Il termine agricoltura conservativa comprende tutta una serie di agrotecniche il cui scopo fondamentale è quello di migliorare la funzionalità agronomica dei suoli favorendo in tal modo una migliore adattabilità dei terreni agricoli alle sollecitazioni antropiche, sia dirette (lavorazioni profonde in primis) che indirette (cambiamenti climatici), migliorandone la fertilità, soprattutto per quanto riguarda la sostanza organica, e conseguentemente la fruibilità a fini produttivi…
Ezio Casali, iscritto all’Albo Provinciale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati di Cremona, insegna presso l’Istituto Tecnico Agrario Statale “Stanga” di Cremona. Si occupa di autocontrollo, soprattutto negli agriturismi, e di agricoltura multifunzionale.
Il sistema di produzione con metodo biologico prevede un periodo definito di “conversione”, fase in cui l’azienda pur avendo assunto tutti gli impegni previsti dalla norma non può commercializzare il prodotto con riferimenti al metodo stesso. Rispetto al requisito della conversione, si evidenzia spesso una certa confusione da parte degli operatori. Scopo del presente contributo è il tentativo di chiarire gli aspetti chiave inerenti la tematica…
Donato Ferrucci, Dottore agronomo libero professionista, riveste attualmente l’incarico di Responsabile di Bioagricert Lazio e di Cultore della materia presso la cattedra di Gestione e Comunicazione d’Impresa” – Facoltà di Scienze della Comunicazione, Università degli Studi della Tuscia.
La conoscenza della struttura del sistema vascolare delle foglie, oltre ad essere essenziale per un supporto meccanico della medesima, può giocare anche un ruolo cruciale nell’efficienza della fotosintesi. Unitamente a questo punto, un aspetto di primo piano nell’anatomia della foglia è rivestito anche dall’estensione della guina del fascio (BSE – Bundle Sheath Extension). Come specie modello è stata utilizzata Vitis vinifera (L.) (cv Sangiovese)…
Mario Pagano, laureato in Scienze e Tecnologie Agrarie (vecchio ordinamento) presso l’Università degli Studi di Firenze, ha conseguito il Dottorato di ricerca in Agrobiotecnologie per le Produzioni Tropicali. Autore di molte pubblicazioni, è ricercatore presso l’Unità di Ricerca per la Viticoltura di Arezzo.
Paolo Valentini, laureato in Scienze Agrarie presso l’Ateneo di Perugia, si occupa della conservazione e coltivazione delle collezioni di germoplasma viticolo presenti presso l’azienda dell’Unità di Ricerca per la Viticoltura di Arezzo.