Il cane durante i mesi invernali
di Federico Vinattieri
Cane Lupo di Saarloos (foto http://www.difossombrone.it/)
Come dice una famosa frase degli Stark nella serie televisiva “Il Trono di Spade”: – “l’inverno sta arrivando!”.
Siamo da poco entrati in autunno ma sono i mesi invernali che talvolta mettono a dura prova i nostri amici a quattro zampe. Molti cani infatti presentano dei grossi problemi ad affrontare i geli dell’inverno… Molte sono le problematiche, dalle più comuni tonsilliti al dimagrimento, da disturbi intestinali, fino ad arrivare alla temibile ipotermia.
Per poter fronteggiare tali problematiche e per evitare che insorgano questi disagi stagionali, un allevatore o un normale proprietario di un cane che vive all’esterno, deve seguire alcune semplici regole.
Il primo tra tutti gli sbagli e uno dei più comuni è quello di permettere al vostro cane di uscire ed entrare da un luogo riscaldato all’esterno, infatti questi continui sbalzi termici portano principalmente a subire conseguenze che riguardano disturbi respiratori, quali bronchiti o tonsilliti, solitamente risolvibili con somministrazione di antibiotici da parte del vostro medico veterinario. E’ sempre opportuno che l’esposizione alle basse temperature sia pertanto graduale, soprattutto per cani abituati a vivere per la maggior parte della giornata in casa o in appartamento. Bisogna tener presente che la termoregolazione del cane non è affatto immediata, perciò far abituare il soggetto al clima esterno è di fondamentale importanza.
Naturalmente è sconsigliabile permettere al vostro cane di sostare per un lungo tempo in zone a basse temperature o dove vi è presenza di neve, con la quale solitamente il cane si diverte, ma a lungo andare può provocare problemi articolari o anche abbassamento della temperatura corporea, visto l’elevato grado di umidità che il cane trattiene sul manto, che in seguito si raffredda; questo problema è molto frequente nelle razze di piccola taglia, dette “a zampa corta”. Riuscire a mantenere la temperatura corporea costante per un cane è più difficile di quanto si possa pensare.
Se il cane è ben abituato ai climi rigidi ed è solito a vivere a tempo pieno e anche a dormire all’esterno, allora il punto di vista cambia molto, infatti in questo caso il soggetto, soprattutto nelle razze di taglia grande, non presenterà grosse problematiche dovute al freddo, purché si metta a sua disposizione un riparo dove rifugiarsi dalle intemperie.
Non bisogna mai dimenticare che il cane odierno, in tutte le sue forme, differisce in tutto e per tutto dal suo antenato ancestrale, poiché la selezione dell’uomo lo ha sì esteticamente esaltato e plasmato in più di 400 razze diverse e centinaia di colorazioni, ma lo ha anche molto indebolito sia geneticamente sia come robustezza fisica e grado di rusticità, e quindi non ci si deve stupire se molti proprietari e molti allevatori hanno l’abitudine di coprire i loro soggetti a pelo raso, con cappottini o quant’altro per proteggerli dal freddo, ciò è normale e in molti casi rappresenta una valida prevenzione.
Periodi eccessivamente lunghi di freddo possono portare anche problemi di natura gastroenterica, talvolta anche dovute semplicemente alla ingestione continua di acqua ghiacciata o neve, che portano inevitabilmente alla diarrea e altri disturbi intestinali. Gli allevatori sanno bene che per evitare questi fastidi bisogna monitorare costantemente l’acqua che si mette a disposizione dei propri animali, che possibilmente non deve mai congelare. Sembra strano, ma la temperatura dell’acqua è un fattore importante per l’equilibrio intestinale del cane.
