Mericanel della Brianza
di Giuseppe Rauseo
Negli ultimi decenni sono stati incrementati progetti di ricerca volti al recupero ed alla conservazione di antiche razze avicole, con lo scopo di preservare e valorizzare la biodiversità zootecnica. Le razze autoctone piuttosto ben distribuite presso il territorio peninsulare sino alla metà del secolo scorso, hanno assistito ad un progressivo declino dovuto alla diffusione degli ibridi commerciali, altamente selezionati da genetisti per le spiccate produzioni di carne e uova. Benché il loro utilizzo sia rivolto all’allevamento intensivo, che prevede sistemi microclimatici e programmi alimentari altamente controllati, tale tipologia di pollame si è andata diffondendo anche in ambito rurale, tanto che i contadini li hanno introdotti nei loro pollai incrociandoli con il pollame locale. Razze pure e morfotipi leggeri sono stati ben presto ritenuti poco redditizi, tra di essi le razze nane, dette anche bantam che nel nostro paese non sono state mai lungamente allevate. Esse videro una loro diffusione probabilmente a partire dai primi del 900’, perlopiù per scopi ornamentali e per la nota propensione alla cova. Alle chiocce bantam venivano affidate uova più delicate nella gestione, come quelle della selvaggina e di razze ovaiole che diversamente non si sarebbero potute riprodurre senza l’incubazione artificiale.
Mericanel della Brianza pile durante la cova (allevamento G. Rauseo ©)
Origine, diffusione e caratteristiche economiche
La Mericanel della Brianza, come la denominazione vuole suggerire, è una razza bantam legata al territorio lombardo, in particolar modo diffusa in zone della Brianza, comprendenti diversi comuni del milanese, del lecchese e del monzese, tuttavia tale tipologia di polli non fu di esclusiva pertinenza del territorio su menzionato. Il nome “mericanel” deriva dal dialetto locale che identificava polli nani di antica origine esotica, che si pensava derivassero “dalle Americhe”, seppure l’origine più plausibile può essere riconducibile al pollame asiatico ed alle razze combattenti, che si ipotizza vennero successivamente incrociate con del pollame rurale, entrando poi a far parte del patrimonio nazionale. Attualmente sono solo due le razze italiane nane riconosciute dalla Fiav (Federazione Italiana Associazioni Avicole) e tre queste, oltre alla nostra Mericanel della Brianza, vi è la Mugellese, originaria del territorio toscano e da aree limitrofe. Un’altra razza nana autoctona è anche la Pepoi, di origine veneta e di taglia leggermente superiore alle precedenti. In ciascuna di queste tipologie sono state conservate le livree originarie del pollo selvatico della giungla, in particolare la livrea selvatica oro che si esprime con un netto dimorfismo sessuale nei due sessi.
I polli Mericanel della Brianza si presentano come volatili piuttosto rustici, con mole alquanto ridotta, con buone capacità di volo, non amanti del confinamento, altamente eleganti nell’aspetto quanto attivi e vivaci nel temperamento. Storicamente erano polli ai quali venivano dedicate scarse attenzioni e risorse alimentari, vagavano liberi nell’aia e intorno alla cascina lombarda si nutrivano spesso di quello che il contesto rurale loro forniva, in particolare attingendo dalle granaglie dalle mangiatorie di grossi animali, come dei bovini e dei suini. Tali volatili venivano spesso allevati in promisquità di colorazioni, senza un particolare indirizzo selettivo, e a seconda della preferenza delle massaie prevalevano nel gruppo dei riproduttori soggetti dalla livrea bianca, selvatico oro, o livree picchiettate su diversa base come il nero e il millefiori.
Gruppo di Mericanel allevate in promiscuità di colorazione (foto G. Rauseo ©)
Col passare del tempo però la popolazione delle Mericanel stava seguendo l’inesorabile sorte dell’estinzione che però fu scongiurata, grazie ad alcuni avicoltori brianzoli, tra i quali il signor Maurizio Tona, che fu tra i principali promotori di un’iniziativa di recupero, volta alla ricerca di pollame locale che presentasse i caratteri tipici della razza, come tramandato da generazioni. Fu perciò stabilito un programma di riproduzione e di selezione, volto a stabilizzarne i caratteri morfologici nella tipologia e successivamente nella definizione di colorazioni quanto possibile uniformi. Le colorazioni prevalenti risultarono il bianco ed il collo oro, e dai soggetti reperiti fu avviato un programma di standardizzazione che vide nel 1996 il riconoscimento della Mericanel della Brianza come prima bantam italiana con un proprio standard nella Fiav. Da alcuni anni però anche l’Università degli Studi di Milano ha avviato alcuni progetti di recupero sulla razza, e nello stabulario della facoltà di veterinaria con sede a Lodi sono allevate diverse famiglie di riproduttori, i cui parametri qualitativi e quantitativi sono oggetto di monitoraggio e di ricerca.
