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di Gen­na­ro Pi­sciot­ta

Ba­chi­col­tu­ra

Ciclo biologico

Il baco da seta pos­sie­de al­cu­ne razze o va­rie­tà, che si dif­fe­ren­zia­no per l’o­ri­gi­ne geo­gra­fi­ca e per le ca­rat­te­ri­sti­che fe­no­ti­pi­che di larva e boz­zo­lo (co­lo­re, forma, nu­me­ro di mute du­ran­te il ciclo, nu­me­ro di ge­ne­ra­zio­ni per anno). Il Bom­byx mori che viene al­le­va­to per usi della fi­lie­ra se­ri­ca è un ibri­do, for­ma­to da un in­cro­cio a 4 vie, cioè due linee pa­ren­ta­li giap­po­ne­si ven­go­no in­cro­cia­te e danno ori­gi­ne ad un ibri­do sem­pli­ce P1J, due linee pa­ren­ta­li ci­ne­si ven­go­no in­cro­cia­te e danno ori­gi­ne ad un altro ibri­do sem­pli­ce P1C suc­ces­si­va­men­te i due ibri­di sem­pli­ci ven­go­no nuo­va­men­te in­cro­cia­ti fra loro e danno ori­gi­ne al po­lii­bri­do => F1.
Se­con­do lo sche­ma (trat­to da: Ma­nua­le di buona pra­ti­ca agri­co­la per la ba­chi­col­tu­ra di Sil­via Cap­pez­zo­la – CRA-API)

Schema di formazione

L’i­bri­do è più ro­bu­sto, più pro­dut­ti­vo e più sem­pli­ce da al­le­va­re ri­spet­to alle razze pure, in quan­to, sfrut­tan­do il fe­no­me­no del­l’e­te­ro­si o “vi­go­re ibri­do”, pre­sen­ta ri­spet­to alle razze ori­gi­na­rie, mi­glio­ri ca­rat­te­ri­sti­che di pro­dut­ti­vi­tà e re­si­sten­za alle ma­lat­tie. Per man­te­ne­re il vi­go­re ibri­do, il po­lii­bri­do deve es­se­re an­nual­men­te ri­pro­dot­to, ope­ra­zio­ne que­sta ef­fet­tua­ta in cen­tri spe­cia­liz­za­ti. Una ul­te­rio­re clas­si­fi­ca­zio­ne è in base al nu­me­ro di ge­ne­ra­zio­ni che com­pio­no al­l’an­no (mo­no­vol­ti­ne, bi­vol­ti­ne, po­li­vol­ti­ne) e per il nu­me­ro di mute (tri­mu­tan­ti, te­tra­mu­tan­ti, pen­ta­mu­tan­ti).
Le ca­rat­te­ri­sti­che ge­ne­ra­li dei po­lii­bri­di at­tual­men­te al­le­va­ti sono le se­guen­ti: mo­no­vol­ti­ni­smo, du­ra­ta della fase lar­va­le di 27-30 gg, 4 mute, larva con te­gu­men­to pig­men­ta­to o bian­co, boz­zo­lo bian­co con forma leg­ger­men­te cin­tu­ra­ta, peso del boz­zo­lo di 1,8-2,2 gr, lun­ghez­za della bava se­ri­ca di 1.500-2.000 m, ric­chez­za in seta del 18-23%.
Il baco da seta tra­scor­re l’in­ver­no nello sta­dio di uova (se­me-ba­chi), che ven­go­no poste in in­cu­ba­zio­ne in pri­ma­ve­ra, con i gelsi che hanno 4-5 fo­glie sui ger­mo­gli dopo la dia­pau­sa in­ver­na­le (un mec­ca­ni­smo di so­prav­vi­ven­za che per­met­te loro di su­pe­ra­re in­den­ni que­sto pe­rio­do av­ver­so); per evi­ta­re la schiu­su­ra ven­go­no posti fri­go­ri­fe­ri du­ran­te tutta la sta­gio­ne fred­da.
La larva dopo circa 28 gg co­min­cia a fi­la­re il boz­zo­lo, con svi­lup­po at­ti­vo (età lar­va­li), se­pa­ra­ti dalle mute, du­ran­te il quale si ha un nuovo eso­sche­le­tro di mag­gio­ri di­men­sio­ni e si li­be­ra di quel­lo del­l’e­tà pre­ce­den­te, di pic­co­le di­men­sio­ni, quin­di si ha un ac­cre­sci­men­to di­scon­ti­nuo. Alla fine della V età, il boz­zo­lo è com­ple­ta­to in circa 2-3 gior­ni alla tem­pe­ra­tu­ra di 25°C.

