Ed ecco il Bulldog 2.0
di Federico Vinattieri
Continental Bulldog, immagine da FCI-Standard n° 369 / 04.04.2022
Era nell’aria da parecchi anni… e adesso è una realtà!
In molti da tempo sostenevano che una nuova versione del Bulldog, più slanciato, meno estremizzato nei suoi tratti anatomici, sarebbe stato presto riconosciuto dalla Federazione Cinologica internazionale.
Ed eccolo qui. Detto fatto… Lo hanno chiamato “Continental Bulldog“.
La F.C.I. lo ha riconosciuto ufficialmente, anche se a titolo provvisorio, il 30 marzo 2022.
La razza è stata inserita nel Gruppo 2 (*cani di tipo pinscher, schnauzer, molossoidi e bovari svizzeri), quindi tra i Molossi (*Molossian type), come il Bulldog tradizionale, nella sottosezione “Mastiff type“. La razza inoltre è stata inserita tra quelle non sottoposte a prove di lavoro.
Lo Standard ufficiale (*originale in lingua tedesca) e approvato a livello internazionale, è stato pubblicato il giorno 4 aprile 2022. Il numero ufficiale assegnato alla razza tra gli Standard FCI è il 369. È stata la Svizzera a richiederne il riconoscimento, essendo il Paese in cui è stato svolto tutto l’iter della sua ideazione/selezione.
Quando si tratta una “nuova razza” è dettame presentarla a partire dalla sua storia, dalla sua origine, ma in questo caso non c’è moltissimo da raccontare… La genesi di questa razza è assai recente, poiché il C.B. non è altro che una combinazione selezionata di due razze già esistenti.
La selezione è stata attuata con lo scopo di creare un nuovo cane di tipo molossoide di taglia media, che fosse manchevole di ogni forma di deviazione selettiva che potesse gravare sulla salute degli esemplari. Sono stati attuati pertanto incroci tra il classico Bulldog inglese e l’Old English Bulldog; questo programma di selezione ha portato alla creazione di questa nuova razza, che si avvicina abbastanza al tipo definibile “Bulldog modello originale“. Per distinguere chiaramente la nuova razza dal Bulldog inglese, è stato scelto il nome “Bulldog continentale“.
Fu l’allevatrice Imelda Angehrn, la quale, non convinta della “direzione selettiva” e dello “status quo” generale della razza Bulldogs inglese, dette l’input ad una discussione su una legge più severa per la tutela degli animali e a rigorosi regolamenti di allevamento. Angehrn, dopo essersi consultata con vari esperti, ebbe l’autorizzazione ufficiale per creare un nuovo incrocio e dar vita, di conseguenza, ad una nuova futura razza.
La Sig.ra Imelda Angehrn, con “Pickwick Bumblebee”, 2021 – foto di © Thomas Tschanz
La SKG (*Società Cinologica Svizzera) le diede il permesso di attuare questo incrocio tra Bulldog inglese tradizionale e Old english bulldog, e fu nell’estate del 2001 che nell’allevamento “Pickwick” di Imelda Angehrn vennero alla luce i primi prodotti di tale combinazione. Arrivò abbastanza rapidamente a fissare i caratteri della nuova tipologia, che in seguito venne chiamata “Pickwick Bulldogs Old Type” (*PBOT). Lo scopo di questo esperimento era quindi quello di creare una razza che avesse un respiro silenzioso, un cane agile e dalle grandi doti di resistenza fisica. Per varie ragioni, questo si dimostrò difficile all’inizio, ma poi, nel corso del tempo diventò sempre più evidente che tale programma di allevamento stava avendo successo. I cani prodotti, che corrispondevano al nuovo modello di Angehrn, ebbero da subito un’enorme richiesta e tutti i loro nuovi proprietari furono da subito meravigliati dalle loro doti di estrema dinamicità, abituati al ben più sedentario e goffo Bulldog inglese.
Presto si formò una collaborazione di gruppo, composto da vari allevatori, per aiutare Imelda Angehrn nel suo progetto, un vero e proprio entourage di persone, che hanno lavorato sul riconoscimento di questa nuova razza affine al vecchio Bulldog, ma allo stesso tempo molto differente sul piano morfologico e salutistico.
Circa 70 cani vennero valutati da veterinari e da esperti Giudici, esemplari che sono stati poi regolarmente registrati nello “Swiss Stud Book” (*SHSB).
