di Niccolò Frassinelli
Danni su pomodoro da tavola
La gestione del rischio nelle produzioni agrarie è ormai fondamentale sia per le grandi aziende sia per quelle più piccole. Infatti il verificarsi sempre più di frequente di eventi eccezionali quali siccità, bombe d’acqua o vento forte, mette in serio rischio la produzione annuale. Questo ha tanto valore sia per le grandi aziende con importanti bilanci sia per le aziende più piccole, dove vedersi azzerare la produzione annua può, in alcuni casi, mettere in serio pericolo l’intera impresa. Alcuni esempi di eventi eccezionali accaduti nella regione Toscana possono essere: la siccità registrata nel 2017, la quale ha ridotto sensibilmente la produzione di uva in tutta la regione. Nello stesso anno si verificò anche una diffusa gelata tardiva che provocò ingenti danni a molte colture, specialmente arboree. Oppure la forte grandinata avvenuta nel Mugello a metà luglio del 2018, che ha comportato danni ingenti alle aziende ortofrutticole con danni pressoché totali, danneggiando anche la parte legnosa di alcune piante (castagni). Ancora, i danni alla produzione di pomodoro da industria e di tabacco provocati dagli eccessi di pioggia verificati in giugno-luglio 2019.
Già da diversi anni anche l’Unione Europea si è mossa in questo senso finanziando fino al 70% del premio della polizza per i rischi agricoli. Per ricevere tale agevolazione è necessario rispettare le indicazioni date dal Piano assicurativo agricolo nazionale, ma è possibile contrarre polizze anche fuori da queste limitazioni senza però ricevere il contributo.
Dalla ormai famosa assicurazione grandine si è passati a delle polizze assicurative che coprono una molteplicità di eventi (alluvione, brina-gelo, siccità, grandine, eccesso di neve, eccesso di pioggia, vento forte, vento caldo-colpo di sole e sbalzo termico). Le compagnie assicurative che operano in questo settore sono molteplici, alcune specifiche altre con rami dedicati all’agricoltura.
Per la sottoscrizione della polizza sono costituiti i consorzi di difesa operanti generalmente nella regione di appartenenza.
All’interno di questo settore si inserisce il lavoro del perito agrario e del dottore agronomo come perito estimatore dei danni. Infatti tra i contraenti e le compagnie assicurative viene stipulato un contratto il quale viene applicato con terzietà di parte dal perito.
Come diventare perito? E’ innanzitutto necessario essere iscritto al proprio collegio/ordine di appartenenza (oltre i periti agrari e dottori agronomi, possono svolgere l’attività peritale i geometri) ed essere in possesso della polizza assicurativa professionale obbligatoria. Per l’accesso all’attività di perito è fortemente consigliato seguire i corsi di avviamento per perito estimatore danni da avversità atmosferiche realizzati dalla Rete Nazionale degli Istituti Agrari per la formazione della stima dei danni da avversità atmosferiche (segreteria generale I.S.I.S.S. Cerletti di Conegliano – TV). Una volta seguito il corso di avviamento sarà possibile inviare il proprio curriculum vitae alle compagnie assicurative che operano nel settore.
Il corpo peritale è composto da liberi professionisti che ricevono un incarico annuale. La struttura gerarchica è piramidale con alla base i “praticanti” e in cima gli ispettori tecnici di area.
Danni su pomodoro da industria e uva da tavola
Il lavoro viene svolto in coppia (rilevatore e aiuto o praticante), in questa maniera i più giovani possono imparare le tecniche di rilievo e farsi l’esperienza necessaria. E’ infatti necessario conoscere bene la coltura che si va a valutare, in modo da distinguere i danni provocati dagli agenti atmosferici da quelli provocati da patologie. Il danno viene calcolato in relazione alla produzione assicurata (nel caso delle polizze agevolate, data dalla produzione media annua del prodotto nel triennio precedente o la produzione media triennale calcolata sui cinque anni precedenti, escludendo l’anno con la produzione più bassa e l’anno con la produzione più elevata).
L’attività del perito si svolge prioritariamente nel periodo estivo, quando le colture sono in pieno campo e permette di conoscere molteplici realtà lavorative e colture (uva da vino, seminativi, pomodoro da industria, tabacco, ecc.). E’ infatti necessario svolgere la perizia in prossimità della raccolta in modo da ridurre al minimo errori nella valutazione dovuti ad una ripresa fisiologica della coltura.
Il lavoro del perito è molto interessante per un giovane professionista perché permette di fare un’importante esperienza sul campo e di ricevere continui stimoli alla conoscenza della realtà agricola regionale e nazionale. E’ sicuramente un lavoro impegnativo sia per quanto riguarda l’orario di lavoro sia le condizioni durante le quali si lavora. In una regione come la Toscana, per esempio, dove la coltura della vite da uva è molto diffusa, giunti in prossimità della raccolta sono moltissimi i danni da stimare e dislocati su un territorio molto vasto. E’ per questi motivi che la mattina la sveglia suona presto e la cena viene servita tardi. Lavorare in campagna specialmente d’estate, come ci si può facilmente immaginare, comporta essere esposti al calore del sole. Quanto ciò detto è comunque pienamente ripagato, oltre che da un congruo stipendio, dalla soddisfazione che si ottiene dallo svolgere un servizio, come si è detto finora, al settore agricolo, al quale come periti agrari e dottori agronomi siamo fortemente legati.
Invito quindi i giovani volenterosi e con grande passione per l’agricoltura a tener conto di questa possibilità e a provare a cimentarsi in questo lavoro.
Campo di tabacco con danni da eccesso di pioggia
Niccolò Frassinelli, laureato in Scienze e Tecnologie dei Sistemi Forestali, dottore di ricerca, svolge la professione di dottore agronomo-forestale, perito per una delle più importanti compagnie assicurative nel ramo danni da avversità atmosferiche. E-mail: niccolo.frassinelli@gmail.com