di Federico Vinattieri
Nell’allevamento devono esistere delle priorità, scrupolosi obiettivi che non devono mai essere tralasciati, a qualunque costo. Un allevamento si deve distinguere per l’omogeneità e la qualità dei propri prodotti, questo aspetto gli allevatori lo conoscono bene e cercano con ogni mezzo a loro disposizione di dimostrare che il concetto è chiaro e che la loro selezione procede nella medesima direzione da decenni.
Grazie a questa prerogativa si possono individuare a colpo d’occhio i prodotti di un determinato centro di selezione, poiché questi evidenziano caratteristiche anatomiche quasi identiche e tratti espressivi molto similari. Questo fattore fa la differenza tra un allevamento “affermato” e un allevamento che ancora non ha ben chiaro il metodo per condurre una selezione. Ecco il segreto! Il concetto è tutto qui.
L’allevatrice Sara Rosa Dioguardi, con uno dei suoi cuccioli
Quando è che un allevatore può ritenersi veramente soddisfatto del suo lavoro di selezione morfologica? Quando produce soggetti talmente tipici e talmente simili tra di loro, che la maggior parte delle persone non riesce più a distinguere.
Posso garantire che ciò è possibile. Ne ho avuto la prova più volte, frequentando vari importanti allevamenti, ma anche direttamente, nel mio allevamento, grazie soprattutto al lavoro di selezione svolto da mio padre, nella fattispecie con i Mastini Napoletani, e con altre razze, con le quali abbiamo eseguito accoppiamenti, i cui prodotti presentavano omogeneità impressionanti.
Come arrivare a questo “traguardo”? Come si può arrivare a costruire un centro di selezione di tutto rispetto?
Non è facile da spiegare, ma rivolgendomi soprattutto ai neofiti, cercherò di introdurre le varie fasi; parleremo di “modalità selettive” e sinteticamente illustrerò il percorso attuabile per iniziare a “piantare le basi” di quel che può essere un valido allevamento canino. Non parlo di allevamento commerciale, quello è un argomento che non mi compete… trattiamo l’allevamento come attività amatoriale, come semplice passione. Ovvio che il percorso può cambiare in base a centinaia di variabili, primo tra tutti a seconda della razza prescelta, ma i primi passi inderogabili da svolgere sono più o meno sempre i medesimi.
L’estro di un allevatore e le sue innate capacità e predisposizioni, non si possono apprendere teoricamente, e sono proprio queste capacità a far la differenza, ma quel che andiamo a spiegare in questo articolo è solo il processo di inizio per attivare questa “attività” intesa non come “azienda”, ma come messa in opera di una passione, spinta dalla giustificata alacrità del principiante.
Mettiamoci nei panni di un giovane appassionato, travolto dalla passione per la cinofilia e per il mondo delle esposizioni canine, deciso a compiere il grande passo di cimentarsi nell’allevamento della razza “X” da lui sempre ammirata e sognata. Finalmente ha a disposizione un pezzo di terra e quindi lo spazio necessario per poter possedere i soggetti per intraprendere una selezione. Deve partire da zero… da dove iniziare?
Dando per scontato la messa in opera delle varie strutture, recinti vari, essenziali in un allevamento, vediamo le varie fasi.
Come in tutti gli ambiti, non ci si può improvvisare in ciò che non si conosce bene, quindi il primo passo è d’obbligo; FASE 1 ” Documentarsi”.
Documentarsi a fondo sulla razza e su tutto ciò che la circonda: storia, standard, caratteristiche comportamentali, soggetti più rappresentativi, alimentazione adeguata, patologie, allevamenti, e chi più ne ha più ne metta.
Consiglio che non mi stanco mai di ripetere: non basate MAI le vostre ricerche e le vostre attenzioni su quanto riportato sui Social o sugli “pseudo-dibattiti” che potete facilmente consultare sui famigerati “gruppi facebook”, che purtroppo, nella stragrande maggioranza dei casi, sono nozioni redatte da personaggi i quali basano le loro esperienze sui loro 1-2 soggetti e non hanno la più vaga idea di cosa significhino i termini “allevare”, “selezione” o “concetto di tipo”, e spesso vagano imperterriti in rete facendosi credere allevatori e/o esperti conoscitori della razza, abbindolando coloro che, bona fides, cadono nella loro “ragnatela”. FATE ATTENZIONE!! Documentatevi sempre sulla fonte delle vostre letture; basatevi sempre sui testi, oppure se è la rete il vostro mondo, allora prendete in considerazione solo articoli on-line che hanno una base autorevole o meglio ancora un “comitato scientifico” che funga da filtro per ciò che viene pubblicato.
