruzione Superiore “A. Volta” di Nuoro. La durata del corso di studi è di cinque anni, suddiviso in un primo biennio comune e in un secondo biennio con quinto anno articolato in due indirizzi: – Gestione dell’ambiente e del territorio: approfondisce le tematiche riguardanti la salvaguardia e valorizzazione dell’ambiente; – Produzioni e trasformazioni: approfondisce le tematiche inerenti la produzione, trasformazione e conservazione dei prodotti alimentari di derivazione agraria. L’IIS “A.Volta” dispone di 2 aziende agrarie: Una è localizzata nella zona Industriale di Prato Sardo, al suo interno si trova l’IPAA. Ha un’estensione di circa 50 ettari suddivisi in seminativi, frutteto promiscuo, oliveto, vigneto e pascolo spontaneo. L’altra di pertinenza all’Istituto ITA si trova in località Marreri, lungo la SS 131 DCN. La sua estensione è di poco superiore ai 15 ettari e sono presenti diverse colture, sia arboree che orticole. La nostra vigna ha un’estensione di quasi due ettari e presenta diverse varietà, sia autoctone che internazionali. L’oliveto ha un’estensione di quasi un ettaro e presenta cultivar quali Bosana, Maiorca, Oliena e Cipressino, da cui ricaviamo dell’ottimo olio. Nella nostra azienda è presente anche un frutteto promiscuo, costituito da diospireto, pereto, fico e drupacee varie…

Un decennio di indagini di monitoraggio per Xylella fastidiosa

Lo studio si basa sull’elaborazione dei dati ufficiali della Regione Puglia recentemente acquisiti attraverso i riscontri di accesso agli atti richiesti all’Osservatorio Fitosanitario regionale, relativi ai dieci anni interessati dalle misure di emergenza contro il batterio da quarantena Xylella fastidiosa (Xf), ottenuti in data 3 luglio e 28 agosto 2023 (Regione Puglia, 2023a, 2023b). L’analisi di tali dati evidenziano elementi inconfutabili, estremamente significativi e dirimenti sul fenomeno del disseccamento degli ulivi e, in particolare, sulle superfici monitorate, sulle piante che mostrano sintomi di disseccamento, sulle piante analizzate, sull’incidenza reale di Xf e il numero delle piante abbattute, inclusi gli ulivi. I dati sono stati redatti dall’Osservatorio fitosanitario a seguito delle indagini di monitoraggio effettuate da novembre 2013 a giugno 2023 negli oliveti delle aree delimitate dall’Agenzia regionale per le attività irrigue e forestali (ARIF) e delle successive analisi molecolari per l’individuazione della presenza del batterio effettuate dai laboratori ufficiali tutti operanti nella regione Puglia…

Margherita Ciervo e Marco Scortichini

L’inventario forestale regionale (1991-93) dà conto dell’assetto territoriale a fine secolo, quando cominciavano a osservarsi nuovi fenomeni come la diffusione dell’arboricoltura da legno, sovvenzionata con fondi comunitari nel contesto del set-aside, e la rimessa a coltura amatoriale o imprenditoriale di terreni abbandonati da decenni. I cambiamenti nell’uso e copertura del suolo nell’ultimo decennio del secolo sono registrati da Copernicus a livello 3 (scala approssimativa 1:100000), i principali dei quali consistono nell’urbanizzazione e infrastrutturazione del corridoio regionale più densamente abitato (costa apuo-versiliese, valdarno e piana FI-PO-PT), nell’espansione del bosco nell’area centrale e della viticoltura in Val di Chiana. Anche nel XXI secolo si osservano trasformazioni del paesaggio, molto più articolate nella distribuzione spaziale e nella motivazione, talvolta in rapida sequenza e contraddittorie…

Paolo Degli Antoni: Laurea in Scienze Forestali, conseguita presso la facoltà di Agraria dell’Università di Firenze. Abilitazione all’esercizio della professione di Agronomo-Forestale. Già funzionario C.F.S. e collaboratore della Regione Toscana, è socio corrispondente dell’Accademia Italiana di Scienze Forestali, scrive contributi scientifici di ecologia del paesaggio, biodiversità, storia, arte e antropologia del bosco. Suo oggetto privilegiato di ricerca è la rinaturalizzazione.