Il Cile, oltre ad essere considerato il più importante Paese vitivinicolo del Sud America in termini di qualità e quantità; l’area vitata cilena è di circa 200.000 ettari, la metà dei quali destinata alla coltivazione di uva da vino, storicamente conosciuto anche come “Bordeaux del Sud”. Infatti le prime viti furono messe a dimora alla metà del Seicento, portate dagli scopritori ispanici, ma la vera viticoltura è iniziata solo dopo l’immigrazione di viticoltori francesi che hanno portato con sé le diverse varietà di vitigni. Le condizioni per la coltivazione della vite in Cile sono ideali essendo, per motivi di collocazione fisiche e continentali, isolato rispetto ad altre regioni produttrici di vino, che ne sono state influenzate per secoli. Il Paese è geograficamente lungo da nord a sud, con una lunghezza totale di ~ 4.000 Km, ma soltanto tra 90 e 400 km da est a ovest, le aree vitate tra le latitudini 27°5’ e 39°5’…

Gennaro Pisciotta, laureato in Scienze e Tecnologie agrarie all’Università G. Marconi – Facoltà di Scienze e Tecnologie Applicate di Roma, è Agronomo J., Agrotecnico Laureato ed Enotecnico libero professionista Maestro Assaggiatore ONAF (Organizzazione Nazionale Assaggiatori Formaggio). Ha insegnato presso l’ISIS “Falcone” di Pozzuoli (Napoli) fino al 26/09/2018.

Esiste una simbiosi tra i batteri con cui la mosca dell‘olivo predigerisce la linfa? Ed è possibile il relativo controllo con i Sali di rame? La risposta è sì. Alcuni studi hanno messo in luce l’azione dei sali di rame sulla mortalità delle larve della mosca dell’olivo di I e II età, in quanto il rame, essendo anche un batteriostatico, effettua un’azione antibatterica sulla microflora. Sono, infatti, ormai noti i rapporti di simbiosi tra la mosca e alcuni tipi di batteri (Petri 1909).
In realtà la mosca delle olive ha almeno due distinti tipi di rapporti con i batteri: un’associazione temporanea e occasionale con batteri presenti sulla superficie delle foglie che trasportano di pianta in pianta e una simbiosi stretta con Candidatus Erwinia dacicola. Questi batteri, oltre che a permettere una migliore digestione della linfa, migliorano anche la fertilità riproduttiva. Infatti, è stata provata anche la trasmissione di alcuni di questi batteri simbionti dagli adulti alla prole, cioè con passaggi all’uovo e alla futura larva tramite l’ovideposizione…

Alessandra Bruni, diplomata presso l’Istituto Tecnico Agrario di Firenze e laureata in Scienze e Tecnologie Agrarie presso la Facoltà di Agraria di Firenze con tesi dal titolo “Importanza dell’ape nella produzione di miele di melata e nell’impollinazione di piante forestali”.

L’Istituto d’Istruzione Secondaria “SANNINO – DE CILLIS” è collocato nella periferia orientale della città di Napoli, all’interno della Sesta Municipalità (Ponticelli, Barra, San Giovanni a Teduccio). Nell’anno scolastico 2017-2018, dopo l’accorpamento fra l’I.I.S. “Sannino – Petriccione” e l’I.I.S. “Tognazzi – De Cillis”, l’istituto cambia denominazione in: Istituto d’Istruzione Superiore “Sannino-De Cillis”. La sede centrale è sita alla Via A. C. De Meis (Plesso Sannino), mentre la sede distaccata è sita alla Via Argine Napoli-Ponticelli (Plesso De Cillis). Dirigente scolastico è il prof.ssa. Angela Mormone. L’apertura della scuola di Ponticelli avvenne l’1 febbraio 1875 con la presenza di 12 alunni, di cui 10 furono iscritti a piazza gratuita e 2 a pagamento. Durante l’anno scolastico 1964-1965 l’istituto fu intitolato al prof. Emanuele De Cillis, che tanto aveva contribuito al suo sviluppo. L’I.I.S. “Emanuele De Cillis” dal 1946 è storicamente un istituto di formazione nel settore tecnico agrario, e oggi anche per quella nel settore socio-sanitario. L’offerta formativa si arricchisce anche del corso serale di Tecnico Agrario nell’articolazione “Produzioni e trasformazioni”…