Dal baco alla seta
Età della larva di Bom­byx mori (trat­ta https://​keiliyaaz.​blogspot.​com/​2021/​03/​ciclo-​del-​baco-​da-​seta.​html)

Due- tre gior­ni oc­cor­ro­no per l’in­cri­sa­li­da­men­to e 12-15 gior­ni la for­ma­zio­ne del boz­zo­lo si ha lo sfar­fal­la­men­to del­l’a­dul­to, che fora il boz­zo­lo alle prime luci del mat­ti­no, s’ac­cop­pia im­me­dia­ta­men­te, de­po­ne le uova già nel po­me­rig­gio e notte suc­ces­si­va. La far­fal­la, suc­ces­si­va­men­te alla de­po­si­zio­ne si in­de­bo­li­sce gra­dual­men­te (poi­ché non si nutre) e muore dopo circa una set­ti­ma­na. Ogni far­fal­la fem­mi­na de­po­ne dalle 400-600 uova, per­ciò 35-40 ova­tu­re sono ne­ces­sa­rie alla pro­du­zio­ne di un te­lai­no di se­me-ba­chi (20.000 uova).

Peso del baco da seta
(Trat­ta da: Ma­nua­le di buona pra­ti­ca agri­co­la per la ba­chi­col­tu­ra di Sil­via Cap­pez­zo­la – CRA-API)

In­cu­ba­zio­ne

L’in­cu­ba­zio­ne è il pe­rio­do che in­ter­cor­re fra il mo­men­to in cui le uova sono ri­mos­se dal fri­go­ri­fe­ro, dove si tro­va­no alla tem­pe­ra­tu­ra di 2,5°C e il mo­men­to in cui schiu­do­no. In tale fase è im­por­tan­te man­te­ne­re il se­me-ba­chi ad una de­ter­mi­na­ta tem­pe­ra­tu­ra, umi­di­tà re­la­ti­va e in ade­gua­te con­di­zio­ni di fo­to­pe­rio­do. La schiu­sa è pre­ce­du­ta dal pe­rio­do di in­cu­ba­zio­ne in cui ci deve es­se­re un ade­gua­to con­trol­lo delle con­di­zio­ni:

  • umi­di­tà, in­flui­sce sulla schiu­sa e il vi­go­re suc­ces­si­vo delle larve, va­lo­ri ot­ti­ma­li 75%-80%,

con at­mo­sfe­ra trop­po umida o trop­po secca è dan­no­sa per le uova che hanno una mi­no­re re­si­sten­za al secco, se l’u­mi­di­tà è più del 90% le uova schiu­do­no uni­for­me­men­te, ma le larve sono molto de­bo­li;

