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di Federico Vinattieri

Alcuni esemplari di razza Benacus - Allevamento P.Peluso
Alcuni esemplari di razza Benacus – Allevamento P.Peluso

Dal grande universo della canaricoltura sono state create molteplici forme e colorazioni.
Se ci si addentra nei vari gruppi, anche chi non è del settore, può subito capire quale immenso lavoro di selezione sia avvenuto nel corso degli anni per arrivare alle svariate taglie e peculiarità delle tantissime razze e varietà che oggi possiamo ammirare, a partire dai canarini di colore, che appartengono tutti alla medesima razza, ossia il canarino cosiddetto “Sassone“, ma che annoverano oltre 300 varietà di colorazioni differenti, dovute a selezioni di varie mutazioni.
Stessa cosa vale per le straordinarie caratteristiche dei canarini “di forma e posizione“, suddivisi in “lisci” ed “arricciati“.

L’Italia la fa da padrone negli arricciati, avendo creato ben sei razze su un totale di tredici razze ufficialmente riconosciute. Al secondo posto la Francia con la “paternità” di tre razze, a pari merito con la vicina Spagna; poi la Svizzera con solo una razza all’attivo, ossia appunto l’Arricciato Svizzero, molto raro in Italia.

Vale la pena elencarle le nostre razze italiane… sono: il Gibber Italicus, l’Arricciato Padovano, il Fiorino, l’Arricciato Gigante Italiano (detto comunemente AGI), il Rogetto (da poco riconosciuto a livello internazionale), ed il Benacus (anch’esso di recentissimo riconoscimento).
Ed è proprio di quest’ultima razza che volevo soffermarmi a parlare.

Poche le informazioni scritte in rete su questo particolarissimo canarino arricciato, ma studiando i criteri di giudizio redatti dalla commissione tecnica nazionale si evince molto bene quali siano gli aspetti fondamentali di questo arricciato.
Facente parte del sottogruppo dei canarini arricciati “di posizione”, nei quali la posizione che assumono sul posatoio nella gabbia da mostra ha una rilevanza notevole durante le fasi di giudizio, questo canarino ha avuto da pochi anni il riconoscimento a livello nazionale, dalla Federazione Ornicoltori Italiani, e quindi lo si può trovare attualmente in moltissime mostre ornitologiche nel nostro Paese.

Disegno del Benacus ideale
Disegno del Benacus ideale

Al 50° Campionato Italiano di ornitologia, tenutosi a Pesaro dal 18 al 20 dicembre 2015, la competente Commissione Tecnica dei canarini di forma e posizione arricciati ha giudicato e ritenuto idonei i 24 soggetti di Benacus presentati per essere riconosciuti come “nuova razza”, ovviamente, previa ratifica del Consiglio Federale, avvenuta il 3 settembre 2016. Inequivocabilmente, la ratifica, ha certificato la nascita della nuova razza imprimendo una notevole ed indispensabile spinta alla divulgazione della stessa.

L’iter per tale riconoscimento è stato impervio. Il Benacus è stato presentato ed esposto per tre anni consecutivi alla mostra ornitologica “La Fenice” di Prato di Correggio; per due anni di seguito alla prestigiosa Mostra Internazionale ornitologica di Reggio Emilia; al Campionato Mondiale di Bari; a due edizioni dei Campionati Italiani di ornitologia.

Non ultimo, in ordine di importanza per visibilità, frequentemente è stato possibile visionare i soggetti di Benacus sulla prestigiosa rivista del settore “Italia Ornitologica”, ove ampio spazio è stato dedicato per fornire ai numerosi lettori, informazioni tecniche sulle modalità di selezione nonché sui dettagli della scheda tecnica.
Con verbale del 07/02/2016, l’Ordine dei Giudici della Federazione Ornicoltori italiani ha emesso parere favorevole al riconoscimento del Benacus come nuova razza.
E così il Benacus, quell’arricciato nato soprattutto dall’impegno dell’allevatore Sig. Pietro Peluso, ha scritto il suo nome nei “Criteri di Giudizio”, ed è ora razza a tutti gli effetti.

