La sella stretta
di Gianni Marcelli
È questa una delle convinzioni più diffuse e più difficili da rimuovere.
La convinzione che quando una sella è stretta il problema si risolve mettendo un sottosella più spesso, o comunque degli spessori qua e la, nei punti di pressione, “…allontanando così la sella dalla schiena,,,” dando quindi alla stessa maggior sollievo.
Niente di più sbagliato!
Tuttavia è una convinzione diffusissima, anche tra “insospettabili” addetti ai lavori, cioè tra coloro i quali sono riusciti a realizzare la cosa più bella del mondo, fare della propria passione (i cavalli) un lavoro.
Non voglio generalizzare (sempre sbagliato), non credo tutti ovviamente, ma ho avuto occasione di ascoltare argomentazioni in questo senso da più d’uno di questi “insospettabili”.
D’altra parte l’argomento della sella adatta alla schiena del cavallo (che possiamo riassumere con l’espressione inglese del Saddle Fitting) è pressoché sconosciuto ai più, e devo dire anche di poco interesse. Me ne accorgo dallo scarso pubblico che mi ascolta quando nelle varie fiere tento di argomentare sulla questione o quando mi capita di parlare dell’argomento con certi famosi “insospettabili” e vedo la loro espressione che, quando inizio a parlare, diventa quella di chi in quel momento non ti ascolta ma si sta manifestamente chiedendo: “…ma chi è questo qua… ma che ne sa… ma cosa vuole… a me viene a spigare? a me?…” con la malcelata aria di chi sta subendo un atto di lesa maestà.
D’altra parte è anche vero che non ho mai letto (in italiano) o sentito qualcuno spiegare approfonditamente l’argomento. Sono noti e diffusi pochi concetti, nemmeno molto chiari e poi tanta tanta tanta (scusate la ripetizione) retorica, si parla per immagini evocative cercando di parlare all’immaginario, al sogno, alla “pancia” delle persone piuttosto che “spiegare” certi fatti, dando anche la ragione del loro “perché”!
Proviamo allora a ragionare sulla Sella Stretta.
Intanto nei miei scritti e nei mei video più volte ho parlato di come provare a riconoscere una sella stretta prima di utilizzarla, chi volesse approfondire può farlo li. Vorrei invece spendere due parole per parlare del Come si Manifesta il problema di una sella stretta: indolenzimenti della schiena, comparsa dei peli bianchi, fiaccature, zoppie strane da individuare sono tutti fenomeni riconducibili in qualche modo al problema di una sella stretta o comunque di una sella “sbagliata” per la schiena di quel cavallo e che, anziché distribuire il peso nella superficie più ampia possibile crea dei punti di concentrazione del peso stesso.
A questo la domanda legittima è: come si risolve il problema di una sella stretta? La risposta è semplicissima: o si cambia sella o si cambia cavallo!!!
Non ci sono alternative e qualsiasi rimedio spesso proposto è peggiore del male. Vediamo il perché. Quando una sella è stretta significa che l’arco formato dalla schiena del cavallo nella parte interessata dalla sella è maggiore dell’arco formato dalle gonne della sella stessa. Cioè lo spazio sotto, tra le gonne della sella, nella parte che si appoggia sulla schiena, è troppo piccolo rispetto alle dimensioni della schiena stessa. Ora, se questo concetto è chiaro, è semplice capire che se mettiamo un sottosella più spesso, di fatto aumentiamo le dimensioni della schiena stessa che già, abbiamo visto, è troppo grande rispetto allo spazio disponibile nella sella in questione.
Il risultato sarà che la sella, già stretta, andrà a coprire una dimensione ancora maggiore diventando di fatto ancora più stretta e aggravando quindi ancora di più il problema. Ripeto: “un rimedio peggiore del male”! Come se noi, in un paio di scarpe strette, mettessimo un bel paio di calzettoni di lana bella spessa. Il solito paio di scarabocchi mi aiuta (spero) a chiarire il concetto:
Disegno 1: Sella stretta
L’ovale è tronco del cavallo e sopra, in marrone, una sella ideale che ai lati risulta stretta come indicato dalle frecce.
Ora, senza modificare le dimensioni del tronco del cavallo e della sella sopra, inseriamo nel prossimo disegno un sottosella (ripeto, sono invariate le dimensioni di tronco e sella)
Disegno 2: sella stretta con sottosella spesso
È evidente dal disegno che il sottosella “aumenta di fatto la dimensione del tronco nell’area in cui si appoggia la sella aggravando quindi il problema, rendendo cioè la sella ancora più stretta rispetto al tronco del cavallo. Una volta serrato il sottopancia il povero cavallo avrà un qualcosa di molto invasivo sulla schiena che gli procurerà fastidio nella migliore delle ipotesi e dolore e danni nella peggiore.
Di qui la regola del sottosella: con la sella giusta il sottosella deve essere sottile, mezzo pollice, tre quarti al massimo. Se la sella è larga, entro certi limiti, si può compensare con sottosella più spessi, anche fino a 1”. È importante che il cavaliere conosca la propria sella ed il proprio cavallo e “gestisca” i cambiamenti dello stesso (dimagrisce, ingrassa, è più o meno in forma…) con un uso sapiente degli spessori del sottosella per compensare, entro certi limiti, le variazioni ce si possono verificare.
Gianni Marcelli, prestato al mestiere di Dirigente d’azienda, è un appassionato allevatore di cavalli, in particolare del Catria. Sito web: http://www.gianniwest.com