Il Mastino Napoletano e l’effetto “Pokémon”
di Federico Vinattieri
Stesso soggetto a due diverse età – foto di © Filippo Carrassi
Con questo titolo goliardico, voglio attirare l’attenzione del lettore su tale metafora, appropriata per indicare la straordinaria evoluzione del Mastino Napoletano, durante le sue varie fasi di crescita.
Per il mastinaro medio, la cosa è nota e non troverà in questo articolo nessun elemento che già non conosca, poiché è consapevole del fatto che un cucciolo di Mastino compie un radicale cambiamento, articolato in numerose fasi, fino a raggiungere lo stadio di massimo sviluppo fisico, che avviene a circa tre anni di età.
Il livello e la rapidità dello sviluppo e dei vari gradi di “evoluzione” del cucciolo, è dipeso da molteplici fattori, tra cui l’alimentazione, l’ambiente, ma soprattutto l’appartenenza a una determinata linea di sangue.
Vi sono infatti linee che evidenziano soggetti con accrescimento rapido e sviluppo precoce, e altrettante linee che presentano esemplari a crescita lenta e sviluppo fisico tardivo, che può protrarsi anche fino ai 3 anni e mezzo, per l’ottenimento della massima espansione delle masse muscolari, dell’accrescimento osseo e della lassità della pelle.
C’è però da tener presente un comune denominatore: un cucciolo di Mastino compie una vera e propria “METAMORFOSI”.
“…e il bruco divenne farfalla!”.
Per questo l’ho chiamato “effetto Pokémon”, prendendo per esempio le creature immaginarie dell’omonima serie televisiva d’animazione giapponese, nella quale questi animaletti, nel corso della propria vita, si evolvevano in creature similari, ma di aspetto completamente diverso e nella stragrande maggioranza dei casi, molto più potenti della forma acenstrale.
Questo è proprio, simbolicamente, quello che accade al nostro Mastino Napoletano.
Un susseguirsi di mutamenti fisici, mese dopo mese, nel quale il cane cambia la propria forma esteriore, da canetto leggero e con poca pelle, al molosso pesante, robusto e linfatico, che tutti conosciamo.
Se si prende a mano la curva di crescita di un Mastino Napoletano e soprattutto il suo cambiamento estetico nel corso dei primi 2-3 anni di vita, non ho dubbi che, chi ha a che fare con altre razze, non può che rimanere stupefatto.
Molti dei grandi campioni storici, che annovera questa razza, hanno avuto una storia che può tranquillamente essere paragonabile a quella del brutto anatroccolo.
E’ ovvio che vi sono anche molti soggetti che conservano le medesime caratteristiche fisiche e di bellezza, stabili, e che non perdono mai la proprio estrema tipicità, ma questi son casi rari, poiché la maggioranza dei soggetti, perde molte delle proprie peculiarità durante il periodo di vita che va dai 4 ai 10 mesi, per poi riacquistare tali eccellenti attributi successivamente, ma ben più marcati.
Un classico esempio è il disegno di rughe. Un mastino a circa 3 mesi, inizia a “perdere” le rughe, il suo muso pertanto, pur presentando sempre i solchi del disegno, non presenta quelle forme e quella quantità di pelle, che si è abituati a vedere in un soggetto adulto, restringendo le caratteristiche pliche che ne forgierebbero l’espressione tipica, che solo il Mastino adulto può presentare.
Non è semplice spiegare certi aspetti a chi non alleva la razza.
Per cercare di comprendere meglio tali radicali mutamenti vi invito ad osservare le tre immagini che accompagnano questo articolo, che esprimono questi concetti meglio di qualunque scritto.
Nelle immagini si vede chiaramente due fasi differenti della crescita di ogni soggetto. L’esemplare cucciolo risulta poi quasi irriconoscibile da adulto.
Maschio di Mastino Napoletano da cucciolo e da adulto – foto di © Filippo Carrassi
Immagino che molti lettori potrebbero addirittura obiettare che si tratti dello stesso cane, ma vi posso assicurare che è proprio così. In ogni gruppo di quattro immagini, vi è riportato lo stesso cane in età diverse.
Ma vediamo nel dettaglio le varie fasi di “trasformazione” del Mastino Napoletano.
Un cucciolo di Mastino per i primi 50-70 giorni di vita, evidenzia struttura, pelle, disegno della testa, ed altri aspetti, paragonabili ad un vero e proprio soggetto adulto in miniatura. Tutto corrisponde, dalle cubature della testa, alla quantità di pelle completa di leggera giogaia, dalla linea dorsale, fino a gli angoli anteriori e posteriori. Un “mini Mastino”, solo un po’ più arrotondato ed esasperato dalle normali fattezze da cucciolo.
Non appena entra nei 3 mesi di età, inizia la prima vera fase di cambiamento.
Il cucciolo allunga leggermente i raggi ossei, inizia un dislivello della linea dorsale, la pelle inizia a stirarsi, l’occhio inizia ad essere più evidente e quindi meno nascosto dalla ruga sopracciliare, il muso inizia ad allungarsi.
L’aspetto cambia, e cambia l’armonia generale dell’animale, che non è più impeccabile.
Dai 4 ai 7 mesi, ci si addentra nel periodo più brutto della vita di un Mastino, esteticamente parlando.
Il dislivello della linea dorsale è evidente, a causa dell’accrescimento del posteriore, che innalza la groppa al di sopra del piano orizzontale che passa dal garrese.
La pelle sul cranio e sul muso è più aderente e le tipiche rughe non sono più così evidenti.
L’occhio è piuttosto aperto. La giogaia è scarsa. L’espressione è sfalzata da quella pelle poco abbondante.
