Un mondo di Gazze e Cornacchie
di Federico Vinattieri
Gazza (fonte: animalbase.uni-goettingen.de)
Durante un mio recente viaggio in Scandinavia, ho attraversato sette Nazioni e sono giunto fino in Norvegia, all’estremità più settentrionale dell’Europa, Capo Nord, nel tentativo di andare a cercare e fotografare uno degli uccelli più belli del mondo: la “Pulcinella di Mare”.
Nel corso del lungo viaggio di 16 giorni, nel quale, tra andata e ritorno, ho percorso più di diecimila chilometri, ho potuto osservare l’avifauna autoctona di quei luoghi.
Con mio grande stupore ho notato che, come succede in Italia da ormai diversi anni, la maggioranza dei miei avvistamenti contava due specie: la “Gazza” (Pica pica, Linnaeus 1758) e la “Cornacchia Grigia” (Corvus cornix, Linnaeus, 1758).
Entrambe appartenenti alla Famiglia dei Corvidi, queste due specie stanno prolificando in Europa ed invadendo ogni territorio.
La famiglia dei Corvidi, (Corvidae – Vigors, 1825), è rappresentata da molte specie presenti in tutto il mondo; questa particolare Famiglia è caratterizzata da uccelli con voce aspra e roca emessa nella maggior parte dei casi in coro. Sono uccelli di spiccata intelligenza e ingegno, pertanto possono senza dubbio essere considerati al vertice dell’avifauna come sviluppo celebrale e come abilità di apprendimento, di memoria e di linguaggio.
Il grande etologo Konrad Lorenz, che per anni basò i suoi studi sui Corvidi, ed in particolare sulle Taccole, descrisse che i Corvi hanno caratteristiche molto simili ai Pappagalli e che riescono con il loro richiamo ad associare un determinato vocalizio ad un oggetto o a una precisa azione. Oltre a questo è stato scientificamente provato che i Corvidi, insieme a gli Psittacidi, sono gli unici tipi di uccelli che hanno la cognizione della legge di gravità.
La Gazza, per le sue caratteristiche di piumaggio, è un uccello inconfondibile. Il suo piumaggio è bianco e nero e ha dei riflessi che cangiano dal grigio al verde con l’intensità della luce del sole. Il dimorfismo sessuale in questo uccello non è evidente esteticamente. Le gazze raggiungono un peso che va dai 200 ai 250 grammi e hanno una lunghezza di circa 45 cm.
In natura costruiscono il proprio nido su gli alberi, ben nascosto e protetto dalle intemperie. Il nido è ampio e a forma di coppa, e talvolta viene costruita una sorta di tettoia per non farlo allagare in caso di forte pioggia e che possa poi servire per alloggiare i novelli in attesa di imparare il primo volo, mentre la madre inizia una seconda deposizione. Il nido è composto da materiale vegetale, rametti intrecciati, fogliame, ma anche di oggetti artificiali, come lacci, fili, pezzetti di plastica, e pezzi di oggetti che raccolgono in giro. La femmina depone da un minimo di 4 a un massimo di 7-8 uova. I piccoli vengono accuratamente accuditi da entrambi i genitori e raggiungono l’indipendenza dal nido a circa 22-25 giorni di età. Il loro essere attratte da gli oggetto luccicanti, le hanno conferito la fama e il soprannome di “Gazze ladre”, nome usato anche in una celebre opera Gioacchino Rossini del 1817.
