di Federico Vinattieri
Beccaccia di mare
Purtroppo fino alla fine degli anni ’90, non esistevano studi etologici sulla Beccaccia marina, ma solo articoli e testi nozionistici genetici. Forse perché la Beccaccia è considerato un uccello comune e quindi non a rischio di estinzione, o forse perché gli uccelli acquatici in genere hanno sempre attirato meno appassionati rispetto alle tante specie dell’entroterra. In un mio viaggio in Scandinavia mi sono più volte imbattuto in questi singolari uccelli, soprattutto durante l’attraversamento dei “Fiordi norvegesi”, dove la grande quantità d’acqua favorisce la stazione e quindi l’avvistamento di questi volatili, che sono piuttosto comuni. In quei luoghi ho potuto ammirarne le particolarità e anche alcuni aspetti comportamentali.
Per noi italiani è da considerarsi un “uccello indigeno” poiché è presente anche nel territorio nazionale.
La Beccaccia di mare, comunemente conosciuta anche con il nome di “Ostrichiere”, è un uccello acquatico trampoliere, classificato da Linnaeus nel 1758, con il nome scientifico “Haematopus ostralegus”, appartenente all’ordine dei Caradriiformi (Charadriiformes). È senza dubbio la specie con maggiore diffusione della Famiglia delle Ematopodidi (“Haematopodidae”).
Specie estremamente legata alle acque salmastre. Lo si può trovare in tre Continenti: Europa, Africa e Asia. Sono soliti svernare sulle coste atlantiche e, in primavera e in estate, sono presenti in diverse zone d’Europa, soprattutto nei paesi del nord. In Italia esiste una colonia, abbastanza numerosa, piuttosto stanziale, nell’alto Adriatico, presso il delta del Po e anche nei pressi della foce dell’Isonzo. Secondo le ultime statistiche pubblicate dal Dr. Francesco Scarton e dal Dr. Roberto Valle, la popolazione italiana di questa specie ammonta a 63 coppie censite, di cui circa 40 vivono sulle coste Venete. È dall’anno 1996 che sono stati documentati casi di nidificazione di questi uccelli nella laguna di Venezia, su delle barene artificiali, e nella laguna di Porto Caleri (RO). I primi dati sulla biologia riproduttiva di questi animali, vengono presentati nel 1997. Si stima che il 13 % della popolazione di Beccacce di mare presenti nel Mar Mediterraneo sia stanziata sulle coste italiane dell’Adriatico del nord, ossia sul litorale Veneto. In tutto il Mediterraneo si presume vi siano circa 300 coppie; la popolazione che nidifica invece nel centro e nel nord dell’Europa è censita in circa 200.000 coppie, pertanto, almeno per il momento, non vi sono rischi per il mantenimento della specie.
È un uccello di straordinaria eleganza, sia nella livrea che nel suo aspetto generale anatomico, tipico di un uccello adattato perfettamente alla vita a stretto contatto con l’acqua. Si tratta di un volatile di media-taglia, di circa 40-43 cm di lunghezza, con un’apertura alare che varia dai 79 a gli 88 cm, ed con un peso che raggiunge e talvolta superare i 500 grammi. Il suo piumaggio è caratterizzato da un’alternanza di colori bianco e nero. La parte nera comprende testa e dorso, mentre la parte bianca copre petto, tutta la parte inferiore, addome, ventre, sottocoda e anche sotto le ali. Il groppone è bianco come la parte superiore della coda, ma presenta una banda nera terminale. In volo è molto facile riconoscere questi uccelli, in quando sono ben evidenti le barre alari bianche. I suoi occhi sono rossi. Uno dei suoi tratti tipici è rappresentato dal becco, lungo circa 10-12 cm e molto affusolato, forte, di color arancio intenso; il becco è in qualche modo lo “strumento di lavoro” di questo uccello, in quanto serve per individuare, raccogliere ed aprire le conchiglie ed i molluschi di vario genere, per cibarsi del muscolo interno. Le zampe robuste e allungate, sono all’incirca della medesima colorazione del becco, un po’ più tendenti al rosa, e ovviamente palmate.
In generale, colorazione a parte, il suo aspetto ricorda moltissimo il suo omonimo terrestre: la classica “Beccaccia” (Scolopax rusticola), presente in molti dei nostri boschi.
Il dimorfismo sessuale è quasi inevidente, maschi e femmine sono esteticamente identici, tranne che per una piccola differenza di taglia. Al contrario di quanto si possa pensare, i soggetti di sesso femminile sono leggermente più grandi, con becchi leggermente più lunghi.
In inverno la livrea stagionale si diversifica dalla livrea estiva, in quanto vi è una banda bianca all’altezza della gola, che termina circa all’altezza dei fori delle orecchie, formando una sorta di “collarino”.
