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di Marco Sal­va­ter­ra e Nic­co­lò Bar­to­li

esame di stato istituto agrario traccia 2018 estimo

Esame 2018 – Ses­sio­ne or­di­na­ria – (Ar­ti­co­la­zio­ne: Ge­stio­ne del­l’am­bien­te e del ter­ri­to­rio)
Tema di: ECO­NO­MIA, ESTI­MO, MAR­KE­TING E LE­GI­SLA­ZIO­NE

Il can­di­da­to svol­ga la prima parte della prova e ri­spon­da a due tra i que­si­ti pro­po­sti nella se­con­da parte.

PRIMA PARTE

Un’a­zien­da ad in­di­riz­zo ce­rea­li­co­lo-frut­ti­co­lo, del­l’e­sten­sio­ne di 28,50 et­ta­ri, è con­dot­ta da un pro­prie­ta­rio col­ti­va­to­re di­ret­to. A se­gui­to del­l’ap­pro­va­zio­ne di un’o­pe­ra di pub­bli­ca uti­li­tà (am­plia­men­to di una su­per­stra­da), è stata di­spo­sta l’e­spro­pria­zio­ne di una su­per­fi­cie pari a 1,50 et­ta­ri così co­sti­tui­ta: 1 et­ta­ro a se­mi­na­ti­vo e 0,5 et­ta­ri con so­pras­suo­lo coe­ta­neo di 8 anni.

Il can­di­da­to, fa­cen­do ri­fe­ri­men­to ad una zona di sua co­no­scen­za e dopo aver op­por­tu­na­men­te il­lu­stra­to le ca­rat­te­ri­sti­che pro­dut­ti­ve azien­da­li, as­su­men­do tutti i dati non in­di­ca­ti con cri­te­ri di con­grui­tà, de­ter­mi­ni l’in­den­ni­tà spet­tan­te al pro­prie­ta­rio giu­sti­fi­can­do il pro­ce­di­men­to di stima adot­ta­to.

SE­CON­DA PARTE

  1. Il can­di­da­to espon­ga la vi­gen­te nor­ma­ti­va in ma­te­ria di espro­pria­zio­ne per pub­bli­ca uti­li­tà, par­ten­do dal caso espo­sto nella prima parte, in­te­gran­do con esem­pi che il­lu­stri­no l’e­vo­lu­zio­ne sto­ri­ca della de­ter­mi­na­zio­ne le­ga­le del­l’in­den­ni­tà spet­tan­te al­l’e­spro­pria­to.
  2. Il can­di­da­to de­scri­va le va­ria­zio­ni ca­ta­sta­li con­se­guen­ti al­l’e­spro­pria­zio­ne de­scrit­ta nella prima parte.
  3. Il can­di­da­to il­lu­stri ana­lo­gie e dif­fe­ren­ze nei pro­ce­di­men­ti di stima adot­ta­ti nella va­lu­ta­zio­ne di una col­tu­ra in atto (an­ti­ci­pa­zio­ni col­tu­ra­li e frut­ti pen­den­ti).
  4. Il can­di­da­to, anche fa­cen­do ri­fe­ri­men­to ad even­tua­li espe­rien­ze svol­te in am­bi­to extra sco­la­sti­co (al­ter­nan­za scuo­la la­vo­ro, stage, ti­ro­ci­ni, …), de­scri­va per un ter­ri­to­rio di sua co­no­scen­za le prin­ci­pa­li forme di in­te­gra­zio­ne e mul­ti­fun­zio­na­li­tà del­l’im­pre­sa agri­co­la.

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Du­ra­ta mas­si­ma della prova: 6 ore.

È con­sen­ti­to l’uso di ma­nua­li e pron­tua­ri tec­ni­ci.

È con­sen­ti­to l’uso del di­zio­na­rio di lin­gua ita­lia­na.

È con­sen­ti­to l’uso del di­zio­na­rio bi­lin­gue (ita­lia­no-lin­gua del paese di pro­ve­nien­za) per i can­di­da­ti di ma­dre­lin­gua non ita­lia­na.

