È una pianta erbacea annuale o biennale, che nel primo anno è alta 20 cm, mentre nel secondo raggiunge anche 80 cm. La radice è fittonante. I fusti sono eretti, striati, ramificati e glabri. Le foglie basali compaiono al primo anno e sono alterne, picciolate, bi/tri-pennatosette, mentre le superiori sono sessili, divise in lacinie capillari e compaiono al secondo anno. L’infiorescenza è composta da ombrelle di 7–15 peduncoli e da ombrellette di una decina di fiori bianchi con cinque petali, piccoli e ovoidali. La fioritura si ha in giugno-luglio. Il frutto, chiamato impropriamente “seme”, è un diachenio, falciforme, glabro, con coste ben distinte tra le quali sono posti i canali oleiferi, di colore bruno a maturazione, lungo 3 – 7 mm e largo 0,7 – 1,2 mm. Il peso di 1000 “semi” varia da 2,5 a 3,5 g. I frutti del carvi sono costituiti da: olio essenziale (3-7%), acidi grassi (10-18%), proteine (20%), carboidrati (15%), acidi fenolici (acido caffeico), flavonoidi (quercetina, kempferolo). Inoltre, nell’estratto acquoso dei frutti si ritrovano tannini, alcaloidi e terpenoidi…

Laura D’Andrea è primo ricercatore del CREA (Consiglio per la Ricerca in agricoltura e l’analisi dell’Economia Agraria), in servizio presso il Centro di Ricerca Agricoltura e Ambiente (AA), sede di Bari. È laureata in Scienze agrarie presso l’Università degli Studi di Bari. Ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Agronomia Mediterranea. La sua attività di ricerca si basa sullo studio dei sistemi colturali.

L’agricoltura biologica, avviata da oltre trent’anni, rappresenta un’alternativa concreta per gli agricoltori che desiderano adottare un metodo di coltivazione sostenibile e rispettoso dell’ambiente. Oltre ai valori di rispetto della biodiversità e della salute del suolo, gli agricoltori biologici possono contare su un supporto economico offerto attraverso sussidi pubblici. Contributi finalizzati a compensare i costi aggiuntivi associati alla produzione biologica, garantendo così una competitività analoga a quella dell’agricoltura tradizionale. Di recente la Corte dei conti europea ha mosso dei dubbi circa la loro efficacia, a causa di una strategia politico-tecnica che sembra carente per alcuni elementi. Il sistema di sostegno si è sviluppato negli anni, colmando le spese legate alla certificazione biologica, agli adempimenti richiesti ed ai maggiori oneri agronomici e gestionali…

Donato Ferrucci (Torino 1964), Docente sistemi qualità e certificazione dei prodotti alimentari ITS Agroalimentare Roma/Viterbo. Agronomo, pubblicista, e Master in Diritto Alimentare. Responsabile Bioagricert srl per l’area Lazio/Abruzzo/Umbria/Marche. Per info: Google “Donato Ferrucci Agronomo”.

Nicolò Passeri, Dottore Agronomo, libero professionista. Consulente per imprese agricole ed agroalimentari in ambito tecnico legale. Svolge analisi economico-estimative e di marketing dei processi produttivi. Supporta le imprese nella valorizzazione in filiera delle produzioni e nello sviluppo e dei sistemi di certificazione volontari e regolamentati. Docente presso ITS Academy Agroalimentare.

L’Istituto agrario di Feltre (Belluno) è nato nel 1972, per interessamento di alcuni amministratori locali, come sede coordinata dell’I.P.S.A. di Castelfranco Veneto (Treviso) ed è diventato autonomo nel 1982. La vecchia denominazione di Istituto Professionale di Stato per l’Agricoltura è stata sostituita con “Istituto Professionale di Stato per l’Agricoltura e l’Ambiente” con Decreto Ministeriale del 3 luglio 1995, denominazione che ben si adatta alla caratterizzazione “ambientale” che continua a contraddistinguere il nostro istituto. Dal 1999 la scuola è intitolata a Don Antonio Della Lucia. Dall’A.S. 2010-11, in seguito all’introduzione del corso tecnico, la scuola è diventata un Istituto di Istruzione Superiore I.I.S. la denominazione ufficiale attuale è IIS Antonio Della Lucia di Feltre. La Sede centrale comprende: l’Ufficio di Presidenza, le classi dell’indirizzo Professionale, Tecnico e Formazione, gli uffici area didattica, il centralino, la sala insegnanti, la biblioteca, l’aula magna, gli spazi relativi al convitto maschile e femminile, la lavanderia, il guardaroba, la cucina, il refettorio, i laboratori: informatica, chimica, fitopatologia, trasformazioni e forestale. Sempre in via Vellai a Feltre si trova la Villa Tomitano, una delle più antiche Ville dell’intero feltrino, che è sede di aule didattiche per le classi del corso IeFP Regionale (Istituto accreditato dalla Regione Veneto), uffici, sala riunioni e Convitto…