Addentriamoci in un argomento che forse nessuno si è mai permesso di approfondire pubblicamente in ambito cinofilo, perché considerato di facile fraintendimento, per il quale una parola sbagliata può fare capire lucciole per lanterne. C’è sempre stata quindi la tendenza a moderare i termini nel trattare l’argomento “soldi” in questo settore, pertanto anche chi in passato avrebbe voluto parlarne, ha fatto poi un passo indietro. Io ne voglio parlare, poiché, visto e considerato che non ho mai allevato per denaro, penso d’essere la giusta persona per trattare l’argomento con doverosa imparzialità. Premesso che la cinofilia ufficiale in Italia, ma anche altrove, non è stata certo generata all’origine dalla volontà di far soldi, ma dall’autentico desiderio di riunire una comunità di persone con lo stesso proponimento, per far partire un nuovo genere di interesse, di confronto, un inedito motivo di comparazione e coinvolgimento…
Federico Vinattieri è un appassionato allevatore cinofilo, giudice F.I.A.V., ornitofilo e avicoltore (titolare Allevamento di Fossombrone – www.difossombrone.it – http://lupi.difossombrone.it – http://ornitologia.difossombrone.it). Curriculum vitae >>>
La malattia di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa a decorso cronico e progressivo, caratterizzata dalla morte neuronale. È la causa più comune di demenza nella popolazione anziana dei paesi sviluppati: attualmente si stima ne sia colpita circa il 5% della popolazione al di sopra dei 65 anni e circa il 20% degli ultra 85enni, anche se in diversi casi può manifestarsi anche un esordio precoce intorno ai 50 anni di vita. La malattia di Alzheimer è caratterizzata da un processo degenerativo progressivo che distrugge i neuroni, che perdono ogni possibilità di rinnovamento mitodico e che sembrano essere particolarmente sensibili a stimoli nocivi sia esogeni che endogeni. Questo causa un deterioramento irreversibile delle funzioni cognitive (memoria, ragionamento e linguaggio), fino a compromettere l’autonomia e la capacità di compiere le normali attività quotidiane.
Relatore: Dott.ssa Annabella Vitalone – Dipartimento di Fisiologia e Farmacologia “Vittorio Erspamer”, Sapienza Università di Roma.
Studente: Dr.ssa Armanda Pinto, laureata in Farmacia, presso Sapienza – Università di Roma. E-mail: armandapinto3@gmail.com
Coltivare nocciolo nel viterbese si presenta come una scelta che garantisce reddito e qualità a fronte di costi da sostenere e impatto ambientale tutto sommato nei limiti della sostenibilità. Vi si produce circa il 40% del totale a livello nazionale e la maggior parte del prodotto è destinato alla trasformazione nelle industrie mentre una parte residua è consumata direttamente. Nuove aree anche limitrofe al mare e storicamente interessate da altre piantagioni sono sempre più oggetto di coltivazione anche per una crisi decennale delle stesse aprendo anche delle questioni complesse soprattutto relative al concetto di vocazionalità. Il nocciolo, Corylus avellana, è un albero da frutto mediamente rustica appartenente alla famiglia delle betulacee che produce in media 1,5-3,5 t/ha…
Christian Chiani, laureato con lode in Scienze agrarie, è abilitato all’esercizio della libera professione di Agronomo. Ha avuto esperienza di volontariato in agricoltura sociale ed ha maturato due stage nel 2017/18 rispettivamente con l’Università di Agraria di Perugia e con l’Arsial di Roma su innesto del nocciolo, Francescana e adattabilità di diverse specie di frutta secca all’areale della Tuscia. Ora lavora come docente presso l’ ITT di Civita Castellana