Non è con­sen­ti­to la­scia­re l’I­sti­tu­to prima che siano tra­scor­se 3 ore dalla det­ta­tu­ra del tema.

La se­con­da prova d’e­sa­me coin­vol­ge­va, fino al 2018, un’u­ni­ca di­sci­pli­na, in que­sto caso Eco­no­mia, Esti­mo, Mar­ke­ting e Le­gi­sla­zio­ne negli Isti­tu­ti Tec­ni­ci Agra­ri, sia per l’ar­ti­co­la­zio­ne “Ge­stio­ne del­l’am­bien­te e del ter­ri­to­rio” che in “Pro­du­zio­ni e tra­sfor­ma­zio­ni”. Dal 2019 l’e­sa­me coin­vol­ge due di­sci­pli­ne.

PARTE PRIMA

Note per lo svol­gi­men­to

Il testo non spe­ci­fi­ca quale in­den­ni­tà deve es­se­re de­ter­mi­na­ta (in­den­ni­tà prov­vi­so­ria, in­den­ni­tà de­fi­ni­ti­va o prez­zo di ces­sio­ne vo­lon­ta­ria), per­tan­to ver­ran­no cal­co­la­te tutte e tre.

La nor­ma­ti­va at­tual­men­te in vi­go­re in tema di espro­pria­zio­ni per causa di pub­bli­ca uti­li­tà fa ri­fe­ri­men­to al D.P.R. n. 327 del­l’8 giu­gno 2001 (testo unico T.U.), mo­di­fi­ca­to in se­gui­to a due sen­ten­ze della Corte co­sti­tu­zio­na­le, la n. 348 del 24 ot­to­bre 2007 e la n. 181 del 10 giu­gno 2011.

Si ipo­tiz­za che la parte espro­pria­ta in­te­res­si due ap­pez­za­men­ti (1 et­ta­ro e 0,5 et­ta­ri) adia­cen­ti alla pre­e­si­sten­te su­per­stra­da e che, per­tan­to, la parte re­si­dua del fondo ru­sti­co ri­mar­rà ac­cor­pa­ta.

Vista l’e­si­gui­tà della parte espro­pria­ta sul to­ta­le della su­per­fi­cie azien­da­le, non vi sarà una ri­du­zio­ne del­l’of­fer­ta di la­vo­ro per il con­dut­to­re che ri­cor­re già a sa­la­ria­ti av­ven­ti­zi per le ope­ra­zio­ni di po­ta­tu­ra e rac­col­ta, e non vi sarà un’in­ci­den­za sen­si­bi­le sulle eco­no­mie di scala.

Si ipo­tiz­za che il pro­prie­ta­rio espro­pria­to, av­vi­sa­to del­l’av­vio del pro­ce­di­men­to di ap­pro­va­zio­ne dello stru­men­to ur­ba­ni­sti­co, in­ca­ri­chi un tec­ni­co di fi­du­cia per de­ci­de­re se ac­cet­ta­re l’in­den­ni­tà prov­vi­so­ria e pro­ce­de­re quin­di con un atto di ces­sio­ne vo­lon­ta­ria, op­pu­re ri­fiu­tar­la e ri­chie­de­re la de­ter­mi­na­zio­ne del­l’in­den­ni­tà de­fi­ni­ti­va.

SVOL­GI­MEN­TO

Pre­mes­sa

In data 28/02/2020, il sot­to­scrit­to p.a. …………, iscrit­to al Col­le­gio dei Pe­ri­ti Agra­ri e dei Pe­ri­ti Agra­ri Lau­rea­ti di Siena, Arez­zo, Fi­ren­ze con il n. …., aven­te stu­dio in Fi­ren­ze, via di Pe­re­to­la 70, ri­ce­vet­te dal sig. Pinco Pal­li­no l’in­ca­ri­co di sti­ma­re le pro­ba­bi­li in­den­ni­tà re­la­ti­ve al­l’e­spro­prio par­zia­le del fondo ru­sti­co “Chie­vo” di sua pro­prie­tà.