Di conseguenza, anche il Comitato Centrale del S.K.G. discusse il progetto, ed il 15 settembre 2004 dette “luce verde” per il proseguo dello sviluppo della selezione di questo nuovo cane, con lo scopo di creare una nuova razza con il nome annunciato di “Continental Bulldog“.
Ed è così che, precisamente il giorno 05 dicembre 2004, ebbe luogo la prima riunione di fondazione del Club ufficiale della razza, alla presenza di 41 soci (*su 105 totali); in quell’occasione venne svolta anche una cerimonia di inaugurazione con una piacevole atmosfera. Nacque ufficialmente il Continental Bulldog Club Svizzera (*CBCS).
Cucciolata di Continental Bulldog – fonte © Allevamento Pickwick – pickwick-bulldogs.ch
I signori Peter Rub, presidente dello Svizzera Kennel Club, il Dr. hc Hans Räber, membro onorario della SKG ed il Dr. Peter Lauper, Presidente del comitato di lavoro sulle questioni di allevamento SKG, hanno onorato questa occasione memorabile con la loro partecipazione, ed il signor Peter Rub ha dato il benvenuto alla nuova razza Continental Bulldog nella comunità cinofila svizzera, augurandole ogni successo per il futuro.
Nel 2005 è stato approvato, dal Consiglio centrale della SKG, il suo Standard, le norme di allevamento e lo statuto del Club di razza.
Soprattutto per Imelda Angehrn questo è stato un grande orgoglio, un enorme successo… nonostante le tante avversità, il suo grande impegno è stato premiato.
Il Kennel Club svizzero ed i nuovi allevatori sono entusiasti di questa nuova sfida. Da subito sono state rilevate numerose reazioni positive al riconoscimento ufficiale della razza da parte della SKG.
Soltanto 17 anni dopo è arrivato anche il riconoscimento a livello internazionale. Ora il C.B. è “razza” a tutti gli effetti.
Una nuova creazione quindi, niente di storico, bensì un vero e proprio esperimento attuato con un unico scopo, dar vita ad una razza totalmente priva di tutti gli elementi deleteri relativi alla salute e connotati morfologici estremizzati, del classico Bulldog che tutti conosciamo.
Curioso per noi cinofili italiani, abituati alle nostre razze, che possiedono tutte dei riferimenti storici eccezionali, supportati da iconografie, letteratura, tutto ciò che può essere definibile con il sostantivo “storicità”… Per noi italiani una razza venuta fuori da un progetto moderno di meticciamento fatto a tavolino, ha quasi dell’inconcepibile… ma dobbiamo essere consapevoli che molte delle razze ufficialmente riconosciute oggi sono frutto di tali progetti selettivi portati a termine con uno scopo premeditato e non basato sulla funzionalità, sulla ricerca di un’attitudine, come invece è avvenuta per quasi tutte le nostre razze nazionali.
Cerchiamo però di conoscere meglio questa nuova entità dell’universo canino.
Vediamo nel dettaglio la sua estetica, avvalendoci del suo Standard, tradotto dal tedesco all’inglese da Mr. Thomas Tschanz, e successivamente da me tradotto in italiano.
L’aspetto generale del Continental Bulldog è identificabile in un molosso di taglia media, dal pelo liscio, quasi quadrato, di corporatura atletica. Nonostante il suo corpo compatto, questo cane è molto attivo e potente; la sua respirazione anche a pieno regime è silenziosa. Il suo peso, a seconda della sua altezza, è compreso tra 20 e 30 kg. Il dimorfismo sessuale dovrebbe essere sempre chiaramente definito.
Parlando di proporzioni fondamentali, possiamo asserire che:
- i rapporti tra altezza al garrese e profondità del torace è 2:1
- la proporzione tra altezza al garrese e lunghezza del corpo 1:1,2
- lunghezza dal punto di inserzione del collo al corpo fino alla base della coda 1:1
Altezza al garrese nei maschi è 42-50 cm, nelle femmine è 40-48 cm. Il peso dei maschi è 30 kg, nelle femmine 25 kg.
Queste misure e proporzioni sono intese come linee guida, ma teniamo presente che il fattore determinante è sempre l’impressione generale del cane, il “tipo bulldog” deve essere sempre preservato.
