Con­di­vi­di l'ar­ti­co­lo
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di Fe­de­ri­co Vi­nat­tie­ri

Gallo Amrock Gallo Plymouth Rock, Gallo Olanda del Nord fonte Standard italiano
da sx: Gallo Am­rock, Gallo Ply­mou­th Rock, Gallo Olan­da del Nord (fonte: Stan­dard ita­lia­no)

Ho de­ci­so di re­di­ge­re que­sto ar­ti­co­lo poi­ché nel­l’ul­ti­mo pe­rio­do più volte mi è stato ri­chie­sto spie­ga­zio­ni su quali fos­se­ro le dif­fe­ren­ze tra Am­rock e Ply­mou­th Rock, due razze ap­pa­ren­te­men­te si­mi­la­ri, che i neo­fi­ti con­fon­do­no sem­pre più spes­so, ma che in real­tà sono due ti­po­lo­gie ben dif­fe­ren­zia­te, con pe­cu­lia­ri­tà pro­prie in­con­fon­di­bi­li.
Nel cal­de­ro­ne degli equi­vo­ci e delle con­fu­sio­ni di­la­gan­ti, vo­glio in­se­rir­ci anche un’al­tra razza, an­ch’es­sa molto con­fu­sa di primo ac­chi­to dai prin­ci­pian­ti avi­col­to­ri.

Sto par­lan­do del Pollo del­l’O­lan­da del Nord, co­no­sciu­to anche più co­mu­ne­men­te come “Blu d’O­lan­da“.
Quin­di direi di ri­bat­tez­za­re que­sto ar­ti­co­lo con que­sto ine­di­to “triel­lo”: Am­rock VS Ply­mou­th VS Blu d’O­lan­da.

Per­tan­to… Che dif­fe­ren­ze ci sono tra Am­rock e Ply­mou­th? Come si ri­co­no­sce un Gallo Ply­mou­th da un Gallo Am­rock? La Blu d’O­lan­da è un’Am­rock più cor­pu­len­to?

Que­sti i que­si­ti più fre­quen­ti, ma ce ne sono al­tret­tan­ti an­co­ra più biz­zar­ri, ma as­so­lu­ta­men­te giu­sti­fi­ca­ti dal­l’i­ne­spe­rien­za e dal no­vi­zia­to.
Af­fron­tia­mo per­tan­to que­ste tre razze nel det­ta­glio, cer­can­do di ri­muo­ve­re tutti quel­le cu­rio­si­tà, tutti quei luo­ghi co­mu­ni, tutti quei “come”, “dove” e “per­chè”.

* (in calce al­l’ar­ti­co­lo tro­ve­re­te anche una ta­bel­la rias­sun­ti­va, che può ser­vi­re a me­mo­riz­za­re me­glio le varie prin­ci­pa­li dif­fe­ren­ze tra le tre razze)

Gallo Amrock Gallo Plymouth Rock
a sx: Gallo Am­rock (all.​to A. Co­sen­ti­no), a dx: Gallo Ply­mou­th Rock (bac­kyar­d­chic­kens.com)

Ma prima di af­fron­ta­re gli sva­ria­ti at­tri­bu­ti mor­fo­lo­gi­ci che fanno sì che que­ste tre razze ab­bia­no una loro uni­ci­tà, spen­dia­mo poche righe per de­scri­ver­ne le ana­lo­gie.

Per­ché in tanti le con­fon­do­no spes­so?

Le ana­lo­gie non sono mol­tis­si­me, però bi­so­gna com­pren­de­re che noi al­le­va­to­ri ab­bia­mo già un oc­chio al­le­na­to a va­glia­re trat­ti ana­to­mi­ci di­ver­si, ma per una per­so­na che da poco si è af­fac­cia­ta al mondo del­l’a­vi­col­tu­ra, tali trat­ti pos­so­no sem­bra­re quasi ugua­li, e pro­prio lì viene a crear­si il qui­pro­quo.

La prima delle ca­rat­te­ri­sti­che che può in­dur­re in con­fu­sio­ne i neo­fi­ti è senza dub­bio l’im­pat­to vi­si­vo con la loro co­lo­ra­zio­ne prin­ci­pa­le.

Il co­lo­re è si­mi­la­re, ad un oc­chio ine­sper­to. Quel par­ti­co­la­re di­se­gno può in­gan­na­re chi non è av­vez­zo a ri­co­no­scer­ne la ti­po­lo­gia. Una co­lo­ra­zio­ne “bar­ra­ta” che ap­pa­ren­te­men­te può sem­bra­re la va­rie­tà di co­lo­re più sem­pli­ce da iden­ti­fi­ca­re, in real­tà porta molto spes­so fuori stra­da, es­sen­do, per un no­vi­zio, af­fi­ne ad una co­lo­ra­zio­ne “spar­vie­ro”, o fa­cen­do ca­de­re in er­ro­re chi non co­no­sce che le barre in­ter­mit­ten­ti pos­so­no avere mag­gio­re o mi­no­re lar­ghez­za a se­con­da della razza in cui si espri­me.

Il se­con­do aspet­to che può con­fon­de­re è la fi­sio­no­mia, poi­ché si trat­ta di razze pen­san­ti, con si­mi­le con­for­ma­zio­ne fi­si­ca, si­mi­le mole e peso pres­so­ché equi­va­len­te.

La cre­sta sem­pli­ce è un’al­tra ana­lo­gia, anche se per­fi­no la cre­sta dif­fe­ri­sce in al­cu­ni punti, come ve­dre­mo.

Que­ste più o meno le prin­ci­pa­li si­mi­li­tu­di­ni tra le tre razze, poche, ma che cre­de­te­mi, pos­so­no in­dur­re in er­ro­re e por­ta­re ad ab­ba­gli e ma­lin­te­si, quan­do si trat­ta di far com­pren­de­re ad un no­vi­zio avi­col­to­re le dis­si­mi­li ti­po­lo­gie.

Gallina Amrock Gallina Plymouth J. Kemp
a sx: Gal­li­na Am­rock (all.​to F. Vi­nat­tie­ri), a dx: Gal­li­na Ply­mou­th (J. Kemp 2013 the­ply­mou­th­roc­k­club.​co.​uk)

Av­va­len­do­mi dei tre stan­dard uf­fi­cia­li di razza, mi ac­cin­go ad ana­liz­za­re i con­no­ta­ti spe­ci­fi­ci di que­ste tre razze.

In ogni stan­dard vi è sem­pre ri­por­ta­to due righe che trat­ta­no l’o­ri­gi­ne della razza, per­ciò direi di par­ti­re pro­prio da quel­lo.

La sto­ria se­let­ti­va di que­ste tre razze è ab­ba­stan­za ben do­cu­men­ta­ta e ri­por­ta­ta in molti testi.