L’in­ca­ri­co fu af­fi­da­to per­ché il pro­prie­ta­rio vuole sa­pe­re se gli con­ven­ga ac­cet­ta­re l’in­den­ni­tà prov­vi­so­ria che gli verrà pro­po­sta op­pu­re ri­fiu­tar­la e ri­chie­de­re la de­ter­mi­na­zio­ne del­l’in­den­ni­tà de­fi­ni­ti­va.

A se­gui­to dei so­pral­luo­ghi ef­fet­tua­ti, il sot­to­scrit­to ha ac­cer­ta­to tutti i dati ri­le­van­ti ai fini della va­lu­ta­zio­ne, che ven­go­no di se­gui­to espo­sti ed ela­bo­ra­ti.

De­scri­zio­ne del fondo ru­sti­co “Chie­vo”

Il fondo ru­sti­co in­te­res­sa­to dal­l’e­spro­prio par­zia­le, de­no­mi­na­to “Chie­vo”, si trova nel Co­mu­ne di Mon­te­lu­po Fio­ren­ti­no, in pro­vin­cia di Fi­ren­ze. Il pro­prie­ta­rio, il sig. Pinco Pal­li­no, con­du­ce di­ret­ta­men­te l’a­zien­da con l’a­iu­to dei fa­mi­lia­ri e di ope­rai av­ven­ti­zi, in par­ti­co­la­re nel pe­rio­do della po­ta­tu­ra e della rac­col­ta.

Il fondo dista circa 500 metri dalla stra­da sta­ta­le n. 230 alla quale è col­le­ga­to me­dian­te stra­da vi­ci­na­le asfal­ta­ta; si trova a circa 2 Km dal cen­tro abi­ta­to di ….. La su­per­stra­da FI­PI­LI lo co­steg­gia per un trat­to di circa 500 metri.

Nella zona i ter­re­ni in col­li­na sono a vo­ca­zio­ne vi­ti­co­la men­tre nel fon­do­val­le sono dif­fu­se azien­de ad in­di­riz­zo misto, ce­rea­li­co­lo-frut­ti­co­lo. La frut­ta pro­dot­ta viene ven­du­ta a gros­si­sti pres­so il lo­ca­le mer­ca­to or­to­frut­ti­co­lo.

Il fondo è riu­ni­to in un unico corpo di forma re­go­la­re, a gia­ci­tu­ra pia­neg­gian­te; l’al­ti­tu­di­ne è di 80 m s.l.m. Il clima è con­ti­nen­ta­le tem­pe­ra­to con in­ver­ni non trop­po ri­gi­di ed esta­ti calde; la zona è spes­so in­te­res­sa­ta da neb­bie, in par­ti­co­la­re du­ran­te il pe­rio­do in­ver­na­le. Le pre­ci­pi­ta­zio­ni medie annue sono pari a circa 800 mm, con­cen­tra­te so­prat­tut­to in au­tun­no e pri­ma­ve­ra. Le si­ste­ma­zio­ni idrau­li­co-agra­rie, co­sti­tui­te da una rete di fossi e sco­li­ne, per­met­to­no un ra­pi­do al­lon­ta­na­men­to delle acque in ec­ces­so. Nella su­per­fi­cie oc­cu­pa­ta dal frut­te­to è pre­sen­te un im­pian­to di ir­ri­ga­zio­ne a mi­cro­get­to, ali­men­ta­to con acqua pre­le­va­ta da un pozzo si­tua­to al­l’in­ter­no del­l’a­zien­da stes­sa.

La su­per­fi­cie ca­ta­sta­le è di 28.50.00 ha, di cui 0,5 è clas­sa­ta come Fab­bri­ca­to ru­ra­le; la re­stan­te su­per­fi­cie e clas­sa­ta come Se­mi­na­ti­vo di II clas­se (22 ha) e Frut­te­to di II clas­se (6,0 ha).

La su­per­fi­cie col­ti­va­ta a se­mi­na­ti­vo si attua una ro­ta­zio­ne quin­quen­na­le sorgo, fru­men­to, me­di­ca, me­di­ca, me­di­ca.