Si tratta di una razza a lento accrescimento, ma con rapido impennamento. I pulcini sono alquanto precoci, soprattutto se allevati con la chioccia. La maturità sessuale viene raggiunta mediamente tra i 5-6 mesi. La deposizione di uova è piuttosto limitata, considerata l’elevata propensione alla cova che può verificarsi anche più volte l’anno. Le Mericanel sono delle madri piuttosto abili, nell’accudimento e nello svezzamento della propria prole, così come nel trasmettere ai pulcini il riconoscimento di possibili pericoli e predatori. Le uova si presentano di colorazione bianco crema, talvolta lievemente rosate, con un peso medio di 35 gr. In rapporto alle dimensioni dell’uovo il tuorlo appare piuttosto grande e vengono considerati prodotti di nicchia di elevata qualità, che ben si prestano alle preparazioni di creme e alla pasticceria. I polletti Mericanel, nonostante la taglia ridotta possono comunque trovare un’utilità gastronomica, le carni risultano alquanto pregiate, sapide e consistenti, con poco grasso sottocutaneo e si avvicinano per sapore a quelle della selvaggina con piuma.
Caratteristiche morfologiche e selezione
Razza bantam dalla corporatura compatta, il tronco non deve presentarsi eccessivamente allungato ed orizzontale, ma sono preferibili soggetti che lo presentano corto, il petto deve essere bello pieno. La testa è piccola, tondeggiante, gli occhi con iride arancio. La cresta deve essere ben impiantata, con punte possibilmente coniche e non troppo filiformi, deve essere eretta nel gallo, mentre nelle galline può essere eretta o lievemente piegata, in particolare durante l’ovodeposizione. Gli orecchioni devono essere piccoli, non particolarmente sviluppati, di colore rosso, tuttavia si possono trovare alcuni soggetti che presentano parziale screziatura bianca, questo carattere però dovrebbe essere progressivamente escluso con la selezione. I bargigli devono essere proporzionati allo sviluppo della cresta ed in armonia con il complesso della testa. Il becco si deve presentare giallo. Il collo deve risultare arcuato e con una mantellina piuttosto ricca in particolare nei maschi. Le ali devono essere portate ripiegate verso il basso, senza superare la lunghezza della gamba. I tarsi devono essere gialli, e di gradazione intensa. La coda deve apparire armoniosa, con abbondanti falciformi, le timoniere arcuate e non eccessivamente lunghe. L’andamento del corpo e la postura non devono essere troppo verticali e slanciate, né si prediligono soggetti eccessivamente corti sui tarsi.
Il peso in generale è inferiore ad un 1 kg: i galli adulti mediamente pesano tra i 700-900 gr, mentre le femmine sono sui 600-700 gr. Le colorazioni riconosciute dalla Fiav sono al momento cinque: la bianca, la collo oro (selvatico oro), la collo argento (selvatico argento) ed il nero, mentre la nero picchiettato bianco è in via di riconoscimento. Attualmente diversi allevatori si stanno cimentando nella selezione di altre varietà come la blu uniforme, il millefiori, il betulla, il collo arancio, il collo oro blu, lo sparviero, ed altre a seconda delle preferenze e dei gusti del singolo allevatore. La colorazione bianca è stata la prima ad essere selezionata, pertanto in essa si possono incontrare più facilmente soggetti più vicini alla tipologia ricercata. La collo oro poi è risultata alquanto popolare ed apprezzata, poiché a detta di molti anziani avicoltori rappresenta una colorazione piuttosto tipica nelle aie di un tempo.
Uova di Mericanel nel nido – Chioccia Pile con pulcini appena schiusi (foto G. Rauseo©)
Pulcino collo oro di circa 15 giorni (allevamento G. Rauseo©)
STANDARD DI RAZZA FIAV
I – GENERALITA’
Origine: Italia: Brianza, zona collinare a nord di Milano. Selezionata agli inizi del secolo partendo da polli rurali nani allevati allo stato brado e con spiccata attitudine alla cova, in particolare di specie selvatiche.