La Ply­mou­th Rock nac­que pro­prio nel­l’o­mo­ni­ma città sta­tu­ni­ten­se, che oggi an­no­ve­ra circa 62.000 abi­tan­ti, ca­po­luo­go as­sie­me a Brock­ton della con­tea di Ply­mou­th nello stato del Mas­sa­chu­setts. È una lo­ca­li­tà sto­ri­ca­men­te fa­mo­sa per es­se­re stato il punto di at­trac­co (il fa­mo­so sito “roc­cia di Ply­mou­th“) della May­flo­wer, l’im­bar­ca­zio­ne che portò i primi Padri Pel­le­gri­ni che fon­da­ro­no le co­lo­nie ame­ri­ca­ne. Pro­prio in que­sta città che il Dot­tor Ben­nett, in­tor­no a gli anni anni ‘ses­san­ta del XIX se­co­lo, riu­scì a fis­sa­re i ca­rat­te­ri di que­sta razza, par­ten­do da me­tic­cia­men­ti tra esem­pla­ri di razza Do­me­ni­ca­na, Co­cin­ci­na, Brah­ma e anche Giava; lo scopo ul­ti­mo na­tu­ral­men­te non era prin­ci­pal­men­te quel­lo della ri­cer­ca di un pre­ci­so fe­no­ti­po, bensì di ot­te­ne­re un pollo pe­san­te, ma con buona at­ti­tu­di­ne anche alla pro­du­zio­ne di uova. Ad ogni modo Ben­nett riu­scì co­mun­que a fis­sa­re dei trat­ti mor­fo­lo­gi­ci che ve­ni­va­no tra­man­da­ti di ge­ne­ra­zio­ne in ge­ne­ra­zio­ne. Il primo sog­get­to della razza venne espo­sto da D.A. Upham nel 1869, alla Mo­stra Avi­co­la di Wor­ce­ster, nel Mas­sa­chu­setts. Il ri­co­no­sci­men­to uf­fi­cia­le come “razza” negli Stati Uniti ar­ri­vò pochi anni dopo, ossia nel 1874. Alla razza venne as­se­gna­to il nome di Ply­mou­th rock bar­ra­ta. La bar­ra­tu­ra in­fat­ti, ere­di­ta­ta dalla razza Do­me­ni­ca­na, era fino ad al­lo­ra, l’u­ni­ca co­lo­ra­zio­ne pre­sen­te nella razza. Solo al­cu­ni anni dopo ven­ne­ro ap­pro­va­re due nuove va­rie­tà: la bian­ca e quel­la che al­lo­ra ve­ni­va chia­ma­ta “color cuoio”. La razza per­tan­to perse pian piano l’ag­get­ti­vo “bar­ra­ta” nel nome. La sua dif­fu­sio­ne passo ab­ba­stan­za ra­pi­da­men­te oltre Ocea­no, ed ar­ri­vò in Gran Bre­ta­gna, dove at­ti­rò su­bi­to l’at­ten­zio­ne di tanti ap­pas­sio­na­ti avi­col­to­ri, che pre­se­ro a mano la sua se­le­zio­ne, ap­por­tan­do nuove va­rian­ti di co­lo­re. Il primo club per que­sta razza in Gran Bre­ta­gna, era un club che riu­ni­va più razze e venne chia­ma­to “The Le­ghorn, Ply­mou­th Rock e An­da­lu­sian Club“, fon­da­to nel 1886. Pochi anni dopo, nel 1895, venne fon­da­to Il “Ply­mou­th Rock club“.

Sto­ria un po’ dif­fe­ren­te quel­la del­l’Am­rock, anche se di co­mu­ne ori­gi­ne. Le razze im­pie­ga­te nella sua crea­zio­ne in­fat­ti sono le me­de­si­me im­pie­ga­te per la Ply­mou­th.

C’è ad­di­rit­tu­ra chi, tut­t’og­gi, tende a con­si­de­rar­le come due tipi di­ver­si di un’u­ni­ca razza: la Ply­mou­th in­te­sa come la va­ria­te or­na­men­ta­le da poter esi­bi­re, l’Am­rock in­te­sa come va­rian­te uti­li­ta­ria e più com­mer­cia­le. Venne crea­ta nel 1868, sem­pre nel Mas­sa­chu­setts. L’Am­rock è con­si­de­ra­ta un po’ il “tipo in­du­stria­le” della Ply­mou­th in­som­ma. Que­sta af­fer­ma­zi­ne non è poi così lon­ta­na dalla real­tà. Non dob­bia­mo va­lu­ta­re le due razze come oggi ci ven­go­no mo­stra­te, ma dob­bia­mo com­pren­de­re com’e­ra­no una volta, quan­do ap­pun­to la se­le­zio­ne era ba­sa­ta più sul­l’at­ti­tu­di­ne, quin­di sulla fun­zio­ne, che sulla bel­lez­za.
Venne poi im­por­ta­ta in Ger­ma­nia poco dopo la guer­ra, nel 1948.
L’Am­rock fino al 1950 circa, era pra­ti­ca­men­te usata solo per scopi in­du­stria­li; sta di fatto che suc­ces­si­va­men­te sono state svi­lup­pa­te ibri­de ova­io­le per lo sfrut­ta­men­te anche di que­sta pro­du­zio­ne, oltre alla carne, ed è così che l’Ar­mock è riu­sci­ta a so­prav­vi­ve­re e a non farsi sog­gio­ga­re da ibri­di in­du­stria­li crea­ti nello stes­so pe­rio­do. La se­le­zio­ne sul fe­no­ti­po in que­sta razza è quin­di re­la­ti­va­men­te re­cen­te, e dob­bia­mo rin­gra­zia­re al­cu­ni ap­pas­sio­na­ti che si ac­cor­se­ro che esi­ste­va que­sta va­rian­te della Ply­mou­th, che po­te­va e do­ve­va es­se­re se­le­zio­na­ta come razza a se stan­te.
Sem­bra che il nome della razza sia stato dato pro­prio dagli al­le­va­to­ri te­de­schi, dalla ab­bre­via­zio­ne di “Ame­ri­kan rocks“.
Razza oggi più fa­mo­sa e a mio av­vi­so anche molto più ele­gan­te della sua ormai lon­ta­na pa­ren­te.

Pollo dellOlanda del Nord Gallo e Gallina
Pollo del­l’O­lan­da del Nord, Gallo e Gal­li­na (fonte: www.​anhbc.​nl)

