Gli ambienti terrestri del Mediterraneo hanno subito nel corso dei millenni profondi mutamenti (inquinamento, aumento dei terreni salini, deforestazione, estinzione di un gran numero di specie, effetto serra) determinati in parte dall’attività umana che esercita una pressione sempre maggiore sulle risorse limitate del pianeta. Diventa chiaro che se non si modificheranno le forme di sfruttamento della terra, questa sarà sempre meno capace di supportare la vita. Gli ecosistemi della macchia mediterranea costituiscono un patrimonio inestimabile poiché rappresentano un’importante fonte di biodiversità per numerose specie. A partire dagli anni ’80 il concetto di biodiversità e le problematiche relative alla progressiva perdita di diversità biologica a causa delle attività umane sono diventati oggetto di numerose convenzioni internazionali. Nel 1992, con la sottoscrizione della Convenzione di Rio sulla Biodiversità, tutti gli stati Membri della Comunità Europea hanno riconosciuto la conservazione in situ degli ecosistemi e degli habitat naturali come priorità da perseguire, ponendosi come obiettivo quello di: “Anticipare, prevenire e attaccare alla fonte le cause di significativa riduzione o perdita della diversità biologica in considerazione del suo valore intrinseco e dei suoi valori ecologici, genetici, sociali, economici, scientifici, educativi, culturali, ricreativi ed estetici”…
Rita Leogrande è ricercatrice in servizio presso il Centro di Ricerca Agricoltura e Ambiente del CREA (Consiglio per la Ricerca in agricoltura e l’analisi dell’Economia Agraria), sede di Bari. Ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Agronomia Mediterranea. La sua attività di ricerca si basa sullo studio degli effetti sul suolo e sulle colture di tecniche agronomiche sostenibili.
Il mondo dell’ornitologia è uno dei più sconfinati del Regno animale… basti pensare che è stato stimato che il numero complessivo di specie di uccelli nel mondo varia da 9.100 a 10.000. Studi ancora più recenti, pubblicati nel 2016 dai Dr. George F. Barrowclough, Dr. Joel Cracraft, Dr. John Klicka e Dr. Robert M. Zink (* riferimento allo studio in bibliografia), hanno stimato che le specie scelte con il criterio filogenetico/evolutivo sono arrivate ad un numero che varia tra le 15.845 e le 20.470, con una media di 18.043 specie… praticamente il doppio del numero finora stimato. Vista questa quantità enorme di specie, nessun ornitologo, neanche il più esperto, sarà mai in grado di conoscere tutte le meraviglie alate presenti sul nostro Pianeta. Infatti, ne esistono alcune molto particolari, dall’aspetto a dir poco stravagante, che molti appassionati non conoscono bene. Fu l’ornitologo Philip Lutley Sclater, nel 1859, a classificare la straordinaria specie di cui andremo a parlare in questo testo. Era proprio il 1859, lo stesso anno in cui un naturalista inglese, un certo Charles Darwin, pubblicò il suo capolavoro, ossia il celebre manoscritto “L’origine della specie ad opera della selezione naturale”…
Federico Vinattieri, laureato in Scienze Zootecniche, allevatore, giudice, scrittore, titolare Allevamento di Fossombrone
L’Istituto Omnicomprensivo di Alanno (Provincia di Pescara) nasce il 1° settembre 2012 dalla fusione dell’Istituto Comprensivo di Alanno, dell’Itas di Alanno e dell’Ipa di Cepagatti. Il Dirigente Scolastico dell’Istituto Omnicomprensivo di Alanno è la Prof.ssa Maria Teresa Marsili. L’Istituto Tecnico Agrario Statale “P. Cuppari” di Alanno nasce nel 1859, per l’istruzione degli orfani degli agricoltori, e nel 1933 diventa l’attuale Istituto Tecnico Agrario per la formazione di Periti Agrari. Con il nuovo riordino degli istituti superiori di secondo grado diventa nel 2010 Istituto Tecnico per il settore Tecnologico, con corso di studi in indirizzo “Agraria, Agroalimentare e Agroindustria”. La struttura storica ha ospitato la scuola agraria, insieme al convitto, fino all’anno 1982. Dall’anno scolastico 82/83, l’istituto tecnico agrario si è trasferito nell’attuale sede. L’Istituto Professionale per l’Agricoltura di Villareia di Cepagatti è nato nel 1960 ed inizialmente rilasciava la qualifica in “Esperto Floricoltore e Giardinaggio”. A partire dal 1970 fu istituito un corso biennale post- qualifica che consentiva il conseguimento del diploma di Agrotecnico…