Cinognostica: reni, lombi e groppa
di Federico Vinattieri
Campionessa “Giulia Dolce de Louba-Tar”, femmina di Cane Lupo di Saarloos
Con questo mio breve articolo, vorrei entrare nella cinognostica e spiegare brevemente l’anatomia di alcune regioni del corpo che ritengo essere di primaria importanza, soprattutto ai fini del giudizio e di conseguenza della selezione dei cani di razza.
Prima di addentrarci nella spiegazione delle regioni anatomiche elencate nel titolo, per “profani” di questa materia diamo preventivamente la definizione di cinognostica e spieghiamo in 2 parole di cosa si tratti.
Per “cinognostica” si intende lo studio del cane, delle sue forme anatomiche, quindi uno studio basato prettamente sul fenotipo (cino = cane; gnostica = conoscenza) valutando i caratteri morfologici e fisiologici esteriori.
Sia per un allevatore, e ancor di più per un esperto giudice di cani di razza, questa materia va conosciuta a fondo, e man mano che la si approfondisce, ci rendiamo conto di quanto sia importante apprendere determinate nozioni fondamentali. Lo standard di razza, non è altro che l’applicazione specifica, sulla razza presa in esame, delle varie voci elencate nello studio cinognostico del cane. L’anatomia è sempre legata alla funzionalità del soggetto. Come diceva il grande Walter Gorrieri: “Il cane è una macchina per sviluppare movimento”.
Quando noi autori scriviamo articoli su questo vasto argomento, diamo sempre per scontato che i nostri lettori siano persone del settore, che comprendano perfettamente le varie sfaccettature dell’anatomia, ma negli ultimi anni, chiacchierando anche a bord ring con amici e colleghi espositori, mentre si assiste ai giudizi durante le manifestazioni canine di bellezza, mi son reso conto che moltissimi cinofili non hanno per niente chiaro la posizione fisica di certe parti del corpo del cane. Mi è capitato più volte di parlare di “groppa” e con la coda dell’occhio osservare la persona accanto a me che fissava il garrese del cane sotto esame, e quindi penso sia il caso di chiarire dove siano collocate alcune regioni.
Il problema è sempre lo stesso, le persone non leggono, ma per allevare e soprattutto per raggiungere dei livelli soddisfacenti di selezione, bisogna sforzarsi di conoscere la materia meglio possibile.
Vi sono delle regioni del corpo che vanno ad influenzare tutta la meccanica dell’animale, quindi il movimento, uno dei più importanti fattori di valutazione durante il giudizio nelle esposizioni di bellezza, ma anche la solidità e l’intera struttura scheletrica-muscolare del soggetto.
Ma perché quando si parla di cani ci viene spontaneo parlare sempre del movimento? la risposta è semplice, perché il movimento è innato nel cane, se si vuole è il suo “unico impiego”, soprattutto il trotto è la sua naturale dinamica quotidiana; come scrisse Werner F. Kirschbaum, noto giudice internazionale F.C.I.: << Un cane non adotta mai, come una posizione comoda, il rimanere fermo. Se lo fa, è perché qualcosa richiama la sua attenzione, ma per un breve istante. Se osserviamo le posizioni che adotta un cane durante il giorno, lo troviamo o in movimento o, per la maggior parte del tempo, sdraiato. La posizione di “stazione”, cui viene obbligato per vari minuti, tanto praticata nelle esposizioni, è per il cane spiacevole e scomoda, e risulta essere una forma di violenza e di crudeltà verso l’animale. Per questo motivo dobbiamo lasciar muovere il cane, per valutarne efficacemente il movimento e riconoscere il movimento tipico della razza, conseguenza della funzione che ha prodotto il tipo >>.
Forse il Sig. Kirschbaum esagera un po’ nell’affermare che il far restare il cane in stazione risulta essere una forma di violenza, ma sicuramente il concetto che ha espresso corrisponde a realtà. “Il cane si muove”, parafrasando il titolo di un testo di Bonetti e Gorrieri, che viene tutt’oggi considerato in qualche modo la “Bibbia” della cinognostica.