Una volta documentati sulla razza, ritengo sia giusto passare alla FASE 2: “Apprendimento visivo”.
Fase di fondamentale importanza, nella quale, si deve iniziare a frequentare le manifestazioni canine di bellezza, per comprendere come funzionino e soprattutto per poter osservare dal vivo i rappresentanti della razza scelta. Dopo essere stati presenti, da spettatori, a qualche esposizione canina, comincerete sicuramente a comprendere le varie peculiarità della razza. Parlare direttamente con allevatori aiuta molto a capire svariate nozioni che potranno rivelarsi preziose in un imminente futuro.
FASE 3: “Individuare da chi attingere”. Documentandosi ed osservando i soggetti esposti in mostra, vi sarete fatti un’idea di chi sia il miglior allevatore della razza o di chi possiede i requisiti che rispecchiano i vostri parametri di “allevatore ideale”, i cui prodotti si avvicinano più possibile a quanto richiesto dallo standard.
La “partenza” è importantissima, e la scelta dei capostipiti di un vostro prossimo ipotetico allevamento, è forse la chiave di tutto il vostro futuro da allevatore. Bisogna quindi “sondare bene il terreno”, vagliare tutte le possibilità, e soprattutto non aver timore di affrontare lunghi viaggi, di spendere più soldi, o di attendere il tempo necessario per poter ottenere il soggetto che veramente vi serve. Non ripiegate mai su un soggetto mediocre o qualitativamente inferiore, solo perché questo è subito disponibile. LA FRETTA E’ IL PEGGIOR NEMICO DI UN ALLEVATORE!!! L’attesa talvolta è necessaria, e anche benevola, poiché questa ci permette di prepararci al meglio al grande giorno.
Altro consiglio: ultimamente vi è la moda di basare la scelta dell’acquisto di un soggetto SOLO sulle caratteristiche scritte, ossia sui requisiti di salute, e sul pedigree con cui viene presentato e in qualche modo “messo sul mercato” un determinato soggetto. Niente di più sbagliato. GUARDIAMOLI IN FACCIA QUESTI CANI! La valutazione visiva è BASILARE. E’ ovvio che i requisiti salutistici sono fondamentali, ma non si può basare la scelta di un cucciolo SOLO su questo aspetto, poiché vi è il rischio di portarsi a casa un cane completamente sano ed esente da qualunque patologia ereditaria, ma anche completamente ATIPICO, che pertanto non servirà in una selezione ai fini espositivi e di mantenimento delle caratteristiche di razza. Anche in questo caso quindi ATTENZIONE! Non lasciatevi attrarre solo da quanto leggete, ma valutate anche il cane in base alle sue caratteristiche anatomiche ed in base alla sua linea di sangue, valutando con estrema attenzione chi sono gli ascendenti. Una domanda che talvolta mi è stata posta in passato è la seguente: – “Voglio iniziare il mio allevamento e per ora ho la possibilità di acquistare un solo soggetto… maschio o femmina?”. Si comincia SEMPRE dalla femmina. L’allevamento si fa con le femmine e non con i maschi. Questo vale non solo per i cani, ma anche per tutte le altre specie domestiche. Avendo un solo maschio, difficilmente si potrà trovare un proprietario che metta a disposizione una sua femmina per una eventuale cucciolata; ma avendo una femmina c’è sempre la possibilità di acquistare una monta di uno stallone da un altro allevamento. Sempre la femmina pertanto deve essere la prima scelta, se l’intenzione è quella di allevare.
FASE 4: “L’acquisto”. Avendo individuato l’allevatore da cui “attingere”, si procede all’acquisto del soggetto. Solitamente gli allevatori di un certo livello non fanno mai scegliere i propri soggetti, bensì scelgono loro quello più indicato alle esigenze del nuovo proprietario, quindi non vi scandalizzate se non potete intervenire nel “verdetto” finale della preferenza. Fiducia, pazienza, e arriverete ad ottenere ciò che cercate.
