Con­di­vi­di l'ar­ti­co­lo
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di An­drea Pa­laz­zo

Il cam­bia­men­to cli­ma­ti­co, la per­si­sten­te sic­ci­tà che si al­ter­na a sem­pre più fre­quen­ti fe­no­me­ni at­mo­sfe­ri­ci dan­no­si hanno di­so­rien­ta­to gli agri­col­to­ri, co­stret­ti a ri­ve­de­re i loro si­ste­mi ir­ri­gui per col­tu­re che fino a qual­che de­cen­nio fa erano pra­ti­ca­te in asciut­to o con si­ste­mi per­lo­più ad asper­sio­ne. Negli ul­ti­mi anni si sente più par­la­re di si­ste­mi di ir­ri­ga­zio­ne ad alta tec­no­lo­gia ed ef­fi­cien­za e tra que­sti me­ri­ta si­cu­ra­men­te at­ten­zio­ne il si­ste­ma della su­bir­ri­ga­zio­ne. La tec­ni­ca pre­ve­de una ir­ri­ga­zio­ne con mi­cro­por­ta­te ef­fet­tua­ta sotto il li­vel­lo del ter­re­no quin­di di­ret­ta­men­te sulle ra­di­ci delle col­tu­re pra­ti­ca­te (o in vi­ci­nan­za di esse).  Ci sa­reb­be da dire che il si­ste­ma di ir­ri­ga­zio­ne sot­ter­ra­nea (al­me­no il suo prin­ci­pio ge­ne­ra­le) non è poi così re­cen­te. Basti pen­sa­re che gli an­ti­chi egizi pra­ti­ca­va­no la su­bir­ri­ga­zio­ne in­ter­ran­do an­fo­re di ar­gil­la in vi­ci­nan­za delle ra­di­ci delle pian­te da ir­ri­ga­re: que­ste ve­ni­va­no po­si­zio­nan­te con la bocca a li­vel­lo del ter­re­no in modo da es­se­re fa­cil­men­te riem­pi­te. La po­ro­si­tà del­l’ar­gil­la poi con­sen­ti­va al­l’ac­qua di at­tra­ver­sa­re l’an­fo­ra di­ri­gen­do­si verso il ter­re­no. La ri­cer­ca di nuovi si­ste­mi di ir­ri­ga­zio­ne ad alta ef­fi­cien­za hanno por­ta­to  dei ri­sul­ta­ti dav­ve­ro bril­lan­ti con l’av­ven­to della mi­croir­ri­ga­zio­ne ap­pli­ca­ta al­l’u­so di ero­ga­to­ri in­ter­ra­ti. Le tu­ba­zio­ni po­ro­se in­ter­ra­te (at­tual­men­te pro­dot­te e/o com­mer­cia­liz­za­te da di­ver­se azien­de del set­to­re) hanno fatto da pio­nie­re nel campo della su­bir­ri­ga­zio­ne pur ma­ni­fe­stan­do li­mi­ti nella loro ap­pli­ca­zio­ne. Il ri­schio di oc­clu­sio­ne di que­sti pro­dot­ti è co­stan­te so­prat­tut­to in de­ter­mi­na­ti tipi di ter­re­no e per de­ter­mi­na­te col­tu­re. La tec­no­lo­gia ha of­fer­to so­lu­zio­ni molto in­te­res­san­ti sia nel set­to­re agri­co­lo che in quel­lo del giar­di­nag­gio.

Quali sono i van­tag­gi le­ga­ti alla su­bir­ri­ga­zio­ne?

Primo fra tutti la ot­ti­miz­za­zio­ne della ir­ri­ga­zio­ne in quan­to l’ac­qua giun­ge pro­prio nella zona d’in­te­res­se, ov­ve­ro la ra­di­ce. Que­sto aspet­to è an­co­ra più evi­den­te nel caso di fer­tir­ri­ga­zio­ne in quan­to i con­ci­mi (li­qui­di o idro­so­lu­bi­li) ven­go­no ce­ler­men­te as­sor­bi­ti dalla pian­ta.

Altro aspet­to di gran­de ri­le­van­za ri­guar­da il basso im­pat­to vi­si­vo e am­bien­ta­le. In un im­pian­to in su­bir­ri­ga­zio­ne tu­ba­zio­ni ed ero­ga­to­ri sono e re­sta­no in­ter­ra­ti evi­tan­do in­tral­ci alle nor­ma­li la­vo­ra­zio­ni e scon­giu­ran­do even­tua­li at­tac­chi van­da­li­ci. Tra gli altri van­tag­gi ri­cor­dia­mo:

  • una ri­du­zio­ne delle ma­lat­tie fun­gi­ne e so­prat­tut­to lo svi­lup­po delle erbe in­fe­stan­ti;
  • pos­si­bi­li­tà di mec­ca­niz­za­re l’in­stal­la­zio­ne del­l’im­pian­to con no­te­vo­le ri­spar­mio di ma­no­do­pe­ra;
  • pos­si­bi­li­tà di uti­liz­za­re acque re­flue a scopo ir­ri­guo.

