Con­di­vi­di l'ar­ti­co­lo
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di Mauro Ber­tuz­zi

Packaging alimentare

Un im­bal­lag­gio (o im­bal­lo), è uno stru­men­to utile alla con­ser­va­zio­ne di un bene per fa­ci­li­tar­ne la con­ser­va­zio­ne e fa­ci­li­tar­ne in tal modo il tra­spor­to. Per ri­fe­rir­si ad esso, è molto co­mu­ne l’uso del ter­mi­ne in­gle­se pac­ka­ging: que­st’ul­ti­mo, tut­ta­via, nel si­gni­fi­ca­to ori­gi­na­le, as­su­me un’ac­ce­zio­ne più ampia, ri­com­pren­den­do non solo la ne­ces­sa­ria con­ser­va­zio­ne ma­te­ria­le del bene (scopo del­l’im­bal­lag­gio), ma an­dan­do a toc­ca­re anche gli aspet­ti im­ma­te­ria­li del pro­ces­so pro­dut­ti­vo, in­du­stria­le ed este­ti­co. Al con­tra­rio, il ter­mi­ne ita­lia­no “im­bal­lag­gio” as­su­me un si­gni­fi­ca­to più ri­stret­to, re­la­ti­vo al­l’in­vo­lu­cro ma­te­ria­le, o al­l’o­pe­ra­zio­ne (o al com­ples­so di ope­ra­zio­ni) at­tra­ver­so cui la merce viene rac­chiu­sa in un con­te­ni­to­re. (Wi­ki­pe­dia)

La nor­ma­ti­va

La nor­ma­ti­va ita­lia­na di­sci­pli­na l’im­bal­lo come pro­dot­to o com­po­sto di ma­te­ria­li di qual­sia­si na­tu­ra, adi­bi­to a con­te­ne­re e a pro­teg­ge­re de­ter­mi­na­te merci, dalle ma­te­rie prime ai pro­dot­ti fi­ni­ti, in modo da con­sen­ti­re la loro ma­ni­po­la­zio­ne e la loro con­se­gna dal pro­dut­to­re al con­su­ma­to­re o al­l’u­ti­liz­za­to­re al fine di as­si­cu­ra­re la loro pre­sen­ta­zio­ne; de­fi­ni­zio­ne va­li­da anche per gli ar­ti­co­li a per­de­re usati allo stes­so scopo (art. 35, lett. a), ex de­cre­to le­gi­sla­ti­vo 22/97, ora art. 218 del de­cre­to le­gi­sla­ti­vo 3 apri­le 2006, n. 152 re­can­te Norme in ma­te­ria am­bien­ta­le. Se­con­do tale clas­si­fi­ca­zio­ne pre­sen­te al­l’in­ter­no del me­de­si­mo de­cre­to, in Ita­lia gli im­bal­lag­gi sono di­stin­ti in tre tipi o ca­te­go­rie fun­zio­na­li: im­bal­lo pri­ma­rio (per la ven­di­ta), im­bal­lo se­con­da­rio (mul­ti­plo), im­bal­lo ter­zia­rio (per il tra­spor­to).

Il pack ali­men­ta­re

Il con­fe­zio­na­men­to degli ali­men­ti è un’o­pe­ra­zio­ne con cui viene ap­pli­ca­ta ad un pro­dot­to ali­men­ta­re una pro­te­zio­ne fi­si­ca, chia­ma­ta im­bal­lag­gio, che an­nul­la o mi­ni­miz­za l’in­fluen­za del­l’am­bien­te ester­no.
Gli im­bal­lag­gi ali­men­ta­ri de­vo­no es­se­re rea­liz­za­ti con ma­te­ria­li che non do­vreb­be­ro mai ri­la­scia­re so­stan­ze tos­si­che o pe­ri­co­lo­se. Tut­ta­via, al­cu­ni pack, spe­cial­men­te se a con­tat­to con un cibo caldo o li­po­fi­lo (in cui si pos­so­no scio­glie­re so­stan­ze gras­se), po­treb­be­ro ri­la­scia­re nel­l’a­li­men­to so­stan­ze di tipo di­ver­so e di quan­ti­tà varia. Una cor­ret­ta pro­get­ta­zio­ne del pac­ka­ging se­con­do i pa­ra­me­tri dal D.M. 21/3/197, an­dreb­be a mi­ni­miz­za­re le ces­sio­ni da parte della con­fe­zio­ne al­l’a­li­men­to in modo da evi­ta­re pro­ble­ma­ti­che di na­tu­ra tos­si­ca. Ma­te­ria­li uti­liz­za­ti per il con­fe­zio­na­men­to dei pro­dot­ti ali­men­ta­ri, de­vo­no avere ca­rat­te­ri­sti­che par­ti­co­la­ri le­ga­te alla pe­cu­lia­ri­tà della de­sti­na­zio­ne, per esem­pio:

