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Storia ed evoluzione della Bufala Mediterranea e problematiche della mancata eradicazione della Brucellosi Bufalina in “Terra di Lavoro” (Seconda parte)

di Gennaro Pisciotta

Bufale pronte per la vaccinazione
Bufale pronte per la vaccinazione (tratta da https://copagri.org/2021/07/22/zootecnia-vacciniamo-bufale/

La seconda parte di questo articolo, per avere un filo di continuità,  ha come prefazione il primo periodo dell’articolo pubblicato sul Rivista di Agraria.org -15 aprile 2022, che riporto “Tra gennaio – marzo 2022, nella provincia di Caserta, detta “ Terra di Lavoro” prima della soppressione della stessa da parte del governo Mussolini nel 1927, nel quadro di un generale riordinamento delle circoscrizioni provinciali, è scoppiato un dramma economico, sociale e di igiene-sicurezza veterinaria, la Brucellosi Bufalina. All’indomani della presentazione degli atti legali alla magistratura (Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere) finalizzati a dimostrare l’abbattimento non giustificato, dal punto di vista sanitario, delle bufale, che ha compromesso il grande e storico patrimonio bufalino, con la zona “rossa” delle aziende allevatrici bufaline, ubicate in maggioranza nel territorio casertano”.
La problematica non è nuova, già nel 2005\2006 l’allora Assessore all’Agricoltura della Regione Campania, On. Andrea Cozzolino, commissario straordinario alla “Brucellosi bufalina in Campania”, elaborò un piano di azioni e strumenti di intervento, che nella prefazione diceva “Si tratta di un piano articolato e complesso predisposto per l’eradicazione della brucellosi bufalina, che intendiamo condurre in porto in breve tempo e con tutte le garanzie di trasparenza e celerità che il caso richiede”; purtroppo alla data odierna persiste, senza soluzione di continuità, e gli allevatori si sono organizzati nell’Associazione Tutela Allevamento Bufala Mediterranea, con manifestazioni e ricorsi nelle aule di giustizia a vari livelli, l’ennesimo strappo istituzionale e politico.
Il Consiglio di Stato, il 3 maggio 2022, ha ordinato nuovi esami prima di abbattere il bestiame per eradicare brucellosi e tubercolosi dagli allevamenti bufalini nel Casertano, con due ordinanze, accogliendo le osservazioni di aziende bufaline casertane e fermando temporaneamente l’abbattimento di bufale in attesa di verifiche che fughino dubbi su un effettivo contagio da Brucellosi.
Il 3 maggio 2022 all’Assessorato all’Agricoltura della Regione Campania, già annunciata da diversi giorni sul suo sito, si è svolta una conferenza stampa sul  “Programma obbligatorio di eradicazione delle malattie infettive delle specie bovina e bufalina in regione Campania” con la presenza dei rappresentanti di tutte le istituzioni interessate: Ministero della Salute; Regione Campania,  Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno,  Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia-Romagna “Bruno Ubertini” e Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise, con i relativi Centri di referenza nazionali per tubercolosi e brucellosi, ASL Caserta.

Inoltre hanno tenuto relazioni tecnico-scientifiche di sanità di medicina veterinaria:

  • il Prof. Giuseppe Iovane, Ordinario Malattie Infettive –Università Federico II° di Napoli;
  • il Dott. Paolo Sarnelli, responsabile Unità Operativa Dirigenziale della Regione Campania “Prevenzione e Sanità Pubblica Veterinaria”;
  • la Dr.ssa Manuela Tittarelli, responsabile del Centro di Referenza Nazionale per le Brucellosi, IZSAM.

Il Dott. A. Limone, Direttore Generale I.Z.M. di Portici-Napoli, ha fatto un focus sul quadro eziologico, epidemiologico e normativo sul c.d. “abbattimento di animali sani”, esplicitando che si è proceduto con questa tecnica solo su animali positivi alle prove previste per legge, per impedire la diffusione della malattia. I capi abbattuti nel decennio 2011\2021 per brucellosi sono stati 67.843, mentre per le sospensive date dall’autorità giudiziaria sono stati 1.774 i capi bloccati per brucellosi dai ricorsi in area cluster (focolai); non abbatterli costituirebbe una importante fonte di diffusione delle malattie.

Focolai nel casertano
Focolai di Brucellosi nel Casertano

Le autorità regionali della sanità veterinaria della Campania hanno applicato i metodi diagnostici previsti dell’allegato III – Sezione I previsti dal Reg. 689\2020 (Norme relative alla sorveglianza, ai programmi di eradicazione e allo status di indenne da malattia per determinate malattie elencate ed emergenti).
La Dr.ssa M. Tittarelli, che fa capo al Centro di Referenza Nazionale della Brucellosi dell’IZSAM, a tal proposito ha precisato la ratio della metodologia diagnostica suddetta è valutare la probabilità che in un allevamento gli animali siano infetti, sani o malati, quindi il giudizio diagnostico deve tener conto di tutti gli elementi relativi all’allevamento (stato sanitario del territorio, epidemiologia dell’infezione) e delle performance delle prove impiegate.