Altro di­scor­so in­ve­ce per la Blu d’O­lan­da. Que­sta non ha nulla a che ve­de­re con le altre due razze, es­sen­do stata se­le­zio­na­ta da su­bi­to nel vec­chio Con­ti­nen­te, e più pre­ci­sa­men­te nella Pro­vin­cia di Zaan, nel­l’O­lan­da set­ten­trio­na­le, zona dalla quale que­sta razza pren­de il nome, ap­pun­to “Olan­da del Nord”. Anche per que­sta ti­po­lo­gia, non vi era al­l’o­ri­gi­ne una se­le­zio­ne fon­da­ta sul fe­no­ti­po, bensì, in que­sto caso sulla sola pro­du­zio­ne di carne per con­su­mo ali­men­ta­re (razza da in­gras­so, come viene men­zio­na­to sullo stan­dard). Vi era una gran­de ri­chie­sta di carne di pollo, so­prat­tut­to dalle gran­di città, come la ca­pi­ta­le Am­ster­dam, e per in­cre­men­ta­re lo svi­lup­po e la cre­sci­ta più ra­pi­da, ven­ne­ro in­tro­dot­ti in se­le­zio­ne esem­pla­ri im­por­ta­ti dal vi­ci­no Bel­gio, di razza Ma­li­nes. Que­sti in­cro­ci non si ri­ve­la­ro­no però re­si­sten­ti al ri­di­go clima umido di quel­le zone, al­lor­ché ai com­mer­cian­ti venne in mente di cer­ca­re di ir­ro­bu­sti­re que­sti me­tic­ci in­du­stria­li con i polli au­toc­to­ni, che erano ru­sti­ci e re­si­sten­ti a tem­pe­ra­tu­re e gradi di umi­di­tà ele­va­ti. Ven­ne­ro im­pie­ga­te in se­le­zio­ne anche due razze con la co­lo­ra­zio­ne spar­vie­ro, ossia la “Spar­vie­ro delle Fian­dre” e dalla “Spar­vie­ro di Ren­nes“. Poi ar­ri­vò anche in que­ste zone la razza Ply­mou­th, che venne an­ch’es­sa in­se­ri­ta per ot­ti­miz­za­re non solo lo svi­lup­po fi­si­co, ma anche la ca­pa­ci­tà di pro­dur­re uova. La razza poi venne presa in con­si­de­ra­zio­ne per la sua par­ti­co­la­re forma e co­lo­ra­zio­ne, e partì quin­di una se­le­zio­ne dif­fe­ren­te, dove si pre­stò at­ten­zio­ne al­l’a­spet­to, poi ac­cu­ra­ta­men­te ri­por­ta­to nel suo stan­dard. Il no­mi­gno­lo che oggi in tanti le af­fib­bia­no, ossia “Blu d’O­lan­da”, è un po’ una re­mi­ne­scen­za del suo vec­chio nome, con il quale ve­ni­va chia­ma­ta tempo ad­die­tro. Co­no­sciu­ta oggi con il nome di “Noord-Hol­land­se Hoen” nel suo Paese d’o­ri­gi­ne, o “North Hol­land Blue“, come viene chia­ma­ta in Gran Bre­ta­gna.

 

Tre per­cor­si si­mi­la­ri quin­di, in pri­mis una se­le­zio­ne sulla pro­dut­ti­vi­tà, poi, solo molto dopo, ar­ri­va­ro­no gli este­ti a cam­bia­re le sorti di que­ste tre ti­po­lo­gie, oggi molto amate prin­ci­pal­men­te per la loro li­vrea e la loro mor­fo­lo­gia.

Anche se in let­te­ra­tu­ra vi sono di­ver­se cor­ren­ti di pen­sie­ro sulla loro fun­zio­ne, pos­sia­mo af­fer­ma­re quin­di che tutte e tre le razze sono da con­si­de­rar­si adat­te per la pro­du­zio­ne di carne, per quan­to ri­guar­da l’Am­rock pos­sia­mo senza dubbi clas­si­fi­car­la come pura razza a du­pli­ce at­ti­tu­di­ne.

Ho tro­va­to acuni scrit­ti in lin­gua in­gle­se che clas­si­fi­ca­no ad­di­rit­tu­ra l’Am­rock come razza a tri­pli­ce at­ti­tu­di­ne, poi­ché viene da certi au­to­ri con­si­de­ra­ta anche la pro­du­zio­ne di piuma e piu­mi­no ai fini com­mer­cia­li, ma que­sto a noi non deve in­te­res­sa­re, per­ché tutta la co­mu­ni­tà di avi­col­to­ri ed i vari co­mi­ta­ti tec­ni­ci na­zio­na­li hanno ora­mai ac­cet­ta­to che que­sta razza sia clas­si­fi­ca­ta con at­ti­tu­di­ne du­pli­ce: pro­du­zio­ne di carne e uova. Anche sul suo stan­dard vi è in­di­ca­ta la se­guen­te ci­ta­zio­ne: “…con buona de­po­si­zio­ne e buona qua­li­tà della carne”.
Oltre a que­sto c’è da con­si­de­ra­re che nel­l’Am­rock il sesso dei pul­ci­ni è fa­cil­men­te di­stin­gui­bi­le, già dal primo gior­no d’età, viene ri­co­no­sciu­to sulla base dell­la gran­dez­za e re­go­la­ri­tà della mac­chia chia­ra sulla re­gio­ne oc­ci­pi­ta­le e sulla base del co­lo­re dei tarsi.

Per quan­to ri­guar­da la Ply­mou­th Rock, il suo in­di­riz­zo se­let­ti­vo è stato in­dub­bia­men­te ri­vol­to alla ma­cel­la­zio­ne, quin­di alla pro­du­zio­ne di carne, ma sul suo stan­dard vi è anche la se­guen­te men­zio­ne: “ha una leg­ge­ra pro­pen­sio­ne alla cova. Mi­glio­ra­re l’at­ti­tu­di­ne alla de­po­si­zio­ne”… per­tan­to vi la pre­ci­sa vo­lon­tà di por­ta­re l’al­le­va­to­re a ri­cer­ca­re un mi­glio­ra­men­te sul piano della pro­du­zio­ne di uova, se­le­zio­nan­do, oltre al­l’a­spet­to fe­no­ti­pi­co, anche que­sto pre­ci­so aspet­to at­ti­tu­di­na­le.

Se si parla di Pollo del­l’O­lan­da del Nord, sullo stan­dard è chia­ra­men­te in­di­ca­ta la frase: “pre­co­ci­tà e pro­dut­ti­vi­tà molto buone”. Ad ogni modo, di­chia­ra­re che que­ste tre razze sono state tutte crea­te per fun­ge­re da polli da ma­cel­lo pre­co­ce, può es­se­re una af­fer­ma­zio­ne cor­ret­ta. Tutte e tre sono razze piut­to­sto pre­co­ci, sia nella cre­sci­ta, sia nel rag­giun­gi­men­to del­l’e­tà pro­dut­ti­va.

Te­nia­mo a mente que­ste at­ti­tu­di­ni, per­ché come in tutte le razze, o quasi tutte, la fun­zio­ne ne de­ter­mi­na l’a­spet­to este­ti­co.

Par­lan­do di ti­po­lo­gie e di aspet­to ge­ne­ra­le, pos­sia­mo de­scri­ve­re te­le­gra­fi­ca­men­te le tre razze in que­sto modo:

– Un Am­rock è un pollo gran­de, forte ed a cre­sci­ta ra­pi­da. La forma del corpo ri­cor­da una cam­pa­na co­ri­ca­ta, forma vi­si­bi­le in par­ti­co­lar modo nella gal­li­na.

– La Ply­mou­th Rock è un pollo ro­bu­sto, dalle forme ar­ro­ton­da­te ed una linea del dorso leg­ger­men­te ascen­den­te, con tron­co a forma tra­pe­zoi­da­le.

– L’O­lan­de­se del Nord è un pollo largo, ab­ba­stan­za al­lun­ga­to e mas­sic­cio con testa gran­de e larga.

Leg­gen­do que­ste tre pic­co­le de­scri­zio­ni, ci siamo già fatti un qua­dro ap­pros­si­ma­ti­vo di di­stin­zio­ne delle tre ti­po­lo­gie.

Ab­bia­mo quin­di visto le ge­ne­ra­li­tà, la ti­po­lo­gia e gli in­di­riz­zi per la se­le­zio­ne… An­dia­mo ana­liz­zan­do ora, passo passo, la terza parte dello stan­dard, ossia le varie voci ana­to­mi­che, con­fron­tan­do e com­men­tan­do le varie pe­cu­lia­ri­tà delle tre sud­det­te razze.