Il pe­sche­to oc­cu­pa una su­per­fi­cie pari a 6 et­ta­ri: si col­ti­va­no al­cu­ne va­rie­tà di pe­sche net­ta­ri­ne a pasta gial­la a ma­tu­ra­zio­ne sca­la­re (Wein­ber­ger, Su­per­crim­son, Sum­mer­grand) in­ne­sta­te su GF677(Pru­nus per­si­ca x P. amyg­da­lus), adat­to a vari climi, e Mr.S. 2/5 (Pru­nus ce­ra­si­fe­ra) più re­si­sten­te al­l’a­sfis­sia. La forma di al­le­va­men­to at­tua­ta è a pal­met­ta li­be­ra, il sesto d’im­pian­to m 4,5 x 2,5 (circa 890 pian­te al­l’et­ta­ro). I pe­sche­ti hanno età di­ver­sa. La strut­tu­ra di so­ste­gno è co­sti­tui­ta da pali in legno, con pali di te­sta­ta an­co­ra­ti al ter­re­no con ti­ran­ti e filo di ferro.

I fab­bri­ca­ti (casa d’a­bi­ta­zio­ne del con­dut­to­re e della sua fa­mi­glia, ma­gaz­zi­no, fie­ni­le, fab­bri­ca­to per il ri­co­ve­ro delle mac­chi­ne sono in buono stato di ma­nu­ten­zio­ne). Il parco mac­chi­ne e at­trez­zi è for­ma­to da: due trat­tri­ci, se­mi­na­tri­ci, mo­to­fal­cia­tri­ce, ato­miz­za­to­re, carro po­ta­tu­ra e rac­col­ta, ri­mor­chio, span­di­con­ci­me, for­bi­ci pneu­ma­ti­che e at­trez­zi vari; il tutto suf­fi­cien­te ai fab­bi­so­gni del fondo.

Espro­prio

I ter­re­ni che ver­ran­no espro­pria­ti sono adia­cen­ti alla su­per­stra­da che verrà am­plia­ta (una nuova cor­sia e la rea­liz­za­zio­ne di un nuovo svin­co­lo): 1 et­ta­ro de­sti­na­to a se­mi­na­ti­vo e 0,5 et­ta­ri oc­cu­pa­ti da un pe­sche­to pian­ta­to 8 anni fa.

I ter­re­ni non sono edi­fi­ca­bi­li.

I cri­te­ri di in­den­niz­zo sono sta­bi­li­ti dalla nor­ma­ti­va in vi­go­re (come già detto, il T.U. del 2001, con le mo­di­fi­che a se­gui­to delle sen­ten­ze di in­co­sti­tu­zio­na­li­tà):

  • In­den­ni­tà prov­vi­so­ria, of­fer­ta al pro­prie­ta­rio del bene espro­pria­to entro 30 gior­ni dalla di­chia­ra­zio­ne di pub­bli­ca uti­li­tà;
  • In­den­ni­tà de­fi­ni­ti­va in caso di ri­fiu­to del­l’in­den­ni­tà prov­vi­so­ria.

Per le aree non edi­fi­ca­bi­li col­ti­va­te, anche in caso di ces­sio­ne vo­lon­ta­ria, il prez­zo è pari al­l’in­den­ni­tà prov­vi­so­ria ac­cet­ta­ta, senza mag­gio­ra­zio­ne.

Al pro­prie­ta­rio col­ti­va­to­re di­ret­to o im­pren­di­to­re agri­co­lo pro­fes­sio­na­le spet­ta un’in­den­ni­tà ag­giun­ti­va de­ter­mi­na­ta in mi­su­ra pari al va­lo­re agri­co­lo medio (VAM) cor­ri­spon­den­te al tipo di col­tu­ra ef­fet­ti­va­men­te pra­ti­ca­ta.

In­den­ni­tà prov­vi­so­ria

L’in­den­ni­tà verrà cal­co­la­ta sulla base del va­lo­re di mer­ca­to, per­tan­to, es­sen­do l’a­rea non edi­fi­ca­bi­le col­ti­va­ta, sarà pari al va­lo­re agri­co­lo ef­fet­ti­vo.