  • il­lu­mi­na­zio­ne, dal­l’i­ni­zio del­l’in­cu­ba­zio­ne fino allo sta­dio di sbian­chi­men­to la pre­sen­za di luce ve­lo­ciz­za lo svi­lup­po em­brio­na­le, ma dallo sta­dio di sbian­chi­men­to, l’o­scu­ri­tà lo rende più ve­lo­ce, tut­ta­via l’o­scu­ri­tà ini­bi­sce la fase fi­na­le della schiu­sa;
  • cir­co­la­zio­ne del­l’a­ria, le uova sono più re­si­sten­ti alla CO2 nei primi stadi di svi­lup­po em­brio­na­le, piut­to­sto che in quel­li fi­na­li, spe­cial­men­te negli ul­ti­mi 2-3 gg prima della na­sci­ta, se la CO2 con­te­nu­ta nel­l’am­bien­te d’in­cu­ba­zio­ne è più dello 0,5% ci sarà una più alta mor­ta­li­tà em­brio­na­le, la schiu­sa sarà ir­re­go­la­re, le larve si in­de­bo­li­ran­no, quin­di oc­cor­re che sia ga­ran­ti­to il ri­cam­bio d’a­ria nella stan­za d’in­cu­ba­zio­ne, so­prat­tut­to negli ul­ti­mi stadi;
  • di­sin­fe­zio­ne, poi­ché la su­per­fi­cie delle uova po­treb­be es­se­re vet­to­re di ma­lat­tie bat­te­ri­che e vi­ra­li pro­prie del baco da seta, le uova ven­go­no già di­sin­fet­ta­te al­l’at­to della loro pro­du­zio­ne. Tut­ta­via, quan­do le uova ven­go­no estrat­te dal te­lai­no di garza entro cui sono com­mer­cia­liz­za­te de­vo­no es­se­re poste a con­tat­to con su­per­fi­ci a loro volta di­sin­fet­ta­te. per que­sto mo­ti­vo si con­si­glia il la­vag­gio di tutti gli at­trez­zi con ipo­clo­ri­to di sodio (va­re­chi­na), con sali qua­ter­na­ri d’am­mo­nio o bios­si­do di cloro, tale di­sin­fe­zio­ne do­vreb­be in­te­res­sa­re anche i pa­vi­men­ti e le pa­re­ti dei lo­ca­li d’in­cu­ba­zio­ne.

Ter­mi­na­ta la V ed ul­ti­ma età, la larva si pre­pa­ra alla fi­la­tu­ra del boz­zo­lo, com­ple­tan­do in­vo­lu­cro se­ri­ceo, pro­du­ce due pro­tei­ne: la fi­broi­na, in due ghian­do­le col­lo­ca­te pa­ral­le­le al­l’in­ter­no del corpo nella parte po­ste­rio­re, che viene estru­sa da due aper­tu­re si­tua­te ai lati della bocca, i se­rit­te­ri e la se­ri­ci­na in due pic­co­le ghian­do­le col­lo­ca­te vi­ci­no alla bocca, che viene estru­sa da un’al­tra pic­co­la aper­tu­ra. Suc­ces­si­va­men­te a al suo in­ter­no av­vie­ne una prima tra­sfor­ma­zio­ne e la larva di­ven­ta cri­sa­li­de (o pupa), di­ven­ta­ta evi­den­te il di­mor­fi­smo ses­sua­le, ma­schi e fem­mi­ne sono ben di­stin­gui­bi­li, e, per chi deve pro­dur­re il po­lii­bri­do, la tem­pi­sti­ca è fon­da­men­ta­le, prima dello sfar­fal­la­men­to e si de­vo­no se­pa­ra­re ma­schie e fem­mi­ne per l’ac­cop­pia­men­to con­trol­la­to.

Morfologia della larva
Mor­fo­lo­gia della larva e pro­tei­ne (trat­ta da https://​cjalzumit.​wordpress.​com/​2015/​12/​27/​baco-​da-​seta-​2/)

 L’al­le­va­men­to su fo­glia

Il baco da seta (Bom­byx mori) è un in­set­to to­tal­men­te ad­do­me­sti­ca­to e di­pen­den­te dal­l’uo­mo per la pro­pria so­prav­vi­ven­za con un re­gi­me ali­men­ta­re ba­sa­to sulle fo­glie di gelso e\o es­sic­ca­te e pol­ve­riz­za­te.