Analizzando la regione cranica, vediamo che la circonferenza misurata davanti alle orecchie non deve superare l’altezza al garrese di oltre il 10%. Vista di fronte la testa appare quasi quadrata con l’arco zigomatico leggermente sporgente. La fronte è da piatta a leggermente arcuata, rughe esistenti ma non troppo evidenti. Dallo stop appare un solco ampio ma piuttosto piatto che si estende fino al centro del cranio. Salto naso-frontale distintivo, ma non troppo pronunciato.
Nella regione facciale il tartufo è ampio con narici grandi e ben aperte. Il naso sempre completamente nero. Il muso è largo, visto di fronte quasi quadrato. La cresta del muso è diritta, né rivolta verso l’alto né verso il basso. Il muso, in relazione alla lunghezza complessiva della testa, è 1:3 (tolleranza 1:4). Pliche cutanee su entrambi i lati del muso, non troppo spesse. La mascella inferiore, compreso il mento, è ampia e quadrata. Né la lingua né i denti possono essere visibili quando la bocca è chiusa. Le labbra devono essere spesse, ben chiuse e la pigmentazione deve essere nera e il più completa possibile. La sporgenza della mascella inferiore 1-5 mm, tolleranza fino a 10 mm; i denti superiori e inferiori devono essere forti, in linea retta e paralleli. Sei incisivi regolari e ben sviluppati posti tra i canini ampiamente distanziati. L’assenza di PM1 è ammessa, M3 non vengono presi in considerazione… tuttavia, è sempre preferibile una dentatura completa.
Le guance sono tese e ben arrotondate. Gli occhi devono apparire rotondi, abbastanza davanti alla testa e distanziati, né infossati né sporgenti. Le palpebre devono essere ben aderenti e il più completamente pigmentate possibile. Il “bianco” (*sclera) può essere visibile quando il cane guarda dritto davanti a sé. L’iride è marrone scuro. Le orecchie sono attaccate alte, piccole e sottili; il bordo interno anteriore di ciascun orecchio forma una linea retta con la linea superiore del cranio. È consentito l’orecchio a rosa o pieghevole. Orecchio “a rosa” significa piegato verso l’interno sul lato posteriore e disteso; la parte anteriore del bordo dell’orecchio cade all’esterno e all’indietro, l’interno dell’orecchio esterno è parzialmente visibile. L’orecchio piegato significa che l’orecchio è inclinato in avanti quando il cane è attento, in modo che la punta dell’orecchio sia più o meno in linea con l’angolo esterno degli occhi. Quando è a riposo, l’orecchio è posizionato strettamente ai lati della testa. Tutte le altre forme dell’orecchio sono da considerarsi difetto.
Il collo è abbastanza corto e forte ma non così corto da dare l’impressione che la testa poggi direttamente sulle spalle. Scollo ben arcuato. Sono ammesse leggere pieghe della pelle nell’area della gola.
La linea superiore è il più dritta possibile. La lunghezza del dorso, misurata dal garrese alla radice della coda, corrisponde all’altezza al garrese. Il dorso è corto e forte. La regione lombare, vista dall’alto, è solo leggermente più stretta del petto. La groppa è leggermente inclinata. La profondità del torace arriva fino ai gomiti e corrisponde idealmente ad un rapporto di 1/2 con l’altezza al garrese. Costole arrotondate e torace ampio. Ventre moderatamente rialzato.
La coda è attaccata bassa, forte; denso alla radice e si assottiglia nella sua continuazione, ricoperta di pelo ma privo di frangia. La coda, idealmente, dovrebbe estendersi fino ai garretti ed essere diritta o leggermente ricurva; quando è a riposo cade in basso, durante il movimento si alza ma mai portato arrotolato sopra la schiena.
Parlando di arti…
Negli anteriori, le zampe viste di fronte sono dritte, molto robuste e forti. La spalla è ampia, obliqua e ben muscolosa. La scapola deve essere strettamente aderente al torace. Il braccio è aderente al corpo e con buona angolazione verso la scapola. Il gomito è saldamente aderente al corpo. Il metacarpo è corto e robusto, solo leggermente inclinato. I piedi anteriori sono spessi e compatti, né rivolti verso l’interno né verso l’esterno. Le unghie sono corte e desiderabilmente scure.