La Beccaccia marina per riprodursi colonizza zone costiere sabbiose o cave di sabbia, ma anche in lagune e delta fluviali.
Come nella maggioranza degli uccelli, la nidificazione avviene nella stagione primaverile. In questo periodo le coppie si distanziano le une dalle altre, per mantenere una sorta di “privacy” per la riproduzione.
La deposizione avviene in nidi costruiti nella sabbia, che circondano di gusci di conchiglie e imbottiscono con steli d’erba, schegge di canne, muschio, fili d’erba e altre fibre vegetali. Il nido è sempre situato in luoghi con una buona visibilità, in quanto questo non deve essere mai perso di vista dai genitori, soprattutto dal maschio che ha il compito di difenderlo periodicamente.
Vengono deposte da due a quattro uova, che sia la femmina che il maschio covano per circa 25-27 giorni. Le uova deposte sono di colore ocra, con la presenza di molte picchiettature scure irregolari. Incredibilmente, dopo pochi giorni dalla nascita, i novelli sono pronti ad uscire dal nido. Questa modalità accelerata dello sviluppo è indispensabile per evitare che i nidiacei vengano predati da ratti, volpi, gabbiani reali e altre specie antagoniste. I novelli presentano una tonalità di nero molto meno saturo e il becco si presenta rossiccio con sfumature nere all’apice, per queste caratteristiche si distinguono abbastanza bene dai soggetti adulti.
La dieta delle Beccacce di mare si basa soprattutto di molluschi, da cui il suo nome comune di “Ostrichiere”, ossia “cacciatore di ostriche”. Vivendo in vicinanza di estuari, i vivaldi ed i gasteropodi restano comunque la base della loro alimentazione. Per la loro dieta non disdegnano anche militi, patelle, chitoni, piccoli invertebrati, vermi policheti, vermi anellidi e larve di vari insetti. Sono stati immortalati alcuni soggetti adulti con dei piccoli granchi e piccoli pesci nel becco, quindi è plausibile che anch’essi facciano parte della loro dieta. Perlustrano quotidianamente i fondali vicino alla riva o nelle zone di bassa marea, sondando la sabbia con il loro becco a forma di lama, che tengono semi-aperto, in modo da afferrare all’occorrenza il mollusco individuato. I molluschi forniscono loro un valido apporto proteico, in grado di supportare il loro fabbisogno nutritivo anche nella fase riproduttiva, fase in cui questi uccelli hanno l’esigenza di nutrirsi costantemente per provvedere anche al sostentamento della loro prole. In natura la B. è stata avvistata anche nella varietà albina, che però, come succede in natura anche con qualunque altro tipo di mutazione, viene quasi sempre messa in disparte quando si entra nella stagione riproduttiva, perché considerata dalla colonia “differente dalla norma”, quindi “non adatta” alla riproduzione.
Esistono quattro sottospecie di Beccaccia marina, due delle quali classificate molto recentemente, nell’anno 1941: la “Haematopus ostralegus buturlini”, nell’anno 1910: la “Haematopus ostralegus longipes”; oltre a queste anche la “Haematopus ostralegus osculans” (Swinhoe 1871), e la “Haematopus ostralegus ostralegus” (Linnaeus 1758).
Il Genere “Haematopus”, di cui la Beccaccia di mare è il rappresentante più conosciuto, si suddivide in altre 11 specie, con caratteristiche morfologiche similari, specie che elenco qui di seguito:
– Haematopus leucopodus (Garnot, 1826) – Beccaccia di mare di Magellano
– Haematopus ater (Vieillot, 1825) – Beccaccia di mare del Sud-America
– Haematopus bachmani (Audubon, 1838) – Beccaccia di mare nera del Nord-America
– Haematopus palliatus (Temminck, 1820) – Beccaccia di mare americana
– Haematopus meadewaldoi (Bannerman, 1913) – Beccaccia di mare delle Isole Canarie
– Haematopus moquini (Bonaparte, 1856) – Beccaccia di mare africana
– Haematopus finschi (G.H.Martens, 1897) – Beccaccia di mare di South Island
– Haematopus longirostris (Vieillot, 1817) – Beccaccia di mare orientale
– Haematopus unicolor (J.R.Forster, 1844) – Beccaccia di mare variabile
– Haematopus chathamensis (Hartert, 1927) – Beccaccia di mare dell’Isola di Chatham
– Haematopus fuliginosus (Gould, 1845) – Beccaccia di mare fuligginosa
Beccaccia di mare
Federico Vinattieri è un appassionato allevatore di Canarini e di Mastini Napoletani (Allevamento di Fossombrone – http://www.difossombrone.it/ – http://lupi.difossombrone.it/). Curriculum vitae >>>
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