Pren­den­do come ri­fe­ri­men­to re­cen­ti com­pra­ven­di­te, il pe­ri­to ri­tie­ne pro­ba­bi­li le se­guen­ti quo­ta­zio­ni:

  • Se­mi­na­ti­vo: 30.000 €/ha
  • Frut­te­ti (con im­pian­to ir­ri­guo) di dru­pa­cee: 55.000 €/ha

Pro­ba­bi­le in­den­ni­tà prov­vi­so­ria che verrà of­fer­ta al pro­prie­ta­rio:

  • 1 et­ta­ro a se­mi­na­ti­vo: 30.000 x 1,0
  • 0,5 et­ta­ri a pe­sche­to: 000 x 0,5

To­ta­le: 57.500 €

Se tale in­den­ni­tà viene ac­cet­ta­ta con di­chia­ra­zio­ne scrit­ta ir­re­vo­ca­bi­le, verrà sot­to­scrit­to un ac­cor­do di ces­sio­ne vo­lon­ta­ria. In que­sto caso, non es­sen­do un’a­rea edi­fi­ca­bi­le, il prez­zo di ces­sio­ne è pari al­l’in­den­ni­tà prov­vi­so­ria ac­cet­ta­ta (non vi è la mag­gio­ra­zio­ne del 10% pre­vi­sta sol­tan­to per le aree edi­fi­ca­bi­li).

In­den­ni­tà de­fi­ni­ti­va

Qua­lo­ra il pro­prie­ta­rio espro­pria­to de­ci­des­se di non ac­cet­ta­re l’in­den­ni­tà prov­vi­so­ria, l’au­to­ri­tà espro­prian­te in­vi­ta il pro­prie­ta­rio in­te­res­sa­to ad av­va­ler­si, per la de­ter­mi­na­zio­ne del­l’in­den­ni­tà, alla pro­ce­du­ra ar­bi­tra­le per la de­ter­mi­na­zio­ne del­l’in­den­ni­tà de­fi­ni­ti­va.

Nel caso in cui il pro­prie­ta­rio che ha ri­fiu­ta­to l’in­den­ni­tà prov­vi­so­ria non in­ten­da av­va­ler­si di tale pro­ce­du­ra, l’in­den­ni­tà de­fi­ni­ti­va verrà de­ter­mi­na­ta dalla Com­mis­sio­ne pro­vin­cia­le per gli espro­pri.

Come già in­di­ca­to nelle note per lo svol­gi­men­to, l’a­rea che verrà espro­pria­ta ha un’am­piez­za li­mi­ta­ta ri­spet­to alla su­per­fi­cie azien­da­le e, inol­tre, l’e­spro­prio non por­te­rà alla di­vi­sio­ne del fondo (il fondo re­si­duo non su­bi­rà una si­gni­fi­ca­ti­va di­mi­nu­zio­ne di va­lo­re ad et­ta­ro). Per­tan­to, l’in­den­ni­tà che verrà fis­sa­ta con pro­ce­du­ra ar­bi­tra­le o dalla Com­mis­sio­ne per gli espro­pri, non do­vreb­be di­sco­star­si molto da quel­la prov­vi­so­ria (il va­lo­re com­ple­men­ta­re si av­vi­ci­ne­rà molto a quel­lo di mer­ca­to). Lievi dif­fe­ren­ze po­treb­be­ro es­se­re do­vu­te al­l’e­tà del pe­sche­to espro­pria­to, in­fe­rio­re a quel­la pe­sche­ti dei presi a con­fron­to. Ci po­treb­be es­se­re anche l’ag­giun­ta dei frut­ti pen­den­ti ma, al mo­men­to, non è pre­ve­di­bi­le l’e­po­ca in cui av­ver­rà l’oc­cu­pa­zio­ne. E’ pro­ba­bi­le che av­ver­rà al­l’i­ni­zio del­l’an­no, con as­sen­za di col­tu­re in atto.

In­den­ni­tà ag­giun­ti­va per il col­ti­va­to­re di­ret­to

Come detto, al pro­prie­ta­rio col­ti­va­to­re di­ret­to spet­ta una in­den­ni­tà ag­giun­ti­va cal­co­la­ta in base al VAM re­la­ti­vo alla col­tu­ra ef­fet­ti­va­men­te pra­ti­ca­ta.