Nel posteriore, l’ossatura robusta e ben muscolosa; sono paralleli se visti da dietro. Il ginocchio è ben angolato, non rivolto verso l’esterno. Il garretto è ben angolato, né rivolto verso l’interno né verso l’esterno. Il metatarso è corti e forte. I piedi posteriori sono spessi e compatti, non rivolti né verso l’interno né verso l’esterno.
L’andatura è regolare e fluido, buon raggiungimento degli arti anteriori, con forte spinta dei quarti posteriori. La pelle è elastica, senza rughe su corpo o gambe.
Il pelo nella parte superiore è corto, fitto, piatto, lucido, non ispido. Il sottopelo è corto, fitto e di tessitura fine. È ammessa l’assenza di sottopelo.
Il mantello può essere di tutte le colorazioni, ma devono essere sempre associate ad un tartufo nero. Il mantello può presentarsi in tinta unita (*colore uniforme), tigrato o in abbinamento al bianco, con o senza maschera nera. Il colore blu e marrone non sono ammessi.
A questa accurata descrizione anatomica/estetica, c’è da aggiungere il connotato dell’aspetto caratteriale; il Continental Bulldog, da standard, deve mostrarsi attento, sicuro di sé, amichevole, né aggressivo, né timido.
Veniamo adesso ai difetti.
Ovvio che qualsiasi deviazione da quanto sopra descritto, deve essere considerato un difetto e la gravità con cui deve essere considerato il difetto deve essere esattamente proporzionata al suo grado e ai suoi effetti sulla salute e sul benessere del cane. I difetti più rilevabili sono: corpo troppo basso rispetto al suolo; circonferenza della testa supera l’altezza alla spalla del 10-20%; denti non ben sviluppati; prognatismo tra 11-15 mm; portamento irregolare delle orecchie; coda corta e/o leggermente deformata; densità del mantello insufficiente; più basso o più alto in altezza (*entro la tolleranza) di un cane altrimenti corretto; andatura o zampe che digrignano sul terreno.
A questi, possiamo aggiungere l’elenco dei difetti “gravi”: circonferenza della testa supera l’altezza della spalla di oltre il 20%; le pieghe della pelle si sovrappongono alla linea di appoggio; rullo del naso troppo grande; orecchie dritte.
I difetti “da squalifica” sono 12:
- cani aggressivi o eccessivamente timidi;
- qualsiasi cane che mostri chiaramente anomalie fisiche o comportamentali;
- rumori respiratori in azione o da fermo;
- occhio blu (*e/o wall eye);
- entropion/ectropion;
- incisivi o canini o lingua visibili quando la bocca è chiusa;
- prognatismo superiore a 15 mm;
- mascella obliqua;
- coda fortemente deformata;
- anurismo;
- taglia fuori tolleranza;
- monorchidismo/criptorchidismo.
Nello standard viene anche chiaramente specificato che: “per l’allevamento devono essere utilizzati esclusivamente cani funzionalmente e clinicamente sani, con conformazione tipica della razza”.
L’impatto con questa razza inedita deve far riflettere, soprattutto noi allevatori di vecchia data.
C’è da domandarsi il perché sia emersa l’esigenza di creare questa nuova razza, che ha un po’ la funzione di “porta bandiera” dei nuovi principi di selezione, basati essenzialmente sul benessere animale, sul ripristino delle più normali funzioni vitali, come una perfetta respirazione ad esempio… Affermare che il Continental Bulldog sia una grande vittoria per chi sostiene le campagne del tanto blasonato “Dog Welfare“, non è sbagliato dunque.
Come succede per tutte le novità, c’è chi sarà a favore e chi sarà contrario… ci saranno allevatori che ne esalteranno le qualità e coloro che cercheranno di screditarne le peculiarità… ad ogni modo, che lo si voglia o no, ora il Bulldog continentale è una realtà, e prevedo che in tempi relativamente brevi diverrà una presenza costante e molto familiare per tutti noi cinofili espositori, che lo vedremo frequentemente nei principali ring europei.
– Mio parere personale: ben venga questa nuova tipologia, ma forse meriterebbe concentrarsi a migliorare le razze già esistenti, invece di crearne delle nuove.
Standard Continental Bulldog – fonte immagine: conti-bulldog.de
Federico Vinattieri, laureato in Scienze Zootecniche, allevatore, giudice, scrittore, titolare Allevamento di Fossombrone – www.difossombrone.it – http://lupi.difossombrone.it – http://ornitologia.difossombrone.it). Curriculum vitae >>>