Qual è il campo di im­pie­go della su­bir­ri­ga­zio­ne? Si­cu­ra­men­te il set­to­re agri­co­lo con par­ti­co­la­re at­ten­zio­ne per le col­tu­re ar­bo­ree. Trat­tan­do­si di col­tu­re po­lien­na­li l’in­ve­sti­men­to di un im­pian­to in su­bir­ri­ga­zio­ne viene am­mor­tiz­za­to nel­l’ar­co di pochi anni. L’e­spe­rien­za sug­ge­ri­sce l’in­stal­la­zio­ne di una sin­go­la ala po­si­zio­na­ta al cen­tro del­l’in­ter­fi­la nel caso del vi­gne­to e di una dop­pia ala goc­cio­lan­te in cor­ri­spon­den­za della pro­ie­zio­ne della de­fi­ni­ti­va chio­ma degli al­be­ri da frut­to. La spa­zia­tu­ra e la por­ta­ta da sce­glie­re per le ali goc­cio­lan­ti va­ria­no ov­via­men­te in fun­zio­ne del tipo di ter­re­no te­nen­do sem­pre conto della re­go­la ge­ne­ra­le cioè di­mi­nui­re por­ta­ta e spa­zia­tu­ra nel caso di ter­re­no sciol­ti.

Sub irrigazione su oliveto
In­stal­la­zio­ne im­pian­to in su­bir­ri­ga­zio­ne su Oli­ve­to – Fonte Ma­ni­scal­co Ir­ri­ga­zio­ni

Esi­sto­no espe­rien­ze di im­pian­ti in su­bir­ri­ga­zio­ne anche su aspa­ra­go, erba me­di­ca e mais così come nel verde pub­bli­co su tap­pe­ti er­bo­si. In que­st’ul­ti­mo caso è con­si­glia­bi­le crea­re una “ma­glia” di ir­ri­ga­zio­ne con ali goc­cio­lan­ti rav­vi­ci­na­te e a spa­zia­tu­ra ri­dot­ta.

Quali sono gli aspet­ti ap­pli­ca­ti­vi del­l’im­pian­to in su­bir­ri­ga­zio­ne? Fon­da­men­ta­le è la va­lu­ta­zio­ne a prio­ri della pro­fon­di­tà di in­stal­la­zio­ne delle ali goc­cio­lan­ti. Que­sta di­pen­de­rà dal tipo di col­tu­ra e dal­l’e­ven­tua­le por­tin­ne­sto, dal tipo di ter­re­no (da evi­ta­re i ter­re­ni ric­chi di sche­le­tro so­prat­tut­to ta­glien­te), e dal tipo di la­vo­ra­zio­ni che nor­mal­men­te ven­go­no ef­fet­tua­te. In linea ge­ne­ra­le la pro­fon­di­tà di in­stal­la­zio­ne varia da 35 a 45 cm nel set­to­re agri­co­lo; nel caso di tap­pe­ti er­bo­si la pro­fon­di­tà non deve mai su­pe­ra­re i 15 cm. L’at­trez­zo da uti­liz­za­re per l’in­stal­la­zio­ne è un nor­ma­le “rip­per” da col­le­ga­re al trat­to­re ac­com­pa­gna­to da “ruote” svol­gi­tu­bo; in al­cu­ni casi per au­men­ta­re la pro­fon­di­tà di in­ter­ra­men­to è ne­ces­sa­rio “za­vor­ra­re” l’at­trez­zo.

Quali sono i pro­ble­mi le­ga­ti al fun­zio­na­men­to e alla ge­stio­ne di un im­pian­to in su­bir­ri­ga­zio­ne? Fon­da­men­tal­men­te i pro­ble­mi che pos­so­no pre­sen­tar­si sono due:

  • even­tua­le oc­clu­sio­ne degli ero­ga­to­ri pro­vo­ca­to dalle ra­di­ci delle pian­te;
  • even­tua­le oc­clu­sio­ne degli ero­ga­to­ri pro­vo­ca­to da par­ti­cel­le di ter­re­no so­prat­tut­to in fase di chiu­su­ra im­pian­to.