Nella Pro­vin­cia di Fi­ren­ze, alla re­gio­ne agra­ria n. 4 in cui si trova il Co­mu­ne di Mon­te­lu­po Fio­ren­ti­no, sono stati fis­sa­ti i se­guen­ti VAM:

  • Se­mi­na­ti­vo 20.462 €/ha
  • Frut­te­to 48.268 €/ha (com­pre­so l’in­cre­men­to pre­vi­sto per l’età del­l’im­pian­to)

In­den­ni­tà ag­giun­ti­va:

  • Se­mi­na­ti­vo 1,0 ha x 20.462 €/ha = 20.462 €
  • Frut­te­to 0,5 ha x 48.268 €/ha = 24.134 €

To­ta­le:  44.596 €

Con­clu­sio­ni

Ad eva­sio­ne del­l’in­ca­ri­co ri­ce­vu­to, il sot­to­scrit­to, com­piu­te le in­da­gi­ni e le ela­bo­ra­zio­ni di cui è stata data re­la­zio­ne, vista la pro­ba­bi­le con­te­nu­ta dif­fe­ren­za tra in­den­ni­tà prov­vi­so­ria e in­den­ni­tà de­fi­ni­ti­va che ver­ran­no pro­po­ste, con­si­glia al pro­prie­ta­rio di ac­cet­ta­re la prima e di sot­to­scri­ve­re l’ac­cor­do di ces­sio­ne vo­lon­ta­ria.

Si di­chia­ra di­spo­ni­bi­le a for­ni­re chia­ri­men­ti ver­ba­li e a pre­sta­re, in caso di ri­chie­sta, la pro­pria ul­te­rio­re col­la­bo­ra­zio­ne.

Fi­ren­ze, 15 marzo 2020                                                     Il pe­ri­to

SE­CON­DA PARTE

La trac­cia ri­chie­de di ri­spon­de­re a due tra i que­si­ti pro­po­sti nella se­con­da parte.

  1. Il can­di­da­to espon­ga la vi­gen­te nor­ma­ti­va in ma­te­ria di espro­pria­zio­ne per pub­bli­ca uti­li­tà, par­ten­do dal caso espo­sto nella prima parte, in­te­gran­do con esem­pi che il­lu­stri­no l’e­vo­lu­zio­ne sto­ri­ca della de­ter­mi­na­zio­ne le­ga­le del­l’in­den­ni­tà spet­tan­te al­l’e­spro­pria­to.

Come già detto nella Prima parte, la nor­ma­ti­va at­tual­men­te in vi­go­re in tema di espro­pria­zio­ni per causa di pub­bli­ca uti­li­tà fa ri­fe­ri­men­to al D.P.R. n. 327 del­l’8 giu­gno 2001 (testo unico T.U.), mo­di­fi­ca­to in se­gui­to a due sen­ten­ze della Corte co­sti­tu­zio­na­le, la n. 348 del 24 ot­to­bre 2007 e la n. 181 del 10 giu­gno 2011.

La prima sen­ten­za ha ri­guar­da­to le aree edi­fi­ca­bi­li: in pre­ce­den­za il cri­te­rio era ba­sa­to sulla media tra il va­lo­re ve­na­le e 10 R.D. ori­gi­nan­do in­den­ni­tà molto basse, per­tan­to il T.U. è stato mo­di­fi­ca­to con la legge 24 di­cem­bre 2007 n. 244 (che fa se­gui­to alla sen­ten­za), in base alla quale l’in­den­ni­tà di espro­prio per tali aree è pari al va­lo­re ve­na­le. Quan­do l’e­spro­pria­zio­ne è fi­na­liz­za­ta ad at­tua­re in­ter­ven­ti di “ri­for­ma eco­no­mi­co-so­cia­le”, tale in­den­ni­tà è ri­dot­ta del 25%. In caso di ac­cet­ta­zio­ne del­l’in­den­ni­tà prov­vi­so­ria, il prez­zo di ces­sio­ne vo­lon­ta­ria è pari al­l’in­den­ni­tà prov­vi­so­ria mag­gio­ra­ta del 10%.