Chi ha vissuto il Mastino Napoletano tutta la vita, come il sottoscritto, è ben consapevole di quali siano gli aspetti positivi e negativi di questa razza, sia dal punto di vista del suo aspetto caratteriale, sia nell’ottica della sua gestione e modalità di allevamento. Questo articolo nasce da alcuni quesiti che mi sono stati posti recentemente: “Un Mastino può vivere a stretto contatto con i bambini?” – “Un Mastino Napoletano può vivere in casa?” – “Un Mastino può essere considerato anche un cane da salotto?”. Ovvio che niente si può escludere a priori, e che vi sono tutt’oggi svariati esempi di “gestione casalinga” di esemplari di questa razza, ma per esperienza posso affermare che la risposta più logica è “preferibilmente NO”, e nel testo che segue vi spiego le svariate motivazioni…
Federico Vinattieri è un appassionato allevatore cinofilo, giudice F.I.A.V., ornitofilo e avicoltore (titolare Allevamento di Fossombrone)
Il fototrappolaggio è una tecnica video-fotografica utilizzata per documentare gli animali selvatici e i loro comportamenti e molto utilizzata negli studi scientifici di tipo faunistico. Il fototrappolaggio ha radici lontane che si snodano a cavallo tra fotografia, biologia ed ecologia delle specie animali. La tecnica, sviluppata nei primi decenni del Novecento dal naturalista George Shiras, rende possibili una serie di studi non invasivi che possono determinare lo stato di una popolazione, la presenza di una specie, le abitudini individuali e l’utilizzo dello spazio. Si tratta oggi di una tecnica molto usata da biologi e naturalisti per analizzare e studiare sia a livello qualitativo che quantitativo la fauna presente in un dato luogo. Viene utilizzata anche da tanti appassionati che le usano per ammirare la bellezza della fauna…
Giacomo Cellini, laureato in storia e antropologia culturale, è web marketing specialist per lavoro; ha una grande passione per la montagna, lo sport e il fototrappolaggio naturalistico.
Quando si pensa ad un cane qui in Europa, viene in automatico focalizzare nella mente lo stereotipo del cane più famoso, ossia il Pastore tedesco, oppure razze ben note, come il Labrador, il Border collie, il Setter, il Boxer, il Rottweiler, ecc.. Mai ci verrebbe in mente di visualizzare un cane senza pelo. Ma se la domanda fosse rivolta ad un abitante del Centro America, la risposta mentale immediata sarebbe quasi scontata: “Lo XOLO!”… ti verrebbe risposto. Il nome ufficiale della razza è Xoloitzcuintle, che si pronuncia all’incirca [Sciò-loizz-quin-tlii], chiamato da noi italiani comunemente “Cane Nudo messicano”, nome a mio avviso un tantino dozzinale, come vedremo più avanti. Ho poi scoperto che esiste un trucco per imparare la pronuncia del nome originale, per noi altrimenti impronunciabile, suddividendolo in cinque parole… “show – low – eats – queen – tlee”…
Federico Vinattieri è un appassionato allevatore cinofilo, giudice F.I.A.V., ornitofilo e avicoltore (titolare Allevamento di Fossombrone)
Il termine veganismo è un adattamento dell’inglese veganism, che a sua volta deriva da vegan, un neologismo che fu coniato nel 1944 da Donald Watson e che si riferisce a un vero e proprio movimento filosofico che fonda sul rifiuto di ogni forma di sfruttamento degli animali. La dieta vegana è “un regime alimentare che non comprende nessun alimento di origine animale (carne, pesce, latte e derivati, uova e miele) e si basa sul consumo di cereali, legumi, verdura e frutta, sia fresca che secca, oli vegetali, bevande vegetali, semi”. Nel Rapporto Italia 2020 di Eurispes (Istituto di Ricerca degli Italiani), si legge che il 2,2% degli italiani è vegano, mentre il 6,7% segue una dieta vegetariana. Vegetariani e vegani raggiungono quindi, insieme, una percentuale dell’8,9% sul totale degli italiani. Numeri in aumento rispetto al 2019 e al 2018, quando vegani + vegetariani erano, rispettivamente, il 7,1% e il 7,3%. (quindi dal 2018 al 2019 la somma è calata dal 7,3% al 7,1%)…
Gennaro Pisciotta, laureato in Scienze e Tecnologie agrarie all’Università G. Marconi – Facoltà di Scienze e Tecnologie Applicate di Roma, è Agrotecnico Laureato ed Enotecnico libero professionista Maestro Assaggiatore ONAF (Organizzazione Nazionale Assaggiatori Formaggio). Ha insegnato presso l’ISIS “Falcone” di Pozzuoli (Napoli) fino al 26/09/2018.
