La comunicazione del termine “biologico” e del segno correlato (“logo”) può essere effettuata solo se il prodotto ha rispettato le modalità di coltivazione, allevamento, trasformazione e commercializzazione, lungo tutto il processo produttivo fino al consumatore finale.
È una certificazione che riguarda l’intera filiera, con attenzione alla sostenibilità ambientale e con indicazione di origine delle materie prime. È infatti obbligo, per i prodotti biologici, di riportare l’indicazione dell’origine della materia prima impiegata, intesa come luogo di coltivazione: come si vedrà più avanti, nel precedente regime Reg. (CE) n. 834/07), tale informazione obbligatoria specifica era declinabile solo mediante la combinazione delle indicazioni UE/non UE o, nel caso di materie prime nazionali, solo a livello di singolo Stato.
Mancando il rispetto delle condizioni tecniche di processo, l’utilizzo del termine o del logo non è consentito, pena l’applicazione della sanzione amministrativa ai sensi del Decreto legislativo n. 20/2018 (articolo 10), salvo che il fatto costituisca reato, oltre ad altre conseguenze, qualora l’operatore sia iscritto al sistema di controllo e certificazione…
Donato Ferrucci (Torino 1964), Docente sistemi qualità e certificazione dei prodotti alimentari ITS Agroalimentare Roma/Viterbo. Agronomo, pubblicista, e Master in Diritto Alimentare. Responsabile Bioagricert srl per l’area Lazio/Abruzzo/Umbria/Marche. Per info: Google “Donato Ferrucci Agronomo”.
Daniele Pisanello è avvocato consulente in Diritto Alimentare, fondatore e managing Partner di Lex Alimentaria Studio Legale Associato (Pisa e Firenze); Regulatory Expert per primaria società di consulenza regolatoria statunitense.
Era nell’aria da parecchi anni… e adesso è una realtà! In molti da tempo sostenevano che una nuova versione del Bulldog, più slanciato, meno estremizzato nei suoi tratti anatomici, sarebbe stato presto riconosciuto dalla Federazione Cinologica internazionale. Ed eccolo qui. Detto fatto… Lo hanno chiamato “Continental Bulldog”. La F.C.I. lo ha riconosciuto ufficialmente, anche se a titolo provvisorio, il 30 marzo 2022. La razza è stata inserita nel Gruppo 2 (*cani di tipo pinscher, schnauzer, molossoidi e bovari svizzeri), quindi tra i Molossi (*Molossian type), come il Bulldog tradizionale, nella sottosezione “Mastiff type”. La razza inoltre è stata inserita tra quelle non sottoposte a prove di lavoro. Lo Standard ufficiale (*originale in lingua tedesca) e approvato a livello internazionale, è stato pubblicato il giorno 4 aprile 2022. Il numero ufficiale assegnato alla razza tra gli Standard FCI è il 369…
Federico Vinattieri, laureato in Scienze Zootecniche, allevatore, giudice, scrittore, titolare Allevamento di Fossombrone
Una delle finalità dell’allevamento bovino, per soddisfare le esigenze alimentari della popolazione, è la produzione della carne; tanto per la sua composizione chimica che per la sua digeribilità, questa occupa un posto preminente tra gli alimenti di maggior valore nutritivo, contribuendo significativamente allo sviluppo fisico dell’organismo, particolare importanza riveste la frazione proteica, che con una percentuale variabile dal 18 – 22 è la parte più abbondante del muscolo. La carne, tra gli alimenti ad alto contenuto nutritivo, è quella che fornisce le proteine a più bassi costi. La carne è costituita da muscolo striato e tessuto connettivo; il tessuto muscolare striato è la risultante di aggregazioni di fibre più piccole dette miofibrille. La carne è tanto più tenera e digeribile quanto più corte sono le fibre, il grasso contenuto nella carne è costituito da grassi neutri, trigliceridi e da altri grassi di composizione chimica più complessa, il tessuto connettivo essenzialmente si compone di collagene ed elastina (scleroproteine)…
Giuseppe Accomando, laureato in Scienze agrarie presso l’Università Federico II di Napoli, è docente di zootecnica.