L’Europa, i cittadini, il verde – Un’esperienza di volontariato a Bristol
Di Lorenzo Capretti
In Europa insieme alla crescita delle città e delle megalopoli si sta sviluppando sempre di più la necessità di relazionarsi in modo corretto e consapevole con la natura, sia attraverso l’alimentazione che attraverso la fruizione degli spazi verdi.
Per incoraggiare e sostenere le iniziative degli Enti locali che hanno raggiunto elevati standard ambientali e incoraggiarli a impegnarsi per un ulteriore miglioramento indirizzato verso uno sviluppo sostenibile, da alcuni anni la Commissione Europea ha stabilito un premio “Capitale verde europea”. Il riconoscimento è destinato a una città che ha particolare dedizione per la cura per la tutela ambientale.
La scelta, che si avvale di un gruppo di esperti internazionali, si basa su una serie di dodici indicatori che comprendono il cambiamento climatico e l’efficienza energetica, trasporto locale sostenibile, qualità dell’aria e livelli di rumore, aree verdi urbane e l’uso sostenibile del territorio, la promozione della natura e della biodiversità, la gestione dei rifiuti, il consumo di acqua e di trattamento delle acque reflue, l’eco-innovazione e l’occupazione sostenibile, così come la pratica di gestione ambientale dell’Ente locale.
La competizione è aperta; possono partecipare alla selezione tutte le città con una popolazione superiore ai 100000 abitanti. La prima assegnazione del premio ha riguardato Stoccolma nel 2010 alla quale sono seguite altre città centro europee. Nel 2015 è stata la volta di Bristol città dove la cultura ambientalista nasce molti anni fa per le attività delle associazioni in difesa del fiume Avon, della quale saranno poi descritte alcune recenti iniziative. Per il 2016 sarà premiata Lubiana, in Slovenia.
Per venire incontro alle richieste avanzate da città ugualmente virtuose, ma più piccole, la Commissione Europea per l’Ambiente ha recentemente istituito il riconoscimento di “European Green Leaf” che viene attribuito ai capoluoghi con 50 e 100mila abitanti impegnati sul fronte ambientale. Le città vincitrici per la prima edizione del 2015 sono due, entrambe dell’Europa meridionale. Il riconoscimento è stato attribuito a Mollet del Vallès (Spagna) e Torres Vedras (Portogallo) ma tra le otto candidate finaliste era inclusa Siena.
Per valorizzare condividere e far conoscere a tutti questo ambito riconoscimento nel 2015 la città di Bristol ha organizzato una serie di eventi che hanno coinvolto oltre ai cittadini anche un gruppo di giovani volontari provenienti da diversi Paesi europei. Lo scopo è stato quello di proporre attraverso i volontari organizzati in team, la “cultura del verde” introducendo idee innovative, pratiche ambientali pionieristiche non solo a beneficio di Bristol, ma come modello per le città nel Regno Unito e tutto il mondo.
Volontari di Feed Bristol
I volontari, ai quali era assicurato viaggio dal Paese di origine, vitto, alloggio e un rimborso per le piccole spese, sono stati coinvolti nei progetti attraverso la loro attiva partecipazione “Participatory Action Research (PAR) ”. Il loro impegno si è rivolto verso l’organizzazione di eventi e festival in città, lavorando su iniziative di energia rinnovabili, progetti di sviluppo sostenibile, produzione alimentare e di cucina locale, arte e design, giardinaggio, apicoltura, imprenditorialità sociale, marketing e comunicazione, iniziative di trasporto e di riduzione dell’inquinamento atmosferico e altro ancora.
Bristol, European Green Capital 2015
Lo scorso maggio, un gruppo di 33 giovani ragazzi provenienti da vari Paesi, con differenti aspettative, mentalità, sogni e aspirazioni si sono radunati a Bristol per un progetto di volontariato a supporto del programma European Green Capital (Capitale verde europea). Il gruppo è stato presto coinvolto dallo spirito di entusiasmo e allegria di cui è caratterizzata la città.
L’organizzazione del lavoro era coordinata dall’associazione Change Agents, gruppo che opera nel campo della sostenibilità e organizza scambi colturali e volontariato internazionali. L’associazione ha organizzato il soggiorno, l’accoglienza, la formazione a livello ambientale. I ragazzi sono stati poi sostenuti dalle famiglie e dalle organizzazioni ospitanti che hanno permesso ai volontari di partecipare al meglio e di lavorare con le organizzazioni per rendere la città più sostenibile.