Arriva il gran giorno, in cui l’allevatore chiama e dà la propria disponibilità per la cessione di una cucciola, da voi prenotata nei mesi precedenti. Una volta arrivato a casa, si deve già guardare al futuro e valutare il da farsi per proseguire questo progetto.
Pertanto inizia la FASE 5: “ricerca ed introduzione di altri soggetti”. Per essere autosufficienti per iniziare, è opportuno possedere almeno un maschio e due femmine, compatibili tra di loro, in modo da formare due linee distinte, ma mai troppo “lontane” a livello di genotipo e con le caratteristiche morfologiche più simili possibili. Si passa quindi all’acquisto di altri soggetti da introdurre in allevamento.
FASE 6: “Apprendimento pratico”. Mentre crescono i vari soggetti acquistati, non si può fare a meno di apprendere quotidianamente dal loro comportamento, dai loro movimenti, dai loro cambiamenti nella crescita, e via via diventa sempre più cristallino come debba essere un soggetto di quella razza, nozioni che divergono quasi sempre da quanto appreso teoricamente sui libri. Solo l’esperienza e la pratica possono fornire questi insegnamenti, che risultano essere una sorta di “tirocinio” per qualunque allevatore.
Può capitare, durante la crescita che uno o più dei vostri soggetti acquistati, non sia all’altezza di essere inseriti nel vostro programma di allevamento, vuoi per piccoli/grandi difetti, vuoi per mutamenti inaspettati durante la crescita. Questo aspetto per un neofita è molto difficile da capire, ma è normale! All’inizio, non avendo esperienza diretta sulla razza, si fa molta fatica a comprendere le mille sfaccettature dei tratti somatici. Quindi la tendenza è quella di procedere comunque con gli accoppiamenti prefissati, talvolta sbagliando. Proprio in questi casi le FASI 1 e 2 si rivelano essenziali.
FASE 7: “Programma di allevamento”. Arrivati ad essere proprietari di quei soggetti che formano la base del vostro centro di selezione, si deve stilare un programma di allevamento, ossia una proiezione di tutti gli eventuali accoppiamenti che andranno svolti nei prossimi anni, in modo da arrivare ad ottenere soggetti che possano in qualche modo “conciliare” le caratteristiche migliori di ognuno dei soggetti inseriti nel suddetto programma. Qui entra in gioco la capacità e la vera predisposizione di un cinofilo ad individuare il metodo migliore e possibilmente anche più rapido, per arrivare ad ottenere questo “prodotto ideale”. Non troverete in nessun libro o in nessun articolo come fare… Nessuno può insegnarlo, nessuno può scriverlo, perché l’estro di un allevatore è innato. Ma l’allevamento si basa anche sui tentativi, se mai si osa, mai si arriverà a risultato.
FASE 8: “La prima cucciolata”. In molti pensano che una volta nata la prima cucciolata, ci si può senza ombra di dubbio definire “allevatore”. SBAGLIATO! Sì, è vero, per definizione è così, e anche per l’Ente Nazionale della cinofilia, dopo la prima cucciolata, sei registrato come un allevatore a tutti gli effetti; ma questo termine racchiude un significato più profondo. Per le prime generazioni non vi potete mai definire “allevatori”, in quanto voi, anche inconsapevolmente, state lavorando su di un ceppo stabile e sulla selezione svolta da altri e non da voi stessi. Accoppiando due soggetti acquistati non avete una selezione propria, ma state usufruendo del lavoro già predisposto dall’allevatore che ha “ideato”, “programmato” e “creato” i soggetti che voi avete acquistato, quindi quella cucciolata non può essere ancora considerata parte della vostra selezione. Solo dopo 2-3 generazioni si cominciano a vedere i risultati della propria selezione e del proprio operato. Solo allora si può iniziare a definirsi allevatori.
Ma torniamo alla nostra prima cucciolata. Dopo aver svolto tutti i doverosi accertamenti genetici del caso, per valutare la compatibilità dei due soggetti in questione, si procederà all’accoppiamento e quindi alla conseguente cucciolata. Orgoglio di un neofita, esperienza unica che mai verrà dimenticata. Vi sono razze in cui il momento del parto è difficoltoso ed altre in cui è ancora molto forte l’istinto naturale e quindi risulta essere un momento meno impegnativo, ma comunque ogni parto, di qualunque razza, fa storia a sé. Ogni parto, ogni cucciolata, prima o poi, mostra le sue difficoltà, piccole o grandi problematiche che servono alla formazione di un allevatore. Nulla insegna di più della esperienza pratica.