 

Ini­zia­mo dal pa­ra­me­tro del Peso:

– Am­rock: da 3 a 4 kg per i galli, da 2,5 a 3 per le gal­li­ne. Molto dif­fi­ci­le su­pe­ra­re tali pesi. Un gallo che ar­ri­va a 4 kg è raro.
– Ply­mou­th Rock: da 3 a 3,5 kg per i galli, da 2,5 a 3 kg per le gal­li­ne. Peso della gal­li­na iden­ti­co ri­spet­to alla prima razza, peso mas­si­mo del gallo leg­ger­men­te più ri­dot­to.
– Olan­da del Nord: da 3,5 a 4 kg per i galli, da 2,7 a 3,1 kg per le gal­li­ne. Qui in­ve­ce, ri­spet­to al­l’Am­rock è mag­gio­re il peso mi­ni­mo del gallo e mag­gio­re il mi­ni­mo e mas­si­mo per le fem­mi­ne.

Quin­di pos­sia­mo dire che tra le tre razze, la più pe­san­te do­vreb­be es­se­re l’O­lan­da del Nord.

Vero che il giu­di­ce non ha l’uso della bi­lan­cia per re­di­ge­re il pro­prio giu­di­zio in mo­stra, e che quin­di il pa­ra­me­tro del peso è un’in­di­ca­zio­ne ap­pros­si­ma­ti­va e non un “dik­tat”. Il peso è per­tan­to una scala di mi­su­ra alla quale colui che se­le­zio­na do­vreb­be in qual­che modo at­te­ner­si il più pos­si­bi­le. Il pa­ra­me­tro del peso serve più come in­di­riz­zo se­let­ti­vo per l’al­la­va­to­re che come unità di gran­dez­za per il giu­di­ce quin­di, anche se è do­ve­re del giu­di­ce va­lu­ta­re a gran­di linee la mole del­l’e­sem­pla­re sotto ana­li­si, se­gna­lan­do even­tua­li stati di forte sot­to­pe­so, quin­di ma­grez­za, op­pu­re ec­ces­si. Pic­co­le va­ria­zio­ni è ovvio che sono am­mis­si­bi­li, e tal­vol­ta anche ne­ces­sa­rie ose­rei ag­giun­ge­re, ma co­mun­que non bi­so­gna mai e poi mai ec­ce­de­re, an­dan­do a com­pro­met­te­re l’ar­mo­nia ge­ne­ra­le del­l’a­ni­ma­le, il be­nes­se­re e so­prat­tut­to la sua na­tu­ra­le fun­zio­na­li­tà mo­to­ria, nel caso di un ec­ces­si­vo so­prap­pe­so. Una ec­ces­si­va ma­grez­za ri­ve­la­ta in mo­stra, deve es­se­re in­ter­pre­ta­ta dal giu­di­ce come in­di­ce di de­nu­tri­zio­ne, di poco svi­lup­po o di stato di sof­fe­ren­za, fat­to­ri per i quali il no­stro stan­dard pre­ve­de la squa­li­fi­ca.

Tron­co:

– Am­rock: Il tron­co è di media lun­ghez­za, largo e pieno. Dei di­scre­ti dia­me­tri tra­sfer­sa­li del to­ra­ce sono an­ch’es­si im­por­tan­ti. Una man­can­za di forma è da con­si­de­rar­si un di­fet­to grave; un corpo com­pat­to ed esile, com­por­ta grave pe­na­liz­za­zio­ne. Al­tret­tan­do grave sarà un por­ta­men­to trop­po ri­le­va­to, trop­po pro­fon­do o trop­po stret­to.
– Ply­mou­th Rock: svi­lup­pa­to nelle tre di­men­sio­ni, quin­di lungo, largo e pro­fon­do; a forma tra­pe­zioi­da­le. Una forma trian­go­la­re o spi­go­lo­sa è da con­si­de­rar­si di­fet­to grave.
– Olan­da del Nord: oriz­zon­ta­le, di media gran­dez­za, largo e mas­sic­cio. Sul tron­co, in que­sta razza, si può ri­le­va­re l’u­ni­co di­fet­to grave sulla sua ana­to­mia pre­vi­sto dal suo stan­dard uf­fi­cia­le, ossia l’e­ven­tua­le man­can­za di massa. Un corpo poco mas­sic­cio com­por­te­rà gravi pe­na­li­tà. Non bi­so­gna di­men­ti­ca­re in­fat­ti che una delle prin­ci­pa­li pe­cu­lia­ri­tà del Pollo del­l’O­lan­da del Nord è pro­prio l’e­vi­den­za dei suoi vo­lu­mi.

Sic­co­me si parla di “media lun­ghez­za” o “media gran­dez­za”, qui si entra nel­l’ot­ti­ca delle mi­su­re non ben de­fi­ni­te, che non sono mi­su­re quan­ti­fi­ca­bi­li, quin­di del tutto opi­na­bi­li, ma un giu­di­ce e anche l’al­le­va­to­re stes­so, de­vo­no co­no­sce­re le altre razze af­fi­ni, fa­cen­ti parti del me­de­si­mo grup­po, così da poter com­pren­de­re bene quale sia una media gran­dez­za, od una media lun­ghez­za, equi­pa­ran­do la gran­dez­za del tron­co delle varie ti­po­lo­gie.

Per va­lu­ta­re il tron­co è di fon­da­men­ta­le im­por­tan­za pren­de­re vi­sio­ne del­l’a­ni­ma­le in tre di­men­sio­ni, ossia os­ser­van­do­lo da ogni pro­spet­ti­va, di pro­fi­lo e so­prat­tut­to da sopra, co­sic­chè la massa ed il pa­ra­me­tro della lar­ghez­za possa es­se­re ben vi­si­bi­le.

Ve­nia­mo alla Testa:

– Am­rock: la testa è di media gran­dez­za (per avere l’i­dea di cosa si­gni­fi­chi “testa di media gran­dez­za” vale quan­to sopra detto per il tron­co, ossia è es­sen­zia­le il con­fron­to).
– Ply­mou­th Rock: nel com­ples­so put­to­sto pic­co­la. Nella Ply­mou­th la gran­dez­za della testa nella sua to­ta­li­tà è vi­si­bil­men­te più ri­dot­ta ri­spet­to al­l’Am­rock.
– Olan­da del Nord: gran­de e larga. Cer­ta­men­te la testa di que­sta razza è la più gran­de messa a pa­ra­go­ne con le altre due razze.

Quin­di qui ab­bia­mo una delle dif­fe­ren­ze più si­gni­fi­ca­ti­ve tra que­ste razze.

Becco:

– Am­rock: corto e for­te­men­te ri­cur­vo, di co­lo­re gial­lo. Nel gallo sem­pre gial­lo, nella gal­li­na in­ve­ce la parte su­pe­rio­re può anche es­se­re più scura, sfu­ma­tu­re corno scuro sono am­mes­se; se tali sfu­ma­tu­re sono pre­sen­ti nel becco del gallo sarà di­fet­to grave.
– Ply­mou­th Rock: corto e forte, di co­lo­re gial­lo. Per que­sta razza non vi è tol­le­ran­za per even­tua­li sfu­ma­tu­re scure pre­sen­ti in en­tram­be i sessi.
– Olan­da del Nord: di media lun­ghez­za, forte e ben ri­cur­vo. In que­sta razza il becco non è gial­lo, ma è color corno.