Il Reg. (UE) n. 1169/2011 è l’atto legislativo che fissa le regole di comunicazione relative alla fornitura di informazioni ai consumatori in materia di alimenti. Forte attenzione è data al soggetto “ricevente”, declinata in termini di chiarezza e trasparenza, finalizzata alla corretta e leale comunicazione. Vale la pena ricordare che l’etichetta può essere assimilata ad un contratto aperto tra operatore e consumatore. Il contratto/etichetta, per legge, deve riportare una serie di indicazioni minime circa le caratteristiche del prodotto, ritenute sostanziali ai fini di una scelta consapevole. Possono essere inserite eventuali indicazioni accessorie di tipo volontario che non potranno che essere veritiere e oggettive (dimostrabili). Con l’atto di acquisto, il consumatore sottoscrive il contratto e acquisisce il bene, sulla base di quanto indicato in etichetta e di eventuali ulteriori elementi informativi associati al prodotto…
Donato Ferrucci, Dottore agronomo libero professionista, riveste attualmente l’incarico di Responsabile di Bioagricert Lazio e di Cultore della materia presso la cattedra di Gestione e Comunicazione d’Impresa” – Facoltà di Scienze della Comunicazione, Università degli Studi della Tuscia.
La tassonomia, l’evoluzione e la genetica di popolazione del Genere Lepus sono poco conosciute e con dubbi ancora irrisolti. Le cause di tali difficoltà possono essere diverse e concorrere singolarmente o in associazione, alla generazione dei fattori di incertezza: la recente e rapida differenziazione del genere Lepus, l’elevato grado di variabilità intraspecifica osservato in specie ad ampia distribuzione come capensis, le traslocazioni e le introduzioni ad opera dell’Uomo effettuate in epoca storica, l’ibridazione tra specie con caratteristiche eco-etologiche anche molto differenti come europaeus e L. timidus…
Lorenzo Naldi e Marco Zaccaroni: Dipartimento di Biologia – Università di Firenze
Ilaria Greco e Marco Ferretti: Direzione Agricoltura e Sviluppo Rurale – Settore Attività Faunistico Venatoria, Pesca Dilettantistica, Pesca in Mare – Regione Toscana
Per chi opera nell’impresa alimentare, sia manufatturiera che distributiva, il tema della formazione del personale addetto è da tempo oggetto di attenzione e tensioni con i diversificati approcci regionali: con una recente sentenza (7346/2020), la sezione III del Consiglio di Stato ha precisato che i principi basilari del mutuo riconoscimento e della libera circolazione, vigendo anche sul piano del diritto interno (e non sono sul piano del diritto dell’UE), rendono illegittime quelle delibere regionali che irragionevolmente impongo limitazioni al riconoscimento degli attestati di formazione erogati da enti in diversa regione ed accreditati, secondo le linee guida della Conferenza Stato-regioni.
Daniele Pisanello è avvocato cassazionista, consulente in Legislazione e Diritto Alimentare. È altresì responsabile dell’Ufficio Legale di Ass.O.Cert.Bio (associazione organismi di certificazione del biologico) e consulente legale del Consiglio dell’Ordine Nazionale dei tecnologi alimentari. Membro del Centro Studi sul Diritto e le Scienze dell’Agricoltura, alimentazione e ambiente. Docente in master universitari e corsi di formazione.
L’erba medica (il termine medica deriva dalla Media – una satrapia (provincia) dell’impero achemenide – primo impero Persiano-) rappresenta la specie foraggera maggiormente diffusa in Italia, ove copre una superficie di oltre un milione di ettari. Questa specie è importante per la quantità di Unità Foraggere (è l’energia netta di un kg di granella di orzo, corrispondente a 1.700 kcal per le UF latte e 1.820 kcal per le UF carne) e, soprattutto, per l’elevata produzione proteica per unità di superficie. E’ essenza particolarmente adatta ai terreni più difficili, è in grado di esplorare una enorme massa di terreno col suo apparato radicale fittonante reperendo acqua e sali minerali laddove altre specie foraggere non sarebbero in grado di sopravvivere, pertanto, potremmo definirla bonificatrice per eccellenza della fertilità dei suoli. È specie assai plastica dal punto di vista genetico ciò spiega la sua diffusione negli ambienti pedoclimatici più disparati, infatti, è coltivata dappertutto dai climi polari a quelli tropicali…
Giuseppe Accomando, laureato in Scienze agrarie presso l’Università Federico II di Napoli, è docente di zootecnica.