Da questo punto, si passa all’ultima fase che conclude il processo di inizio per un allevamento. FASE 9: “la prima scelta”. Selezionare in sostanza significa “scegliere”. La scelta dell’eventuale cucciolo da far restare in allevamento è determinante. Bisogna sempre tener presente che non stiamo parlando di oggetti, bensì di esseri viventi, che hanno dei sentimenti, delle emozioni, che esigono il rispetto da parte nostra; noi li abbiamo in qualche modo “progettati”, noi li abbiamo in qualche modo dato la possibilità di nascere, e proprio per questo motivo, noi ne siamo diretti responsabili, sempre. Questo concetto deve essere chiaro prima di procedere con questa attività.
La scelta dei nuovi proprietari deve quindi essere adeguata alle esigenze dei cuccioli e ancor di più deve essere vagliata attentamente la scelta del (o dei) soggetto che decidete di crescere e di far diventare parte integrante del vostro allevamento.
La scelta deve essere basata su un fattore preciso: “aspetti necessari”. Le domande da porsi sono le seguenti:
– “Qual è il soggetto che più rappresenta il mio ideale”? – “Qual è il soggetto che più di tutti può portare dei benefici nel mio programma di allevamento?” – – “Cosa sto cercando di correggere nei miei soggetti?”
Quesiti decisamente importanti, le cui risposte portano inequivocabilmente alla decisione ultima che accentra le attenzioni su QUEL soggetto da seguire direttamente e da portare avanti. “Eccolo… è quello!” Questa è la frase che prima o poi trapassa i vostri pensieri, quando vi metterete lì ad osservare i vostri cuccioli.
La scelta non è sempre esatta, ma l’importante è capire se e dove è avvenuto lo sbaglio, che può sempre essere corretto con scelte successive. La scelta può invece rivelarsi azzeccata, e questo sicuramente avrà funzione benefica per la vostra smisurata passione, che vedrà arrivare gratificazioni da quanto voi direttamente avete deciso. Le gratificazioni più grosse per un allevatore, arrivano dal ring, quando vedi vincere un tuo soggetto alle competizioni cinofile di bellezza, hai quella sensazione inebriante che esalta ciò che hai fatto e ti dà la carica di proseguire nel tuo lavoro. Chi non si è mai cimentato nell’allevamento fa fatica a comprendere. Ogni soggetto rappresenta una storia, rappresenta dei ricordi. Quel soggetto che ora vedete già cresciuto, sfilare nel ring, io l’ho idealizzato, l’ho voluto creare, da un accoppiamento che io ho deciso di mettere in atto, poi l’ho fatto nascere, l’ho scelto, l’ho cresciuto, l’ho abituato al ring, ed ora è lì a giocarsi la vittoria sfidando altri soggetti provenienti da altri allevamenti. Pensieri che passano nella mente dell’allevatore che osserva.
La realtà dei fatti è che il percorso che un allevatore alle “prime armi” deve affrontare, non può essere sintetizzato o schematizzato. Non tutti riescono, molti si arrendono. Ho conosciuto tantissimi ragazzi, con grande entusiasmo, che alla prima difficoltà hanno mollato. Allevare è una battaglia quotidiana durissima, che coloro che non la vivono in prima persona non possono capire e non possono permettersi di giudicare.
Con questo mio testo ho solo voluto far comprendere le opportune operazioni necessarie per intraprendere questa “avventura” cinofila, che si arricchisce e si fortifica giorno dopo giorno, solamente “toccando con mano”, trovandosi faccia a faccia con le realtà quotidiane, con i tanti problemi che comporta avere a che fare con gli animali, con le tante delusioni che si possono trovare sul proprio percorso, ma anche con le infinite soddisfazioni che questi nostri compagni di vita possono offrirci.
Alcuni cuccioli di razza Cane Lupo di Saarloos
Federico Vinattieri è un appassionato allevatore cinofilo, ornitofilo e avicoltore (titolare Allevamento di Fossombrone – www.difossombrone.it – http://lupi.difossombrone.it – http://ornitologia.difossombrone.it). Curriculum vitae >>>