Il nome “Benacus” non è altro che l’antico nome romano della località in cui questo canarino è stato selezionato, ossia Riva del Garda.
L’origine di questa nuova razza ebbe inizio nel 2009, dal meticciamento di un maschio di razza “Gibboso”, con una femmina di “Bossu belga”. Da questo accoppiamento il Sig. Peluso ottenne 13 novelli, ma solo 4 furono ritenuti idonei a proseguire la selezione. Nel 2011 fu trasferito il ciuffo del “Fiorino” ai soggetti ottenuti nel 2010. Nel 2012 e 2013, i prodotti dei nuovi accoppiamenti furono a loro volta accoppiati con dei gibbosi di piccola taglia, ed è così che venne a formarsi il Benacus. Da gli accoppiamenti del 2013 ottenne 28 Benacus ciuffati e 12 senza ciuffo. I riproduttori si rivelarono da subito di buona attitudine alla cova e di discreta rusticità.

Ma vediamo di conoscere meglio questo canarino, descrivendo il suo aspetto nel dettaglio, prendendo in esame le nozioni descritte nel suo standard ufficiale.
Come forse saprete, nei canarini, ogni standard ha una suddivisione delle varie zone del corpo alle quali viene abbinato un punteggio; la somma dei vari punteggi delle varie voci, equivale a 100 punti. Durante le mostre, vincerà il soggetto che in quella determinata esposizione arriverà il più vicino possibile ai fatidici 95 punti, massimo punteggio possibile per il soggetto ideale.

Partiamo dalla testa, alla quale viene assegnato un punteggio massimo di 20 punti, quindi un connotato di grande rilevanza. Questa deve presentarsi a forma di nocciola, con collo lungo e liscio. Il Benacus presenta la varietà a testa liscio, quindi priva di ciuffo, e a testa ciuffata, fornita di ciuffo.
Nella varietà a testa ciuffata (t.c.), il ciuffo è completo, composto conforme alla testa, che diparte da un punto centrale di essa coprendola interamente lasciando scoperti la radice del becco e gli occhi. Nella verità a testa liscia (t.l.), la testa è a forma di nocciola con assenza di sopracciglia. Il Collo è lungo e proteso in avanti.
Come abbiamo detto in precedenza, si tratta di una razza “di posizione”, quindi il suo portamento è di fondamentale importanza, di fatti vengono assegnati a questo aspetto ben 15 punti.
Il portamento è a forma di sette (“7”), con collo proteso in orizzontale a livello dei carpi nella posizione di lavoro, corpo verticale con coda perpendicolare al posatoio.

La taglia, anch’esso un aspetto determinante nel giudizio fenotipico, ha valenza di 10 punti. La lunghezza di questo uccellino deve essere di 16 cm, e deve presentarsi ben proporzionato.
L’arricciatura che va a richiudersi sul petto, in gergo ornitofilo si chiama “jabot“. Nel Banacus il jabot ha un valore di 10 punti; deve presentarsi composto da due arricciature che dai lati del collo convertono verso il centro per coprire completamente il giugolo.
I fianchi, altra arricciatura importante, in questa razza ha un valore di 10 punti; devono essere corti, leggermente folti, simmetrici, rivolti verso l’alto senza coprire le ali o raggiungere le spalline.
Gli arti inferiori, che in diverse razze hanno un valore modesto, in questa razza contano 10 punti, devono esser lunghi, deplumati al ginocchio, leggermente flessi al calcagno.
Altra arricciatura fondamentale è rappresentata dalle spalline, che hanno un valore di 5 punti; con una netta demarcazione centrale, simmetriche, incuneati fra i carpi.
Il piumaggio, al quale vengono abbinati 5 punti, è composto, brillante, poco voluminoso. L’addome è liscio, esente da arricciature. Sono ammessi tutti i colori. Le ali, anch’esse con 5 punti possibili, sono lunghe, uniformi, ben aderenti al corpo.
Sia la coda che le “condizioni generali”, sono due aspetti da 5 punti ognuno. La coda ha una lunghezza proporzionata al corpo, stretta e lievemente biforcuta all’estremità. Nel giudicare le condizioni generali si tiene conto dello stato di salute dell’animale, che deve essere buono, presentando un comportamento vivace, e deve essere curato igienicamente.

