Il compost, detto anche terricciato o composta, è il risultato della bio-ossidazione e dell’umificazione di un misto di materie organiche (come ad esempio residui di potatura, scarti di cucina, letame, liquame o i rifiuti del giardinaggio come foglie ed erba falciata) da parte di macro e microrganismi in condizioni particolari: presenza di ossigeno ed equilibrio tra gli elementi chimici della materia coinvolta nella trasformazione. All’interno del cosiddetto ciclo dell’organico, il compostaggio, o biostabilizzazione, è un processo biologico aerobico e controllato dall’uomo che porta alla produzione di una miscela di sostanze umificate (il compost) a partire da residui biodegradabili vegetali sia verdi sia legnosi o anche animali mediante l’azione di batteri e funghi.
Mauro Bertuzzi, laureato in Scienze e Tecnologie Agrarie presso la Facoltà di Agraria di Milano, è Presidente del Collegio dei revisori dei conti per l’Ordine interprovinciale di Milano e Lodi degli Agrotecnici e Agrotecnici Laureati.
Se, come me, siete appassionati di ornitologia, non potete non conoscere questo splendido uccello acquatico. Sto parlando della Volpoca (Tadorna tadorna, Linnaeus 1758). Si tratta di una specie appartenente all’Ordine Anseriformes, alla Famiglia Anatidae, al Genere Tardorna. Fa parte della cosiddetta tribù dei Tadornini, una tipologia particolare di anatre, tutti uccelli di media mole, in grado di nutrirsi sia sulla terraferma sia in acqua, tutti con una singolare postura semi-eretta. Chiamata anche “Brandgans” in tedesco, “Tadorne de Belon” in francese, “Common Shelduck” in inglese, “Tarro Blanco” in spagnolo e “Bergeend” in olandese… questo uccello presenta una lunghezza di circa 56-67 cm ed una apertura alare di circa 100-125 cm…
Federico Vinattieri, laureato in Scienze Zootecniche, allevatore, giudice, scrittore, titolare Allevamento di Fossombrone
Non è sempre facile il connubio agricoltura-turismo ma è una strada obbligata per questi due settori produttivi tanto importanti per la crescita dell’economia del nostro Paese. Infatti, per l’agricoltura può rappresentare un’occasione di sviluppo attraverso la creazione di nuovi canali vendita (vendita diretta e canale Horeca locale, oppure l’adozione di “mucche” a distanza) e la valorizzazione delle produzioni di nicchia, e per il turismo tante occasioni per la destagionalizzazione (turismo enogastronomico in primavera e autunno), tante opportunità per il turismo esperienziale e la crescita delle zone turistiche più marginali. In quest’ottica sono nate e si sono consolidate negli ultimi decenni diverse manifestazioni di fine estate legate alla discesa del bestiame dagli alpeggi, soprattutto lungo l’intero Arco alpino.
Marco Salvaterra, laureato in Scienze agrarie presso la Facoltà di Agraria di Bologna, già docente di Estimo ed Economia agraria all’Istituto Tecnico Agrario di Firenze.