Viviamo in un’epoca caratterizzata dalla velocità delle trasformazioni, dove il “nuovo” è una costante inevitabile. Dal progresso tecnologico alle dinamiche sociali, affrontare il cambiamento è diventato essenziale per il nostro benessere personale e professionale Il primo passo per affrontare il “nuovo” è accettare che il cambiamento è inevitabile. Una mentalità aperta è fondamentale per affrontare il “nuovo” in modo costruttivo. In zootecnia c’è la maledetta tendenza per la quale il “nuovo”, la “novità”, è sempre vista con occhi sospettosi, dubbiosi, talvolta perfino denigratori…
Federico Vinattieri, laureato in Scienze Zootecniche, allevatore, giudice, scrittore, titolare Allevamento di Fossombrone
Lo Shiitake, attualmente, dopo l’Agaricus bisporus ed i Pleurotus, è il fungo maggiormente coltivato. La sua produzione abbraccia buona parte dell’Asia ma in modo particolare la Cina, il Giappone, la Corea, Taiwan, l’Indonesia, la Thailandia, le Filippine. Lo Shiitake è uno dei funghi che i Cinesi, in modo affettivo, chiamano “Xiang –Gu” o “Shiang-Gu“, ovvero “ i funghi fragranti “ ; sempre in Cina, diverse forme di Shiitake sono conosciute anche come “Dong Gu“, “The Winter Mushroom“, “Hua Gu“ , “ The Flower Mushroom” . Oggi comunque, è conosciuto e coltivato nell’America del Nord ed anche in quella del Sud, soprattutto nel Brasile dove ci sono delle colonie di Asiatici ed anche in Australia per lo stesso motivo. In Europa si sta coltivando da qualche anno, soprattutto per le sue prerogative medicinali, in diversi paesi come l’Olanda, ilo Belgio, la Germania, la Francia e la Spagna. Scarsa è invece la coltivazione in Italia…
Lenaz Raoul, esce dall’Istituto “Cerletti” di Conegliano come Enologo e come tale ha operato per diversi anni nel settore enologico. Agli inizi degli anni 1970 viene introdotto nel mondo della fungicoltura operando come tecnico di laboratorio e di Platea nell’ Agrifung, la più grande azienda italiana che preparava substrato incubato per la coltivazione del prataiolo e quello solo seminato per i Pleurotus. Suo compito era anche quello di visitare le fungaie a livello nazionale. In seguito negli anni, ha operato come ricercatore indipendente, costruendosi un impianto pilota adatto per la ricerca di substrati e procedimenti di pastorizzazione innovativi. Per circa 30 anni, si è dedicato a preparare e mettere a punto un substrato solo pastorizzato in massa, per la coltivazione dell’Eryngii e del Pioppino, oltre chiaramente, per i Pleurotus. È pure detentore di un brevetto per un substrato innovativo adatto alla coltivazione di più specie di funghi. Negli ultimi sei anni si è dedicato alla preparazione di substrati per il Cardoncello ed ai procedimenti di semisterilizzazione più appropriati cui sottoporli.
L’Istituto di Istruzione Secondaria Superiore “G. Baruffi” di Ceva-Ormea nasce nel 2000 dalla fusione di due sezioni di scuole diverse: la Sede di Ceva era una sezione Staccata dell’I.T.C.G. “Baruffi” di Mondovì, mentre la Sede Coordinata di Ormea faceva parte dell’Istituto Professionale per l’Agricoltura e l’Ambiente “Paolo Barbero” di Fossano – Cussanio. Dirigente scolastico è la prof.ssa Angela Raffaele Addamo. La Sezione Staccata di Ceva dell’I.T.C.G. “Baruffi” sorse nel 1967, con una prima classe ad indirizzo commerciale. Nell’anno scolastico 1971/72 si diede vita alla prima classe del corso per geometri. Nel 1980 la Scuola ottenne l’autonomia. Inizialmente non le venne attribuito nessun nome, risultando solo come “Istituto Tecnico Ceva”, soltanto nel 1985 assunse quello illustre di I.T.C.G. “Pier Luigi Nervi”. Mantenne la propria autonomia fino al 1988, quando venne riassorbito dall’I.T.C.G. “Baruffi” di Mondovì. Nel 2000, con il processo di razionalizzazione delle istituzioni scolastiche della provincia di Cuneo, venne istituito l’Istituto Statale di Istruzione Superiore “G. Baruffi”, formato dalle sedi di Ceva e di Ormea…