Ecco, questi in breve sono gli attributi di tipicità che un esemplare ideale di Benacus dovrebbe presentare.
Durante il giudizio, la gabbia adeguata per questa razza è quella detta “a cupola”, ossia la medesima gabbia che viene utilizzata nel giudizo dei canarini di razza “York”. Il posatoio deve avere un diametro di 12 mm, posto in alto al centro, un altro posto in basso alla quinta gretola.
Visto e considerato che la razza è stata riconosciuta da poco tempo, molti giudici ancora, giustamente, devono prendere dimestichezza con il giudizio e con il “colpo d’occhio” delle peculiarità del tipo, niente che in pochi anni non verrà perfettamente assimilato.

Sempre parlando di canarini arricciati di posizione, soffermiamoci a parlare di un’altra razza, di recente acquisizione. Stavolta non siamo noi italiani gli artefici di questa creazione, ma gli spagnoli.
Stiamo parlando del “Giraldillo Sevillano“, un nome un po’ particolare, ma che ha un’origine ben precisa.
Il suo nome è preso dalla banderuola che incorona la torre “Giralda” della cattedrale della città di Siviglia. La sua forma infatti è quella del Gibboso spagnolo in miniatura.

Due esemplari di razza Giraldillo Sevillano
Due esemplari di razza Giraldillo Sevillano (fonte immagine: https://canarios-de-postura-coe-com.webnode.es)

Ma facciamo un salto indietro di qualche decennio…
Nel 1982, un allevatore, di nome Don Antonio Cano Nieto Giralda, cominciò a mettere in selezione dei canarini arcuati e “gobbuti”, con l’intento di arrivare a fissare determinate caratteristiche di tipicità. Vista l’estrema difficoltà di selezione, decise di arrendersi e di abbandonare il progetto, lasciando l’idea nel dimenticatoio.
Fino al 2002, quando l’idea venne ripristinata da un altro allevatore, don Francisco Javier García Cabrera, che riprese a mano il progetto e ricominciò a selezionato il fattore della postura in questi canarini, cercando di integrare anche la particolare forma ad arco, che era stata sdoganata dal suo predecessore.
Passarono ben 8 anni di selezione, con successi e delusioni, fino ad arrivare al 2010 quando riuscì ad ottenere degli ottimi prodotti, tra i quali vi erano quattro o cinque soggetti che mostravano quelle caratteristiche tanto ricercate.
Nello stesso anno, durante il “Giralda contest”, una importante mostra, dove espose quattro copie fuori concorso per il solo piacere di mostrare il suo operato, fu durante un pranzo tra i vari allevatori che fu sollevata molto seriamente la questione di questa eventuale “nuova razza” e venne preso finalmente in considerazione lo sforzo di questo allevatore nel selezionare i suddetti caratteri morfologici.
Si decise quindi che doveva essere aiutato per portare al riconoscimento ufficiale questo nuovo tipo di canarino arricciato.

Si fecero avanti diversi allevatori volontari, tra cui citiamo: Juan Antonio Garcia Amuedo, Juan Carlos Silva Rico, Andres Vazquez Bustamante, Antonio Cano Nieto, Manuel Rodríguez Espinosa, Alberto Rodriguez, Alberto Fernandez e Jose Angel Muñoz Sáez Díaz.
Sotto la direzione di quest’ultimo, che è un esperto giudice internazionale, ebbe inizio l’iter per perfezionare la selezione e per richiedere il riconoscimento da parte della Federazione spagnola. La stesura dello standard fu il primo passo.
Francisco Javier Cabrera Garcia, donò questi uccellini a chiunque volesse aiutarlo nel suo lavoro di selezione. Il 27 febbraio 2010, avvenne una cena con l’obiettivo di unificare i criteri sui punteggi standard abbinati alle varie voci messe nero su bianco.
Lo standard ultimato e gli ultimi risultati viventi presentati, convinsero tutti i presenti alla riunione ufficiale e si è finalmente giunti al riconoscimento ufficiale e quindi a prenderla in considerazione come “nuova razza” a tutti gli effetti.