In questa occasione l’associazione ha programmato vari eventi, workshop e conferenze su varie tematiche quali: Energie alternative (energia eolica), l’uso corretto dell’acqua e Programme manager.
Il mio lavoro come volontario si è svolto all’interno dell’organizzazione di Avon Wild Life Trust, un associazione che si occupa di protezione ambientale dei parchi naturali in Inghilterra. In particolare, ho lavorato, per il progetto Feed Bristol, una iniziativa che ha come obiettivo finale quello dell’Educazione Ambientale, utilizzando il gruppo di volontari internazionali, per coinvolgere i cittadini di Bristol in pratiche di agricoltura sostenibile.
Per questo scopo, sono state scelte l’orticoltura e la frutticoltura senza uso di fertilizzanti e senza sprechi, con l’utilizzo di tecniche di Agricoltura sostenibile finalizzate al rispetto per l’ambiente, quali la permacoltura. Questo metodo di coltivazione prevede un basso impiego di energia sulla base di principi e strategie ecologiche e il riutilizzo di materiale interno, come compost prodotti in azienda.
Lavori nell’orto
Nei due mesi di volontariato, negli spazzi verdi assegnati dal Comune, sono state seguite le fasi gestionali e pratiche dell’orticoltura, dalla semina, alla coltivazione in serra e in campo. Il lavoro ha riguardato molti aspetti manuali e pratici, come per esempio raccogliere le verdure, eliminare le erbacce, annaffiare.
Interessante e nuovo per me è stato l’utilizzo di piante infestanti per la lotta antiparassitaria come l’infuso di equiseto per contrastare i funghi e il sambuco come acaricida naturale e dell’ortica come concime azotato.
Ai volontari è stato chiesto anche di accompagnare gruppi di persone disabili o con problemi nei loro programmi di recupero, aiutare classi di bambini in lavori all’aria aperta con il massimo rispetto per l’ecologia e l’ambiente circostante ma anche di far comprendere il significato di coltivare la terra nel rispetto della natura a pochi passi della città.
Lavori nel frutteto
Il progetto ha toccato anche aspetti legati alla nutrizione, per avvicinare la cittadinanza ai principi dell’alimentazione sana, biologica e a chilometri zero, rispettoso dell’ambientale nelle aree intorno alla città attraverso la coltivazione di ortaggi da distribuire nei mercati locali o nei ristoranti.
Il volontariato svolto a Bristol è stato per me motivo di arricchimento personale e professionale, occasione per approfondire aspetti pratici di materie affrontate durante il mio percorso accademico, condividere conoscenze con altri giovani esperti del settore. Ho potuto conoscere da vicino una filiera agricola che include l’ambiente, l’agricoltura biologica, l’architettura sostenibile (attraverso la costruzione di serre e piccoli edifici eco-sostenibili con pareti di paglia compressa Strow bails”). Il coinvolgimento poi con gruppi di persone con difficoltà è stato motivo di valutare un aspetto sociale legato a quello agrario-ambientale.
Volontario impegnato nel “Fish project”, sistema di acquacoltura con piante idroponiche e allevamento di pesci.
La sostenibilità, parola ricorrente in questo progetto, insieme all’atmosfera che si respira nella città “animata” di Bristol e nel luogo di lavoro sono stati gli aspetti maggiormente positivi di questa iniziativa.
In conclusione la partecipazione a esperienze di volontariato o di lavoro in ambito internazionale europeo è una attività da consigliare anche per un periodo breve. Stimola la curiosità e l’apertura mentale per affrontare situazioni differenti con le persone, aumenta l’energia per trovare soluzioni per una vita sostenibile.
Gruppo di volontari a Bristol
RIFERIMENTI
http://ec.europa.eu/environment/europeangreencapital/winning-cities/2015-bristol/
http://www.tuttogreen.it/bristol-e-la-green-city-deuropa-per-il-2015/
http://ec.europa.eu/environment/europeangreencapital/europeangreenleaf/
http://www.avonwildlifetrust.org.uk/feedbristol
Lorenzo Capretti, Agronomo – Laureato magistrale in Scienze e tecnologie agrarie, produzioni vegetali di pregio all’Università degli studi di Firenze. E-mail: lorenzo.capretti@gmail.com
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