Nel primo caso il pro­ble­ma può es­se­re su­pe­ra­to gra­zie al­l’u­so di er­bi­ci­di che, a lento ri­la­scio, agi­sco­no senza spo­star­si di trop­po dal goc­cio­la­to­re (azio­ne re­pel­len­te). E’con que­sto prin­ci­pio che fun­zio­na la tec­no­lo­gia ROOT­GUARD della ditta Ir­ri­tec: un’a­la goc­cio­lan­te bre­vet­ta­ta ot­te­nu­ta mi­sce­lan­do il ma­te­ria­le pla­sti­co (po­lie­ti­le­ne) con il di­ser­ban­te (tri­flu­ra­lin).

Nel se­con­do caso in­ve­ce si può scon­giu­ra­re l’oc­clu­sio­ne del goc­cio­la­to­re im­pie­gan­do val­vo­le di sfia­to (nel punto più alto del­l’im­pian­to) e di sca­ri­co (nel punto più basso). L’im­pie­go del­l’a­la goc­cio­lan­te UNI­RAM (ditta NE­TA­FIM) con mec­ca­ni­smo an­ti­si­fo­ne evita i ri­schi di oc­clu­sio­ne; l’i­ni­bi­zio­ne delle ra­di­ci av­vie­ne gra­zie al­l’in­se­ri­men­to di un ini­bi­to­re di os­si­do di rame non mi­gran­te, mi­sce­la­to nel co­per­chio del goc­cio­la­to­re.

Tipologie di sub irrigazione
A si­ni­stra, Pro­te­zio­ne ROOT­GUARD – Fonte Ir­ri­tec – A de­stra, Ala goc­cio­lan­te UNI­RAM AS – Fonte NE­TA­FIM

A pre­scin­de­re dalla ti­po­lo­gia di ma­te­ria­le scel­to i con­si­gli tec­ni­ci sono sem­pre quel­li di uti­liz­za­re un buon si­ste­ma di fil­trag­gio cen­tra­le (con fil­tro a gra­ni­glia nel caso di acque pro­ve­nien­ti da ca­na­li, laghi etc, idro­ci­clo­ni-de­sab­bia­to­ri e fil­tri a rete se si trat­ta di acque da pozzo) e di fil­tri a di­schi di set­to­re. Altro ac­cor­gi­men­to da adot­ta­re sa­reb­be quel­lo di crea­re un cir­cui­to chiu­so per ogni set­to­re del­l’im­pian­to in modo da uni­for­ma­re le pres­sio­ni di eser­ci­zio ed evi­ta­re di la­scia­re “aper­te” le ali goc­cio­lan­ti, pron­te a sca­ri­ca­re su un col­let­to­re (con­tro­te­sta­ta) su cui è al­log­gia­ta, come già detto, una val­vo­la di sca­ri­co nel punto più basso.

Schema impianto sub irrigazione
Sche­ma di un im­pian­to in su­bir­ri­ga­zio­ne – Fonte Ir­ri­tec

Scavo per ali gocciolanti
Scavo per con­tro­te­sta­ta di sca­ri­co da col­le­ga­re alle ali goc­cio­lan­ti in­ter­ra­te

Il si­ste­ma di su­bir­ri­ga­zio­ne ga­ran­ti­sce un ri­spar­mio idri­co mi­su­ra­bi­le in­tor­no al 46 % ri­spet­to a un nor­ma­le si­ste­ma a goc­cia fuori terra: que­sto gra­zie alla man­can­za di eva­po­ra­zio­ne del­l’ac­qua di im­pian­to oltre che al­l’as­sen­za del­l’ef­fet­to “de­ri­va” cau­sa­to dal vento.

Le con­si­de­ra­zio­ni fatte ci por­ta­no a con­si­glia­re, ove pos­si­bi­le, un si­ste­ma di ir­ri­ga­zio­ne in­ter­ra­to so­prat­tut­to in virtù di una sem­pre più dif­fi­ci­le pro­gram­ma­zio­ne cau­sa­ta dai con­ti­nui cam­bia­men­ti cli­ma­ti­ci.

 

An­drea Pa­laz­zo, lau­rea­to in Scien­ze Agra­rie nel 1998 pres­so la Fa­col­tà di Agra­ria di Pa­ler­mo, è do­cen­te di Eco­no­mia ed Esti­mo e Genio ru­ra­le pres­so l’I­sti­tu­to Agra­rio “Pa­ro­li­ni” di Bas­sa­no del Grap­pa (Vi­cen­za) con espe­rien­za nel campo delle va­lu­ta­zio­ni im­mo­bi­lia­ri e nella pro­get­ta­zio­ne e con­su­len­za di im­pian­ti di ir­ri­ga­zio­ne. E-mail: a.​palazzo@​ist​itut​oagr​ario​paro​lini.​edu.​it

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