Qualità. Sostantivo sempre più in voga e sempre più sbandierato da tanti allevatori, talvolta avendone diritto, talvolta facendo propria tale qualifica non attinente alla realtà. La “qualità” è divenuta fin troppo comune nei dibattiti e nelle conversazioni tra allevatori, tra neofiti, tra coloro che si avvicinano al mondo della zootecnia e della selezione. Allevamento di buona qualità, allevamento di scarsa qualità, allevamento di eccellente qualità. Qualità nella selezione, qualità dei propri prodotti, riproduttore di qualità, allevatore di qualità… Ma cos’è in realtà la qualità di un allevamento? Da quanti e quali requisiti la si può realmente stabilire? Come si abbina ad un allevamento un grado di qualità? Come sempre accade, quando ci si addentra in questi meandri specifici della zootecnia, diventa veramente difficile far comprendere anche i concetti che per noi del settore possono sembrare elementari, basilari…
Federico Vinattieri, laureato in Scienze Zootecniche, allevatore, giudice, scrittore, titolare Allevamento di Fossombrone
Il biochar è il carbone vegetale che si ottiene come sottoprodotto della pirolisi di diversi tipi di biomassa vegetale. In particolare, se applicato ai suoli (agricoli e non), è un potente ammendante, ovvero può modificare apprezzabilmente le proprietà fisiche e idrauliche del suolo. La sua produzione avviene a partire da residui e sottoprodotti agricoli quali potature, stoppie di mais o frumento, lolla di riso, mallo di mandorla, fogliame secco, ecc. (https://ichar.org/).
In generale, l’addizione di biochar al suolo incrementa la sua porosità, migliora la ritenzione idrica e incrementa quella degli elementi nutritivi che rimangono più a lungo disponibili per le piante. Con particolare riferimento all’impatto sulle proprietà idrauliche del suolo, gli effetti sulla permeabilità sono prevalentemente legati alla tessitura del suolo considerato; quindi, essendo dipendente dalla sua curva granulometrica, l’effetto è più incerto e meno generalizzabile, essendo direttamente dipendente anche dallo stato strutturale. In una recente review volta a sintetizzare la letteratura più significativa su questo argomento, infatti, Zhang et al. (2021) riportano come numerosi studi abbiano riscontrato sia un aumento della conducibilità idraulica alla saturazione, Ks in suoli sabbiosi o medio-limosi, sia un effetto opposto, o anche nullo….
Mirko Castellini è ricercatore in servizio presso il Centro di Ricerca Agricoltura e Ambiente del CREA (Consiglio per la Ricerca in agricoltura e l’analisi dell’Economia Agraria), sede di Bari. Ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Idronomia Ambientale. La sua attività di ricerca si basa sullo studio delle proprietà fisiche e idrauliche del suolo.
Il presente articolo si prefigge di illustrare le condizioni tecniche di un campione di 42 aziende agricole rappresentative del contesto produttivo finalizzato ad una valutazione di sostenibilità ambientale. Per effettuare la ricognizione proposta il gruppo è stato diviso ed aggregato in 4 sottoinsiemi omogenei. Di seguito vengono illustrate la metodologia e la descrizione delle aziende. I dati riportati sono stati desunti a seguito di indagini presso le aziende interessate. Dalle indagini sono inoltre scaturite le schede tecniche rappresentative dei tre principali sistemi tecnici adottati. L’articolo inoltre prende spunto dalla pubblicazione del testo “Dalla tecnica alla sostenibilità. Strumenti di valorizzazione della corilicoltura viterbese” edito da agriaria.org, che vuole essere un racconto condiviso di esperienze tecniche raccontante da figure professionali distinte, ma accomunate dalla passione per una coltura così avvincente e importante per il territorio della Tuscia Viterbese. Ulteriori approfondimenti richiamati in questo articolo sono presenti nel testo appena citato.
Donato Ferrucci (Torino 1964), agronomo e pubblicista, ha iniziato a occuparsi di certificazione e legislazione alimentare nel 2000, come libero professionista ed in collaborazione con Bioagricert srl, Organismo di Certificazione prodotti biologici. Docente sistemi qualità e certificazione prodotti alimentari, per lo stesso settore è membro della redazione di rivistadiagraria.org. Collabora con istituzioni e università. Per info: Google “Donato Ferrucci Agronomo”.
Nicolò Passeri. Agronomo, libero professionista, Dottore di ricerca in “Economia e Territorio”. Si occupa di consulenze tecnico-legali nei contenziosi, supporta le imprese nell’iter delle certificazioni agro-alimentari e svolge analisi tecnico economiche dei processi produttivi. Sugli stessi temi svolge docenze rivolte a operatori e tecnici del comparto agroalimentare. Collabora con l’Università degli Studi della Tuscia. Per info: Google “Nicolò Passeri Agronomo”.
Patrizia Salusti, Tecnologo Alimentare, consulente per la Sicurezza e Qualità Alimentare nell’ambito delle certificazioni cogenti e volontarie. È collaboratrice scientifica presso l’Istituto per la BioEconomia (IBE CNR) per la valorizzazione nutrizionale e sensoriale della biodiversità vegetale. È membro della giuria del Premio Nazionale Farina di castagne e Brand Teller in eventi di assaggio guidato dei prodotti alimentari con il consumatore.
Angelo Martella, Agronomo, Dottore di ricerca in “Science, Technology and Biotechnology for Sustainability”, Assegnista di Ricerca presso il Dipartimento di Economia, Ingegneria, Società e Impresa dell’Università della Tuscia. Si occupa dello studio della sostenibilità dei processi di produzione nel settore agroalimentare e di analisi economiche dei processi produttivi.
Nicolò Gallo Curcio (Roma 1994), biologo specialista, svolge la professione di nutrizionista e collabora con rivistadiagraria.org nella stesura di articoli di divulgazione scientifica. Per info: Google “Nicolò Gallo Curcio Nutrizionista”.