Come organizzare un trekking a cavallo
di Gemma Navarra, Erika Verdiani
Quando si vuole organizzare un’escursione di più giorni a cavallo è importante pianificare attentamente i percorsi, tenendo conto delle esigenze dei cavalli e dei cavalieri.
Lunghezza totale del percorso
La lunghezza totale dell’itinerario va calcolata in funzione dei giorni a disposizione o viceversa. Sappiamo che la media di percorrenza di un cavallo al passo è di circa 6 km/ora, che la resistenza di un cavaliere con medio allenamento non va oltre le 6 ore reali di cavalcata al giorno e di conseguenza che potremmo percorrere massimo 30 o 40 km al giorno. È importante prevedere eventuali imprevisti (ostacoli, soste…) lasciando un margine temporale di 2 ore prima del tramonto (in estate possiamo prevedere tappe più lunghe avendo a disposizione più ore di luce). Può essere utile prepararsi percorsi alternativi in caso di ostacoli imprevisti (può capitare di imbattersi in alberi caduti in seguito a temporali).
Dislivello e percorribilità
La lunghezza dell’itinerario varia in funzione del dislivello e della percorribilità dei sentieri. I chilometri percorsi giornalmente diminuiranno all’aumentare dell’entità del dislivello da affrontare, così come strade accidentate rallenteranno la nostra marcia. Si tende ad escludere sempre strade asfaltate sia per motivi di sicurezza che di piacevolezza della percorrenza, oltre che di interesse paesaggistico-naturalistico. È sempre necessario accertarsi che le vie che vogliamo percorrere siano comunali o vicinali, in caso contrario è buona norma chiedere anticipatamente il permesso a transitare ai proprietari. Fondamentale è percorrere prima l’itinerario a piedi per verificare se le strade prescelte siano adatte per il passaggio dei cavalli: i sentieri devono essere sufficientemente larghi (ci deve passare una persona a braccia aperte), non essere troppo pendenti, a fondo non scivoloso o pericoloso (evitare lastre di pietra, strapiombi, scalini e zone fangose o paludose dove il cavallo potrebbe sprofondare).
Punti acqua
Quando si pianifica un trekking a cavallo è fondamentale prevedere dei punti di abbeveraggio per i cavalli. Ricordiamo che, soprattutto d’estate, il nostro cavallo può perdere molti liquidi ed è indispensabile farlo abbeverare più volte al giorno (il fabbisogno giornaliero d’acqua di un cavallo va dai 40 ai 50 litri). E’ necessario quindi prevedere di passare da torrenti, fonti o paesi e borghi dove esistono fontane o abbeveratoi (attenzione ai corsi d’acqua che attraversano i paesi: potrebbero essere inquinati). Se dovessimo trovarci in condizioni di non aver trovato acqua lungo il percorso, consigliamo di fare numerose soste per permettere ai cavalli di mangiare erba fresca per reidratarsi. È d’obbligo che l’acqua sia presente nei punti sosta e nei posti tappa.
Punti sosta
Le soste sono importanti lungo il tragitto per far riposare i cavalli ed i cavalieri. Un punto sosta deve avere alberi o staccionate stabili dove legare in sicurezza i cavalli; a tal proposito un consiglio per legare correttamente il proprio cavallo è quello di controllare che, staccato dalla capezza, il moschettone della longhina non tocchi terra (questo ci assicura di aver legato il cavallo abbastanza corto da evitare incidenti). Il punto sosta deve essere inoltre ombroso ed avere un punto acqua o disponibilità di erba fresca; è buona norma dissellare durante la sosta, ma attenzione a non far raffreddare di colpo i cavalli sudati ed accaldati.
Posti tappa
Il posto tappa deve essere provvisto di un ricovero notturno per i cavalli. Ideale sarebbe avere a disposizione un paddock o dei box ma dal momento che spesso questo non è possibile, dovremmo arrangiarci legando i cavalli a staccionate o alberi. Un’interessante soluzione è quella della tesata, un metodo che consiste nel tendere corde da un albero all’altro e legare poi i cavalli alle corde tese; il cavallo in questo modo può muoversi scorrendo lungo la corda (è importante tendere le corde più in alto possibile ed in modo sicuro per evitare che il cavallo si infuni). Deve essere presente un punto acqua, come detto in precedenza e una sistemazione confortevole per i cavalieri (rifugi, possibilità di posizionamento tende, agriturismi, ecc…)
Appoggio logistico
Questo è un aspetto essenziale per la riuscita del nostro trekking. È importante avere una macchina d’appoggio a disposizione per portare il cibo per noi e per i nostri cavalli ed eventuali attrezzature troppo pesanti o difficili da trasportare in autonomia (tende, vettovaglie ecc…). Bisogna inoltre poter contare, in caso di emergenza, su un veterinario, un maniscalco ed un mezzo di trasporto cavalli disposti ad intervenire.
Attrazioni paesaggistiche storico-culturali
Un viaggio non si può considerare tale senza una meta degna dell’impegno per arrivarci. Il piacere di un trekking a cavallo, oltre al rapporto creato con il proprio compagno a quattro gambe, è visitare e vedere da un altro punto di vista (più alto di un metro e mezzo) bellezze naturali, paesaggistiche, storiche e artistiche. Il trekking a cavallo diventa un’esperienza completa se l’itinerario è ben pianificato: si può passare da selvagge foreste a crinali da cui ammirare splendidi paesaggi fino ad antichi borghi dove riscoprire l’antica cultura dei nostri territori.
Prima di partire ricordiamo di controllare attentamente l’idoneità delle attrezzature e delle condizioni fisiche del proprio cavallo.
Lungo il percorso ricordiamo che il trekking deve essere un piacere anche per il nostro cavallo! Rispettiamolo mantenendo la giusta andatura (nei viaggi si sta quasi sempre al passo) e scendendo spesso, nei punti difficili ma anche su strade facilmente percorribili (ogni tanto è piacevole sgranchirsi le gambe).
Ed una volta ben pianificato il nostro trekking…pronti, partenza, via!
» Articolo tratto dalla Rivista TerrAmica – num. 8 Gennaio 2018 «
Gemma Navarra, laureata in Scienze forestali ed ambientali presso l’Università degli Studi di Firenze, è Guida Equestre Ambientale di primo livello.
Erika Verdiani Laureanda in Scienze Forestali e guida Equestre Ambientale di 1° livello.