Uovo: peso minimo g. 35
Colore del guscio da crema a bruno
Anello: Gallo: 11
Gallina: 9
II – TIPOLOGIA ED INDIRIZZO PER LA SELEZIONE
Pollo nano dalle forme ben proporzionate ed arrotondate, caratteristiche che gli conferiscono un aspetto molto elegante. Di temperamento vivace di carattere forte, mal sopporta la vita in spazi ristretti. Migliorare le colorazioni e conservare la spiccata propensione alla cova e le eccellenti doti di chioccia.
III – STANDARD
Aspetto generale e caratteristiche della razza.
- FORMA
Tronco: di forma cilindrica corto, arrotondato, portato leggermente inclinato.
Testa: piccola, molto espressiva.
Becco: corto, leggermente incurvato.
Occhi: espressivi, proporzionati alla grandezza della testa.
Cresta: semplice, dritta, rossa, di tessitura fine, impiantata stretta, cinque dentelli, con lobo che si stacca nettamente dalla nuca. Nella gallina può essere portata piegata su un lato senza coprire l’occhio.
Bargigli: ovali, piccoli e rossi.
Faccia: rossa, di tessitura fine.
Orecchioni: allungati a forma di mandorla, piccoli, lisci, rossi.
Collo: mediamente lungo, ben arcuato, con mantellina abbondante.
Spalle: arrotondate, portate alte.
Dorso: corto, portato leggermente inclinato verso la groppa, con linea ben arrotondata.
Ali: lunghe, aderenti.
Coda: di media grandezza, portata alta, con abbondanti falciformi e timoniere lunghe e portate aperte.
Petto: arrotondato, prominente.
Zampe: gambe corte; tarsi mediamente lunghi, lisci, fini, senza piume, quattro dita.
Ventre: largo e ben sviluppato.
- PESI
GALLO: Kg 0,7-0,8
GALLINA: Kg 0,6-0,7
Difetti gravi:
Assenza di vivacità; tronco eccessivamente lungo e portato orizzontale; testa grossolana; cresta spessa; tarsi eccessivamente lunghi, di colore biancastro o ardesia. Piumaggio scarso.
Gallo: peso inferiore a kg 0,6 o superiore a kg 0,9.
Gallina: peso inferiore a kg 0,5 o superiore a kg 0,8.
- PIUMAGGIO
Conformazione: rigido, ricco, con penne larghe.
IV – COLORAZIONI
-Bianca
Gallo (Agraria.org) e gallina (Europaschau Leipzig 2012)
Occhi rossi. Becco da giallo a corno. La livrea si presenta bianco uniforme, sia nel gallo che nella gallina, sono da considerarsi difetto penne o piume di altro colore, così come sono da evitare riflessi paglierini. I tarsi devono essere giallo zafferano. Le unghie di color corno.
- Collo Oro (Selvatico Oro)
Gallo e gallina (allevamento G. Rauseo©)
Occhi rossi. Becco da giallo a corno. Nel gallo la testa e la mantellina appaiono giallo oro con diversa intensità, più chiara nella parte terminale. Nella mantellina sono richieste fiammature nere. Il dorso e le spalle, come le copritrici devono essere di colore rosso. Le lanceolate della groppa devono essere dello stesso colore della mantellina. Le remiganti primarie devono essere nere, quelle secondarie appaiono brune esternamente e formano così il triangolo dell’ala. La coda è nera con riflessi verdi. Il petto, l’addome e le cosce devono essere anch’essi neri. Nel gallo viene considerato un difetto l’assenza delle fiammature nere nella mantellina, così come la colorazione troppo scura o troppo chiara della stessa mantellina. Devono essere assenti piume rosse a livello di petto, di addome e sulle cosce. Il triangolo alare deve essere di colorazione regolare.
La gallina deve presentare testa e mantellina giallo oro con fiammature nere. Il petto deve essere salmone, le cosce grigio bruno. Il resto del piumaggio deve essere bruno con pepatura nera ed uniformemente distribuita. La coda deve essere nera, con le due grandi copritrici dello stesso colore bruno. I difetti nella gallina possono riguardare l’assenza di fiammatura nella mantellina, la presenza di indesiderate piume rossastre nel resto del piumaggio, la presenza di orlatura anch’essa da limitare con la selezione. Il colore del petto non deve essere né troppo chiaro né troppo scuro. La pepatura non ben distribuita e grossolana risulta un difetto.