Un altro fattore di fondamentale importanza per assicurare il benessere del proprio cane che vive all’esterno è riuscire ad assicurargli un luogo sempre asciutto dove potersi sdraiare; questo è importante soprattutto per evitare problematiche scheletriche, dolori artrosici in particolar modo; un tappetino o una comune coperta può bastare per far sì che il vostro esemplare dorma all’asciutto e al caldo anche in caso di alta umidità o temperature al di sotto dello zero. Altro problema frequente è il congelamento o l’abrasione dei polpastrelli plantari, problema evidenziato dal fatto che il cane solleva le zampe a intermittenza, come se avesse dolore a toccar terra. Se il vostro soggetto presenta questo comportamento su suolo ghiacciato, allora può essere un congelamento, oppure può trattarsi anche di lievi lacerazioni che talvolta sono provocate dal sale che sovente viene gettato sulle strade per evitare che si formi il ghiaccio e per consentire la normale circolazione delle auto. Per impedire tali conseguenze esistono diversi metodi, uno dei quali rivestire le zampe del cane con apposite calze o addirittura delle scarpette, facilmente reperibili in negozi specializzati per animali. Per la maggioranza della razze canine da compagnia è molto comunque l’uso di tali metodi, a maggior ragione se si tratta di esemplari da esposizione, in tal caso oltre al problema dei cuscinetti plantari, vi è anche il problema di evitare che il soggetto si sporchi e si rovini il pelo sulle zampe. Soprattutto in città, se si è deciso di non fare uso di tali protezioni per il proprio amico fedele, allora è buona norma pulire bene con uno straccio le zampe, prima che il soggetto inizi a leccarsi, per evitare l’ingestione accidentale di piccoli residui o di sostanze tossiche, prima tra tutte il liquido antigelo dei radiatori delle auto, che è molto tossico e ahimè molto apprezzato dai cani per il suo sapore molto dolce.
Il più classico dei problemi invernali con cui ogni cane prima o poi deve fare i conti è una carenza nel fabbisogno nutrizionale. In inverno il cane consuma molto, consumo dovuto soprattutto alla sua termoregolazione, inoltre il movimento al freddo stimola in modo irrefrenabile l’appetito. Se la dieta del proprio soggetto resta la medesima di quella somministrata nella stagione estiva, si rischia di imbattersi in un dimagrimento costante e graduale, che può provocare conseguenze gravi e in rari casi può essere anche letale. La dieta in inverno va integrata e arricchita, soprattutto di lipidi e amminoacidi. Il giusto fabbisogno di grassi e proteine è essenziale per assicurare una buona salute del cane. Tutti i mangimi commerciali, di tutte le marche più diffuse, sono da considerarsi già completi, ma talvolta la percentuale proteica e la percentuale lipidica sono basse, in tal caso il proprietario dovrà provvedere ad aumentare il dosaggio, oppure più semplicemente a scegliere una tipologia di mangime più adatta a questo periodo dell’anno. Molti allevatori adottano metodi cosiddetti “casalinghi”, uno dei migliori è integrare la dieta quotidiana con un poco di burro, ovviamente senza eccedere. Il burro consente un adeguato apporto lipidico e permette al cane di poter predisporre il proprio corpo a sopportare anche climi rigidi. Anche l’olio di fegato di merluzzo è un valido integratore, che può essere somministrato quotidianamente direttamente nella ciotola insieme alle crocchette. Come in tutte le cose, l’eccesso di questi prodotti porta altre controindicazioni, perciò bisogna saperli dosare e mai variare esponenzialmente la posologia.
Un allevatore esperto esamina ogni giorno i propri soggetti, osservando le condizioni fisiche, le condizioni di pelo e i loro comportamenti… da questi riesce a dedurre come procedere con l’alimentazione nelle settimane successive. Il grado di sopportazione del freddo e del ghiaccio varia da razza a razza e anche da soggetto a soggetto, ma nessun cane è totalmente immune a gli effetti del gelo invernale. I cani che hanno accesso all’abitazione per le ore notturne sono i più privilegiati, ma come sappiamo la maggioranza degli allevamenti sono all’aperto e i soggetti, pur avendo tutti i comfort e il riparo ottimale, devono essere sempre monitorati per non ritrovarsi a brutte sorprese.
Il rigore dell’inverno viene ancor più percepito dai soggetti molto giovani, pertanto se un allevatore ha la possibilità di scegliere, programmare le cucciolate per i mesi invernali non è conveniente. I cuccioli in inverno vedono meno sole, fattore importantissimo per l’accrescimento; inoltre il freddo impedisce di lasciare all’aperto i cuccioli al “pascolo” e a giocare tra di loro, fondamentale per una corretta socializzazione. Programmare le cucciolate per inizio primavera è sicuramente preferibile, a meno che l’allevatore non sia in possesso di strutture ampie e adeguate ad ospitare cucciolate anche nei mesi che vanno da ottobre a febbraio.
Non conviene mai rischiare che i vostri cani accusino problematiche legate al freddo, per questo motivo è nostro dovere proteggerli e controllarli assiduamente.
Mastino Napoletano (foto http://www.difossombrone.it/)
Federico Vinattieri è un appassionato allevatore di Canarini e di Mastini Napoletani (Allevamento di Fossombrone – http://www.difossombrone.it/). Curriculum vitae >>>
Cani di sangue blu Fornisce un inquadramento storico e un riassunto delle principali caratteristiche fisiche e caratteriali… |