Sviluppo larvale del baco da seta
Le prime tre età lar­va­li ri­chie­do­no spazi molto li­mi­ta­ti in con­fron­to alle due età suc­ces­si­ve, per­ciò pos­so­no es­se­re al­le­va­te anche in fab­bri­ca­ti azien­da­li non ap­po­si­ta­men­te pro­get­ta­ti allo scopo, ma adi­bi­ti a que­st’u­so spe­ci­fi­co sol­tan­to nella sta­gio­ne di al­le­va­men­to, man­te­nen­do­li su ri­pia­ni so­vrap­po­ni­bi­li (al­le­va­men­to a ca­stel­lo ve­ne­to) per­met­te di sfrut­ta­re ra­zio­nal­men­te la su­per­fi­cie dei lo­ca­li di­spo­ni­bi­li.
Le prime età, per­ciò, sono molto sen­si­bi­li sia alla qua­li­tà della fo­glia som­mi­ni­stra­ta, sia al­l’i­gie­ne degli am­bien­ti d’al­le­va­men­to e spes­so gli al­le­va­men­ti delle prime due-tre età lar­va­li sono svol­ti da ba­chi­col­to­ri più esper­ti (al­le­va­men­to coo­pe­ra­ti­vo) e la di­stri­bu­zio­ne a tutti gli altri al­le­va­to­ri viene fatta solo nella IV-V età lar­va­le.
Que­sto per­met­te di svol­ge­re l’al­le­va­men­to delle prime due-tre età lar­va­li su dieta ar­ti­fi­cia­le, sem­pre in ma­nie­ra coo­pe­ra­ti­va, per ot­ti­miz­za­re l’ef­fi­cien­za pro­dut­ti­va delle età suc­ces­si­ve, ed in ul­ti­mo è pos­si­bi­le anche uti­liz­za­re at­trez­za­tu­re mec­ca­ni­che a ri­pia­ni mo­bi­li.
Le larve ven­go­no col­lo­ca­te a terra, sopra uno stra­to iso­lan­te di legno, pa­glia o car­to­ne e nu­tri­te con fron­de in­te­re, ri­du­cen­do di molto il tempo e la ma­no­do­pe­ra ne­ces­sa­ri per la di­stri­bu­zio­ne del pasto gior­na­lie­ro. Tale si­ste­ma di al­le­va­men­to è de­no­mi­na­to si­ste­ma a “pez­zo­ne”, alla fine del ciclo sullo nel frat­tem­po cre­sciu­to d’al­tez­za per l’ag­giun­ta quo­ti­dia­na di rami, ven­go­no di­stri­bui­te le rag­gie­re di pla­sti­ca, dove le larve sal­go­no au­to­no­ma­men­te co­min­cian­do la pro­du­zio­ne del boz­zo­lo e la fi­la­tu­ra della pre­zio­sa seta.
L’al­le­va­men­to a terra o “a pez­zo­ne” è più eco­no­mi­co, poi­ché per­ché non ab­bi­so­gna della fre­quen­te pu­li­zia della let­tie­ra e per­met­te un’a­li­men­ta­zio­ne meno fre­quen­te in quan­to le fo­glie, som­mi­ni­stra­te con il ramo, si con­ser­va­no me­glio. È ese­gui­to di­ret­ta­men­te sul pa­vi­men­to su cui ven­go­no stesi pa­glia, o car­to­ni, o assi di legno. Le di­men­sio­ni della su­per­fi­cie d’al­le­va­men­to e dei cor­ri­doi di ser­vi­zio de­vo­no es­se­re de­ter­mi­na­te in base:

  • alle ca­rat­te­ri­sti­che del lo­ca­le;
  • allo spa­zio oc­cu­pa­to da cia­scun te­lai­no.

Una va­rian­te di que­sto tipo d’al­le­va­men­to è quel­lo a pez­zo­ne sol­le­va­to da terra, posto su scaf­fa­la­tu­re, che per­met­te una mi­glio­re ae­ra­zio­ne so­prat­tut­to negli stra­ti in­fe­rio­ri, dove sus­si­sto­no pro­ble­mi d’u­mi­di­tà. I rami di­stri­bui­ti ad ogni pasto an­dran­no a so­vrap­por­si e le larve ten­de­ran­no a sa­li­re negli stra­ti più su­per­fi­cia­li, ri­chia­ma­te dalla fo­glia più fre­sca e dalla luce.
Rap­por­to tra la den­si­tà d’al­le­va­men­to e la su­per­fi­cie d’al­le­va­men­to ri­chie­sta nel­l’al­le­va­men­to a pez­zo­ne per un te­lai­no di se­me-ba­chi (20.000 uova).