Sembra facile comprende a livello anatomico la locomozione del cane, ma nella realtà vi sono tantissimi aspetti che vanno conosciuti, e vi posso assicurare che non si smette mai di imparare.
Analizziamo e spieghiamo, con parole semplici, le caratteristiche che riguardano la regione dei “reni e lombi”.
Proprio come quando a scuola eravamo interrogati a Geografia su una Regione d’Italia, iniziamo a indicare i “confini”, in questo caso “anatomici”, di questa “zona”. Regione limitata anteriormente dal “dorso”, posteriormente dal margine anteriore della groppa, ed ai lati, dai fianchi e dalle anche. Qual è la base anatomica di questa zona? In pratica la regione è sostenuta da 7 vertebre, e da diversi muscoli: Ileo Spinale, Gran Dorsale, dal Psoas e processi traversi delle vertebre, che devono essere lunghi e disposti obliquamente per dare maggior inserimento ai muscoli della groppa.
Teniamo conto quindi che la regione dei reni non è altro che un ponte fra il dorso e la groppa, punto dove la colonna vertebrale raggiunge la massima curvatura, proprio per questo motivo il peso degli organi interni non può “insellare” il rene. La lunghezza del rene è ovviamente differente a seconda delle razze, molto diverse tra di loro, ma deve comunque presentarsi sempre solido, pur mantenendo sempre la necessaria flessibilità. Lo standard di razza ne deve poi chiaramente concretizzare la lunghezza e la direzione; solitamente, in quasi tutte le razze deve presentarsi orizzontale o lievemente inclinato in alcuni casi, a seconda di quanto sia lo sfruttamento della contrazione dei muscoli lombari. Stessa cosa vale per la larghezza del rene, preferibile sempre largo, aspetto che garantisce un ottimo sviluppo muscolare, dovuto alla buona lunghezza dei processi trasversi delle vertebre. Abbiamo compreso quindi che il rene deve formare una sorta di linea diritta con il dorso e la groppa, senza evidenti deformazioni, e abbiamo capito che questo deve essere, salvo pochissime eccezioni in alcune razze, largo e corto, senza alcuna depressione e anche con una buona inclinazione dal davanti all’indietro. Questi i concetti fondamentali di questa regione anatomica.
Vediamo ora una zona che mi sta particolarmente a cuore, forse perché fin da piccolo mi è sempre stata fatta notare la sua importanza e l’ho sempre sentita ribadire da mio padre, dai nostri colleghi allevatori e anche da gli esperti giudici che abbiamo sempre seguito. Sto parlando della “GROPPA“.
Inutile dirvi che questa regione è di primaria importanza, sia perché va ad influenzare tanti aspetti morfo-funzionali, sia perché, sicuramente, fa la differenza nella valutazione di un soggetto, se si ha “occhi” per comprendere determinati aspetti fisici.
Dove si trova la groppa? Mi piacerebbe mettermi davanti 20 cinofili presi a campione e interrogarli sull’anatomia… Non conoscere la posizione della groppa è abbastanza grave, ma penso e spero che sia chiaro alla maggioranza delle persone; in ogni modo per chiarire una volta per tutte, è la regione che si trova sopra la coda, che confina anteriormente con i reni-lombi e posteriormente proprio con l’attaccatura della coda. Direte voi: “come può una zona così corta, e quasi apparentemente insignificante, ad essere così importante e presa in considerazione?”. E’ una domanda che mi sono posto anche io anni fa, prima di studiare e capire la cinognostica. La groppa non è altro che una vera e propria “trasmissione”, la quale propaga l’impulso ricevuto dal posteriore. Ha come base anatomica l’osso sacro, formato da 3 vertebre saldate e dai muscoli glutei e psoas, quest’ultimo comunemente conosciuto anche come il “muscolo dell’anima”, muscolo fusiforme che insieme al muscolo iliaco, compone lo “ileopsoas”.
