L’allevamento ovino in Toscana assume rilievo e importanza per la consistenza numerica dei capi allevati rappresentando a livello nazionale il 6% del totale. Le pecore, prevalentemente di razza Sarda, sono allevate in aziende di medie/grandi dimensioni concentrate nelle province di Grosseto, Siena, Pisa e Firenze. Nelle altre province, in particolare Massa Carrara, Lucca, Pistoia, Pisa e Livorno, sono presenti, in aree montane e pianeggianti, aziende di piccole/medie dimensioni che allevano pecore di razza massese. I risultati conseguiti dalle aziende agropastorali toscane, nel tempo hanno consentito di raggiungere un’elevata qualità dei prodotti derivati, alcuni dei quali valorizzati tramite marchi DOP, ampiamente apprezzati sia sul mercato nazionale che estero. Tuttavia, vi sono margini di miglioramento e ottimizzazione della filiera, soprattutto per quanto riguarda le tecniche gestionali delle aziende e di lavorazione del latte.
Giovanni Brajon – Responsabile Unità Operativa Territoriale Toscana Centro dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana ‘M. Aleandri’.
Rudolf Steiner nasce a Donji Kraljevec nell’allora Regno di Ungheria, ora Croazia, il 27 febbraio 1861, sotto l’impero asburgico. In seguito la famiglia si trasferisce a Pottschach, ai confini con la Stiria, a 70 km da Vienna. Il contatto con il paesaggio circostante viene descritto con trasporto da Steiner e tale ricordo diverrà anche tema di alcune sue pagine, a testimoniare il sodalizio con la natura siglato nel primo periodo dell’esistenza. Dopo pochi anni, nel 1869, un nuovo trasferimento a Neudörfl, in Ungheria. Dal 1879 al 1883 studia nella Facoltà di matematica, storia naturale e chimica del Politecnico di Vienna. In questa città, baricentro culturale e fucina di idee innovative, entra in contatto con l’Idealismo, sviluppatosi in Germania tra la fine del XVIII secolo e l’inizio del XIX, e con la letteratura tedesca che, grazie all’influenza dello studioso di Goethe Karl Julius Schröder (1825-1900), ne influenzeranno l’evoluzione interiore e indirizzeranno le riflessioni e gli studi, pervadendo le opere future. A questo periodo risale anche la significativa conoscenza di un contadino erborista, Felix Koguski (1833-1909), di cui Steiner elogia la profonda ed occulta sapienza.
Marco Salvaterra, laureato in Scienze agrarie presso la Facoltà di Agraria di Bologna, insegna Estimo ed Economia agraria all’Istituto Tecnico Agrario di Firenze.
Quando si parla di Colombi ornamentali, ci si trova davanti ad una moltitudine di forme e di colori, una incredibile varietà di razze, molte delle quali allevate da decenni anche in Italia. Visionando attentamente la lista delle razze di Colombi riconosciute dalla Federazione Italiana Allevatori Colombi (*F.I.A.C.) e dalla Entente Europeenne d’Avicultura, di Cunicultura e di Colombicultura (*E.E.), si ha però subito l’impressione di non riuscire a focalizzare un’immagine identificativa corrispondente a tanti dei nomi indicati. Molte delle razze elencate non si sono mai viste qui in Italia. La nostra “tradizione colombofila” annovera tutt’oggi dei grandissimi allevatori, competenti e stimati a livello europeo, ma da parecchi anni ci siamo concentrati principalmente su quelle 25-30 razze più comuni e più reperibili, tralasciando parecchie razze non meno interessanti e non meno attraenti, esteticamente parlando.
In questo articolo ho voluto trattare una di queste razze, una tipologia di colombo piuttosto rara in Italia, ma che sicuramente merita di essere conosciuta.
Federico Vinattieri, laureato in Scienze Zootecniche, allevatore, giudice, scrittore, titolare Allevamento di Fossombrone