La sen­ten­za n. 181 del 10 giu­gno 2011 ha abro­ga­to le parti del T.U. che pre­ve­de­va­no, per le aree non edi­fi­ca­bi­li, la de­ter­mi­na­zio­ne del­l’in­den­ni­tà prov­vi­so­ria in base al VAM. Anche per tali aree il cri­te­rio per la de­ter­mi­na­zio­ne del­l’in­den­ni­tà prov­vi­so­ria è il va­lo­re ve­na­le. Non è pre­vi­sto pre­mio in caso di ac­cet­ta­zio­ne di tale in­den­ni­tà.

Come già detto, al pro­prie­ta­rio col­ti­va­to­re di­ret­to o im­pren­di­to­re agri­co­lo pro­fes­sio­na­le spet­ta inol­tre un’in­den­ni­tà ag­giun­ti­va de­ter­mi­na­ta in mi­su­ra pari al va­lo­re agri­co­lo medio (VAM) cor­ri­spon­den­te al tipo di col­tu­ra ef­fet­ti­va­men­te pra­ti­ca­ta al mo­men­to del­l’e­spro­prio.

  1. Il can­di­da­to de­scri­va le va­ria­zio­ni ca­ta­sta­li con­se­guen­ti al­l’e­spro­pria­zio­ne de­scrit­ta nella prima parte.

L’e­spro­pria­zio­ne de­ter­mi­na una va­ria­zio­ne sog­get­ti­va (vol­tu­ra), cioè nel­l’in­te­sta­zio­ne. Se viene espro­pria­ta parte di una par­ti­cel­la, la vol­tu­ra dovrà es­se­re pre­ce­du­ta dal tipo di fra­zio­na­men­to.

  1. Il can­di­da­to il­lu­stri ana­lo­gie e dif­fe­ren­ze nei pro­ce­di­men­ti di stima adot­ta­ti nella va­lu­ta­zio­ne di una col­tu­ra in atto (an­ti­ci­pa­zio­ni col­tu­ra­li e frut­ti pen­den­ti).

Il tema è quel­lo dei pro­dot­ti in corso di ma­tu­ra­zio­ne. Per an­ti­ci­pa­zio­ni col­tu­ra­li si in­ten­do­no i pro­dot­ti in corso di ma­tu­ra­zio­ne non an­co­ra vi­si­bi­li, per­ché nel mo­men­to in cui av­vie­ne la stima, la col­ti­va­zio­ne si trova in una fase di svi­lup­po ini­zia­le. Per frut­ti pen­den­ti si in­ten­do­no i pro­dot­ti delle col­tu­re er­ba­cee o ar­bo­ree, vi­si­bi­li come tali, in corso di ma­tu­ra­zio­ne sulla pian­ta madre. Nel primo caso il cri­te­rio di stima si basa sul costo (o ai red­di­ti pas­sa­ti), nel se­con­do sul va­lo­re di tra­sfor­ma­zio­ne.

La stima delle An­ti­ci­pa­zio­ni col­tu­ra­li si ese­gue som­man­do le spese or­di­na­rie so­ste­nu­te dal­l’i­ni­zio del­l’an­no al mo­men­to di stima, al netto dei pro­dot­ti even­tual­men­te già ot­te­nu­ti.

Il va­lo­re dei Frut­ti pen­den­ti si ot­tie­ne dalla dif­fe­ren­za tra il va­lo­re dei pro­dot­ti che si pos­so­no ot­te­ne­re dal mo­men­to di stima fino al ter­mi­ne del­l’an­na­ta agra­ria in corso e le spese an­co­ra da so­ste­ne­re per ul­ti­ma­re il ciclo col­tu­ra­le. Nel caso di stima di danni alla col­ti­va­zio­ne que­sto è il cri­te­rio che si deve uti­liz­za­re, senza con­si­de­ra­re la de­tra­zio­ne degli in­te­res­si sui ca­pi­ta­li in­ve­sti­ti. La for­mu­la, sem­pli­fi­ca­ta, ri­sul­ta per­tan­to: Fp = Pr – Sp

dove: Pr è il va­lo­re dei pro­dot­ti or­di­na­ri che si sa­reb­be­ro ot­te­nu­ti nel­l’an­na­ta in corso a par­ti­re dal mo­men­to di stima; Sp sono le spese ri­spar­mia­te.