Se si prende in esame l’intera meccanica dell’animale, ci accorgiamo quindi che la groppa ha esattamente la stessa importanza del garretto. Incredibile direte voi? In effetti è sorprendente, ma è facilmente comprensibile se si tiene a mente che la forza scaturita dal posteriore viene trasmessa direttamente all’anteriore tramite la groppa. Gli allevatori del Cane da Pastore Tedesco lo sanno bene; in quella razza il movimento è il primo fattore di valutazione e sia i giudici che gli allevatori sono sempre alla ricerca della “groppa ottimale”, cosa che, purtroppo, in molti allevamenti di altre razze, la selezione di questa caratteristica viene messa sempre in secondo piano, o addirittura resta quasi del tutto sconosciuta… grosso errore!
Nella groppa, cinque sono i parametri da selezionare: 1) lunghezza; 2) larghezza; 3) posizione; 4) direzione; 5) forma.
Come si misura la lunghezza della groppa? Dalla punta dell’Ileo alla punta dell’Ischio, semplificando quindi, dalla punta dell’anca, alla punta della natica. Una groppa lunga è indice quindi di maggiore spinta, più potenza. La lunghezza ovviamente varia di razza in razza, ma in generale una groppa lunga e ben inclinata è sempre un grande pregio. Per “larghezza della groppa” si intende la misura dello spazio fra le articolazioni coxo-femorali, quindi la distanza tra le punte delle anche. Una groppa ampia è indice di ottima massa muscolare e di un eccellente struttura scheletrica. Anche in questo caso vi è sempre una diversa larghezza voluta per le diverse razze. Avremo una groppa evidentemente più stretta per i “corridori”, come i cani di tipo “graioide”, e una groppa più larga per i “molossi”, ad esempio. Vi è un parametro anatomico che è però una regola fissa per ogni razza canina, cioè la sua lunghezza deve sempre superare la sua larghezza.
Essendo il coxale sempre inclinato, la direzione della groppa non potrà mai presentarsi perfettamente orizzontale, anche se a volte lo si sente dire, bensì si presenterà sempre più o meno inclinata. Bisogna tener presente che la lunghezza dei muscoli “ischio tibiali” e anche dei “glutei”, va ad influire notevolmente, per contrazione, la velocità del movimento; quindi il grado di inclinazione della groppa è determinante per il movimento del cane.
Una groppa che si presenta troppo poco inclinata (in gergo cinofilo si dice “avvallata”) è da considerarsi difetto e comporta una distorsione del movimento e della costruzione dell’animale, in quanto si avrà i garretti dritti e arti troppo distesi. Bisogna però sempre considerare l’estremo opposto, ossia una groppa troppo inclinata è da considerarsi difetto anch’essa, poiché determina la presenza dei muscoli ischio-tibiali troppo corti, che andranno a svantaggio, durante la forza di contrazione, pertanto parte della spinta prodotta dai garretti si perderebbe. La forma è strettamente legata allo sviluppo muscolare dell’animale, più i muscoli sono sviluppati più la groppa si presenterà rotonda, meno saranno evidenti, più questa si presenterà “affilata”.
Spero di aver chiarito molti degli aspetti di queste importantissime zone anatomiche del cane, concetti che risulteranno utili, soprattutto a chi di voi vorrà cimentarsi nella selezione del cane di razza ai fini espositivi e sportivi. Consiglio spassionato che mi sento di darvi: occhio alla Groppa!! La selezione di questa zona è imprescindibile.
“Valero di Fossombrone”, maschio di Pastore tedesco
Federico Vinattieri è un appassionato allevatore cinofilo, ornitofilo e avicoltore (titolare Allevamento di Fossombrone – www.difossombrone.it – http://lupi.difossombrone.it – http://ornitologia.difossombrone.it). Curriculum vitae >>>