di Marco Salvaterra
Gruppo della Paeonia suffruticosa Varietà rosa con fiore a corona
(foto Marco Salvaterra)
Il nome del genere (Paeonia) deriva dal dal greco “paionia” femminile di “paionios”, salutare-soccorritore, perché le radici della pianta hanno proprietà medicinali. Secondo altri autori il nome deriverebbe da “Paeon”, medico delle divinità greche.
Le peonie appartengono alla famiglia delle Paeoniaceae che raggruppa piante da fiore antichissime dal punto di vista evolutivo che in passato erano comprese nella Ranuncolaceae.
Il genere Paeonia comprende una trentina di specie di piante erbacee e di arbusti perenni che presentano radici carnose e fusti, generalmente glabri, che portano foglie, di notevoli dimensioni, pennate, formate da numerose foglioline lobate e non lobate, di forma e dimensioni irregolari, talvolta glauche e tomentose. Sono coltivate in modo particolare per la bellezza dei fiori, grandi e appariscenti.
Peonie erbacee
Alcune specie erbacee sono spontanee anche in Italia. Secondo la mitologia greca, fu il medico degli dei, Paeon, a scoprire la pianta (Paeonia officinalis). Questa specie, originaria dell’Italia e delle regioni centro meridionali dell’Europa, è utilizzata fin dall’antichità come pianta medicinale, e per questo elogiata da molti scrittori greci e latini. Oggi è un’apprezzata pianta ornamentale: presenta foglie, profondamente divise, di color verde chiaro e talvolta tomentose sulla pagina inferiore; da aprile a maggio produce fiori semplici, larghi 5-15 cm di colore cremisi.
Vengono coltivate anche molte cultivar cinesi, tutte derivate da Paeonia lactiflora, specie originaria della Mongolia e della Siberia.
Le peonie erbacee, dotate di radici tuberose, emettono i propri getti in primavera, vegetano fino a raggiungere un’altezza di 60-100 cm, fioriscono a maggio e in autunno disseccano completamente per riapparire la primavera successiva.
Peonie arboree
La prima citazione in Europa delle peonie arboree è nel rapporto di un membro della Compagnia Olandese delle Indie Orientali che, a metà dei Seicento, le descrisse come simili alle rose, ma senza spine e con fiori grandi il doppio. Prima che tali piante arrivassero in Occidente, se ne diffuse la fama grazie all’importazione di porcellane, sete e oggetti cinesi su cui era rappresentato questo fiore, molto amato in Oriente da moltissimi secoli (in Cina è conosciuto già mille anni prima della nascita di Cristo).
Le peonie arboree o arbustive, la cui pianta fuori terra è formata da solidi e nodosi arbusti che ogni anno lignificano una piccola parte dei nuovi getti, creano molto lentamente un cespuglio legnoso che può raggiungere i due metri di altezza e i tre-quattro metri di diametro. Perdono le foglie in autunno, in inverno gli arbusti restano spogli e all’inizio della primavera fanno schiudere le nuove foglie. Tra aprile e maggio producono splendidi fiori di varie forme e che possono raggiungere i 30 cm. Sono piante molto longeve (centinaia di anni) e presentano una crescita molto lenta.
Sebbene i botanici ne conoscano già centinaia di varietà, la loro classificazione è in continua evoluzione.
Le peonie arboree si suddividono in due grandi sezioni: Delavayane e Vaginatae.
Sezione Delavayane: comprende tutte specie a fiore semplice, piccolo e con toni di colore dal giallo al rosso scuro. Appartengono a questa sezione le specie: P. delavayi (con fiori che possono essere bianchi o gialli screziati di rosso-marrone, gialli e rosso scuro) e P. ludlowii (con fiori giallo vivo).
Sezione Vaginatae: comprende tutte specie a fiore semplice, con colore dal bianco, al rosa e al porpora. Queste le specie: P. suffruticosa, P. ostii, P. rockii, P. cathayana, P. decomposita, P. quii e P. jishanensis. Dagli incroci e dalla selezione delle diverse specie derivano numerosi ibridi e varietà che vengono coltivati da millenni in Cina e da lì in tutto l’Oriente e successivamente anche in Occidente.
Il Gruppo più numeroso quello classificato come Paeonia suffruticosa: ne fanno parte centinaia di varietà, con fiori bianchi e crema, rosa, corallo, porpora chiaro, porpora scuro. In base alla forma del fiore si distinguono varietà a fiore semplice, semidoppio, doppio e a corona. In base al periodo di fioritura, si distinguono varietà a fioritura precoce (20 marzo – 10 aprile), intermedia (10 – 25 aprile) e tardiva (25 aprile – 15 maggio).
Coltivazione
Peonie arboree
La peonia arborea è una pianta molto forte, semplice da coltivare e che si adatta molto bene al clima dell’Europa continentale, molto simile a quello della zona di origine.
Il periodo ideale per l’impianto delle peonie a radice nuda è da ottobre a metà febbraio. Le peonie in vaso con una zolla ben formata, possono essere trapiantate in qualsiasi periodo dell’anno, eccetto i mesi estivi.