Quin­di anche in que­sta voce dello stan­dard tro­via­mo una forte di­sti­zio­ne tra le tre razze, so­prat­tut­to nel co­lo­re. Nel­l’Am­rock inol­tre il becco è al­lun­ga­to o a punta, in en­tram­bi i sessi, sarà con­si­de­ra­to an­ch’es­so grave di­fet­to.

Pic­co­la os­ser­va­zio­ne: negli ul­ti­mi anni ho no­ta­to che di­ver­si al­le­va­to­ri/espo­si­to­ri non pre­sta­no molta at­ten­zio­ne al becco e alla sua even­tua­le in­cu­ria; ho no­ta­to più volte un’a­bi­tua­le ne­gli­gen­za sul con­trol­lo del suo ac­cre­sci­men­to ec­ces­si­vo o sulla pu­li­zia. Aspet­to su cui l’at­ten­zio­ne do­vreb­be es­se­re mag­gio­re.

Occhi:

– Am­rock: occhi sono gran­di e con iride di co­lo­re rosso. Molto spes­so di ve­do­no sog­get­ti con iride più ten­den­te al­l’a­ran­cio, fin­ché que­sta pre­sen­ta una to­na­li­tà che si av­vi­ci­na al rosso pos­sia­mo anche tol­le­ra­re, ma quan­do la ten­den­za è più al gial­lo che al rosso, al­lo­ra il sog­get­to andrà pe­na­liz­za­to con la squa­li­fi­ca.
– Ply­mou­th Rock: gran­di, di co­lo­re rosso aran­cio.
– Olan­da del Nord: in que­sta razza, nella voce re­la­ti­va a gli occhi vi è ri­por­ta­to solo il co­lo­re, ossia de­vo­no pre­sen­tar­si con iride ros­so-aran­cio.

Quin­di tra la Ply­mou­th e la Blu d’O­lan­da non vi è gran­de di­ver­si­tà, men­tre nel­l’Am­rock non è pre­vi­sto un range, ma una sola co­lo­ra­zio­ne pos­si­bi­le.

Ri­cor­dia­mo, solo a scopo di­vul­ga­ti­vo, che un iride di co­lo­re di­ver­so da quel­la pre­vi­sta dallo stan­dard è da con­si­de­rar­si di­fet­to da squa­li­fi­ca in tutte le razze, come anche la bi­cro­mia, l’i­ri­de mar­mo­riz­za­ta o la pre­sen­za di pu­pil­le de­for­ma­te.

Cre­sta:

– Am­rock: sem­pli­ce, di media gran­dez­za (anche qui si dovrà co­no­sce­re le varie gran­dez­ze nelle varie razze per ren­der­si conto di una mi­su­ra media); que­sta deve es­se­re ferma e drit­ta, di tes­si­tu­ra fine, con 4/6 denti e con il lobo che non si ap­pog­gia sulla nuca.
– Ply­mou­th Rock: sem­pli­ce, por­ta­ta drit­ta, di media gran­dez­za, con 4/5 denti non trop­po pro­fon­di, rossa e di tes­si­tu­ra fine.
– Olan­da del Nord: sem­pli­ce, a base larga, di tes­si­tu­ra fine, con 4/5 denti lar­ghi e con il lobo che segue la linea della nuca senza ap­pog­giar­vi­si.

In que­st’ul­ti­ma razza quin­di la cre­sta si pre­sen­ta leg­ger­men­te più gran­de ri­spet­to alle altre, anche in cor­ri­spon­den­za della mag­gior massa della testa. La dif­fe­ren­za più evi­den­te sta nella lar­ghez­za quin­di e anche nel­l’e­ven­tua­le nu­me­ro dei den­tel­li, dove l’Am­rock potrà aver­ne in nu­me­ro mag­gio­re.

Anche qui pre­ci­sia­mo, a scopo in­for­ma­ti­vo, che quan­do si parla di cre­sta sem­pli­ce non ci sarà al­cu­na tol­le­ran­za per even­tua­le pre­sen­za di doppi denti (ab­ba­stan­za fre­quen­te), denti o escre­scen­ze la­te­ra­li (meno fre­quen­te ma ogni tanto ven­go­no ri­le­va­ti), cre­sta pie­ga­ta ove ri­chie­sta drit­ta come nel caso di que­ste tre razze (ca­pi­ta di rado).

Bar­gi­gli:

– Am­rock: sono di media lun­ghez­za, lisci e an­ch’es­si di tes­si­tu­ra fine come la cre­sta. Ov­via­men­te rossi.
– Ply­mou­th Rock: di media gran­dez­za, li­scie e di co­lo­re rosso.
– Olan­da del Nord: di lun­ghez­za media, ben ar­ro­ton­da­ti, di tes­si­tu­ra fine. Anche in que­sta razza, ov­via­men­te rossi.

Non vi sono quin­di gran­di dif­fe­ren­za­zio­ni su que­sto aspet­to, anche se “gran­dez­za” e “lun­ghez­za” non sono certo si­no­ni­mi, in quan­to il primo pa­ra­me­tro, per de­fi­ni­zio­ne, com­pren­de anche il se­con­do.

Orec­chio­ni:

rossi per tutte e tre le razze (come d’al­tron­de quasi la to­ta­li­tà delle razze nel me­de­si­mo grup­po del­l’Am­rock);

– Am­rock: al­lun­ga­ti e lisci.
– Ply­mou­th Rock: di media gran­dez­za, lisci.
– Olan­da del Nord: di media gran­dez­za, al­lun­ga­ti e lisci.

A parte la so­li­ta lieve dif­fe­ren­za nella lun­ghez­za/gran­dez­za, do­vu­ta alla con­for­ma­zio­ne più gran­de della testa nel Blu d’O­lan­da, poi non vi sono ul­te­rio­ri di­scor­dar­ze degne di nota su que­sto con­no­ta­to.

Fac­cia:

– Am­rock: rossa e li­scia.
Non sono per­tan­to am­mes­se le pic­co­le penne sulla fac­cia, chia­ma­te in gergo “pe­lu­ria”, ne sa­ran­no am­mes­se zone chia­re o “muffa bian­ca” (que­st’ul­ti­ma con­si­de­ra­ta di­fet­to da squa­li­fi­ca solo per le razze me­di­ter­ra­nee e nei sog­get­ti delle razze del­l’Eu­ro­pa del Nord a orec­chio­ni bian­chi).
– Ply­mou­th Rock: rossa, con leg­ge­ra pe­lu­ria.
– Olan­da del Nord: di tes­si­tu­ra fine, rossa.

Qui altra dif­fe­ren­za so­stan­zia­le. Men­tre quin­di nel­l’Am­rock e nel­l’O­lan­da del Nord non è am­mes­sa pe­lu­ria, nella Ply­mou­th è ad­di­rit­tu­ra ri­chie­sta.

Collo:

– Am­rock: di media lun­ghez­za con man­tel­li­na ab­bon­dan­te.
– Ply­mou­th Rock: di media lun­ghez­za, forte, con man­tel­li­na molto ab­bon­dan­te.
– Olan­da del Nord: di lun­ghez­za media e ben ri­cur­vo, con man­tel­li­na ab­bon­dan­te.

