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di Pa­squa­le D’An­cic­co

Cenni sto­ri­ci

La Sco­da­ta è una razza di gal­li­na che per qual­che de­cen­nio del­l’800 po­po­lò le cam­pa­gne del­l’en­tro­ter­ra ca­ser­ta­no. Il suo aspet­to era quel­lo di un pollo co­mu­ne di razza ita­lia­na: cre­sta sem­pli­ce, zampe gial­le ed  orec­chio­ne bian­co ma era ca­rat­te­riz­za­to dal­l’as­sen­za delle ver­te­bre cau­da­li e quin­di della coda. Circa la sua ori­gi­ne vi sono due teo­rie:

  • una mu­ta­zio­ne ge­ne­ti­ca che ha cau­sa­to l’as­sen­za di coda in al­cu­ni sog­get­ti che poi dif­fon­den­do­si hanno dato vita ad una po­po­la­zio­ne ete­ro­ge­nea;
  • la se­con­da ipo­te­si lega la sua ori­gi­ne ai Bor­bo­ni che alla fine del ‘700 fon­da­ro­no a San Leu­cio (pae­si­no a pochi Km da Ca­ser­ta) prima una ri­ser­va di cac­cia, poi il Se­ti­fi­cio di­ve­nu­to fa­mo­so in tutto il mondo per le sue pre­gia­te stof­fe. Da Na­po­li, dove i Bor­bo­ni re­gna­va­no, tra tante merci ed ani­ma­li, im­por­ta­ro­no anche al­cu­ne razze di polli stra­nie­re che ab­bon­da­va­no a Na­po­li in quan­to città por­tua­le che fa­vo­ri­va lo scam­bio di merci ed ani­ma­li con altri paesi; tra que­ste vi era qual­che razza priva di coda che finì con l’i­bri­dar­si con il pol­la­me lo­ca­le  ca­ser­ta­no (clas­si­co tipo me­di­ter­ra­neo), que­st’in­cro­cio diede vita a sog­get­ti dal­l’a­spet­to della gal­li­na Ita­lia­na ma senza coda, da qui nac­que la po­po­la­zio­ne di Sco­da­ta. Venne de­scrit­ta da Teo­do­ro Pa­scal (zoo­lo­go del­l’800 che visse e la­vo­rò a San Leu­cio) nella sua opera “Le razze della gal­li­na do­me­sti­ca” (1905). Di se­gui­to il testo e la stam­pa ori­gi­na­le:

Di­ver­si vec­chi della con­tra­da ove sog­gior­nai per vario tempo (cir­con­da­rio di Ca­ser­ta) ri­cor­da­no una gal­li­na sco­da­ta a tarsi gial­li e cre­sta e bar­gi­gli quasi come l’i­ta­lia­na (Fig. 6). Essi af­fer­ma­no che la carne era molto su­pe­rio­re a quel­la della ita­lia­na, pur re­stan­do inal­te­ra­ta la pre­ro­ga­ti­va della fe­ta­zio­ne ab­bon­dan­te.”

gallina scodata

Da San Leu­cio la po­po­la­zio­ne di Sco­da­ta si dif­fu­se poi in altre zone del ca­ser­ta­no, in par­ti­co­la­re nel­l’a­groa­ver­sa­no, di­fat­ti sem­pre in “Le razze della gal­li­na do­me­sti­ca” il Pa­scal ag­giun­ge:

“In quel di Casal di Prin­ci­pe (Terra di La­vo­ro) esi­ste­va per ogni dove una gal­li­na co­mu­ne Sco­da­ta, e ciò fino al 1860. Per quan­to pra­ti­che io mi abbia fatte, si­no­ra, non ho po­tu­to rin­ve­ni­te que­sto bel­lis­si­mo pro­dot­to; quei ter­raz­za­ni mi as­si­cu­ra­no che lo stes­so è com­ple­ta­men­te spa­ri­to ed ag­giun­go­no che era molto pro­dut­ti­va.”

Si erano quin­di perse le trac­ce di tale razza già dai primi del ‘900.

Re­cu­pe­ro

E’ mia abi­tu­di­ne re­car­mi al mer­ca­ti­no pae­sa­no che si svol­ge il lu­ne­dì mat­ti­na a Li­ma­to­la (BN) in quan­to tra i tanti stand vi è il clas­si­co ven­di­to­re di polli e gal­li­ne: Ar­tu­ro ù puc­nar (ven­di­to­re di pul­ci­ni, nel dia­let­to lo­ca­le) da cui ac­qui­stai i primi avi­co­li della mia “car­rie­ra “di al­le­va­to­re più di 20 anni fa. Oltre che per dare un’oc­chia­ta (anche se al­le­vi fa­gia­ni rari, la vista di un sem­pli­ce ana­troc­co­lo ti fa sem­pre pia­ce­re) per­ché tale ven­di­to­re fa con­se­gne a do­mi­ci­lio di pul­ci­ni, gal­li­ne, ecc. pres­so mas­se­rie in giro per il San­nio e l’al­to Ca­ser­ta­no, ove spes­so an­zi­ché pren­der soldi scam­bia merce con avi­co­li o co­ni­gli in esu­be­ro nella fat­to­ria cui fa vi­si­ta. Si ca­pi­sce che è un va­li­do aiuto per le mie ri­cer­che sto­ri­co\geo­gra­fi­che per­ciò gli ho sem­pre  rac­co­man­da­to di te­ner­mi  in­for­ma­to ca­so­mai do­ves­se ri­ce­ve­re o ve­de­re qual­co­sa di par­ti­co­la­re o in­so­li­to. Di­fat­ti, i primi di set­tem­bre del 2017 Ar­tu­ro ù puc­nar mi chia­mò molto sod­di­sfat­to di­cen­do di aver ri­ce­vu­to da un si­gno­re an­zia­no re­si­den­te a Pie­di­mon­te Ma­te­se (pae­si­no ai piedi dei monti del Ma­te­se) in cam­bio di al­cu­ni pul­ci­ni un gal­let­to privo di coda; im­me­dia­ta­men­te pen­sai al­l’o­pe­ra del Pa­scal Le razze della gal­li­na do­me­sti­ca” ed alla de­scri­zio­ne della Sco­da­ta. Ri­ma­si co­mun­que con i piedi per terra: pen­sai anche po­tes­se trat­tar­si di un pollo che aveva perso ac­ci­den­tal­men­te le penne cau­da­li.