  1. Non es­se­re tos­si­ci e so­prat­tut­to com­pa­ti­bi­li con il tipo di ali­men­to con cui de­vo­no ve­ni­re a con­tat­to.
  2. Ga­ran­ti­re al pro­dot­to un’a­de­gua­ta pro­te­zio­ne sa­ni­ta­ria, in modo da es­se­re im­pe­ne­tra­bi­li e fun­ge­re da bar­rie­ra al­l’in­gres­so di mi­cro­bi, pol­ve­ri e spor­ci­zia in ge­ne­re, oltre che re­si­ste­re al­l’at­tac­co di in­set­ti ed even­tua­li ro­di­to­ri.
  3. Evi­ta­re pro­ble­ma­ti­che le­ga­te al­l’u­mi­di­tà ed even­tual­men­te allo scio­gli­men­to dei gras­si, in pra­ti­ca es­se­re ter­mo­re­si­sten­ti.
  4. Evi­ta­re di­sper­sio­ni (sia in en­tra­ta che in usci­ta) di gas e odori.
  5. Pro­teg­ge­re dalla luce op­pu­re avere una buona tra­spa­ren­za, in modo da evi­ta­re al­te­ra­zio­ni le­ga­te alla lu­mi­no­si­tà.
  6. Re­si­sten­za ad even­tua­li trau­mi mec­ca­ni­ci, evi­ta­re ma­no­mis­sio­ni ed even­tual­men­te ri­ve­la­re qua­lo­ra ve ne fos­se­ro.
  7. Fa­ci­le e ma­neg­ge­vo­le da apri­re e anche even­tual­men­te da ri­chiu­de­re (se fosse ne­ces­sa­rio), in modo da es­se­re uti­liz­za­to nel modo cor­ret­to per poi es­se­re smal­ti­to se­con­do le nor­ma­ti­ve vi­gen­ti in ma­te­ria di igie­ne ur­ba­na.
  8. Ade­gua­to nelle di­men­sio­ni, nella forma e nel peso, in modo da dare va­lo­re ag­giun­to in fun­zio­ne del con­te­nu­to.
  9. Es­se­re con­for­me alle nome di com­mer­cia­liz­za­zio­ne: l’im­bal­lag­gio de­ter­mi­na l’u­ni­tà di ven­di­ta (oltre alle even­tua­li sub-uni­tà), per­tan­to deve avere tutte le in­for­ma­zio­ni ne­ces­sa­rie per una cor­ret­ta iden­ti­fi­ca­zio­ne mer­ceo­lo­gi­ca del­l’a­li­men­to, com­pren­si­va di eti­chet­ta in grado di for­ni­re le ca­rat­te­ri­sti­che fi­si­che e nu­tri­zio­na­li, le mo­da­li­tà di con­ser­va­zio­ne e di uti­liz­zo (se da con­ser­va­re in fri­go­ri­fe­ro o meno, shelf life al­l’a­per­tu­ra e to­ta­le), i ter­mi­ni di sca­den­za e le in­di­ca­zio­ni di trac­cia­bi­li­tà (lotto di pro­du­zio­ne), l’in­di­vi­dua­zio­ne del pro­dut­to­re (even­tual­men­te chi lo com­mer­cia­liz­za) ed even­tua­li im­ma­gi­ni e co­lo­ri sug­ge­sti­vi per l’ac­qui­sto.
  10. Pack utili alla mo­vi­men­ta­zio­ne di ma­gaz­zi­no e tra­spor­to, i pro­dot­ti fi­ni­ti pre­sen­ti nei de­po­si­ti ali­men­ta­ri così come le spe­di­zio­ni, come anche le ma­te­rie prime, de­vo­no avere un im­bal­lag­gio tale da poter es­se­re ge­sti­te al me­glio in fase di ca­ri­co, sca­ri­co e sti­vag­gio, per ga­ran­ti­re la mas­si­ma ef­fi­cien­za per unità di di­men­sio­ni (pic­co­le o gran­di) e forme re­go­la­ri, in modo da poter avere una mas­si­miz­za­zio­ne eco­no­mi­ca, ma­ga­ri gra­zie anche al­l’au­si­lio di op­por­tu­ni mezzi mec­ca­ni­ci (car­rel­li, na­stri, con­tai­ners, ecc.).