L’ossatura, soprattutto negli arti anteriori, sembra leggera, in quanto l’accrescimento non è completo, e la pelle che riveste l’arto, non presenza nessuna lassità o ben poca.
Le orecchie sembrano vicine tra di loro, in quanto il cranio deve ancora finire di allargarsi; così come il petto che non è ampio, come invece lo diventerà da adulto. Il cane a quest’età si presenta carente di diametri trasversi e dà l’idea di un mastino indebolito di tutte quelle peculiarità di “cane possente”, che invece siamo abituati ad identificare come stereotipo di questa razza.
La dentatura a 7 mesi è oramai completa; il mastino ha finalmente completato il cambio dei denti, e questo è l’unico aspetto definitivo in questa fase.
Altro soggetto da cucciolo e da adulto – foto di © Filippo Carrassi
Tutto cambia dopo l’anno di età.
Il cucciolone, oramai semi-adulto, accede in una nuova fase, che fa intravedere all’allevatore esperto, quel che diventerà a sviluppo ultimato.
Quante volte ho sentito dire a mio padre: – “questo cane rivediamolo tra 1 anno!”.
Questa affermazione è comune tra i mastinari, perchè sanno bene che ci vuole molta pazienza per veder terminato l’accrescimento del Mastino, soprattutto se si tratta di un maschio, solitamente più tardivi delle femmine nel completamento dello sviluppo fisico.
A 1 anno di età, l’avambraccio si è allungato e irrobustito, la linea dorsale si sta livellando, non vi è più un così evidente squilibrio tra anteriore e posteriore, come si notava nei mesi precedenti, anche se non è ancora perfetto.
La testa sta rimettendo le rughe e le pliche che pian piano determinano la tipica espressione del “molosso con lo sguardo che non chiede e che non dà”, parafrasando il grande Piero Scanziani.
Ancora la sua taglia non è definitiva. Le sue masse muscolari si stanno tonificando, e anche l’ossatura si sta rafforzando in modo considerevole.
Un’età importantissima e da tenere sempre in considerazione, come punto fisso e indice di molteplici fattori nella crescita di un esemplare di questa razza, sono i 18 mesi.
Età in cui la taglia è arrivata a compimento.
Tutti i grandi molossi crescono fino a circa 18 mesi, questo è provato. Una volta arrivati a quest’età, la taglia è quella, non può più avanzare.
In questa fase, la testa è quasi completa. La pelle è ora abbondante, le rughe sono ben evidenti e ben in rilievo, passanti sul tartufo e formanti il classico disegno sul cranio, più o meno evidente, più o meno regolare, a seconda della derivazione del soggetto in questione e della sua appartenenza ad una determinata linea di sangue.
Gli occhi più esperti riescono ad identificare la provenienza di un soggetto, solo osservandone le caratteristiche del disegno della testa.
Passati i 20 mesi, si assisterà ad un lento, anzi lentissimo, ma graduale, aumento dei diametri e della larghezza del torace, del dorso, del petto, del cranio. Il soggetto pian piano si allarga.
L’ossatura si riveste di pelle spessa e leggermente lassa. Tutta la pelle si inspessisce. La testa assume la forma definitiva, con rughe spesse e ben evidenti.
In una femmina, lo sviluppo fisico viene talvolta favorito da una gravidanza, che influisce in modo considerevole al più repentino completamento della sua estetica definitiva.
Alcuni giudici specialisti della razza, infatti, quando si trovano davanti una femmina di circa 20-22 mesi, dalle eccellenti caratteristiche, ma un po’ carente di volumi, suggeriscono una gravidanza all’allevatore, per far sì di catalizzare tale sviluppo, che avverrà con certezza, postumo all’eventuale parto.
Il Mastino, arrivato ai 3 anni di età, ha raggiunto il suo massimo splendore. Lo sviluppo fisico è completato. La forma è definitiva.
L’effetto “pokémon” quindi ha raggiunto il suo livello più elevato.
Ora, a 3 anni compiuti, abbiamo davanti a gli occhi un vero Molosso, di grande mole, dalle possenti masse muscolari, ma allo stesso tempo armonico nel suo insieme.
E chi lo avrebbe mai detto? Talvolta riguardando le foto dello stesso soggetto da cucciolo, viene quasi da ridere. Ma la razza è questa e questi mutamenti sono tipici. L’evoluzione nelle varie fasi di crescita è fondamentale da conoscere per un mastinaro.
Tengo a precisare che non si può mai generalizzare. Non tutti i soggetti hanno la stessa “tabella evolutiva” (passatemi quest’ultimo termine, anche se inesatto, rende bene l’idea).
Ciò nonostante, più o meno, le suddette fasi di crescita sono quasi sempre ben evidenti e ben identificabili, in tutti i Mastini Napoletani.
Molti attributi variano per i tanti fattori già elencati in precedenza, ma il Mastino cambia, e chi lo conosce bene, sa apprezzare anche i più piccoli aspetti di ognuna delle sue fasi.
Come quasi tutti i “molossi giganti”, il Mastino N. raggiunge il suo massimo grado di bellezza dai 3 ai 5 anni… Poi, dai 6 anni in poi, inizia il decadimento. A 7 anni un Mastino è già anziano.
Ad ogni modo, il Mastino ha sì svariati difetti e tanti pregi, ma nonostante si possa cercare una razza simile o che possa avere le medesime peculiarità, anche esaminando le oltre 400 razze riconosciute, non la troverete mai.
Come il Mastino Napoletano, c’è solo il Mastino Napoletano.
Federico Vinattieri è un appassionato allevatore cinofilo, ornitofilo e avicoltore (titolare Allevamento di Fossombrone – www.difossombrone.it – http://lupi.difossombrone.it – http://ornitologia.difossombrone.it). Curriculum vitae >>>