Men­tre nella prima si for­ni­sce delle di­ret­ti­ve solo sulle di­men­sio­ni e sulla quan­ti­tà di piu­mag­gio, nella Ply­mou­th quel “forte” sta ad in­di­ca­re un collo ro­bu­sto, con di­cre­to vo­lu­me, non do­vu­to solo alla piuma, ma anche alla massa car­no­sa, men­tre nella terza razza si da anche delle di­ret­ti­ve sulla po­stu­ra, di­cen­do “ben ri­cur­vo”.

A parte tali pre­ci­sa­zio­ni, nien­t’al­tro degno di nota per dif­fe­ren­zia­re le tre sul sud­det­to con­no­ta­to.

Spal­le:

– Am­rock: lar­ghe, poco pro­mi­nen­ti e ar­ro­ton­da­te.
– Ply­mou­th Rock: lar­ghe e ar­ro­ton­da­te.
– Olan­da del Nord: come sopra.

Quin­di, nes­su­na dif­fe­ren­za ri­le­van­te.

Dorso:

– Am­rock: an­ch’es­so di media lun­ghez­za, largo su tutta la lun­ghez­za, quasi oriz­zon­ta­le dal collo alla grop­pa; linea dor­sa­le che pro­se­gue verso la coda in una curva con­ca­va, senza in­ter­ru­zio­ni. Un dorso stret­to deve es­se­re con­si­de­ra­to un di­fet­to grave. La grop­pa è larga, pie­na­men­te im­piu­ma­ta e ar­ro­ton­da­ta ai lati.
– Ply­mou­th Rock: di media lun­ghez­za, uni­for­me­men­te largo, con linea drit­ta leg­ger­men­te ascen­den­te verso la coda, grop­pa ben im­piu­ma­ta.
– Olan­da del Nord: lungo, di lar­ghez­za co­stan­te su tutta la sua lun­ghez­za; ar­ro­ton­da­to ai lati, leg­ger­men­te con­ca­vo. Grop­pa larga, forma una tran­si­zio­ne ar­ro­ton­da­ta verso la coda; non ricca di lan­ceo­la­te.

Quin­di su que­sto con­no­ta­to ab­bia­mo no­te­vo­li di­ver­si­fi­ca­zio­ni, che pos­so­no es­se­re rias­sun­te pren­den­do in esame l’al­loi­di­smo, ossia lo stu­dio delle va­ria­zio­ni di pro­fi­lo delle razze, quin­di ba­san­do­ci es­sen­zial­men­te sulle di­su­gua­glian­ze della linea dor­so-co­da, che nel­l’Am­rock forma una curva con­ca­va, quin­di un pro­fi­lo “ce­loi­de” o “con­ca­vi­li­neo”, nella Ply­mou­th è ascen­den­te verso la coda, con an­go­lo as­sen­te… e nel­l’O­lan­da del Nord è ar­ro­ton­da­ta. Visti di pro­fi­lo quin­di, se ci si trova da­van­ti a sog­get­ti che ri­spec­chia­no al me­glio la pro­pria razza, que­sta dif­fe­ren­za è ben vi­si­bi­le, non ci si può sba­glia­re.

Ali:

– Am­rock: di media lun­ghez­za, ben ser­ra­te al corpo; re­mi­gan­ti pri­ma­rie e se­con­da­rie lar­ghe.
– Ply­mou­th Rock: por­ta­te alte e ben ade­ren­ti al corpo.
– Olan­da del Nord: di lun­ghez­za media; por­ta­te ri­le­va­te e ben ser­ra­te al corpo.

Quin­di in so­stan­za, vi è una con­for­ma­zio­ne pe­cu­lia­re della piuma stes­sa, e del piu­mag­gio del corpo, che va an­ch’es­so ad in­flui­re sul por­ta­men­to del­l’a­la, ma ad ogni modo non vi sono gran­di dif­fe­ren­ze evi­den­ti sul por­ta­men­to; del resto, in tutte e tre, le ali si pre­sen­ta­no ben ser­ra­te al corpo e piut­to­sto ri­le­va­te (anche se nel­l’Am­rock non è spe­ci­fi­ca­to). Ali ca­den­ti, in­cro­cia­te od a for­bi­ce, sa­ran­no da con­si­de­rar­si ov­via­men­te di­fet­to da squa­li­fi­ca in tutte e tre le razze.

Petto:

– Am­rock: largo, pieno, pro­fon­do e ben ar­ro­ton­da­to. Nella gal­li­na più pieno e ar­ro­ton­da­to.
– Ply­mou­th Rock: largo, ben ar­ro­ton­da­to.
– Olan­da del Nord: largo e pro­fon­do, ben ar­ro­ton­da­to e leg­ger­men­te pro­mi­nen­te; por­ta­to ad una media al­tez­za. Nella gal­li­na un po’ più pro­fon­do che nel gallo.

Lar­ghez­za e ro­ton­di­tà quin­di sono gli aspet­ti im­pre­scin­di­bi­li co­mu­ni in tutte e tre le razze. La pro­fon­di­tà è ri­mar­ca­ta nel­l’Am­rock e della Blu d’O­lan­da, che hanno in co­mu­ne una evi­den­za mag­gio­re nella fem­mi­na.

Gambe*:

– Am­rock: gambe di media lun­ghez­za, forti e ben im­piu­ma­te.
– Ply­mou­th Rock: gambe di lun­ghez­za media, poco evi­den­ti, senza cu­sci­ni.
– Olan­da del Nord: gambe di media lun­ghez­za, pos­sen­ti e ben im­piu­ma­te.

Non vi sono gros­se dif­fe­ren­ze ri­le­va­bi­li, su que­sta zona ana­to­mi­ca.

* so­li­ta­men­te Gambe, Tarsi e Dita, in tutti gli stan­dard, sono rag­grup­pa­ti nella me­de­si­ma voce “Zampe”, ma in que­sto ar­ti­co­lo ho de­ci­so di di­vi­der­li in due voci di­stin­te.

Tarsi / dita:

– Am­rock: tarsi lisci di media lun­ghez­za, forti e ben di­va­ri­ca­ti; gial­li. Nella gal­li­na qual­che sca­glia scura am­mes­sa; nel pe­rio­do di de­po­si­zio­ne am­mes­si tarsi schia­ri­ti. Dita di media lun­ghez­za, forti e ben al­lar­ga­ti.
– Ply­mou­th Rock: tarsi me­dia­men­te lun­ghi, forti, senza piume, quat­tro dita, co­lo­re gial­lo in­ten­so. Una co­lo­ra­zio­ne dei tarsi e delle dita di­ver­sa dal gial­lo, in que­sta razza è da con­si­de­rar­si di­fet­to grave.
– Olan­da del Nord: tarsi di lun­ghez­za media, forti, non im­piu­ma­ti; color carne fino a gri­gio perla, 4 dita, pos­sen­ti e ben al­lar­ga­te.

Qui c’è una gran­de dif­fe­ren­za quin­di, so­prat­tut­to sul co­lo­re. Nella prima razza vi è la me­de­si­ma tol­le­ran­za che ave­va­mo ri­scon­tra­to par­lan­do del becco (co­lo­re dei tarsi e del becco, quasi sem­pre cor­ri­spon­do­no), ossia nel ma­schio de­vo­no es­se­re gial­li, nella fem­mi­na sono am­mes­se sca­glie scure (equi­pa­ra­bi­li alle sfu­ma­tu­re corno scuro am­mes­se nel becco della gal­li­na). Nella Ply­mou­th i tarsi sono gial­li, ma di una to­na­li­tà di gial­lo più in ri­sal­to ri­spet­to al­l’Am­rock. Nella Blu d’O­lan­da il co­lo­re va dal car­ni­ci­no fino al gri­gio. La pre­sen­ta di sca­glie gros­so­la­ne nel­l’Am­rock sarà con­si­de­ra­to di­fet­to grave, cosi come la pre­sen­za di sca­glie trop­po scure.