I tarsi devono essere di colore giallo zafferano. Le unghie di color corno.
- Pile o Collo Oro Bianco (Selvatico oro bianco)
Gallo (allevamento G. Rauseo©)
Occhi rossi. Becco da giallo corno. Nel gallo il piumaggio della testa appare rosso/arancio così come la mantellina; il dorso e le spalle sono rosso carminio; le lanceolate della groppa risultano arancio. Le remiganti primarie sono bianco crema, le secondarie presentano parte esterna bruno rosso nel triangolo dell’ala. Il petto ed il ventre sono bianco crema, così come la coda. Sono ammesse lievi penne nere in remiganti e timoniere. Sono da considerarsi difetti penne bianche nella mantellina e nelle lanceolate, così come molte penne nere nella coda. Il triangolo alare non completamente bruno risulta un lieve difetto.
La gallina appare con testa e mantellina giallo oro con fiamme bianco crema, il petto risulta color salmone, mentre il resto del corpo appare bianco crema. Risultano un difetto una colorazione irregolare, troppo chiara o troppo scura a livello di petto, così come piume brunastre nella livrea e nelle ali.
I tarsi devono essere in entrambi i sessi di colore giallo zafferano. Unghie di color corno.
- Collo Argento (Selvatico Argento)
Gallo e gallina (allevamento D. Manzoni©)
Occhi rossi. Becco da giallo a corno. Nel gallo testa e mantellina sono bianco argento con fiammature nere. Dorso, spalle e copritrici delle ali bianco argento. Le lanceolate della groppa devono essere dello stesso colore della mantellina. Le copritrici delle ali devono essere nere con riflessi verde metallico. Le remiganti primarie sono nere, mentre le secondarie appaiono nella parte esterna bianca tale dal formare il triangolo alare. Il petto, il ventre e le cosce sono nere, con riflessi verde metallico. La coda è nera con riflessi verde metallico. Sono da considerarsi difetti le piume bianche sul petto e sulle cosce. La mantellina e la groppa con riflessi paglierini, e l’assenza della fiammatura nera dove richiesta sono anch’essi difetti. Non devono essere presenti penne brune, in particolare nelle copritrici. Il triangolo dell’ala deve essere quanto possibile regolare.
La gallina presenta testa bianco argento, e mantellina bianco argento con fiammature nere. La livrea appare di color salmone sul petto, più scuro nella parte alta, mentre il resto del piumaggio deve essere grigio argento con fine pepatura regolarmente distribuita. La coda è nera, con le due grandi copritrici superiori dello stesso colore del dorso. Nella gallina sono da considerarsi difetti l’assenza della fiammatura nera nella mantellina, la presenza dell’orlatura sul dorso e dove il piumaggio deve essere grigio, così come la non regolare distribuzione della pepatura. Il colore del petto non deve essere né troppo chiaro né troppo scuro. È da evitare la presenza di ruggine sulle ali.
I tarsi devono essere in entrambi i sessi di colore giallo zafferano. Unghie di color corno.
- Nera
Gallo e gallina (allevamento D. Manzoni©)
Occhi rossi. Becco da giallo a corno, tuttavia sono presenti striature nere. La livrea deve essere nera uniforme in entrambi i sessi, con lievi riflessi verde metallico più evidenti nel gallo; non sono ammesse piume e penne di altre colorazioni.
I tarsi devono essere gialli. Le unghie di color corno.
- Nero Picchiettato Bianco
Gallina in primo piano (allevamento G. Rauseo©) e gallo (foto G. Rauseo©)
Occhi rossi. Becco da giallo a corno. La livrea appare nera brillante con picchiettatura bianca, che deve essere uniformemente distribuita, nella gallina questo carattere appare più evidente. Sono ammesse alcune remiganti primarie bianche, carattere rilevabile soprattutto nei galli, tuttavia risulta auspicabile una buona picchiettatura anche nelle ali e nelle falciformi. Risulta un difetto la picchiettatura irregolare, come l’eccessivamente presenza di bianco a livello di remiganti e nelle falciformi e timoniere.
I tarsi sono di colore giallo, ma sono accettabili lievi striature scure. Le unghie di color corno.
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Giuseppe Rauseo, medico veterinario libero professionista, laureato presso l’Università degli Studi di Milano, attualmente specializzando in Tecnologia e Patologia delle Specie Avicole, del Coniglio e della Selvaggina. Allevatore amatoriale di Mericanel della Brianza. E-mail: giuseppe.rauseo@unimi.it