Predilige le posizioni in pieno sole, ma nelle regioni a clima più caldo, sono da preferire le posizioni in mezzombra che permettono una fioritura più lunga. Deve essere posta in luoghi riparati dal vento.
Abbisogna di terreni freschi e ricchi, preferibilmente neutri, ma si adatta a qualsiasi tipo di suolo da subalcalino a subacido, purché ben drenato, in quanto non sopporta i ristagni idrici.
Resiste bene alla siccità e necessita di innaffiature solo in caso di piante appena messe a dimora o in assenza prolungata di pioggia, in particolare nei periodi precedenti la fioritura.
La concimazione può essere fatta con concimi organici (meglio in autunno) o chimici complessi. Prima della fioritura sono da preferire quelli a bassa contenuto di azoto.
Peonie erbacee
Le peonie erbacee sono piante perenni, vigorose, dotate di grosse radici fusiformi e carnose. Possono essere coltivate in ampi vasi o in piena terra, ponendole a 60-80 cm l’una dall’altra. Dopo alcuni anni in vaso smettono di fiorire. Per questo motivo, periodicamente devono essere svasate, divise e ripiantate cambiando completamente il substrato.
Il periodo per l’impianto è da ottobre a fine febbraio, ma ideale è l’inizio dell’autunno. Emettono i propri getti in primavera fino a raggiungere un’altezza di 60-100 cm.
La fioritura inizia a maggio per concludersi entro la prima metà di giugno.
Per quanto riguarda l’esposizione, le esigenze sono come per le peonie arboree. Nei periodi più siccitosi va irrigata senza bagnare la vegetazione. Non sopporta ristagni idrici. A inizio autunno la pianta entra in riposo vegetativo: quando la parte aerea comincia ad essiccare, bisogna tagliare gli steli a 5-6 cm dal terreno.
La moltiplicazione si effettua normalmente per divisione delle radici, lasciando 3-4 gemme per segmento. Alla riproduzione per seme si ricorre solo per ottenere nuovi ibridi.
Piantumazione
Scavare una buca di circa 40 cm di lato e 40 cm di profondità. Porre sul fondo, non a contatto con le radici, del terriccio miscelato a letame. Per favorire il drenaggio si può porre, al di sotto del terriccio, uno stato di ghiaia grossolana. Interrare le radici facendo aderire bene la terra. Nelle erbacee, ricoprire le gemme con 2-3 cm; per le arboree, 5-10 cm sopra il punto di innesto.
Piantumazione delle peonie
Come tagliare i fiori
Per le peonie arboree il fiore deve essere tagliato appena sopra la gemma ascellare più alta per evitare di eliminare i getti dell’anno successivo. Nel caso delle peonie erbacee, si possono tagliare i fiori anche a livello del terreno.
Centro Botanico Moutan
In provincia di Viterbo, ai piedi dei monti Cimini, si trova la più grande collezione d’Europa di peonie cinesi: un terreno collinare di 15 ettari interamente coltivato a peonie arboree ed erbacee. Più di 200.000 piante e oltre 600 differenti varietà appartenenti a tutte le specie botaniche e gli ibridi naturali conosciuti. Il nome Moutan trae origine dal termine “Mu Dan”, usato in Cina per indicare la peonia arborea, ed è stato scelto per questo Centro nato nel 1993 dalla ventennale e profonda passione di un collezionista, Carlo Confidati. L’idea iniziale, quella di creare un giardino monotematico attorno a una dimora privata, si è trasformata, dopo le prime straordinarie fioriture, nel desiderio di conoscere tutte le varietà e le specie di peonie arbustive cinesi esistenti ricercandole singolarmente nelle più remote regioni asiatiche e importandole in Europa per riunirle in un unico luogo, curarne il mantenimento, studiarle e promuoverne la diffusione, la conoscenza e la protezione ovunque.
Nel periodo della fioritura, aprile e maggio, lo spettacolo che si gode è straordinario. La passeggiata lungo le vie del parco permette di ammirare angoli in cui le peonie, delle diverse specie e varietà, si combinano con altre piante mediterranee, oltre a campi aperti in cui migliaia di fiori di peonia accarezzano le dolci colline. I colori spaziano dalle tonalità dei rosa, sino al porpora scuro quasi nero, dal bianco puro al giallo luminoso, al crema, dando vita ad una meravigliosa visione di colore, bellezza e opulenza.
Per informazioni:
Centro Botanico Moutan
Vitorchiano (VT) – http://www.centrobotanicomoutan.it/
Centro Botanico Moutan (foto Marco Salvaterra)
Riferimenti bibliografici
- Peonia, il fiore degli dei, Simona Pareschi, Giardinaggio, maggio 2008
- Centro Botanico Moutan http://www.centrobotanicomoutan.it/
- Peonie, manuale per l’impianto e la coltivazione – Centro Botanico Moutan
- Vivaio Buffa, peonie per passione http://www.vivaiobuffa.com/
- Agraria.org – Atlante dei fiori http://www.agraria.org/
Marco Salvaterra, laureato in Scienze agrarie presso la Facoltà di Agraria di Bologna, insegna Estimo ed Economia agraria all’Istituto Tecnico Agrario di Firenze. Curriculum vitae >>>
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