Ven­tre:

– Am­rock: pieno e largo, più svi­lup­pa­to nella gal­li­na.
– Ply­mou­th Rock: ben svi­lup­pa­to, largo e pro­fon­do.
– Olan­da del Nord: ben svi­lup­pa­to e ar­ro­ton­da­to.

Nes­su­na dif­fe­ren­za ri­le­van­te su que­sto aspet­to, a parte il fatto che per l’Am­rock un ec­ces­si­vo svi­lup­po del ven­tre dovrà es­se­re con­si­de­ra­to un grave di­fet­to.

Ve­nia­mo alla parte ter­mi­na­le del corpo, ossia la Coda:

– Am­rock: di media lun­ghez­za, larga alla base; è por­ta­ta ad una buona media al­tez­za; ti­mo­nie­re ri­co­per­te dalle fal­ci­for­mi. Nella gal­li­na le ti­mo­nie­re fuo­rie­sco­no un po’ dalle co­pri­tri­ci.
– Ply­mou­th Rock: corta, piena, con im­pian­to largo, por­ta­ta aper­ta, poco ri­le­va­ta, ap­pa­ren­te­men­te senza an­go­lo, con­ti­nua inin­ter­rot­ta­men­te la linea del dorso.
– Olan­da del Nord: di media lun­ghez­za, larga al­l’at­tac­ca­tu­ra; fal­ci­for­mi di media lun­ghez­za, ben ar­cua­te e che ri­co­pro­no bene le ti­mo­nie­re; por­ta­ta ri­le­va­ta.

Qui si ri­ba­di­sce per la Ply­mou­th rock la ti­pi­ca linea del dor­so-co­da, che non forma arco, e che scen­de dalla coda al dorso in linea pra­ti­ca­men­te retta. Oltre a que­sto, altra ca­rat­te­ri­sti­ca ti­pi­ca della Ply­mou­th, e di­ver­gen­te dalle altre due razze, è il por­ta­men­to della coda, che deve pre­sen­tar­si aper­ta e poco ri­le­va­ta, al­l’op­po­sto della Blu d’O­lan­da che in­ve­ce deve es­se­re ri­le­va­ta. Il li­vel­lo che rag­giun­ge la coda del­l’Am­rock è un po’ una via di mezzo, ma co­mun­que più si­mi­la­re al por­ta­men­to del­l’O­lan­da del Nord, ri­spet­to al­l’al­tra razza.

Piu­mag­gio:

– Am­rock: con­for­ma­zio­ne ben ser­ra­to al corpo; in que­sta razza un piu­mag­gio trop­po ri­gon­fio è da con­si­de­rar­si di­fet­to grave.
– Ply­mou­th Rock: ben ade­ren­te al corpo, senza cu­sci­ni, penne lar­ghe.
– Olan­da del Nord: folto, un po’ sof­fi­ce senza però for­ma­re cu­sci­net­ti.

La pre­sen­za di cu­sci­net­ti quin­di è da evi­ta­re in tutte e tre le razze. La penna ha una lar­ghez­za pres­so­ché si­mi­le. Ho ri­le­va­to più volte però che le penne della Ply­mou­th sono leg­ger­men­te più stret­te e al­lun­ga­te ri­spet­to al­l’Am­rock, que­sto aspet­to è molto evi­den­te ad esem­pio nelle piume lan­ceo­la­te della grop­pa.

An­dia­mo ora ad ana­liz­za­re le Co­lo­ra­zio­ni.

Te­nen­do pre­sen­te che la Ply­mou­th ha ben 7 co­lo­ra­zio­ni, tra cui la “bar­ra­ta”, e che l’O­lan­da del Nord non è bar­ra­ta, bensì spar­vie­ro… ana­liz­ze­re­mo solo qui di se­gui­to, le tre co­lo­ra­zio­ni più si­mi­la­ri, ossia la bar­ra­ta nel­l’Am­rock, la bar­ra­ta nella Ply­mou­th Rock e la spar­vie­ro nella Olan­da del Nord (ri­por­to le de­scri­zio­ni omet­ten­do vo­lu­ta­men­te l’e­len­co dei di­fet­ti gravi nella spe­ci­fi­ca co­lo­ra­zio­ne, in quan­to li ri­ten­go su­per­flui per l’ar­go­men­ta­zio­ne del pre­sen­te ar­ti­co­lo).

– Co­lo­ra­zio­ne Bar­ra­ta Am­rock (Gallo e Gal­li­na):

Ogni piuma con bar­ra­tu­ra tra­sver­sa­le, in al­ter­nan­za mul­ti­pla il più re­go­la­re pos­si­bi­le, gri­gio-ne­ro e gri­gio-chia­ro (bian­co gri­gia­stro). Le barre sono ret­ti­li­nee de­vo­no es­se­re de­li­mi­ta­te il più net­ta­men­te pos­si­bi­le. Barre della stes­sa lar­ghez­za nel gallo, più stret­te nella man­tel­li­na e leg­ger­men­te den­tel­la­te. La gal­li­na ha delle barre nere più lar­ghe del gallo e per­tan­to ap­pa­re più scura. Le piume de­vo­no il più pos­si­bi­le ter­mi­na­re col nero dando così una barra com­ple­ta. Le re­mi­gan­ti pri­ma­rie hanno le barre meno net­ta­men­te di­se­gna­te , un co­lo­re un po’ più opaco è tol­le­ra­to. Piu­mi­no di­se­gna­to. Una sfu­ma­tu­ra d’in­sie­me più o meno scura è am­mes­sa nei due sessi.

– Co­lo­ra­zio­ne Bar­ra­ta Ply­mou­th Rock (Gallo e Gal­li­na):

Ogni penna ha un di­se­gno a barre in linea netta. Il nero ed il gri­gio molto chia­ro si al­ter­na­no re­go­lar­men­te. Nel gallo la bar­ra­tu­ra è di ugua­le lar­ghez­za, nella gal­li­na in­ve­ce le barre nere sono più lar­ghe e nel­l’in­sie­me ap­pa­re per­ciò più scura. La penna ter­mi­na con la punta nera. Il piu­mi­no man­tie­ne il di­se­gno.

– Co­lo­ra­zio­ne Spar­vie­ro nel Pollo del­l’O­lan­da del Nord (Gallo e Gal­li­na):

Di­se­gno spar­vie­ro gri­gio-blu su tutto il man­tel­lo. Piu­mi­no solo fie­vol­men­te di­se­gna­to. La gal­li­na è nel suo in­sie­me un po’ più scura del gallo.

Il Giudice FIAV Federico Vinattieri con un Gallo Amrock
Il Giu­di­ce FIAV Fe­de­ri­co Vi­nat­tie­ri con un Gallo Am­rock

Penso che le dif­fe­ren­ze siano molto ben de­du­ci­bi­li da quan­to sopra de­scrit­to, e dal vivo ri­ten­go siano ancor più evi­den­ti.