Tabella allevamento baco da seta

Quan­do le larve in V età hanno in­ge­ri­to una suf­fi­cien­te quan­ti­tà di ali­men­to, smet­to­no di nu­trir­si, co­min­cia­no a se­cer­ne­re bave di seta, ini­zia­no a gi­ro­va­ga­re per tro­va­re un sito ido­neo su cui co­strui­re il boz­zo­lo: tale pro­ces­so viene chia­ma­to “sa­li­ta al bosco” o “im­bo­sca­men­to”.
In­fi­ne si ri­por­ta­no il costo pieno di pro­du­zio­ne in base al quan­ti­ta­ti­vo di pro­du­zio­ne, te­nen­do conto un prez­zo medio per unità di pro­dot­to ri­ce­vu­to dagli agri­col­to­ri di 17 euro/kg: a que­ste con­di­zio­ni la resa che ga­ran­ti­sce un pa­reg­gio tra il costo di pro­du­zio­ne e i ri­ca­vi è di 700 kg di boz­zo­lo fre­sco.

Produzione in kg di bozzolo fresco
(Trat­ta dal­l’In­for­ma­to­re Agra­rio n. 44\2018)

Bi­blio­gra­fia:

  • Ales­sio Sa­via­ne – CREA-AA – La col­ti­va­zio­ne del gelso
  • Ales­sio Sa­via­ne – CREA-AA – La col­ti­va­zio­ne del gelso il ciclo vi­ta­le e l’al­le­va­men­to del baco da seta
  • Sil­via Cap­pel­loz­za CRA -API -Ma­nua­le di buona pra­ti­ca agri­co­la per la ba­chi­col­tu­ra
  • Sil­via Cap­pel­loz­za ed altri – Al­le­va­men­to del baco da seta op­por­tu­ni­tà e pro­du­zio­ne In­for­ma­to­re Agra­rio n.44\2018
  • As­so­cia­zio­ne Na­zio­na­le Ba­chi­col­to­ri – Tre­vi­so Ba­chi­col­tu­ra e gel­si­col­tu­ra
  • Mario Ro­sa­to – Gel­si­col­tu­ra ed eco­no­mia cir­co­la­re – Gel­so-Net, il pro­get­to del­l’U­ni­ver­si­tà di To­ri­no per ri­lan­cia­re la gel­si­col­tu­ra in Pie­mon­te.
  • Glau­co Reali – Al­le­va­men­to baco da seta – Edi­zio­ne l’In­for­ma­to­re Agra­rio – 1990
  • Unità di Ri­cer­ca di Api­col­tu­ra e Ba­chi­col­tu­ra – Si­tua­zio­ne della gel­si­ba­chi­col­tu­ra ita­lia­na Pro­ble­mi e pro­spet­ti­ve Au­di­zio­ne in Com­mis­sio­ne Agri­col­tu­ra e pro­du­zio­ne agroa­li­men­ta­re del Se­na­to 28/4/2015
  • Achil­le Gri­mal­di – Col­ti­va­zio­ni Ar­bo­ree Edi­zio­ni Agri­co­le Bo­lo­gna 1972
  • Il Nuovo Tas­si­na­ri – Ma­nua­le del­l’A­gro­no­mo – VI edi­zio­ne

 Gen­na­ro Pi­sciot­ta, lau­rea­to in Scien­ze e Tec­no­lo­gie agra­rie al­l’U­ni­ver­si­tà G. Mar­co­ni – Fa­col­tà di Scien­ze e Tec­no­lo­gie Ap­pli­ca­te di Roma, è Agro­tec­ni­co Lau­rea­to ed Eno­tec­ni­co li­be­ro pro­fes­sio­ni­sta Mae­stro As­sag­gia­to­re ONAF (Or­ga­niz­za­zio­ne Na­zio­na­le As­sag­gia­to­ri For­mag­gio). Ha in­se­gna­to pres­so l’I­SIS “Fal­co­ne” di Poz­zuo­li (Na­po­li) fino al 26/09/2018. Cur­ri­cu­lum vitae >>>

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