Giraldillo Sevillano in posizione
Giraldillo Sevillano in posizione (fonte foto: https://www.anpv.com)

Come abbiamo fatto per il Benacus, vediamo più nello specifico le caratteristiche fondamentali che distinguono questa razza, analizzando i vari aspetti del suo standard.

Premessa doverosa: teniamo presente che uno dei tratti tipici della razza è la presenza della cresta-ciuffo, che come sappiamo, geneticamente parlando, è un fattore autosomico dominante. Per le mostre vengono scartati i soggetti senza cresta, che vengono però tenuti in grande considerazione per la riproduzione, poiché necessari per evitare il carattere subletale del “canarino crestato x canarino crestato”.

Come per il Benacus, anche per il Giraldillo la postura è un fattore essenziale e da tenere in grande considerazione per il giudizio in esposizione. Proprio per questo motivo, vengono attribuiti alla voce “Posizione” ben 20 punti. Questa deve essere a forma di uno (“1”), il tronco verticale rispetto alla barretta di appoggio. Il collo inclinato a un minimo di 45° e la coda tocca il posatoio.

Alla taglia vengono abbinati 15 punti. La lunghezza massima prevista è 15 cm., meglio più piccolo. Per calcolare la dimensione totale si stabiliscono tre linee: dalla punta del becco fino alla croce; dalla croce all’inizio della coda; dall’inizio della coda alla sua punta. Le ultime due linee citate non devono superare i 9 cm. La cresta, come abbiamo detto, è forse, dopo la postura, il connotato più tipico di questa razza, al quale è stato assegnato un valore di 15 punti. La cresta deve essere ovale come la testa, folta, con piume più lunghe possibili, con punto centrale e aderita alla nuca.
Alla testa e collo vengono assegnati massimo 15 punti. Testa piccola, ovale, elevata leggermente sulla linea del collo. Quest’ultimo molto lungo, sottile e senza ricci.
Le zampe (10 punti) sono molto lunghe rette senza gomiti, cosce senza piume dalla parte anteriore e uscente nell’unione con il corpo (visibili). Petto (5 punti) allungato, stretto, con lo sterno visibile, evidenziando le virgole. Schiena (5 punti) allungata, stretta, alta evidenziando il gomito delle ali (spallette). Manto corto proporzionato evidenziando la linea centrale, con simmetria delle piume che si dirigono verso i lati. Ali aderenti al corpo senza incrociarsi, separando le punte dalla coda. Fianchi (5 punti) simmetrici in volume e altezza piccoli e aderenti al corpo. Coda (5 punti) stretta, chiusa e rasente al posatoio, termina in una “M” invertita.

Come in tutte le razze si valuta anche le condizioni generali dell’animale (5 punti), che deve presentarsi statico, con tutto il piumaggio aderente al corpo; in buona salute e pulito, senza assenze di piumaggio. Anche in questa razza sono ammessi tutti i colori.
Come per il Benacus, anche per il Giraldillo la gabbia regolamentare da esposizione è quella “a cupola”, un cui deve essere previsto un posatoio di 12 mm posto in alto al centro, e un altro posto in basso alla 5° gretola.

Abbiamo analizzato nello specifico due razze molto diverse tra loro, ma che hanno anche delle affinità, essendo entrambe razze di posizione arricciate.
Sono entrambe razze molto rare in Italia, che pian piano, a mio parare, prenderanno campo e verranno sempre più prese in considerazione dai tanti appassionati allevatori di questa tipologia di canarini.

Federico Vinattieri è un appassionato allevatore cinofilo, ornitofilo e avicoltore (titolare Allevamento di Fossombrone – www.difossombrone.ithttp://lupi.difossombrone.ithttp://ornitologia.difossombrone.it). Curriculum vitae >>>

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