Prima di tutto la Olan­da del Nord sfog­gia un’al­tra co­lo­ra­zio­ne ri­spet­to alle altre due, una co­lo­ra­zio­ne clas­si­fi­ca­ta in­di­pen­den­te dalla bar­ra­ta, pro­prio poi­ché il di­se­gno è dif­fe­ren­te, ed inol­tre la pre­sen­za del co­lo­re gri­gio-blua­stro (da cui il vec­chio nome “Blu d’O­lan­da”) è ben vi­si­bi­le. Una Ply­mou­th si ri­co­no­sce da una Am­rock per­ché le sue bar­ra­tu­re ri­sul­ta­no vi­si­bil­men­te più stret­te.

Per com­pren­de­re le dif­fe­ren­ze di co­lo­re e di­se­gno tra le razze, bi­so­gne­reb­be anche ben com­pren­der­ne il com­por­ta­men­to ge­ne­ti­co, e co­no­sce­re i vari geni che in­flui­sco­no in que­ste co­lo­ra­zio­ni.

Non è il caso, nel pre­sen­te ar­ti­co­lo, di en­tra­re nei mean­dri della ge­ne­ti­ca e di spie­ga­re per filo e per segno come può com­por­tar­si il gene Bar­ra­to, per­tan­to so­pras­se­dia­mo. Per ades­so vi basti ca­pi­re che l’e­spres­sio­ne di tali geni va­ria­no i loro ef­fet­ti a se­con­da della ve­lo­ci­tà di cre­sci­ta della piuma e al tipo di pig­men­to.

Que­ste tre razze hanno dif­fe­ren­ti strut­tu­re delle penne e dif­fe­ren­ti ve­lo­ci­tà di cre­sci­ta delle stes­se, quin­di i geni che agi­sco­no ha una dif­fe­ren­te in­fluen­za.

Così si ve­ri­fi­che­rà una chia­ra dif­fe­ren­za fe­no­ti­pi­ca, molto ben evi­den­te: il bar­ra­to avrà bar­ra­tu­re nette, che al­ter­na il bian­co e gri­gio scuro, men­tre lo spar­vie­ro ha un’al­ter­nan­za più sfu­ma­ta. La dif­fe­ren­te bar­ra­tu­ra tra le tre è più che evi­den­te quin­di.

Dif­fu­sio­ne:

Parlo della dif­fu­sio­ne nel pa­no­ra­ma ita­lia­no, in quan­to que­sta co­no­sco di­ret­ta­men­te… ov­via­men­te la no­stra resta una pic­co­la real­tà, messa a pa­ra­go­ne con la gran­de tra­di­zio­ne te­de­sca, fran­ce­se o nord eu­ro­pea.

L’Am­rock co­mun­que si­cu­ra­men­te, tra le tre, la fa da pa­dro­na nel no­stro Paese, ma anche oltre con­fi­ne. Non oc­co­re gi­ra­re per le mo­stre o con­sul­ta­re sta­ti­sti­che, basti apri­re un qua­lun­que so­cial net­work e la po­po­la­ri­tà di que­sta razza sarà chia­ris­si­ma. No­no­stan­te que­sto gran­de in­te­res­se per l’Am­rock, evi­den­te in rete, nelle mo­stre avi­co­le ita­lia­ne non ar­ri­va mai ad es­se­re rap­pre­sen­ta­ta con gran­di nu­me­ri.

La Ply­mou­th Rock è molto meno dif­fu­sa, forse per­ché ri­te­nu­ta (da mio punto di vista giu­sta­men­te) meno ele­gan­te, o forse per­ché, si sà, le mode in­flui­sco­no sul pen­sie­ro co­mu­ne… La po­po­la­ri­tà del­l’Am­rock ha un po’ oscu­ra­to il fa­sci­no della Ply­mou­th Rock, no­no­stan­te que­st’ul­ti­ma abbia anche una mag­gior gamma di co­lo­ra­zio­ni pos­si­bi­li.

Ai Cam­pio­na­ti Ita­lia­ni di avi­col­tu­ra F.I.A.V. del 2019, te­nu­to­si alla Fiera di Car­ra­ra, erano pre­sen­ti 18 Am­rock e solo 2 Ply­mou­th Rock.

La Blu d’O­lan­da è una razza quasi del tutto sco­no­sciu­ta nel no­stro Paese, e at­tual­men­te non credo vi siano al­le­va­to­ri di que­sta razza su suolo ita­lia­no, o quan­to­me­no spo­ra­di­ci.

Due pa­ro­le anche sull’Am­rock nana:

Razza piut­to­sto re­cen­te. A dif­fe­ren­za della gran­de, que­sta fa parte del gran­de uni­ver­so delle se­le­zio­ni te­de­sche. Fu se­le­zio­na­ta, e poi ri­co­no­sciu­ta pro­prio in Ger­ma­nia nel 1972.
E’ ap­pun­to una mi­nia­tu­ra del­l’Am­rock a tutti gli ef­fet­ti, dalla quale dif­fe­ri­sce per la ta­glia, per il peso e per i den­tel­li della cre­sta pre­vi­sti in nu­me­ro mas­si­mo in­fe­rio­re (4/5, in­ve­ce di 4/6), per il resto è as­so­lu­ta­men­te iden­ti­ca alla ta­glia mag­gio­re. La dif­fu­sio­ne è net­ta­men­te mi­no­re ri­spet­to alla gran­de, in­fat­ti in Ita­lia sono po­chis­si­mi gli al­le­va­to­ri che hanno nel pro­prio pol­la­io que­sta razza. Alla edi­zio­ne dei Cam­pio­na­ti Ita­lia­ni di avi­col­tu­ra 2019, solo 1 sog­get­to di que­sta razza era pre­sen­te (una di­scre­ta gal­li­na).

Dopo que­sto esame mi­nu­zio­so, di ogni voce degli stan­dard, siamo in grado dun­que di di­stin­gue­re e va­lu­ta­re in modo tra­spa­ren­te le tre razze, senza più ca­de­re in er­ro­re.

Spero per­tan­to d’a­ver chia­ri­to una volta per tutte il di­va­rio tra que­ste tre razze, ognu­na con la pro­pria ti­pi­ca forma, trat­ti di­stin­ti­vi della testa e del tron­co, pre­ci­puo pro­fi­lo e linea del dorso, in­con­fon­di­bi­le di­se­gno del piu­mag­gio.

Tre iden­ti­tà che non pos­so­no più es­se­re con­fu­se.

* Qui di se­gui­to, rias­su­mo sche­ma­ti­ca­men­te le prin­ci­pa­li dif­fe­ren­ze tra le razze:
differenze razza gallina amrock blu d'olanda Plymouth Rock

 

Fe­de­ri­co Vi­nat­tie­ri è un ap­pas­sio­na­to al­le­va­to­re ci­no­fi­lo, giu­di­ce F.I.A.V., or­ni­to­fi­lo e avi­col­to­re (ti­to­la­re Al­le­va­men­to di Fos­som­bro­ne – www.​dif​osso​mbro​ne.​ithttp://​lupi.​dif​osso​mbro​ne.​ithttp://​ornitologia.​dif​osso​mbro​ne.​it). Cur­ri­cu­lum vitae >>>

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