La Cornacchia grigia ha caratteristiche simili alla Gazza, non nell’aspetto ma nel comportamento. Anche questo uccello è facilmente riconoscibile per le sue caratteristiche di colorazione del piumaggio, caratteristica che lo distingue vistosamente da tutti i suoi simili. I colori predominanti del piumaggio sono il nero e il grigio. Il colore grigio ricopre il dorso e la pancia e il resto del corpo è nero. È un po’ più grande di dimensioni rispetto alla Gazza, e può arrivare a circa 50 cm di lunghezza. Si differenzia dalla sua omonima nera (Corvus corone, Linnaeus, 1758), oltre che per il colore, anche per le dimensioni, in quanto quella nera è leggermente più piccola. Esistono casi di ibridazione tra queste due specie omonime, nelle zone in cui i loro areali si sovrappongono. Allo stato naturale la Cornacchia costruisce, in poche ore, un grande nido a forma di coppa, nascosto in una siepe alta o tra i rami di un albero. La femmina depone da 4 a 6 uova, che cova con molta dedizione. I novelli si involano a circa 40 giorni di età. Le Cornacchie si adattano a fabbricare nidi anche in prossimità di zone urbane e anche in presenza di poca vegetazione. Vi sono stati avvistamenti documentati di nidi di cornacchie costruiti addirittura sui pilastri dell’alta tensione.
Ogni specie si distingue, oltre per le varie caratteristiche morfologiche e comportamentali, anche per il loro grado di specializzazione nell’alimentarsi; più una specie è specializzata e più sarà a rischio di estinzione. Prendiamo un esempio nei mammiferi: sappiamo tutti che il Panda è una delle specie più a rischio di estinzione del Pianeta, questo anche perché è una delle specie più specializzate al mondo, in quanto questo si nutre esclusivamente di Canne di Bambù e non ha un’alimentazione alternativa, pertanto una volta che in un determinato territorio questa pianta cessa di crescere, il Panda non ha di che alimentarsi e quindi è costretto a cambiare territorio oppure a morire di fame. Caso opposto vediamo l’esempio del ratto, che nel corso dei millenni si è adattato a mangiare praticamente qualunque cosa e quindi non rientrerà mai tra le specie a rischio. Tornando ai nostri volatili il discorso non cambia; i due corvidi citati in precedenza si sono adattati a cibarsi praticamente di tutto, dai semi, ai germogli, dai rifiuti umani, ai frutti, dalle piccole carcasse di animali schiacciati dalle auto, ai piccoli insetti e piccoli invertebrati, fino ad arrivare a cibarsi anche delle uova e dei nidiacei di altri uccelli. Possiamo dire quindi che sia la Gazza che la Cornacchia grigia sono dei veri e propri parassiti. Siccome queste due specie hanno nella maggior parte delle volte un regime alimentare basato su materia organica animale o vegetale in avanzato stato di decomposizione, per definizione possono essere chiamati “uccelli saprofagi”. Il termine “saprofagi” deriva dal termine greco “sapros” (“decomposto”) e “phagos” (da “phagein”, “mangiare”). Questa loro capacità di adattarsi a tutto, sta pian piano sottomettendo tutte le altre specie.
Io ricordo molto bene che solo venti-venticinque anni fa si potevano ammirare nelle nostre campagne, ogni genere di specie appartenenti al grande Ordine dei Passeriformi; Rigogoli, Cincie, Pettirossi, Codibugnoli, Verzellini, Lucherini, Regoli, e tanti altri… Oggi queste specie sono letteralmente soggiogate dalle Gazze e dalle Cornacchie, che stanno distruggendo tutti i nidi e impediscono quindi una sufficiente prolificazione delle altre specie, più piccole e più specializzate di loro. Presto avremo un mondo di Gazze e Cornacchie. Ovviamente è la natura che decide, e noi non possiamo opporci a queste scelte, visto e considerato che l’intero eco-sistema mondiale è ormai inevitabilmente compromesso dalle scelte e dalle azioni umane.
La natura purtroppo deciderà da sola quali specie far sopravvivere e quali far estinguere e purtroppo l’uomo potrà solo tentare di ristabilire un equilibrio demolito e perduto, che non si può ripristinare.
Federico Vinattieri è un appassionato allevatore cinofilo, ornitofilo e avicoltore (titolare Allevamento di Fossombrone – www.difossombrone.it – http://lupi.difossombrone.it – http://ornitologia.difossombrone.it). Curriculum vitae >>>