Il Metodo S.A.R. (siero agglutinazione), codificato dal punto 3.1.4 del Manuale O.I.E. (World Organisation For Animal Healt), è:

  • test di screening;
  • semplice, economico e rapido;
  • antigene prodotto con ceppo standard di abortus S99 colorato e sospeso in tampone acido e titolato con il siero internazionale standard;
  • individua IgM e IgG mediante agglutinazione;
  • un animale è considerato infetto se presenta un titolo > a 20 UI/ml.

Test SAR

Il Prof. G. Iovane, docente di Malattie Infettive all’Università Federico II di Napoli, si è soffermato sugli aspetti epidemiologici in rapporto alla zoonosi con la trasmissione all’uomo e i relativi sintomi, mentre il Dott. Paolo Sarnelli, responsabile U.O.D. della Regione Campania “Prevenzione e Sanità
Pubblica Veterinaria” ha esposto i punti con cui è stato integrata la prima bozza redatta nel mese di ottobre 2021, accogliendo alcune richieste emendative proposte dagli allevatori e correggendo errori materiali al fine di rendere maggiormente chiare alcune disposizioni degli allegati della DGRC 104/2022.
Il nuovo “Programma obbligatorio di eradicazione delle malattie infettive delle specie bovina e bufalina in regione Campania” elenca le misure che saranno poste in essere per sconfiggere la brucellosi nel casertano entro il 2027 con la realizzazione di stalle con altissimi livelli standard di monitoraggio e sicurezza.

I punti cardine del Programma di Eradicazione approvato con D.G.R.C. 104/2022:

  • introduzione dell’obbligo vaccinale nell’area cluster dei quattro Comuni a maggiore concentrazione di focolai per i capi tra i sei ed i nove mesi di età, tutti in provincia di Caserta: Cancello ed Arnone, Castel Volturno, Grazzanise e Santa Maria La Fossa;
  • vaccinazione facoltativa Comuni dell’area buffer, disposti a semicerchio intorno alla zona cluster: Villa Literno, Pignataro Maggiore, Carinola, Capua, Francolise, Mondragone, San Tammaro;
  • stalle di quarantena, per ospitare i bufali con sospetti di brucellosi prima di procedere all’abbattimento, per evitare casi di falsa positività, con biomonitoraggio;
  • aumentata frequenza dei monitoraggi negli allevamenti bufalini che presentano focolai di infezione e maggiore rapidità dei tempi per i risultati diagnostici;
  • interventi straordinari di pulizia e risagomatura dei canali di bonifica e di riefficientamento degli impianti di prosciugamento meccanico nel comprensorio del Consorzio di Bonifica del bacino inferiore del Volturno.

Cartina della provincia di Caserta

Nuovi parametri strutturali per le stalle, i principali sono:

  • bufale adulte: area complessiva di 13 mq in lattazione e 10 mq in asciutta;
  • manze: area complessiva di 5 mq con età da 6 -12 mesi, 7 mq con età da 12 – 24 mesi, 10 mq manze gravide;
  • vitelli: stabulati in reciti collettivi con spazio libero di 1,5 mq per vitello di peso vivo < 150 Kg;
  • spazio libero almeno vivo 1,7 mq per vitello di Tratta da https://www.rotaguido.it/azienda-agricola-grasso-allevamento-bufale-italiapeso vivo > 150 Kg ma < 220 Kg, 1,8 mq per vitello di peso vivo > 220 Kg.

Stalla con Bufale
Tratta da https://www.rotaguido.it/ azienda-agricola-grasso-allevamento-bufale-italia

Misure di biosicurezza:

  • di prevenzione in popolazione indenne;
  • di limitazione della diffusione in popolazione non indenne;

Risulta fondamentale la conoscenza delle malattie ed i possibili mezzi di prevenzione.
Misure di biosicurezza:

  • Ambientale (gestione dei canali di scolo, controlli per impedire sversamenti illeciti nei canali, evitare nelle aree infette l’introduzione nel razionamento dei foraggi verde, ecc.);
  • Aziendale (misure di biosicurezza esterna, misure di biosicurezza interna, gestione della movimentazione animale, gestione del personale, fornitori, acquirenti, trasportatori e visitatori, gestione delle attrezzature, gestione e igiene dell’allevamento, ecc.,).

Bibliografia:

  • Correale, A. Citro – Allevamento del bufalo – Edagricole 1995
  • Correale – Il bufalo allevamento e gestione -Edagricole 2015
  • Brucellosi Bufalina in Campania – Programma PSR 2007-2013 Assessorato Agricoltura Regione Campania
  • De Palo – Dipartimento Agraria, UNINA – Allevamento dei Bufali
  • Dipartimento Agraria, UNINA – Allevamento e alimentazione della Bufala da Latte
  • Articoli sulla bufala pubblicati su Rivistaagraria.org
  • Programma di eradicazione della brucellosi bufalina in Campane relazioni degli esperti intervenuti tratti dal sito dell’Assessorato Agricoltura Regione Campania

Sitografia:

Gennaro Pisciotta, laureato in Scienze e Tecnologie agrarie all’Università G. Marconi – Facoltà di Scienze e Tecnologie Applicate di Roma, è Agrotecnico Laureato ed Enotecnico libero professionista Maestro Assaggiatore ONAF (Organizzazione Nazionale Assaggiatori Formaggio). Ha insegnato presso l’ISIS “Falcone” di Pozzuoli (Napoli) fino al 26/09/2018. Curriculum vitae >>>