  1. Il can­di­da­to, anche fa­cen­do ri­fe­ri­men­to ad even­tua­li espe­rien­ze svol­te in am­bi­to extra sco­la­sti­co (al­ter­nan­za scuo­la la­vo­ro, stage, ti­ro­ci­ni, …), de­scri­va per un ter­ri­to­rio di sua co­no­scen­za le prin­ci­pa­li forme di in­te­gra­zio­ne e mul­ti­fun­zio­na­li­tà del­l’im­pre­sa agri­co­la.

Per agri­col­tu­ra mul­ti­fun­zio­na­le s’in­ten­de quel­l’a­gri­col­tu­ra che oltre ad as­sol­ve­re la pro­pria fun­zio­ne pri­ma­ria, ov­ve­ro la pro­du­zio­ne di beni ali­men­ta­ri, è in grado di for­ni­re ser­vi­zi se­con­da­ri, utili alla col­let­ti­vi­tà.

L’a­zien­da agri­co­la mul­ti­fun­zio­na­le è quin­di quel­la che eser­ci­ta l’at­ti­vi­tà agri­tu­ri­sti­ca e vende di­ret­ta­men­te i pro­pri pro­dot­ti, ma anche quel­la che svol­ge at­ti­vi­tà di­dat­ti­che, cura e man­tie­ne il verde pub­bli­co, ri­qua­li­fi­ca l’am­bien­te, ge­sti­sce le aree ve­na­to­rie e la fo­re­sta­zio­ne, eleva il po­ten­zia­le tu­ri­sti­co di una de­ter­mi­na­ta area e con­tri­bui­sce allo svi­lup­po ru­ra­le del ter­ri­to­rio.

L’in­te­gra­zio­ne in­ve­ce è da in­ten­der­si come una col­la­bo­ra­zio­ne di tipo oriz­zon­ta­le, quan­do si ve­ri­fi­ca tra azien­de di uno stes­so li­vel­lo del pro­ces­so pro­dut­ti­vo, men­tre di tipo ver­ti­ca­le, qua­lo­ra si rea­liz­zi tra azien­de di di­ver­so li­vel­lo in una fi­lie­ra pro­dut­ti­va. Que­sta col­la­bo­ra­zio­ne può raf­for­za­re il po­te­re con­trat­tua­le delle azien­de, la pro­fes­sio­na­li­tà, può ri­dur­re costi di pro­du­zio­ne e può mi­glio­ra­re i ser­vi­zi del­l’am­bien­te eco­no­mi­co-so­cia­le nel quale le azien­de di tro­va­no. I mo­del­li di in­te­gra­zio­ne sono da ca­la­re in uno spe­ci­fi­co con­te­sto eco­no­mi­co-pro­dut­ti­vo e so­cia­le, e si sono svi­lup­pa­ti in ra­gio­ne della ri­dot­ta di­men­sio­ne media delle azien­de del no­stro ter­ri­to­rio, mi­ran­do a raf­for­za­re la com­pe­ti­ti­vi­tà di di­ver­si set­to­ri fra i quali anche l’a­gro-ali­men­ta­re.

tabella espropri 2018 firenze

Marco Sal­va­ter­ra, lau­rea­to in Scien­ze agra­rie pres­so la Fa­col­tà di Agra­ria di Bo­lo­gna, in­se­gna Esti­mo ed Eco­no­mia agra­ria al­l’I­sti­tu­to Tec­ni­co Agra­rio di Fi­ren­ze. Cur­ri­cu­lum vitae >>>

Nic­co­lò Bar­to­li, lau­rea­to in Agro­zoo­tec­ni­ca pres­so la Fa­col­tà di Agra­ria di Fi­ren­ze, in­se­gna al­l’I­sti­tu­to Tec­ni­co Agra­rio di Fi­ren­ze.

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