galletto scodato scodata
Il Gal­let­to rin­ve­nu­to a Pie­di­mon­te Ma­te­se

Molto in­cu­rio­si­to il lu­ne­dì mat­ti­na di buon’o­ra mi recai a Li­ma­to­la per ve­de­re que­sto pollo: l’e­mo­zio­ne fu molta, mi tro­vai di fron­te ad un esem­pla­re dai trat­ti me­di­ter­ra­nei in co­lo­ra­zio­ne sel­va­ti­ca oro cui ef­fet­ti­va­men­te man­ca­va­no le ver­te­bre cau­da­li della coda. Non avevo la pre­te­sa (e non ce l’ho tut­to­ra) che il pollo ri­tro­va­to fosse un di­scen­den­te di­ret­to dei polli che de­scri­ve­va il Pa­scal più di 100 anni fa, ma pro­ba­bil­men­te l’o­ri­gi­ne era la stes­sa: una mu­ta­zio­ne ge­ne­ti­ca op­pu­re polli stra­nie­ri giun­ti non so come in zone dove non vi sono nè avi­col­tu­ra ama­to­ria­le nè in­du­stria­le come i paesi del Parco del Ma­te­se si erano ac­cop­pia­ti con sog­get­ti lo­ca­li di ti­po­lo­gia me­di­ter­ra­nea, dando vita a que­sto gio­va­ne gal­let­to. Lo por­tai a casa e lo misi in­sie­me ad al­cu­ne gal­li­ne di razza Na­po­le­ta­na che avevo esclu­so dalla se­le­zio­ne in quan­to nate in co­lo­ra­zio­ne aran­cio sel­va­ti­co(la co­lo­ra­zio­ne prin­ci­pa­le della Na­po­le­ta­na è oro sel­va­ti­co), ma an­da­va­no be­nis­si­mo per lo scopo: far ri­pro­dur­re que­sto gal­let­to spe­ran­do che fosse tra­smes­sa la ca­rat­te­ri­sti­ca del­l’as­sen­za di coda alla prole.

Gallo razza Scodata in colorazione selvatico oro
Gallo razza Sco­da­ta in co­lo­ra­zio­ne sel­va­ti­co oro

Il primo anno la prole che ot­ten­ni era la copia esat­ta dei ge­ni­to­ri: i ma­schi erano in co­lo­ra­zio­ne sel­va­ti­ca oro e senza coda, le fem­mi­ne in co­lo­ra­zio­ne aran­cio ma prov­vi­ste di coda ; de­ci­si cosi  nel 2019 di ac­cop­pia­re il padre con le fi­glie in quan­to im­ma­gi­na­vo que­ste ul­ti­me fos­se­ro por­ta­tri­ci del gene che cau­sa­va l’as­sen­za di coda. La teo­ria si ri­ve­lò esat­ta e quel­l’an­no anche la prole fem­mi­ni­le oltre a quel­la ma­schi­le nac­que senza coda; i sog­get­ti ot­te­nu­ti hanno ere­di­ta­to en­tram­be le co­lo­ra­zio­ni dei loro avi: sel­va­ti­co oro ed aran­cio che ho de­ci­so di tener in pro­mi­scui­tà sia per li­mi­ta­re la con­san­gui­nei­tà sia per omag­gia­re i due piu­mag­gi che hanno con­tri­bui­to alla ri­na­sci­ta della Sco­da­ta.

Gallo e gallina in colorazione selvatica arancio
Gallo e gal­li­na in co­lo­ra­zio­ne sel­va­ti­ca aran­cio

Sep­pur sia pre­ma­tu­ro dire d’a­ver sal­va­to la razza dal­l’o­blio, la Sco­da­ta è sulla via del re­cu­pe­ro ed è già al­le­va­ta pres­so azien­de ed al­le­va­to­ri pri­va­ti non solo in Cam­pa­nia.

Si rin­gra­zia­no:

  • per le foto: Raf­fae­le Espo­si­to (La Ca­sta­gno­la), Ales­san­dro Gra­zio­li
  • per le con­su­len­ze sto­ri­che: An­to­nio Espo­si­to, An­to­ni­no De San­tis
  • per la con­su­len­za zoo­tec­ni­ca: Dott. Ales­sio Zanon

Pa­squa­le D’An­cic­co, pre­si­den­te Razze Au­toc­to­ne Cam­pa­ne e con­si­glie­re AIFAO.
E-mail:
pa­squa­le­dan­cic­co@​live.​it

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