In fun­zio­ne alle ca­rat­te­ri­sti­che per mo­da­li­tà di ap­pli­ca­zio­ne, gli im­bal­lag­gi pos­so­no es­se­re sud­di­vi­si in tre ca­te­go­rie:

  • Im­bal­lag­gio pri­ma­rio, per quei ma­te­ria­li che de­vo­no es­se­re a di­ret­to con­tat­to con il pro­dot­to.
  • Im­bal­lag­gio se­con­da­rio, ossia un se­con­do ri­ve­sti­men­to ester­no al­l’a­li­men­to, non sem­pre né ob­bli­ga­to­ria­men­te pre­sen­te, utile però ad au­men­ta­re la pro­te­zio­ne mec­ca­ni­ca e a dare una forma mi­glio­re per la mo­vi­men­ta­zio­ne di ma­gaz­zi­no, op­pu­re più sem­pli­ce­men­te per rea­liz­za­re un im­pat­to vi­si­vo mi­glio­re ai fini del­l’ac­qui­sto.
  • Im­bal­lag­gio ter­zia­rio, le­ga­to al tra­spor­to, per esem­pio casse, gran­di car­to­ni, pe­da­ne, bins, ecc. Qua­lo­ra in­ve­ce fos­se­ro tra­spor­ta­ti pro­dot­ti li­qui­di (esem­pio latte), pol­ve­ri (esem­pio fa­ri­na) o gra­nu­la­ti (esem­pio zuc­che­ro) in gran­di quan­ti­tà sfuse, il mezzo di tra­spor­to (ci­ster­na o altro) fun­ge­rà con­tem­po­ra­nea­men­te sia da im­bal­lag­gio pri­ma­rio e che ter­zia­rio.

Imballaggio pancetta

Il pack so­ste­ni­bi­le

La so­ste­ni­bi­li­tà ali­men­ta­re passa anche dalla pro­te­zio­ne di ali­men­ti e di con­fe­zio­ni che ne con­ser­va­no me­glio i pro­dot­ti e con­tem­po­ra­nea­men­te non in­qui­na­no in quan­to bio­de­gra­da­bi­li. A tal pro­po­si­to, negli ul­ti­mi anni, la ri­cer­ca at­tor­no al pac­ka­ging so­ste­ni­bi­le o green, da parte di azien­de e star­tup di tutto il mondo, sta di­ven­tan­do molto im­por­tan­te vista la sen­si­bi­li­tà eco­lo­gia su que­sto tema sem­pre più cen­tra­le nelle po­li­ti­che eco­no­mi­che delle azien­de ali­men­ta­ri. Di im­bal­lag­gi so­ste­ni­bi­li in com­mer­cio se ne pos­so­no ormai tro­va­re di di­ver­so di tipo che spa­zia­no da la­vo­ra­zio­ni di ve­ge­ta­li al re­cu­pe­ro di ma­te­rie prime.
I fun­ghi e le alghe sono fra le so­stan­ze na­tu­ra­li mag­gior­men­te stu­dia­te ed uti­liz­za­te per avere pac­ka­ging so­ste­ni­bi­li, tut­ta­via, negli ul­ti­mi anni anche fo­glie d’u­li­vo per con­te­ne­re sal­mo­ne af­fu­mi­ca­to o pel­li­co­le ali­men­ta­ri al chi­to­sa­no stan­no ini­zian­do a gua­da­gna­re fette di mer­ca­to.
Vi sono poi so­lu­zio­ni di pac­ka­ging in­no­va­ti­vo e fu­tu­ri­sti­co, come ad esem­pio l’im­bal­lag­gio com­me­sti­bi­le Wi­ki­cell, crea­to da un pro­fes­so­re di Har­vard che si basa su una mem­bra­na pro­tet­ti­va edi­bi­le per ali­men­ti fatta di car­boi­dra­ti, par­ti­co­lar­men­te utile per le con­fe­zio­ni di yo­gurt e be­van­de al­co­li­che. Altre so­lu­zio­ni nuove di pack sono gli im­bal­li co­sid­det­ti in­tel­li­gen­ti, do­ta­ti di lin­guet­te spe­cia­li che cam­bia­no co­lo­re se l’a­li­men­to scade se­gna­lan­do­lo in ma­nie­ra ine­qui­vo­ca­bi­le. Per cibi li­qui­di sono pre­sen­ti in­vo­lu­cri bio­de­gra­da­bi­li e so­lu­bi­li in acqua, uti­liz­za­ti in cibi come zuppe e mi­ne­stre.
Con­si­de­ran­do gli studi in es­se­re e i pro­gres­si della ri­cer­ca, nei pros­si­mi anni po­trem­mo avere ul­te­rio­ri e im­por­tan­ti svi­lup­pi in ma­te­ria di pac­ka­ging, anche alla luce del fatto che la sen­si­bi­li­tà e il tema eco­lo­gi­co sono ormai sem­pre più im­por­tan­ti non solo per le azien­de, ma so­prat­tut­to fra i con­su­ma­to­ri.

Imballaggio verdure

Mauro Ber­tuz­zi, lau­rea­to in Scien­ze e Tec­no­lo­gie Agra­rie pres­so la Fa­col­tà di Agra­ria di Mi­la­no, è Pre­si­den­te del Col­le­gio dei re­vi­so­ri dei conti per l’Or­di­ne in­ter­pro­vin­cia­le di Mi­la­no e Lodi degli Agro­tec­ni­ci e Agro­tec­ni­ci Lau­rea­ti. Cur­ri­cu­lum vitae >>>

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